Idolatrati e allo stesso tempo criticati come ben poche altre band in ambito metal, i Manowar fanno sempre parlare di loro e le più recenti pubblicazioni del gruppo hanno sicuramente dato carburante alla schiera dei detrattori. Oltre a un album come “The Lord of Steel” che ha deluso molti, la formazione americana ha dato alle stampe la riregistrazione dello storico disco di debutto “Battle Hymns” e, pochi giorni fa, di “Kings Of Metal”, probabilmente il disco targato Manowar più conosciuto. Noi stessi in fase di recensione abbiamo espresso un parere negativo circa queste uscite e non abbiamo quindi perso l’occasione per scambiare qualche opinione con il leader e bassista Joey DeMaio, chiedendo direttamente a lui da dove è nata l’idea di riregistrare “Kings Of Metal”, le prossime mosse della band e qualche altra curiosità.
BENE JOEY, INNANZITUTTO VUOI SPIEGARCI COME MAI AVETE DECISO DI RIREGISTRARE UN ALBUM SEMINALE COME “KINGS OF METAL”?
“Abbiamo iniziato a pensarci quando abbiamo parlato del venticinquesimo anno dalla pubblicazione di ‘Kings Of Metal’ e volevamo in qualche modo celebrare l’anniversario. A noi i pezzi di quel disco piacciono tanto quanto ai nostri fan. Per questo abbiamo iniaziato a parlare di una nuova registrazione che permettesse di dare al disco dei suoni più freschi, potenti e di aggiungere nuovi elementi. Nel corso delle lavorazioni la cosa ha assunto dimensioni più ampie, con la realizzazione di un nuovo artwork, un approccio diverso ai pezzi e addirittura un tour dedicato all’anniversario, per celebrarlo dal vivo assieme ai nostri fan! Ed eccoci dunque all’inizio del ‘Kings Of Metal MMXIV World Tour…”
NON TEMI CHE QUESTA OPERAZIONE POSSA ESSERE VISTA SOLO COME UNA MOSSA COMMERCIALE?
“Noi non abbiamo paura, siamo i Manowar. Chiunque dica una cosa così stupida, sapendo quale devozione noi abbiamo per i nostri fan e per il metal, è un idiota e non è di certo un fan dei Manowar”.
SULLA NUOVA VERSIONE DI “THE WARRIOR’S PRAYER” LA PARTE NARRATA VEDE LA PARTECIPAZIONE DELL’ATTORE BRIAN BLESSED. VUOI PARLARCI DI QUESTA COLLABORAZIONE?
“Lavorare con Brian Blessed è stata un’esperienza incredibile. E’ un gigante nel suo campo ed è un’ottima persona. La sua voce è potente e profonda! Ma la cosa più importante è che in lui vedi tutti i valori dei Manowar e dell’heavy metal: ha uno spirito incredibilmente audace. Lui fa quello che si è messo in testa e basta, non importa il resto. Ha fatto una spedizione al Polo Nord e ora si sta allenando per andare nello spazio! E’ un vero brother of metal, senza dubbio! E’proprio una cosa innata in lui. Brian ci ha aiutato a dare una forma completamente nuova a ‘A Warrior’s Prayer MMXIV’. Ha permesso di elevarla a una sorta di ‘breve film d’azione in formato audio’”.
TI PIACCIONO I FILM D’AZIONE?
“Certo, li adoro. Esaltano molti dei valori in cui noi crediamo fortemente: onore, valore, combattere per quello in cui si crede, difendere e proteggere chi non è in grado di farlo per se stesso e i valori per cui si combatte”.
AVETE UN NUOVO ALBUM IN LAVORAZIONE?
“Al momento no. Siamo completamente concentrati su ‘Kings Of Metal MMXIV’ e sul tour mondiale”.
L’ULTIMO ALBUM, “THE LORD OF STEEL” ERA DECISAMENTE DIVERSO E PIU’ CLASSICAMENTE METAL RISPETTO AL TAGLIO ORCHESTRALE CHE INVECE AVEVA IL PRECEDENTE “GODS OF WAR”. CHE SOUND PENSI AVRA’ IL PROSSIMO ALBUM DEI MANOWAR?
“Sarà una sorpresa”.
AVETE QUALCHE ALTRO TIPO DI NUOVA PUBBLICAZIONE IN PROGRAMMA?
“Al momento no”.
HAI PARLATO DEL “KINGS OF METAL MMXIV WORLD TOUR”. CI SARA’ ANCHE UNA DATA ITALIANA?
“Amiamo l’Italia e i nostri Manowarriors italiani. Hanno una grande passione e sono veramente scatenati. Non vediamo l’ora di tornare in italia e celebrare il ‘Kings of Metal MMXIV World Tour’ con i nostri fan italiani!”
QUEST’ANNO IL MAGIC CIRCLE FESTIVAL, CHE IN PASSATO SI E’ SVOLTO IN ALTRI PAESI COME GERMANIA E SLOVENIA, SI TERRA’ IN FINLANDIA. HAI MAI PENSATO DI PORTARE QUESTO VOSTRO FESTIVAL IN ITALIA?
“E’ una grande idea! Come ho detto: amiamo i nostri fan italiani, sono true nel sangue! Il concept del Magic Circle Festival è proprio quello di un evento che si tiene in vari stati, come le Olimpiadi o i Mondiali di Calcio. Celebrarlo sotto la bandiera italiana sarebbe grandioso ma quest’anno è il turno della Finlandia. Invitiamo tutti i nostri brothers and sisters italiani che amano i Manowar a raggiungerci e unirsi a noi e agli altri fan di tutto il mondo e rendere questo evento un grande metal party internazionale”.
OLTRE A ESSERE LA COLONNA PORTANTE DEI MANOWAR, SEI ANCHE A CAPO DELLA MAGIC CIRCLE MUSIC. COME FAI A GESTIRE ENTRAMBI I RUOLI E RELATIVI IMPEGNI? DOVE TROVI IL TEMPO E L’ISPIRAZIONE PER LA COMPOSIZIONE DI NUOVA MUSICA?
“Se qualcosa per te è importante, allora il tempo lo trovi. Se non vuoi avere responsabilità, se non ti interessa di quello che fanno altri con la tua musica, che ti dicano cosa dire, cosa suonare, come apparire, se non ti interessa di tutto quello che viene fato A NOME TUO con la tua musica e i tuoi fan, allora ti potrebbe star bene di finire sotto contratto con un’etichetta che ti priva del controllo di tutto. Per noi è una grande libertà aver più controllo di prima circa tutto quello che facciamo. Certo, è anche vero che è un grosso impegno che ti coinvolge ventiquattro ore su ventiquattro, trecentosessantacinque giorni l’anno. Per me non è un problema: ho dedicato la mia vita ai Manowar e all’heavy metal”.
RIESCI AD AVERE QUALCHE ALTRO HOBBY O A FARE QUALCOS’ALTRO QUANDO NON SEI IMPEGNATO CON LA BAND O CON L’ETICHETTA?
“Il metal è la mia vita, ventiquattro ore su ventiquattro, trecentosessantacinque giorni l’anno”.
DURANTE IL GODS OF METAL 2012 HAI FATTO UN DISCORSO IN UN ITALIANO, DICIAMO, PIUTTOSTO CORRETTO. HAI STUDIATO ITALIANO DI RECENTE?
“Grazie! La mia famiglia è italiana. Sono tanto italiano quanto americano”.