Tra i nomi più caldi della sempre prolifica scena svedese di stanza a Gothenburg, le sei Marionette sembrano sempre più destinate a far parlare di sé al di là della loro pur gradevole proposta musicale: dopo la prevedibile ironia attirata da un look vicino più ai Tokyo Hotel che agli In Flames, a far sorridere sono stavolta gli altisonanti e trionfalistici proclami raccolti durante l’intervista al singer Axel Widén, dalle cui parole traspare l’assoluta convinzione di aver dato vita ai Metallica del terzo millennio…semplice consapevolezza dei propri mezzi o eccessiva spavalderia? Ai lettori l’ardua sentenza…
CIAO RAGAZZI, BENVENUTI SU METALITALIA.COM! VISTO CHE SIETE NUOVI SU QUESTE PAGINE CHE NE DITE INNANZITUTTO DI RACCONTARCI QUALCOSA DI VOI E SULLA STORIA DELLA BAND?
“Le Marionette nascono a Gothenburg, in Svezia, nel 2005 dall’unione di sei ragazzi del luogo. Dopo alcuni cambi di line-up, due demo e alcuni buoni piazzamenti in svariati contest musicali abbiamo finalmente guadagnato l’interesse della Pivotal Management che ci ha procurato un deal con la Listenable. Con loro abbiamo rilasciato il nostro debut album ‘Spite’ ad aprile, con il quale ci siamo finora guadagnati l’interesse di critica e pubblico. Sebbene il nostro trademark sia fortemente radicato nel metal svedese, la nostra intenzione è tuttavia quella di contaminarlo aggiungendo qualcosa di nuovo in modo da arrivare a proporre un mix unico, che trova la sua sublimazione nei nostri live shows”.
“Le Marionette nascono a Gothenburg, in Svezia, nel 2005 dall’unione di sei ragazzi del luogo. Dopo alcuni cambi di line-up, due demo e alcuni buoni piazzamenti in svariati contest musicali abbiamo finalmente guadagnato l’interesse della Pivotal Management che ci ha procurato un deal con la Listenable. Con loro abbiamo rilasciato il nostro debut album ‘Spite’ ad aprile, con il quale ci siamo finora guadagnati l’interesse di critica e pubblico. Sebbene il nostro trademark sia fortemente radicato nel metal svedese, la nostra intenzione è tuttavia quella di contaminarlo aggiungendo qualcosa di nuovo in modo da arrivare a proporre un mix unico, che trova la sua sublimazione nei nostri live shows”.
VISTA LA VOSTRA PASSIONE PER IL VISUAL KEI E’ D’OBBLIGO CHIEDERVI SE IL VOSTRO MONICKER TRAE ISPIRAZIONE DALL’ANIME “SABER MARIONETTE” E PIU’ IN GENERALE, QUALI SONO LE RAGIONI CHE HANNO PORTATO ALLA SCELTA DEL NOME DELLA BAND…
“Non sei il primo a farcelo notare, ma in realtà quando abbiamo scelto il nome della band non eravamo minimamente a conoscenza del fatto che esistesse un manga chiamato Saber Marionette. Venendo al reale significato del monicker, per quanto ci riguarda vuole semplicemente rappresentare il fatto che noi, intesi come band, non siamo altro che marionette nelle mani di qualcosa di più grande, qualcosa di sconosciuto, terrificante ma al tempo stesso meraviglioso, qualcosa che è ancora agli albori della sua creazione ma che ha già scelto noi per compiere la sua volontà. E’ un qualcosa che si alimenta dell’energia sprigionata durante i nostri live show, qualcosa che cresce ogni giorno di più e che è destinato ad aprire le nostre menti. E noi non siamo altro che lo strumento attraverso il quale questo terrificante potere si realizza”.
“Non sei il primo a farcelo notare, ma in realtà quando abbiamo scelto il nome della band non eravamo minimamente a conoscenza del fatto che esistesse un manga chiamato Saber Marionette. Venendo al reale significato del monicker, per quanto ci riguarda vuole semplicemente rappresentare il fatto che noi, intesi come band, non siamo altro che marionette nelle mani di qualcosa di più grande, qualcosa di sconosciuto, terrificante ma al tempo stesso meraviglioso, qualcosa che è ancora agli albori della sua creazione ma che ha già scelto noi per compiere la sua volontà. E’ un qualcosa che si alimenta dell’energia sprigionata durante i nostri live show, qualcosa che cresce ogni giorno di più e che è destinato ad aprire le nostre menti. E noi non siamo altro che lo strumento attraverso il quale questo terrificante potere si realizza”.
QUALI SONO LE PRINCIPALI INFLUENZE CHE VI HANNO ACCOMPAGNATO DURANTE IL PROCESSO COMPOSITIVO CHE HA PORTATO ALLA NASCITA DI “SPITE”? NELLA VOSTRA BIO SONO MENZIONATI SIA IL METAL SVEDESE CHE IL J-ROCK GIAPPONESE, MA PER QUANTO MI RIGUARDA HO VISTO LE MAGGIORI INFLUENZE VISUAL KEI NEL VOSTRO LOOK MENTRE IL VOSTRO SOUND MI SEMBRA PROFONDAMENTE ANCORATO ALLA TRADIZIONE SVEDESE…SIETE D’ACCORDO?
“Sicuramente le radici della nostra musica arrivano dalla scena svedese, anche se nelle nostre composizioni non mancano alcune reminescenze mutuate dalle band più estreme della scena giapponese, la cui principale influenza è tuttavia da ricercare nel modo di presentarsi sul palco. Per quanto riguarda le band che ci hanno più influenzato durante il processo compositivo, potrei menzionare gruppi come In Flames, Strapping Young Lad e Raised Fist, ai quali va poi aggiunto il nostro amore per le colonne sonore di videogiochi e film. In generale comunque siamo molto aperti ad ogni genere di musica, e ci lasciamo influenzare da tutto ciò che ci circonda. Sappiamo bene come dev’essere il ‘Marionette sound’, per cui ci piace sperimentare con esso inserendo elementi a prima vista in contrasto tra di loro: l’importante è che funzioni all’interno della canzone, poi non ha alcuna importanza da dove venga”.
SIETE LA PRIMA BAND SVEDESE CHE CONOSCO AD ESSERE ISPIRATA DAL VISUAL KEI, MA ALL’OPPOSTO CI SONO GIA’ BAND ORIENTALI COME I BLOOD STAIN CHILD CHE SUONANO COME ANDERS FRIDEN ED ALEXI LAHIO MESSI INSIEME…VISTO E CONSIDERATO CHE LA SCENA SVEDESE HA GIA’ PESANTEMENTE ISPIRATO GLI AMERICANI PORTANDO ALLA NASCITA DEL METALCORE, PENSI CHE, SPOSTANDOSI DA OCCIDENTE AD ORIENTE, IL PROSSIMO PASSO SARA’ UNA CONTAMINAZIONE TRA IL J-ROCK E LO SWEDISH DEATH?
“L’argomento è davvero interessante… sicuramente ci sono band giapponesi che, cercando di guadagnare l’attenzione presso l’audience metal occidentale, stanno progressivamente dissociandosi dalla scena visual-kei: penso a band come i Dir En Grey, i Blood Stain Child, e in un certo senso anche i Girugamesh. Allo stesso tempo però i fan europei di queste band molto probabilmente li seguono anche e soprattutto in quanto interessati dal loro aspetto esteriore e dagli elementi orientali della loro musica, elementi che per un occidentale sono ancora portatori di tradizioni e valori ricchi di fascino. Alla fine penso che tutto ciò si possa riassumere come un circolo di influenze che da Occidente si spostano verso Oriente e viceversa, arricchendosi ad ogni passaggio di qualche elemento. Lo stesso discorso può essere fatto per quanto riguarda la musica: come hai giustamente fatto notare ci sono già band giapponesi ispirate dalla scena metal europea. Dal mio punto di vista poi anche la maggior parte delle band che suonano ‘J-Rock’ traggono ispirazione da una scena rock occidentale che loro stessi a volte non conoscono a fondo, esattamente come noi con la nostra band siamo ispirati da una scena giapponese di cui non cogliamo se non gli aspetti esteriori. Sarebbe estremamente interessante sapere come siamo percepiti noi dai Giapponesi, sapendo già cosa pensiamo noi europei delle band giapponesi che tentano di emulare quella che loro percepiscono come la cultura occidentale”.
“L’argomento è davvero interessante… sicuramente ci sono band giapponesi che, cercando di guadagnare l’attenzione presso l’audience metal occidentale, stanno progressivamente dissociandosi dalla scena visual-kei: penso a band come i Dir En Grey, i Blood Stain Child, e in un certo senso anche i Girugamesh. Allo stesso tempo però i fan europei di queste band molto probabilmente li seguono anche e soprattutto in quanto interessati dal loro aspetto esteriore e dagli elementi orientali della loro musica, elementi che per un occidentale sono ancora portatori di tradizioni e valori ricchi di fascino. Alla fine penso che tutto ciò si possa riassumere come un circolo di influenze che da Occidente si spostano verso Oriente e viceversa, arricchendosi ad ogni passaggio di qualche elemento. Lo stesso discorso può essere fatto per quanto riguarda la musica: come hai giustamente fatto notare ci sono già band giapponesi ispirate dalla scena metal europea. Dal mio punto di vista poi anche la maggior parte delle band che suonano ‘J-Rock’ traggono ispirazione da una scena rock occidentale che loro stessi a volte non conoscono a fondo, esattamente come noi con la nostra band siamo ispirati da una scena giapponese di cui non cogliamo se non gli aspetti esteriori. Sarebbe estremamente interessante sapere come siamo percepiti noi dai Giapponesi, sapendo già cosa pensiamo noi europei delle band giapponesi che tentano di emulare quella che loro percepiscono come la cultura occidentale”.
ANCHE IN QUEST’OCCASIONE, COME GIA’ AVVENUTO PER IL VOSTRO SECONDO DEMO, AVETE COLLABORATO CON CHRISTIAN SILVER DEI SONIC SYNDICATE: PENSI CHE TALE COLLABORAZIONE SI PROTRARRA’ ANCHE PER I PROSSIMI DISCHI? E COME SIETE ENTRATI IN CONTATTO LA PRIMA VOLTA CON LUI?
“Christian Silver lavorava nello studio dove abbiamo registrato il nostro secondo demo, Terror Hearts. Conoscendolo ci siamo resi conto che era un tipo a posto oltre che un ottimo produttore, così, quando si è presentata l’occasione di registrare il nostro primo album, non abbiamo avuto dubbi al momento di scegliere a chi affidarci. Per quanto riguarda il prossimo album è ancora presto per parlarne, ma di sicuro Christian è nella lista dei papabili”.
“Christian Silver lavorava nello studio dove abbiamo registrato il nostro secondo demo, Terror Hearts. Conoscendolo ci siamo resi conto che era un tipo a posto oltre che un ottimo produttore, così, quando si è presentata l’occasione di registrare il nostro primo album, non abbiamo avuto dubbi al momento di scegliere a chi affidarci. Per quanto riguarda il prossimo album è ancora presto per parlarne, ma di sicuro Christian è nella lista dei papabili”.
TRA I TANTI PRODUTTORI DI “SPITE” MI HA COLPITO LEGGERE IL NOME DI AKE PARMERUD, ARTISTA NOTO PIU’ CHE ALTRO PER I SUOI TRASCORSI NELL’ARTE MUSICALE E MULTIMEDIALE SIN DAI LONTANI ANNI ’70 ED INSIGNITO BEN DUE VOLTE DEL PRESTIGIOSO GRAMMY SVEDESE PER IL MIGLIOR ALBUM DI MUSICA CLASSICA. TRATTANDOSI DI UN PERSONAGGIO APPARENTEMENTE LONTANO DALLA SCENA METAL SAREI CURIOSO DI SAPERE COME AVETE FATTO A COINVOLGERLO E COME VI SIETE TROVATI A LAVORARE CON LUI…
“Caspita, complimenti innanzitutto per il lavoro di ricerca! In realà Ake è il padre di Aron, uno dei due chitarristi: è una persona estremamente affabile e ricca di talento, e probabilmente il suo unico legame con la scena metal è dovuto al fatto che è solito indossare pantaloni di pelle…(risate, ndR). Comunque abbiamo provato a chiedergli per scherzo se avesse voglia di prendere parte alle registrazioni delle tastiere per il nostro album, e come puoi immaginare non avrebbe mai potuto dire di no al proprio figlio. Personalmente non ho assistito alle sessioni di registrazione in cui era coinvolto, ma ho avuto modo d’incontrarlo ad un paio di show e devo riconoscere che è probabilmente uno dei nostri critici più sinceri, il che rende ovviamente più gratificante ricevere un suo complimento. Provo davvero un immenso rispetto per lui come uomo e come musicista”.
“Caspita, complimenti innanzitutto per il lavoro di ricerca! In realà Ake è il padre di Aron, uno dei due chitarristi: è una persona estremamente affabile e ricca di talento, e probabilmente il suo unico legame con la scena metal è dovuto al fatto che è solito indossare pantaloni di pelle…(risate, ndR). Comunque abbiamo provato a chiedergli per scherzo se avesse voglia di prendere parte alle registrazioni delle tastiere per il nostro album, e come puoi immaginare non avrebbe mai potuto dire di no al proprio figlio. Personalmente non ho assistito alle sessioni di registrazione in cui era coinvolto, ma ho avuto modo d’incontrarlo ad un paio di show e devo riconoscere che è probabilmente uno dei nostri critici più sinceri, il che rende ovviamente più gratificante ricevere un suo complimento. Provo davvero un immenso rispetto per lui come uomo e come musicista”.
NEL RECENTE PASSATO VI SIETE BEN POSIZIONATI IN CONTEST COME L’EMERGENZA E IL MUSIDIREKT (GIUSTO PER MENZIONARNE UN PAIO), PROPRIO COME AVVENUTO AI VOSTRI CONNAZIONALI SONYIC SYNDICATE… QUANTO E’ STATO IMPORTANTE NEL VOSTRO CASO QUESTA ESPOSIZIONE PER OTTENERE UN CONTRATTO DISCOGRAFICO? E COME STANNO ANDANDO LE COSE CON LA LISTENABLE FINORA?
“Per quanto ci riguarda il vantaggio maggiore ottenuto dalle partecipazioni a questi contest è stato quello di poter migliorare la nostra esperienza dal vivo. Sai, credo sia davvero fondamentale per ogni band potersi misurare sulle assi di un palco con gli altri gruppi, dato che solo cercando di dare delle risposte a degli interrogativi quali ‘Cosa abbiamo noi di unico da offire al nostro pubblico?’ e ‘Quali sono i nostri punti di forza e le nostre aree di miglioramento nei live show rispetto alle altre band?’ si riesca a migliorare la propria professionalità on stage e a portare la propria musica ad un livello superiore. Tornando alla tua domanda, non so sinceramente quanta importanza i nostri piazzamenti abbiano rivestito nell’accaparrarci un contratto discografico, anche se di sicuro hanno contribuito a rendere l’idea di cosa siamo in grado di offrire dal vivo. Per quanto concerne la relazione con la Listenable finora ci possiamo ritenere fortunati: dopo aver sentito tante storie raccapriccianti sul music business non ci sembra vero di poter lavorare con un’etichetta che crede ciecamente in ciò che facciamo”.
“Per quanto ci riguarda il vantaggio maggiore ottenuto dalle partecipazioni a questi contest è stato quello di poter migliorare la nostra esperienza dal vivo. Sai, credo sia davvero fondamentale per ogni band potersi misurare sulle assi di un palco con gli altri gruppi, dato che solo cercando di dare delle risposte a degli interrogativi quali ‘Cosa abbiamo noi di unico da offire al nostro pubblico?’ e ‘Quali sono i nostri punti di forza e le nostre aree di miglioramento nei live show rispetto alle altre band?’ si riesca a migliorare la propria professionalità on stage e a portare la propria musica ad un livello superiore. Tornando alla tua domanda, non so sinceramente quanta importanza i nostri piazzamenti abbiano rivestito nell’accaparrarci un contratto discografico, anche se di sicuro hanno contribuito a rendere l’idea di cosa siamo in grado di offrire dal vivo. Per quanto concerne la relazione con la Listenable finora ci possiamo ritenere fortunati: dopo aver sentito tante storie raccapriccianti sul music business non ci sembra vero di poter lavorare con un’etichetta che crede ciecamente in ciò che facciamo”.
QUANTO E’ IMPORTANTE IL LOOK PER VOI? E, SEBBENE ESSO DERIVI DALLE VOSTRE INFLUENZE VISUAL KEI, NON SIETE PREOCCUPATI CHE QUALCHE METAL KID GUARDANDO LE VOSTRO FOTO POSSA SCAMBIARVI PER UN GRUPPO EMO E DI CONSEGUENZA IGNORARVI A PRIORI, SENZA AVER QUINDI ASCOLTATO LA VOSTRA MUSICA CHE AL CONTRARIO E’ DECISAMENTE PIU’ PESANTE ED APPETTIBILE PER IL POPOLO METALLICO?
“Sono d’accordo con te, ed infatti una cosa che adoro della nostra proposta è che la nostra musica è sufficientemente tecnica e pesante da provare che chi ci odia lo fa preoccupandosi più del look che della musica stessa, il che, se ci pensi, è abbastanza provocatorio dato che nessun metallaro credo voglia essere etichettato come superficiale. Al tempo stesso un sacco di emo kid che ci ascoltano probabilmente non sarebbero mai venuti a contatto con la musica metal se non fosse stato per il nostro modo di presentarci dal vivo, e il fatto di avvicinarli ad un genere più estremo non può che farci piacere. Il fatto poi che la gente percepisca un divario tra ciò che suoniamo e come ci vestiamo riguarda più chi ci giudica che noi stessi: per noi si tratta solo di curare al tempo stesso l’apparire oltre che l’essere, al fine di offrire a chi ci ascolta e chi ci viene a vedere dal vivo un’esperienza fuori dal comune. E, per quanto ci riguarda, non si tratta dell’unione di due mondi contrastanti, ma solo della naturale commistione di quelle che sono le nostre spontanee influenze”.
“Sono d’accordo con te, ed infatti una cosa che adoro della nostra proposta è che la nostra musica è sufficientemente tecnica e pesante da provare che chi ci odia lo fa preoccupandosi più del look che della musica stessa, il che, se ci pensi, è abbastanza provocatorio dato che nessun metallaro credo voglia essere etichettato come superficiale. Al tempo stesso un sacco di emo kid che ci ascoltano probabilmente non sarebbero mai venuti a contatto con la musica metal se non fosse stato per il nostro modo di presentarci dal vivo, e il fatto di avvicinarli ad un genere più estremo non può che farci piacere. Il fatto poi che la gente percepisca un divario tra ciò che suoniamo e come ci vestiamo riguarda più chi ci giudica che noi stessi: per noi si tratta solo di curare al tempo stesso l’apparire oltre che l’essere, al fine di offrire a chi ci ascolta e chi ci viene a vedere dal vivo un’esperienza fuori dal comune. E, per quanto ci riguarda, non si tratta dell’unione di due mondi contrastanti, ma solo della naturale commistione di quelle che sono le nostre spontanee influenze”.
SIETE APPENA SALITI ALLE LUCI DELLA RIBALTA MA DISPONETE GIA’ DI UNA FAN BASE CONSOLIDATA E IN RAPIDA CRESCITA; MA QUANTO E’ IMPORTANTE PER VOI IL RAPPORTO CON IL PUBBLICO? E CREDETE NELLE POTENZIALITA’ DI STRUMENTI COME MYSPACE OPPURE RESTATE DELL’IDEA CHE L’UNICO MODO PER GUADAGNARE NUOVI PROSELITI SIA QUELLO DI SUONARE DAPPERTUTTO?
“Sì, è vero, il numero di coloro a cui piace la nostra musica cresce ogni giorno, e siamo estremamente riconoscenti verso ognuno di voi, dato che sentire il vostro affetto è davvero importante per noi. Finora abbiamo cercato di battere entrambe le piste: facciamo in modo di rispondere personalmente ad ogni mail e post su MySpace, così come abbiamo in mente di espandere la nostra presenza online cercando in tutti i modi di interagire con chi segue la nostra musica. Al tempo stesso però cerchiamo di suonare spesso dal vivo, dato che l’aspetto live rimane una delle nostre prerogative: non c’è infatti niente di meglio che avere la consapevolezza di riuscire a rendere la gente più forte con la propria musica”.
“Sì, è vero, il numero di coloro a cui piace la nostra musica cresce ogni giorno, e siamo estremamente riconoscenti verso ognuno di voi, dato che sentire il vostro affetto è davvero importante per noi. Finora abbiamo cercato di battere entrambe le piste: facciamo in modo di rispondere personalmente ad ogni mail e post su MySpace, così come abbiamo in mente di espandere la nostra presenza online cercando in tutti i modi di interagire con chi segue la nostra musica. Al tempo stesso però cerchiamo di suonare spesso dal vivo, dato che l’aspetto live rimane una delle nostre prerogative: non c’è infatti niente di meglio che avere la consapevolezza di riuscire a rendere la gente più forte con la propria musica”.
PER QUANTO RIGUARDA L’ASPETTO LIVE, AVETE GIA’ PIANIFICATO UN TOUR EUROPEO A SUPPORTO DI “SPITE”? E, SE VI FOSSE DATA LA FACOLTA’ DI SCEGLIERE, CON QUALE BAND VI PIACEREBBE DIVIDERE IL PALCO?
“Wow, domanda difficile… immagino che i nomi più papabili potrebbero essere Dir En Grey, Girugamesh o In Flames, ma ovviamente ognuno all’interno della band ha le sue preferenze. Per quanto riguarda il tour, lo stiamo pianificando proprio ora: di sicuro puntiamo molto sul Nord Europa, sulla Germania e sull’Inghilterra, ma non abbiamo ancora deciso nulla”.
AVETE GIRATO IL VOSTRO PRIMO VIDEO PER “BURN ME”: COSA CI POTETE RACCONTARE DELLE RIPRESE? E AVETE IN PROGRAMMA UN ALTRO VIDEO NELL’IMMEDIATO FUTURO?
“Sì, è stata davvero una bella esperienza: come puoi immaginare il nostro budget era limitatissimo e quindi ci siamo dovuti fare in quattro per realizzarlo, ma alla fine ci siamo divertiti comunque moltissimo. Abbiamo invitato chiunque volesse partecipare a prendere parte alle riprese, ma fino all’ultimo momento non avevamo idea se si sarebbe presentato qualcuno… puoi quindi immaginare la nostra sorpresa quando ci siamo trovati davanti più di un centinaio di persone, pronte a scatenarsi e a cantare con noi… davvero un bel ricordo! Per il futuro abbiamo in programma di girare un altro video quest’estate, ma è ancora presto per parlarne”.
“Sì, è stata davvero una bella esperienza: come puoi immaginare il nostro budget era limitatissimo e quindi ci siamo dovuti fare in quattro per realizzarlo, ma alla fine ci siamo divertiti comunque moltissimo. Abbiamo invitato chiunque volesse partecipare a prendere parte alle riprese, ma fino all’ultimo momento non avevamo idea se si sarebbe presentato qualcuno… puoi quindi immaginare la nostra sorpresa quando ci siamo trovati davanti più di un centinaio di persone, pronte a scatenarsi e a cantare con noi… davvero un bel ricordo! Per il futuro abbiamo in programma di girare un altro video quest’estate, ma è ancora presto per parlarne”.
BENE AXEL, DIREI CHE PER ORA E’ TUTTO….A TE IL MICROFONO PER I SALUTI AI NOSTRI LETTORI!
“Grazie a te per le domande davvero interessanti! E a voi che state leggendo queste righe lascio il seguente monito: prestate attenzione e non dimenticate questo giorno, perché qualcosa di terrificante ma al contempo meraviglioso è appena venuto alla luce, e tra qualche anno potrete affermare con orgoglio di essere stati tra i primi ad essersene resi conto…”.
“Grazie a te per le domande davvero interessanti! E a voi che state leggendo queste righe lascio il seguente monito: prestate attenzione e non dimenticate questo giorno, perché qualcosa di terrificante ma al contempo meraviglioso è appena venuto alla luce, e tra qualche anno potrete affermare con orgoglio di essere stati tra i primi ad essersene resi conto…”.