Simbolo di coerenza e creatività del metallo tricolore, i Mastercastle hanno da pochi mesi dato alle stampe il loro terzo disco di una carriera sin qui altamente positiva dal punto di vista compositivo. Il talento di Pier Gonnella alla sei corde, unito alla bellissima voce di Giorgia Gueglio, hanno saputo creare un connubio ispirato in cui il metal neoclassico si fonde con più rocciose ed immediate partiture classic o hard rock. Il nuovo “Dangerous Diamond” mostra una band in salute, che sembra sempre più compatta e sciolta nel maneggiare le molteplici influenze che la caratterizzano. Abbiamo sentito per l’occasione il leader Pier Gonnella con la partecipazione di Giorgia Gueglio allorchè l’intervista si è addentrata sulle liriche del disco.
CIAO PIER, TRE DISCHI IN ALTRETTANTI ANNI, COMPLIMENTI PER IL TRAGUARDO! DOVE TROVATE L’ISPIRAZIONE PER MANTENERE QUESTI RITMI?
PG “Sicuramente in questi tre anni l’affiatamento all’interno della band è andato sempre crescendo, insieme all’esperienza e unito al grande supporto dell’etichetta Lion Music, tutto ciò crea una base di energia ed entusiasmo che ci mantiene sempre attivi sul piano compositivo. I sacrifici non mancano di certo perché oggi come oggi pubblicare un album è davvero impegnativo su mille fronti, ma se il gruppo funziona la fatica si avverte molto meno”.
L’ULTIMO “DANGEROUS DIAMONDS” MI SEMBRA, A LIVELLO STILISTICO, UNA VIA DI MEZZO TRA I PRIMI DUE LAVORI, RIPRENDENDO LE SONORITA’ NEOCLASSICHE DEL DEBUTTO E LO SPIRITO PIU’ CLASSIC DEL SECONDO. COSA NE PENSI?
PG “Sono pienamente d’accordo. Lo stile della band è ora molto più delineato e personale, quindi tutte le nostre influenze o ispirazioni si amalgamano nella maniera migliore senza mai trasparire palesemente. Il precedente ‘Last Desire’ presentava anche vari elementi hard rock, nonché una quantità elevatissima di piccoli arrangiamenti e rifiniture. ‘Dangerous Diamonds’ invece presenta riff molto più compatti che funzionavano già bene senza necessità di smussature varie, per cui lo definirei semplicemente come heavy metal senza tanti fronzoli…”.
LE LINEE VOCALI DEL NUOVO DISCO MI SEMBRANO LEGGERMENTE DIFFERENTI NELL’APPROCCIO E, ENTRANDO NELLO SPECIFICO, RISULTANO MAGGIORMENTE DIRETTE, MA CON UNA RICERCA MELODICA PIU’ STILIZZATA. SEI D’ACCORDO? A COSA E’ DOVUTO QUESTO CAMBIAMENTO SECONDO TE?
PG “Le linee vocali partono quasi sempre da Giorgia, che in questi anni ha sempre fatto tesoro di tutte le esperienze fatte. Quindi quest’anno era più che mai in forma. Dall’altro lato i riff essenziali ed efficaci, come ti dicevo prima, hanno sicuramente reso immediate le melodie stesse. Abbiamo sempre lavorato molto sul funzionamento delle melodie all’interno dei pezzi. Spesso, soprattutto a livello emergente, non si ragiona mai in questo senso, ma ognuno si occupa di arrangiare il proprio strumento, con risultati non sempre efficaci”.
NEL PRECEDENTE “LAST DESIRE” AVETE MESSO GIORGIA IN COPERTINA, QUESTA VOLTA AVETE OPTATO ADDERITTURA PER UN PRIMO PIANO. AVETE CON CIO’ VOLUTO MARCARE LA SUA IMPORTANZA NELL’ECONOMIA DELLA BAND O COS’ALTRO?
PG: “No, è solo che le copertine che contengono solo disegni non mi piacciono tanto ultimamente. Chiaramente, questo è solo il mio gusto personale. Come Mastercastle cerchiamo sempre qualcosa che rappresenti le liriche o le tematiche trattate nel disco, ma anche il gruppo stesso. Giorgia risulta sempre l’elemento più adatto. A ‘sto giro, fra le varie bozze provate, quella che rappresentava al meglio entrambe le cose, era il suo volto con un diamante sulla fronte. E’ anche una copertina molto diversa dalle precedenti per cui in qualche modo originale”.
MI HA MOLTO COLPITO LA CANZONE “AU PREMIERE COUP”, DI CUI HO APPREZZATO SOPRATTUTTO L’APERTURA PROGRESSIVA DELLO STACCO. POTRESTI DIRCI QUALCOSA IN PIU’ SU QUESTA TRACCIA CHE AGGIUNGE QUALCOSA DI NUOVO AL SOUND DEI MASTERCASTLE?
PG: “Si tratta di un brano un po’ particolare, in effetti. Tutta la parte centrale si svolge in un giro di chitarra con uso particolare del pedale effetto ‘wha wha’. Ne faccio largo uso ultimamente, ma cercando di trovare delle sonorità particolari. In ‘Au Premiere coup’ rilascio molto lentamente il pedale creando un cambiamento del suono che somiglia vagamente ad un filtro di sintetizzatore. Lo uso in maniera particolare anche nella parte centrale della titletrack. In quest’ultimo brano la tecnica è un poco ispirata al talento di Joe Satriani, ma è nuova se applicata ad un riff metal come quello in oggetto”.
MOLTO BELLE ANCHE LE MELODIE PRESENTI IN “TIME 4 LOVERS”, POTRESTI RACCONTARCI QUALCOSA IN PIU’ SU QUESTO PEZZO?
PG: “Questo è un altro brano che mi ha davvero soddisfatto. Basilarmente, si sviluppa su due accordi molto classici del heavy metal (Mi e Do), che qualunque chitarrista ha suonato e risuonato. Però la durata di ogni accordo è molto lunga ed il risultato è decisamente più maturo ed originale. Su questa base lo sviluppo della melodia vocale, abbellita con largo uso del ‘delay’ (echo per intenderci), acquista una sonorità molto atmosferica. Il tutto infine è mischiato a basso e batteria che tengono un ritmo molto serrato”.
COSA PUOI DIRCI INVECE RIGUARDO GLI ESPERIMENTI ELETTRONICI DELLA STRUMENTALE “BLUE DIAMOND”?
PG: “Certa musica elettronica non mi è mai dispiaciuta, e lavorando spesso come produttore di musiche anche per videogame e affini, alla fine mi sono abituato a sperimentare un po’ in tutti i campi. Infatti il tema del brano era nato per un videogame di vampiri o qualcosa del genere. Poi mi era piaciuta l’idea e decisi di adattarlo ed inserirlo nel sound Mastercastle. Sicuramente a qualcuno il brano può risultare un po’ in eccesso di sintetizzatori, ma almeno il risultato è uno strumentale con un senso diverso da quello di fare dei gran assoli”.
A LIVELLO LIRICO COME SI PONE IL NUOVO “DANGEROUS DIAMOND”? LE CANZONI SONO LEGATE TRA LORO DA QUALCHE TEMA PARTICOLARE?
GG: “‘Dangerous Diamonds’ non è un concept album, anche se ci sono un paio di pezzi che trattano il tema dei diamanti. Le idee per i testi nascono dall’esperienza di ogni giorno. ‘Another Flower’, il brano che apre il cd, tratta di un amore a senso unico, tenuto in piedi solo nei sogni e con il solo ricordo di un bacio. Farsi una ragione che lui ha un altro fiore da scaldare è difficile, ma per fortuna non impossibile, se si ha orgoglio e amore verso se stessi. Ed è proprio di amore verso noi stessi che tratto in ‘Lovin’me‘, la ballad, per intenderci. ‘Icy Moon‘ invece tratta della dura vita dei pescatori, vivendo in un paese di mare non posso ignorare l’argomento: sveglia all’alba e un mare sul quale siamo ospiti , spesso illuminato da una luna ghiacciata, ma spesso amato per ciò che è , terribile e meraviglioso. ‘Time 4lovers‘, uno dei pezzi che hanno riscosso maggiore successo, racconta del viaggio in treno di due amanti da Parigi a Berlino, il tempo per amarsi sembra infinito ma non lo è e quando arriva la fermata di Berlino il tempo è scaduto. ‘Au premier coup‘ è dedicata al pittore ligure Bruno Galbiati, purtroppo mancato nel ’92. E’ una persona che mi ha insegnato tante cose e a cui ero molto affezionata. Da lui ho imparato che l’istinto nell’arte è tutto, dipingeva le sue paure e i suoi ideali di getto, senza correggere o studiare. Tanto nella vita dobbiamo trattenerci, quanto l’arte ci permette di lasciarci andare. Questo pezzo è per dirgli grazie, anche se in ritardo. ‘Bitter Sweet‘, per chiudere, è New York dove il cemento è fitto e le persone foglie, trasportate da un vento di iperattività. Questo il suo agro e il dolce fascino”.
AVETE GIRATO UN VIDEOCLIP PER PROMUOVERE IL NUOVO DISCO?
PG: “No, per il momento. Durante la registrazione del disco Lion Music ci propose di partecipare al progetto ‘Embrace The Sun’, una raccolta di due CD con donazione dei proventi alla croce rossa giapponese come aiuto per il terremoto del marzo 2011. Quindi scrivemmo un nuovo brano, ‘Sakura’, e decidemmo di girare un videoclip di questa canzone. In base a tempi ed impegni vari, l’idea è quella di realizzare un altro video verso aprile/maggio 2012 ma non abbiamo ancora deciso più di tanto in merito”.
AVETE IN PROGRAMMA UN MINI-TOUR O QUALCHE DATA PER PROMUOVERE IL NUOVO DISCO?
PG: “ Oltre alla presentazione ufficiale che si è tenuta il 7 gennaio al MuddyWaters (Calvari-GE) abbiamo delle date in programma nel nord Italia proprio nel mese di marzo, poi speriamo sempre di riuscire a fare qualche puntatina all’estero”.
COME STA ANDANDO E QUALI SODDISFAZIONI STAI AVENDO DAL NUOVO CENTRO MUSICART CHE HAI APERTO IN LIGURIA?
PG: “Direi molto bene, fortunatamente meglio di ogni aspettativa. Erano ormai anni che mi dedicavo all’insegnamento ed alla registrazione avvalendomi di tante diverse strutture. Unire tutto quanto nella stessa sede si è rivelata la cosa migliore. A parte il periodaccio per isolare acusticamente ed allestire i local,i ora sto raccogliendo un sacco di soddisfazioni”.