Grazie ad un debutto di fuoco come “Phoenix” i Mastercastle hanno richiamato l’attenzione del pubblico ed ora, a un anno di distanza, si apprestano a compiere il definitivo salto di qualità con il degno successore “Last Desire”. La scelta di affidare le chiavi vocali a Giorgia Gueglio ha costituito fin dal debutto una scelta vincente e per testare l’umore della band ci siamo rivolti proprio alla brava cantante e al chitarrista nonché leader della band Pier Gonnella.
PER INCOMINCIARE POTRESTI RACCONTARCI QUALCOSA RIGUARDO AL PROCESSO DI GENESI E REGISTRAZIONE DI “LAST DESIRE”?
PG: “Abbiamo iniziato la scrittura dei brani nuovi nell’estate del 2009, ovvero qualche mese dopo l’uscita del primo disco ‘The Phoenix’.L’ottimo riscontro che quest’ultimo aveva avuto dalla critica ci ha dato l’entusiasmo per ripartire immediatamente. Con l’autunno abbiamo terminato il processo di composizione e in dicembre abbiamo iniziato le registrazioni, così intorno a metà marzo 2010 ho consegnato tutto il materiale a Lion Music. L’esperienza del disco precedente ci è stata di grande aiuto, la produzione era stata molto apprezzata così anche quest’anno ho voluto gestirla personalmente, sapevo dove potevamo fare meglio e di tutto il resto non ho voluto cambiare una virgola. Non ho fatto personalmente la masterizzazione, ma l’ho affidata ai Fear Studio di Ravenna, che mi sono stati di grande aiuto anche come consulenti in tanti aspetti tecnici della produzione. Essere produttore della propria musica è una cosa molto delicata e impegnativa e spesso porta a tante ‘paranoie’ e stress.
Dai primi riscontri che stiamo ricevendo sembra che il metodo abbia funzionato alla grande.
ASCOLTANDO IL NUOVO DISCO MI SEMBRA CHE ABBIATE MANTENUTO LA FORMULA DEL FORTUNATO DEBUTTO “PHOENIX” AMALGAMANDO SONORITA’ POWER NEOCLASSICHE CON SPUNTI HARD ROCK, MA HO ANCHE NOTATO UN INDURIMENTO NEL SOUND DELLE CHITARRE. SIETE D’ACCORDO?
GG: “Sì, in effetti è stata una scelta precisa. Le melodie vocali sono state un elemento importante del primo disco, per cui rendere più graffianti le chitarre ha dato al nuovo lavoro una grinta maggiore senza cancellare gli elementi hard rock già presenti nel precedente”.
PG: “Sicuramente anche la produzione ha dato una spinta in tal senso, sono riuscito a dare a tutto il disco, e alle chitarre in particolare, una patina di cattiveria in più che non mi era riuscita nel disco precedente”.
QUANTO PENSI SIA IMPORTANTE LA FIGURA DI GIORGIA ALL’INTERNO DELLA BAND? DOPOTUTTO MI SEMBRA CHE GRAZIE ALLA SUA VOCE I MASTERCASTLE ABBIANO UN’IDENTITA’ PIU’ SPICCATA IN GRADO DI DIFFERENZIARVI DAI TANTI GRUPPI CHE PROPONGONO SONORITA’ SIMILI ALLE VOSTRE…
PG: “E’ indubbiamente importante in quanto è l’elemento che conferisce maggiore personalità allo stile dei Mastercastle. Ha una voce molto melodica ma con una grinta tipica di tante voci maschili hard rock/heavy metal. L’accostamento col mio modo di suonare e con le mie influenze neoclassiche e di guitar hero ha creato un mix originale che poi si è consolidato con l’arrivo di Steve Vawamas (basso) e Alessandro Bissa (batteria) nella band”.
ANCHE NELL’ARTWORK DI “LAST DESIRE” AVETE MESSO IN RISALTO LA FIGURA DI GIORGIA. E’ UN MODO PER ATTIRARE ULTERIORMENTE L’ATTENZIONE SU QUESTO ASPETTO DELLA BAND O COS’ALTRO?
PG: “Credo ancora che la forza di un disco stia nella musica che contiene e Giorgia è presente nella copertina perché ci sta bene. Potevo mettere me stesso in copertina, ma sarebbe stato abbastanza grottesco per l’album di una band. Oppure potevamo non metterci nessuno e riempire la cover di castelli, mostri e tutta una serie di cose che sono già dentro mille copertine. Giorgia in qualche modo rappresenta il gruppo e con lei la cover è diventata la cover dei Mastercastle. La trovo molto moderna e nello stesso tempo lontana da mille cliché di donne in mostra sulla copertina. Rappresenta tutta la grinta dei Mastercastle. La sua presenza sopra ad una specie di costruzione e con uno sfondo per così dire ‘bellico’ vuole semplicemente dire che i Mastercastle sono tornati con un disco di sano heavy metal. Tutto questo è ben lontano da mille gonne e ornamenti tipici del ‘female vocal’ style”.
QUALI SONO LE PRINCIPALI TEMATICHE AFFRONTATE ALL’INTERNO DEI TESTI? C’E’ UNA SORTA DI FILO CONDUTTORE CHE LEGA LE VARIE TRACCE, PER CASO?
GG: “Sì, il filo conduttore è il desiderio, espresso in tutte le sue forme. Il concetto può sembrare astratto, ma in realtà in ogni brano traspare questa forza che l’uomo si porta all’interno e che fa da motore in ogni sua scelta di vita. Nella titletrack ‘Last Desire’ parlo del desiderio come attrazione fisica e mentale verso un’altra persona, la potenza e il calore che possono dare una passione. In ‘Event Horizon’ c’è il desiderio dell’uomo di scavalcare i limiti della propria conoscenza. L’orizzonte degli eventi è un concetto della relatività generale e nel brano è inteso come punto di non ritorno della nostra ragione. In ‘Scarlett’, invece, tratto il desiderio di rivalsa e l’istinto a combattere per la propria sopravvivenza in una condizione tragica come può essere la guerra (in questo caso quella di secessione americana)”.
SONO RIMASTO PARTICOLARMENTE COLPITO DALLA CANZONE “AWAY”, PRESENTA DELLE LINEE VOCALI ROCK A DISPETTO DELLE PARTITURE METAL CHE CREANO UN CONTRASTO AFFASCINANTE. POTRESTE DIRCI QUALCOSA IN PIU’ SU QUESTA CANZONE?
PG: “Mi fa piacere che tu abbia citato proprio questa traccia perché ‘Away’ è una delle canzoni più belle che abbiamo scritto fin’ora, a mio parere. Diciamo che in un certo senso hai già dato la risposta perché la sua caratteristica è proprio la fusione di melodie vocali particolari con un mid tempo molto duro ma allo stesso tempo abbastanza lineare. E’ uno dei brani che meglio rappresenta il nostro stile: nessuno rimane in secondo piano, distingui molto bene l’importanza delle parti di chitarra, di voce, di basso e di batteria senza che nessuno abbia inserito esagerazioni di assoli, acuti o passaggi ritmici. Trovo bellissimo il ritornello che è stato il punto di partenza della composizione e ho ripreso anche come melodia iniziale del brano”.
GG: “Ho dedicato questa canzone ad una persona molto cara, morta un po’ di anni fa. Come spesso mi succede è stata la musica a comunicarmi l’ispirazione per il testo. Quando si perde una persona che ci ama si crea un vuoto enorme, ma allo stesso tempo si sentono la sua voce e le sue risate risuonare attorno a noi ancora per tanto tempo. Un misto di dolore, amore, nostalgia”.
NEL DEBUTTO “PHOENIX” HA RISCOSSO MOLTO SUCCESSO IL VIDEOCLIP DI “PRINCESS OF LOVE”. PENSATE DI RIPETERE L’ESPERIMENTO CON QUALCHE CANZONE DI “LAST DESIRE”? AVETE GIA’ QUALCHE IDEA IN MERITO?
PG: “Sì il video di ‘Princess of love’ ha ormai raggiunto le sessantamila visite su Youtube ed è stato davvero un grande traguardo per noi. Chiaramente gireremo un altro videoclip nell’estate, ma stiamo valutando in questo periodo quale canzone scegliere e come organizzare le riprese”.
DA DOVE VIENE L’IDEA DI CHIAMARE LA BAND MASTERCASTLE?
GG: “L’intuizione del nome è venuta a me e Pier durante un viaggio di ritorno da un concerto. Cercavamo un modo per rappresentarci entrambi. La parola Master si adatta a Pier per la sua abilità chitarristica e compositiva, mentre la parola Castle mi evoca un castello scozzese che ho visitato durante un viaggio l’anno scorso. L’atmosfera che ho respirato tra quelle pietre umide di pioggia mi ha trasmesso sensazioni intense che mi porto dietro e cerco di comunicare attraverso la musica. Mastercastle per me rappresenta il nucleo dei sogni e dei desideri di ognuno di noi, che ci porta a sostenere continue battaglie per difenderlo”.
PG: “Sono due termini molto comuni, ma che accostati acquistano originalità. Trasmettono un senso di potere e ambiguità allo stesso tempo perché alle due parole puoi dare traduzioni differenti, e ciò mi affascina non poco”.
CHE RICORDI HAI DELL’ESPERIENZA CON I LABYRINTH? SENTI ANCORA I RAGAZZI DELLA BAND E MAGARI HAI AVUTO MODO DI SENTIRE QUALCOSA DEL LORO NUOVO “RETURN TO HEAVEN DENIED PT.2”?
PG: “Sarò sempre grato ai Labyrinth per i cinque anni passati insieme e per tutte le esperienze, dal vivo e in studio, in Italia e all’estero. Non ho ancora avuto modo di sentire il nuovo materiale ma sono più che sicuro che sarà un gran disco. Mi fa anche piacere chiarire la mia situazione già che ci siamo. Le cose andarono così: circa due anni fa in seguito a mille motivi di stress ci fermammo come Labyrinth; la pausa si prospettava lunga e a tempo indeterminato e, siccome io non riesco proprio a stare fermo nella musica, in questo periodo scrissi qualche brano insieme a Giorgia. Di lì a un mese ci ritrovammo un contratto discografico in mano e nello stesso periodo mi si presentò la possibilità di rientrare nei Necrodeath (band che avevo già lasciato perché non riuscivo a gestire contemporaneamente l’impegno Labyrinth). Dovevo fare una scelta e, in quel momento, buttarmi su queste strade nuove significava compromettere la mia posizione con i Labyrinth dove però era tutto fermo e non ero io a decidere quando ripartire. Mastecastle fu il primo motivo per cui scelsi, era la mia prima vera scommessa, una band nuova e da me creata su cui investire le energie e la faccia, era puntare su me stesso. Tutto questo avvenne molto prima della reunion. Mi fa piacere precisare quanto detto non per orgoglio personale, ma proprio per testimoniare che da parte degli altri Labyrinth non ci fu la minima scorrettezza nei miei confronti e infatti vivemmo tutti la reunion con serenità e intelligenza. Ora sono molto felice della mia situazione musicale, in due anni ho pubblicato quattro dischi (due Necrodeath e due Mastercastle); ma è chiaro che non dimenticherò mai le esperienze avute grazie al progetto Labyrinth. La loro reunion sta andando davvero a gonfie vele e sono molto contento per loro, coi quali sono sempre in contatto”.
QUAL E’ L’ULTIMO DESIDERIO DI PIER GONNELLA?
PG: “Ah, boh (ride, ndR)! Ne ho sempre avuti tanti, ma mai uno in particolare. Sicuramente continuare a fare dischi è uno dei principali”.
AVETE GIA’ PIANIFICATO DELLE DATE O PARTECIPERETE A QUALCHE FESTIVAL ESTIVO PER PROMUOVERE AL MEGLIO “LAST DESIRE”?
PG: “Stiamo pianificando ora i prossimi programmi e cominceremo a fare concerti con l’autunno. Pubblicare questo disco a un anno dal precedente è stato davvero impegnativo e nell’estate preferiamo dedicarci ad un nuovo videoclip”.
IN CHIUSURA VOLETE LASCIARE UN MESSAGGIO AI LETTORI DI METALITALIA.COM?
PG: “Grazie a voi di Metalitalia.com per la disponibilità. Invito tutti i lettori a fare un salto sul nostro sito www.myspace.com/mastercastle dove troveranno delle preview del nuovo disco, vodeoclip e tutto sui nostri programmi futuri. A presto!”.