MAYAN – Lost Prophets

Pubblicato il 10/06/2011 da

Non pago del successo e del duro lavoro svolto negli ultimi anni con gli Epica, il chitarrista, compositore e cantante Mark Jensen ha trovato il tempo, tra una pausa e l’altra, di mettere in piedi un altro interessante progetto a nome Mayan. Il sound nettamente più pesante rispetto alla band madre, il coinvolgimento di diversi ospiti illustri e le tematiche incentrate sull’affascinante civiltà maya, sono solo alcuni degli aspetti più interessanti che abbiamo approfondito in questa intervista con uno dei protagonisti, il chitarrista Frank Schiphorst…

 

 

 

INIZIAMO DALLA BASE DEL PROGETTO MAYAN, POTRESTI PRESENTARCI LA BAND E SPIGARCI DA DOVE NASCE L’IDEA DI FORMARE QUESTA NUOVA BAND?
“Il progetto nasce inizialmente dall’idea di comporre qualcosa insieme fra Mark Jensen degli Epica, Jack Driessen degli After Forever  e il sottoscritto, Frank. Per le registrazioni del disco poi abbiamo contattato anche Arien van Weesenbeek e Isaac Delahaye sempre degli Epica nonchè Jeroen Paul Thesseling dei Pestilence ed Obscura al basso. La nostra volontà è quella di suonare diversi tipi di metal da riunire sotto il nome Mayan, senza porci troppe barriere e preoccuparci delle strutture dei brani”. 

IN “QUARTERPAST” POSSIAMO SENTIRE IN EFFETTI DIVERSI TIPI DI HEAVY METAL ANCHE ALL’INTERNO DELLO STESSO PEZZO, POTRESTI ENTTRARE NEI DETTAGLI DEI VOSTRI OBIETTIVI AL MOMENTO DI SCRIVERE LE CANZONI?
“Ad essere sinceri abbiamo iniziato buttando giù una serie di riff molto death metal, incentrati più che altro su soluzioni estreme, tuttavia durante il percorso compositivo poi abbiamo continuato ad aggiungere particolari, riff, arrangiamenti che hanno permesso di allargare ulteriormente lo spettro sonoro della band aggiungendo soluzioni più melodiche e progressive.  Credo si sia trattato di un naturale processo continuativo, niente di più”.

HAI ACCENNATO AL FATTO DELLA PRESENZA DI MOLTI MEMBRI DEGLI EPICA, DOBBIAMO CONSIDERARE I MAYEN COME UNA SORTA DI PROGETTO PARALLELO O E’ UNA BAND A TUTTI GLI EFFETTI?
“No, possiamo definire i Mayan come una band vera e propria, l’idea di Mark quando si è trovato con Jack e me nelle prime battute era quella di suonare qualcosa di più brutale e spinto rispetto agli Epica e all’inizio poteva essere vista come una valvola di sfogo, successivamente però ci siamo accorti che le cose funzionavano molto bene fra di noi tanto che in pochissimo tempo abbiamo scritto diverso materiale valido e deciso di dare una forma propria alla band. Con gli Epica non ci saranno problemi, si tratterà semplicemente di conciliare gli impegni”.

PRIMA HAI ACCENNATO ALLA PRESENZA SUL DISCO DI JEROEN PAUL TESSELING AL BASSO, DALLE NOTIZIE CHE ABBIAMO AVUTO PERO’ SEMBRA CHE NON FACCIA PIU’ PARTE DELLA BAND, COSA E’ SUCCESSO?
“Si Jeroen è un amico di vecchia data, in passato abbiamo scritto alcune cose insieme e siamo rimasti in contatto. Una sera eravamo fuori per una birra in compagnia e gli ho parlato del progetto Mayan, quando ha sentito il materiale è rimasto entusiasta ed ha accettato volentieri di incidere le parti di basso. Jeroen come saprete suona anche con i Pestilence e gli Obscura e queste al momento sono le sue priorità, sfortunatamente proprio in questo periodo si sono accavallate le pubblicazioni dei dischi e i tour con queste band e dunque lui non poteva far fronte alle date con i Mayan, per questo abbiamo dovuto trovare un sostituto per le date live e lo abbiamo trovato in Rob van der Loo con esperienze nei Sun Caged e Delain”.

NELLA CANZONE “SAVAGE MASSACRE” SI SENTONO ALCUNE VOCI IN ITALIANO IN SOTTOFONDO AD UN CERTO PUNTO DELLA CANZONE, POTRESTI DIRCI QUALCOSA IN PIU’ IN MERITO?
“Ovviamente non sono casuali visto che il pezzo è ispirato a livello lirico ad una storia mafiosa di pizzo e soldi, ambientata in Sicilia. Non posso dirti di più sulle liriche perché non me ne sono occupato personalmente tuttavia le voci in italiano che senti sullo sfondo come forse avrai intuito sono prese da alcuni notiziari”.

NEL DISCO AVETE USATO L’ITALIANO ANCHE PER LA CANZONE “ESSENZA DI TE”…
“Si, in questo caso però il testo è completamente in italiano e l’ha scritto la vostra Laura Macrì”.

APPUNTO, NEI MAYAN POSSIAMO DIRE CI SIA UN PEZZO DI ITALIA IN QUESTO SENSO, POTRESTI PRESENTARCI AL MEGLIO LAURA, COME L’AVETE SCOPERTA E CONTATTATA?
“Laura è una scoperta di Mark, lei è una cantante siciliana di opera lirica che si esibisce spesso in grandi teatri. Mark stava cercando una cantante con qualità simili per il nostro disco e quando l’ha sentita per la prima volta in un teatro è rimasto impressionato positivamente dalla sua voce e non ha esitato a contattarla ed incontrarla per proporle la collaborazione, direi che siamo stati entrambe felici dell’incontro”.

IN “QUARTERPAST” AVETE COINVOLTO NUMEROSI CANTANTI, QUALI TRA QUESTI VI SEGUIRA’ IN TOUR?
“Il 19 maggio faremo la presentazione nel locale ‘Paradiso’ di Amsterdam e i cantanti saranno tutti presenti, successivamente saremo in tour con i Sons Of Seasons, dunque sarà della partita sicuramente Henning Basse ed è confermata anche Simone Simmons al momento”.

IL NOME MAYAN FA RIFERIMENTO ALLA NOTA CIVILTA’ DEI MAYA SUPPONGO, AVETE SCELTO QUESTO NOME IN RIFERIMENTO ALLA PROFEZIA CHE PARLA DELLA FINE DEL MONDO PREVISTA IL PROSSIMO 21 DICEMBRE?
“Bè in realtà a questo tipo di domanda sarebbe più opportuno rispondesse Mark che è colui che si è occupato delle liriche ed è il più interessato a questo tipo di tematiche. Il nome certamente è riferito alla cultura Maya che ammiriamo tutti nel gruppo e riteniamo ci sia molto da imparare dal loro pensiero evoluto, ma non c’è riferimento al discorso della fine del mondo prevista tra 21 e 25 di dicembre, è vero che negli ultimi anni ci sono stati degli episodi significativi in questo senso ma la relazione con la profezia è tutta da verificare”.

AVETE GIRATO QUALCHE VIDEO PER QUALCHE PEZZO DEL VOSTRO DEBUTTO?
“Si, ne abbiamo parlato proprio la scorsa settimana, di sicuro gireremo un videoclip ed abbiamo già qualche idea in testa, tuttavia siamo ancora indecisi sulla canzone, ma presto ne saprete di più”.

HAI PARLATO PRIMA DEL TOUR CON I SONS OF SEASON, MA AVETE IN PROGRAMMA ANCHE QUALCHE TAPPA A QUALCHE FESTIVAL ESTIVO PER CASO?
“L’unico festival alla quale suoneremo quest’estate sarà il 16 luglio in Olanda in occasione dello Zwarte Cross Festival, purtroppo siamo arrivati un po’ tardi per partecipare agli open air estivi, i bill sono già chiusi e dunque non è più facile trovare posto a questo punto della stagione, ci rifaremo in futuro”.

HAI UNA CANZONE DA CONSIGLIARE AI NOSTRI LETTORI PER INTRODURLI AL VOSTRO NUOVO DISCO?
“Oh questa domanda è veramente difficile, ci sono diverse sfumature tra le varie canzoni, comunque suggerirei l’ultima traccia del disco “Tithe”, credo sia un’ottima combinazione del nostro stile, sentirete un mix di death metal, black metal, grande tecnica”.

GRAZIE FRANK, VUOI LASCIARE UN MESSAGGIO AI NOSTRI LETTORI IN CHIUSURA?
“Grazie mille per l’attenzione e stay metal mi raccomando!”.

 

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