MEGADETH – Inizio o fine dei giochi?

Pubblicato il 03/07/2010 da

Ritornati prepotentemente sul mercato con il riuscito “Endgame” e dopo aver messo a ferro e fuoco l’Europa con il tour commemorativo di “Rust In Peace” e dei “The Big Four” la band di Dave Mustaine si è intrattenuta con i nostri microfoni (e telecamere dei nostri amici di Rock n’ Roll Radio) per uno scambio di opinioni su passato, presente e futuro della band. Presente visto dagli occhi dell’ultimo arrivato in formazione, Chris Broderick, che nel giro di poco tempo, pur senza scalzare gli storici Friedman e Chris Poland, è entrato di diritto tra i chitarristi più amati della formazione sia da pubblico che critica. Il passato invece viene visto dagli occhi di David Ellefson, figlio al prodigo della formazione, ritornato all’ovile dopo sette anni di assenza: semplice ripensamento o trovata commerciale in vista degli importanti tour in programma? David si è dimostrato affabile e loquace e lontano da atteggiamenti spocchiosi da star riservati solitamente al padre-padrone della band (vi abbiamo dato abbastanza indizi per individuarlo?). Inutile indugiare oltre: di carne al fuoco ce n’è molta, vi lasciamo in compagnia di questa lunga chiacchierata con una delle band più importanti ed influenti dell’intera scena metal.

 

CIAO CHRIS, “ENDGAME” E’ IL TUO PRIMO ALBUM CON I MEGADETH: HAI TROVATO DIFFICOLTA’ NEL TUFFARTI NEL MOOD DELLE NUOVE COMPOSIZIONI?
Chris: “Ho avuto circa un anno per tuffarmi nell’intero catalogo dei Megadeth ed imparare il loro vecchio materiale: ‘EndGame’ è stato la mia opportunità di incorporare me stesso nel suono dei Megadeth. L’anno precedente è stato un allenamento in vista di ‘Endgame'”.

HAI SUONATO IL TUO PRIMO CONCERTO NEL 2008 IN FINLANDIA: HAI AVUTO PROBLEMI AD IMPARARE LE CANZONI CHE COMPONGONO LA DISCOGRAFIA DEI MEGADETH?
Chris: “Qualsiasi cosa presenta una sfida e per me le sfide sono una buona cosa: l’unica circostanza sfavorevole di questa sfida è che avevo una scadenza fissa e dovevo essere pronto per quando saremmo partiti per il tour. Suppongo di aver avuto abbastanza tempo per imparare tutto: per canzoni come “Holy Wars” e “Tornado Of Souls” la sfida è stata sicuramente più ardua ma ne è valsa sicuramente la pena”.

CIAO DAVID, SEI STATO LONTANO SETTE ANNI DAI MEGADETH: COSA TI E’ PASSATO PER LA MENTE QUANDO DAVE TI HA PARLATO DEL SUO INFORTUNIO AL POLSO?
David: “Ho pensato subito che fosse un buon momento per noi tutti per prendersi una pausa. Sentivo che a Dave serviva un break ed era giusto mettere tutto in pausa anche perché quell’infortunio poteva significare letteralmente la fine della sua carriera chitarristica. Speravamo ovviamente che fosse una cosa temporanea ma anche Dave ha detto: ‘ok, è finita’. Dopo circa due anni, quando le cose hanno iniziato a migliorare, sembrava che Dave volesse incidere un disco solista: anche io pensavo che fosse la scelta giusta per lui ma alla fine ha optato per far risorgere i Megadeth. A quel punto ho preso al balzo l’opportunità di suonare con altre persone mettendo in piedi gli F5, i Temple of Brutality, gli Hail, e suonare sull’album dei Soulfly. Ho iniziato a sentirmi veramente attivo musicalmente ed ovviamente mi sono divertito molto: penso che queste nuove esperienze possano essere utili per il futuro dei Megadeth”.

QUINDI PENSI CHE TUTTO SOMMATO SIA STATA LA COSA GIUSTA DA FARE?
David: “Sì, senza alcun dubbio. Vedi, considero molto deleterio per la creatività lo stare nella stessa band con gli stessi strumentisti per molti anni consecutivi”.

“ENDGAME” SUONA COME UN GIUSTO MIX TRA IL PASSATO E PRESENTE DEI MEGADETH: QUALI SONO LE TUE CANZONI PREFERITE E PERCHE’?
Chris: “(ci pensa un attimo, Ndr) Cambio spesso opinione dato che quando suoni una canzone dal vivo si instaura un rapporto speciale con essa. Sicuramente ‘How the Story Ends’ si candida ad essere una delle mie preferite a causa della sua varietà, il suo groove, le linee melodiche, bei cambi di tempo ed ottime parti di chitarra. Aggiungerei anche ‘This Day We Fight!’, con la sua attitudine ‘in your face’, o ancora ‘1320’”.

SE DOVESSI SCEGLIERE DUE O TRE ALBUM PIU’ VICINI AL SUONO DI “ENDGAME” QUALI SCEGLIERESTI?
Chris: “Dal mio punto di vista personale sicuramente ‘Rust In Piece’ anche perchè è stato sicuramente l’album che mi ha fatto innamorare dei Megadeth. Sicuramente potrei nominare anche “Peace Sells…” con una piccola spruzzata di “Killing Is My Business…”. Se penso alle tonalità dell’album penso che anche “United Abominations” potrebbe rientrare tra le influenze dell’album in maggior parte per la presenza di Andy Sneap come produttore”.

COME MAI AVETE SCELTO DI NON INCLUDERE VIC RATTLEHEAD NELLA COVER DELL’ALBUM?
Chris: “Purtroppo non posso parlare di questi dettagli dato che non è assolutamente mio compito scegliere cosa mettere o togliere in copertina: è di sola competenza di chi si occupa dell’artwork”.

RESTIAMO SULL’ARTWORK: “ENDGAME” HA UNA COPERTINA MOLTO PESSIMISTICA… UNA CORNICE DI INSETTI CON UOMINI CHE MARCIANO VERSO UNA MISTERIOSA LUCE. QUAL E’ LA TUA INTERPRETAZIONE DELL’ARTWORK?
Chris: “Immagino che sia direttamente collegato con i testi contenuti di ‘Endgame’: ascoltando la titletrack del lavoro penso che sia chiaro quale sia il messaggio che vuole comunicare la copertina. Il triste destino dipinto nell’artwork è un elemento ricorrente anche nei lavori passati della band come lo scoppio della bomba nucleare o i bambini appesi a testa all’ingiù con delle mollette: non cambierà niente da questo punto di vista insomma”.

PENSI DUNQUE CHE SI TRATTI DI UN MIX TRA GLI ARTWORK PASSATI?
Chris: “Sì, penso che trovi il giusto spazio nei nostri lavori passati. Come ti puoi ben immaginare non potremmo mai uscire con un album con delle margherite in copertina (ride, Ndr)”.

SENZA DI TE I MEGADETH HANNO INCISO TRE DISCHI: QUAL E’ IL TUO PREFERITO?
David: “Complessivamente penso che ci siano buone tracce in tutti e tre questi dischi: alcune canzoni sono state scritte molti anni fa e penso che ‘Endgame’ abbia forse il maggior numero di tracce che approvo. Penso che Shawn Drover abbia buona parte del merito di questo disco perché è stato lui a scegliere questo o quel riff ascoltando i vari demo che sono stati registrati nel corso degli anni. Ad esempio, ‘The Right to Go Insane’ l’ho suonata nel demo di ‘Cryptic Writings’ molti anni fa: sono contento che finalmente questi riff abbiano visto la luce in questo nuovo album”.

COME PARAGONI QUESTI TRE ALBUM CON LA PRECEDENTE DISCOGRAFIA DEI MEGADETH?
David: “E’ interessante vedere come i Megadeth degli esordi si siano evoluti fino a ‘Peace Sells’ e come siano cambiati fino ad arrivare al successo internazionale con ‘Youthanasia’, un album che considero tutt’ora uno tra i miei preferiti. Aggiungerei anche ‘Cryptic Writings’ anche se dopo quell’album le cose hanno iniziato a prendere una piega diversa fino a che, a mio avviso, hanno iniziato ad allontanarsi eccessivamente dal classico suono dei Megadeth. ‘The System Has Failed’ è stato senza alcun dubbio il primo passo nella giusta direzione, ‘United Abominations’ ha compiuto un ulteriore step nel ritorno al suono di un tempo, mentre penso che ‘Endgame’ abbia raggiunto definitivamente lo scopo. Lo descriverei come un ritorno al vecchio stile dei Megadeth”.

ORA SEI A TUTTI GLI EFFETTI UNO DEI BIG FOUR: QUANDO HAI INIZIATO AD APPASSIONARTI ALLA MUSICA DEI MEGADETH?
Chris: “Senza alcun dubbio quando è uscito ‘Rust In Peace’: ho sempre seguito con shredders editi dalla Shrapnel Records come Jason Backer e Marty Friendman con i loro Cacophony. Quando Marty è entrato a far parte dei Megadeth, è lì che ho iniziato ad appassionarmi alla musica dei Megadeth”.

PRIMA DEL TUO ARRIVO NEI MEGADETH HAI SUONATO NEI JAG PANZER O LIVE CON I NEVERMORE: QUALI SOSTANZIALI DIFFERENZE HAI NOTATO TRA L’ESSERE IN TOUR CON LORO E CON UNA BAND FAMOSA COME I MEGADETH?
Chris: “Hai senza alcun dubbio un budget maggiore per la produzione, hanno più considerazione di te quando sei in tour e come sei presentato sul palco, le posizioni che devi occupare sul palco o le luci. C’è molta più accuratezza sul soundcheck e sul setup dal vivo o sulla quantità di interviste: le cose iniziano a farsi serie insomma”.

COME VEDI I FAN DEI MEGADETH OGGIGIORNO? PENSI CHE CI SIA STATO UN CAMBIO GENERAZIONALE?
David: “Sì, è interessante notare che i nostri fan sono cresciuti nel corso degli anni, li vedo come una grossa tribù, una grossa famiglia. Siamo cresciuti insieme, alcuni dei nostri fan più vecchi hanno la loro famiglia, portano i loro figli ai concerti ma al tempo stesso c’è tutta una nuova generazione di adolescenti che vengono introdotti al metal magari da band come i Lamb Of God ed altre band giovani che citano tra le loro influenze Megadeth, Metallica o Slayer. Sai, parlando tra loro dicono: ‘Ah, hai mai sentito i Megadeth? Spaccano!’ o cose simili, ed il passaparola fa il resto. Penso che abbiamo avuto un passato glorioso e che al giorno d’oggi stiamo comunque contribuendo a rendere più interessante la nostra storia”.

PENSI CHE LE FRANGE PIÙ ESTREME DEI VOSTRI FAN VI ABBIANO ABBANDONATO NEL CORSO DEGLI ANNI? TI IMPORTA?
David: “Penso che i thrasher più incalliti nel corso degli anni abbiano firmato da soli la loro estinzione nel corso degli anni. Penso che sia un modo di vivere la vita che non si può portare avanti per molto tempo arrivando magari a quaranta o cinquant’anni. In molti hanno semplicemente pensato: ok, è arrivato il momento di andare avanti, di andare al college, di cercarmi un lavoro, farmi una famiglia… e comunque questi fan hanno comunque continuato ad essere presenti ad i nostri show. Sono fiero di queste persone e penso che allo stesso modo sia bello che le nuove generazioni abbiano preso il posto di questi vecchi thrasher”.

I TESTI DEI MEGADETH HANNO SEMPRE AVUTO A CHE FARE CON TEMI LEGATI ALLA POLITICA: TI IMMEDESIMI IN QUESTI TESTI O TI PIACE CONCENTRARTI MAGGIORMENTE SUL LATO MUSICALE DEI MEGADETH?
Chris: “L’importante è che mi piaccia il lato musicale. E’ divertente pensare che uno dei miei artisti preferiti della mia infanzia sia stato King Diamond e ora come ora non ti saprei dire nulla riguardo ai suoi testi: ho sempre considerato la sua voce come uno strumento a se stante ed adoro quella band perché amo letteralmente il modo di cantare di King Diamond. Come puoi ben capire cerco di non fossilizzarmi troppo sui testi di una band”.

DA UN PUNTO DI VISTA TECNICO QUALI DIFFERENZE INDIVIDUI TRA IL TUO MODO DI SUONARE E QUELLO DI JAMES LOMENZO?
David: “Penso che James abbia veramente fatto un ottimo lavoro nei Megadeth, dato che comunque non è mai stato un bassista prettamente heavy metal: devo dire che sono stato letteralmente impressionato dal suo lavoro. Lo conosco bene, è un ragazzo simpatico oltre che un bassista molto professionale: penso che il suo stile sia molto differente dal mio anche perché io e Dave abbiamo lavorato per plasmare quello che è ora il suono dei Megadeth, mentre James ha dovuto suonare essenzialmente quello che era già stato composto da Dave. Come dicevo prima, ha fatto un ottimo lavoro”.

COME GIUDICHI I FANS AMERICANI RISPETTO A QUELLI EUROPEI? CHE IDEA TI SEI FATTO DI LORO?
Chris: “Sono paesi differenti. Penso che perfino in parti differenti dell’America bisognebbe considerare a che livello di saturazione si riesca ad arrivare con posti come Los Angeles o Vega dove le band arrivano a suonare sera dopo sera: penso che ciò possa portarti ad essere eccessivamente esausto, sazio talvolta. Gli show che abbiamo tenuto lì ed in cui abbiamo registato il nostro live DVD sono stati più che positivi ma la folla Europea, specialmente qui in Italia ed in Spagna (anche se in minor parte), è molto più partecipe: pugni all’aria, cantano sopra ad ogni melodia ed aggiungono il loro contributo vocale ad ogni pezzo”.

COME MAI NON SI E’ SVOLTO IL GIGANTOUR NEL 2009?
Chris: “Penso che dal punto di vista logistico non si sia presentata l’opportunità. Penso che si sia trattato di una di quelle troppo difficili da prevedere”.

PENSI CHE ARRIVERA’ MAI IN EUROPA O PENSI CHE GROSSI FESTIVAL COME WACKEN O SUMMER BREEZE POSSANO IN QUALCHE MODO DIMINUIRNE LA VISIBILITA’?
Chris: “Penso che ci sia del potenziale anche se penso che Dave (Mustaine Ndr) possa risponderti in maniera più approfondita di quanto possa fare io stesso. Abbiamo sondato il mercato nel 2008 portando il Gigantour in Gran Bretagna: vedremo cosa ci riserva il futuro”.

COME VEDI LA SALUTE DELLA SCENA METAL? LA SCENA SEMBRA SEMPRE ESSERE DOMINATA DA VECCHI DINOSAURI COME AC/DC O DEEP PURPLE CON UN SEGUITO DI FAN NOTEVOLE, MENTRE POCHI RAGAZZI SEMBRANO ESSERE INTERESSATI A SEGUIRE L’UNDERGROUND O LE BAND MINORI. COME PENSI SI EVOLVERÀ LA SCENA NEI PROSSIMI ANNI?
David: “Penso che tutto sia in costante mutazione: ora, se mi guardo indietro, anche io ero un fan di band come Deep Purple, Black Sabbath… o, per essere attuali, prendi ad esempio la tragica morte recente di Ronnie James Dio: questo avvenimento è stato l’inizio della fine dell’intero ciclo del genere heavy metal. Ozzy non suona più con i Black Sabbath oggigiorno e le ultime volte che l’ho visto dal vivo è stato soddisfacente… buono, se proprio vogliamo essere di manica larga, ma penso che quel buono derivi più da un effetto nostalgico che da una valutazione oggettiva sulla sua performance. Amo gli ‘Heaven And Hell’: penso che la formazione giusta per apprezzarli sia esattamente Tony, Geezer, Ronnie and Vinnie. Quando li ho visti insieme erano pieni di energia e si stavano realmente godendo lo show. Io sono nel mezzo di questo ciclo di vita, l’estremo forse può essere rappresentato dai Judas Priest: quando hai cinquantasette anni nel metal è come avere novant’anni calcolati per un cane (ride, ndR)”.

TRA LE TANTE BAND CHE SI ESPONGONO SUL GENERE NE HAI INQUADRATA QUALCUNA CHE POSSA RACCOGLIERE IN FUTURO LA VOSTRA EREDITÀ?
David: “(pensieroso, ndR) Tra le tante penso che quelli che spiccano di più sulla massa siano i Lamb Of God: forse sono più simili ai Pantera dei tempi che furono, anche se sono sicuramente stati influenzati da Megadeth e Metallica. Penso che loro abbiano preso il meglio di quanto esposto dai Big Four, anzi, Big Five se consideriamo anche i Pantera: penso che abbiano la forza per portare avanti nel corso degli anni la loro proposta”.

QUANDO SIETE LONTANI DAL PALCO SIETE ANCORA UNA BAND? USCITE INSIEME O OGNUNO VIVE LA PROPRIA VITA?
Chris: “Penso che si tratti di un mix delle due cose. Ognuno di noi ha la propria vita e ha le proprie cose da fare ma allo stesso tempo abbiamo interessi comuni che ci uniscono: ovviamente uno di questi è la musica che occupa la maggior parte del nostro tempo. Usciamo spesso insieme a mangiare: io e David (Ellefson Ndr) ci troviamo per bere insieme caffè dato che ne siamo assidui consumatori. Ovviamente esco anche con Dave e Shawn (Drover, Ndr)”.

NELLE RECENTI FOTO PROMOZIONALI TI ABBIAMO VISTO CON UNA MAGLIETTA DEGLI ANGEL WITCH: DA UN TUO PUNTO DI VISTA È PIÙ IMPORTANTE RIMANERE LEGATI ALLE PROPRIE RADICI, O SUONARE IL PIÙ ORIGINALI POSSIBILI?
David: “Penso che le radici ti aiutino a creare la tua identità: penso però che non si debba forzatamente stare ancorati ad esse. Dovresti essere portato a crescere, evolverti, esplorare, creare e a portare il tuo suono lontano da quello che era inizialmente: penso che questo sia il giusto cammino da compiere”.

I BIG FOUR AL CINEMA: THRASH E POPCORN. COSA NE PENSI?
Chris: “Penso che sia una buona idea: quanto chiedono per la visione al cinema?”

IN ITALIA CIRCA QUINDICI EURO…
Chris: “Non penso sia poi così male andare a guardare qualcosa ‘quasi’ dal vivo anche se il tutto si riduce a circa trenta minuti di show per ogni band: ovviamente si perdono totalmente quegli elementi che risultano impossibili in un cinema come il crowd surfing, o pogare. Non sarà ovviamente la stessa cosa di vivere lo show in prima persona ma penso che sia comunque un’iniziativa curiosa e sarà interessante vedere come reagiscono le persone e se porterà a qualcosa d’altro”.

ABBIAMO SEMPRE VISTO DAVE COME IL PADRE-PADRONE DELLA BAND, UN PO’ COME LO È PAUL STANLEY PER I KISS: PENSI CHE LA SUA RITROVATA FEDE ABBIA IN QUALCHE MODO MIGLIORATO LE COSE ALL’INTERNO DELLA BAND?
David: “Assolutamente, senza alcun dubbio! Chiunque abbia fatto parte dei Megadeth ha avuto una vita dura: brutte storie di droga… non una vita facile insomma, siamo sempre stati una band che ha vissuto il rock&roll nel vero senso del termine. Siamo contenti di essere ancora qui, dopo tutti questi anni, con una buona forma fisica, suoniamo ancora bene, godiamo di buona salute, facciamo esercizio fisico e riusciamo a salire su un palco e offrire un ottimo spettacolo, tanto quanto almeno altre band. La musica non è solamente un insieme di note: c’è di mezzo la tua mente, il tuo corpo e anche il tuo spirito. Tutte e tre devono essere allineate per rendere al meglio. Eravamo giovani e senza freni e ad un certo punto abbiamo perso di vista la via da seguire”.

INSOMMA, A UN CERTO PUNTO DELLA VOSTRA VITA AVETE DOVUTO DARE UN TAGLIO AI VOSTRI ECCESSI…
David: “Esattamente, a un certo punto ho deciso di ripulirmi da certe cose, anche Dave ha iniziato il suo percorso di riabilitazione: abbiamo iniziato a dare importanza anche alla parte spirituale, ad instaurare un rapporto con Dio. Le note sono semplicemente note, ma con lo spirito connesso ad esse si viene a creare ciò che è veramente la musica: penso che i fan riescano a comprendere questo legame tra le due cose. Quando sei ubriaco o sotto l’effetto di stupefacenti questa connessione smette di esistere. Quando invece siamo lucidi e guardiamo negli occhi dei nostri fan c’è una reale connessione tra noi e loro: è questa la musica! Ci sono molti musicisti che se ne stanno chiusi in loro stessi pensano soltanto alle scale e alla quantità di note suonate perdendo di vista cosa è realmente la musica. Scrivere musica che relaziona milioni di persone, è questa la connessione spirituale di cui parlo. Penso che per noi nei Megadeth la rinnovata fede in Dio ed il Cristianesimo ci abbiano aiutati a comprendere che eravamo tutti parte dello stesso disegno: inutile dirti che le cose hanno iniziato ad essere migliori per tutti da quel momento in poi”.

AVETE UNA NUOVA CANZONE “SUDDENT DEATH” IN USCITA PER IL VIDEOGAME “GUITAR HERO”… PUOI DARCI QUALCHE ANTICIPAZIONE?
Chris: “Avrà un sacco di riff di chitarra (ride, Ndr), per il resto non saprei cosa dirti! E’ una traccia molto veloce con delle ottime parti vocali”.

L’AVETE REGISTRATA DURANTE LA SESSIONE DI “ENDGAME”?
Chris: “No, l’abbiamo registrata circa tre mesi fa mentre ci riscaldavamo in vista del tour commemorativo di ‘Rust In Peace'”.

SEI AFFASCINATO DALLA TECNOLOGIA E DAI VIDEOGAMES?
Chris: “Sì, senza alcun dubbio. Ne sono talmente attratto che devo continuamente limitarmi: mi sono ritrovato ad essere sveglio alle cinque/sei di mattina a giocare a World Of Warcraft e giochi simili. Il tutto è iniziato con Starcraft che ho disinstallato e fatto a pezzi il cd fino ad arrivare a ricomprarlo per poi ritrovarmi ad iniziare nuovamente il ciclo”.

CONTINUERAI A DARE LEZIONI ONLINE NON APPENA SI CONCLUDERA’ IL TOUR?
Chris: “Sicuramente, tempo permettendo”.

QUANTO PENSI CHE IL SUCCESSO (ED I SOLDI) ABBIANO INFLUENZATO LA TUA VITA?
David: “Non penso poi molto (ride, ndR). Mi piace il comfort ed avere la possibilità di fare ciò che voglio, ma allo stesso tempo, come qualsiasi band che ha successo, ci sono dei problemi connessi con lo scopo che inizialmente vuoi raggiungere: sto parlando del denaro, ovviamente. Se vuoi far sì che il tuo fine ultimo sia il denaro ad un certo punto ti accorgerai di trovarti di fronte ad un vicolo cieco. Con il passare degli anni abbiamo vissuto povertà e successo: abbiamo compreso che ciò che è nel mezzo, cioè il divertirsi insieme, l’amicizia, il fare musica è l’unica cosa importante. Quando queste cose funzionano tutto il resto, successo e soldi, passano in secondo piano”.

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