Leggendari: non ci sono altre parole per introdurre i Melvins, de facto gli inventori dello sludge e del riff formato elefante. Dopo trent’anni di onoratissima carriera in cui Buzz Osbourne e Dale Crover hanno suonato migliaia di show, pubblicato qualcosa come sessanta album e inventato più generi di quanti riusciremo mai a contarne, abbiamo deciso che era finalmente arrivato il momento di sederci a fare due chiacchiere con quella che è senza ombra di dubbio una delle band più bizzarre, folli, eccentriche e innovatrici di sempre. Abbiamo raggiunto i Melvins in California dove abbiamo trovato un simpaticissimo Dale Crover, storico drummer della band, visto che Buzz Osbourne era impegnato nel suo tour solista acustico. Ovviamente dall’altro lato della linea telefonica abbiamo trovato un tipo tranquillo e normale come non mai, che quasi sembra neanche rendersi conto – o fregarsene altamente – di quale reputazione di ferro e leggendario rispetto goda oggi la sua band. Come da trent’anni a questa parte, abbiamo parlato con un simpaticissimo paraculo, che insieme al suo altrettanto paraculo compagno di viaggio non si è mai preso sul serio e non ha mai preteso nulla da sé e da nessun altro. Forse sta proprio in questo il segreto della longevità, della popolarità e del genio dei Melvins, che non hanno mai pensato di avere nulla da perdere, diventando di fatto del tutto privi di punti deboli, praticamente immortali. E lo sono.
CIAO DALE, DI RECENTE BUZZ HA TENUTO UN TOUR SOLISTA, SAPRESTI DARCI PIU’ DETTAGLI IN PROPOSITO?
“Vero! Anzi, ti dirò di più: ha svariati tour solisti in programma per l’estate. Di recente ha pubblicato un dieci pollici tutto acustico, e un full length chiamato ‘This Machine Kills Artists’. Ma non è un album folk, è rock! Ma molto acustico e minimale. I fan dei Melvins apprezzeranno di sicuro, sono canzoni molto catchy!”.
DI “TRES CABRONES” INVECE CHE MI DICI? COME MAI QUEL TITOLO E QUELLA LINEUP? CI SPIEGHI LA GENESI DEL LAVORO?
“La reunion originale dei Melvins con Mike Dillard alla batteria è avvenuta nel 2008 in occasione del cinquantesimo compleanno di Jello Biafra. Fu allora che decidemmo di fare un disco con tale lineup, ma abbiamo dovuto aspettare il momento propizio per trovarci tutti e tre disponibili allo stesso tempo. Non volevamo scrivere canzoni come quelle che scrivevamo bel 1983 però, volevamo fare qualcosa di nuovo e rinnovare i Melvins ancora una volta con qualcosa di inedito e diverso. E’ solo un disco dei Melvins con un vecchio amico, nulla di più. Mike ha anche il nostro stesso senso dell’umorismo, e credo che questo tratto si noti nel disco. Il titolo del disco è un ovvio riferimento ad un disco degli ZZ Top…”.
COME NASCE UN DISCO DEI MELVINS? SEGUITE UN SET DI REGOLE PRESTABILITO, OPPURE OGNI DISCO HA UNA GENESI DIFFERENTE?
“In generale decidiamo che vogliamo fare un disco, e a quel punto ci tuffiamo nella creazione dello stesso senza badare a molto altro finché non è finito. Buzz tanto è sempre pieno di riff per cui c’è sempre tanto materiale con cui lavorare. A quel punto jammiamo, teniamo ciò che ci piace, arrangiamo i pezzi e poi li suoniamo finché non li abbiamo imparati. Poi scegliamo i pezzi che più ci piacciono e decidiamo cosa includere nel risultato finale e cosa tralasciare. Di solito decidiamo prima che tipo di disco vogliamo fare: se un album heavy, leggero, orecchiabile, strano, ecc. Diciamo che con i demo abbiamo chiuso, sono una perdita di tempo perché alla fine si cerca sempre di replicare il demo al momento di registrare. A quel punto tanto vale pubblicare il demo direttamente!”.
SE NON SBAGLIO, TU, DALE, HAI DA POCO AIUTATO GLI EYEHATEGOD CON UNA MANCIATA DI DATE DOPO LA MORTE DI JOEY LACAZE, GIUSTO?
“Sì, esatto, esperienza stupenda per me personalmente. All’inizio non sapevo che fare quando me lo hanno chiesto. Non sapevo se volevo rimpiazzare qualcuno che era appena morto. Ma sono amico di Jimmy Bower da anni, ci ho parlato, e dopo aver discusso la cosa lui mi ha convinto e ho accettato. Ho fatto tre jam con gli Eyehategod, ed è bastato per suonare dal vivo! Ora sono contento di averli aiutati, credo che l’esperienza li abbia abituati all’idea che Joey non c’è più e che devono andare avanti con qualcun altro ora”.
DA DOVE PENSI CHE DERIVI LA VOSTRA MOSTRUOSA PROLIFICITA’? PERCHE’ PUBBLICATE TUTTI QUESTI DISCHI?
“Semplice, questa band è il nostro lavoro. Ci alziamo al mattino e facciamo musica, è semplicemente ciò che ci paga le bollette. Funziona, per cui suoniamo e facciamo uscire la nostra musica. Se un giorno la cosa smette di funzionare, magari ci inventiamo qualcos’altro, ma per ora, tutto scorre liscio così”.
PARLATE SPESSO DEL VOSTRO AMORE PER BAND COME BLACK SABBATH, KISS, BLACK FLAG ECCETERA. DI BAND RECENTI O PERLOMENO ATTUALI INVECE QUALI PENSI SIANO MERITEVOLI DI MENZIONE?
“Recentemente abbiamo suonato a Perth in Australia e abbiamo condiviso il palco con una band chiamata The Love Junkies. Cazzo, erano veramente bravi! Ti giuro che non ricordavo neanche l’ultima volta che abbiamo suonato con una band supporto che ci ha sconvolti. Ebbene, questa band ci la lasciati di sasso. Anzi, io, a dire il vero, non mi impressiono mai, e invece mentre ero nel camerino, ho sentito questi tipi suonare e sembrava che fosse resuscitato Jimi Hendrix in persona, cazzo, e che stesse aprendoci il concerto. Incuriosito, sono andato a bordo palco a vedere e mi hanno davvero spazzato via”.
CREDI CHE UN GIORNO TORNERETE A FARE ALBUM LENTISSIMI E PESANTISSIMI E MOLTO DOOMY COME NE FACEVATE UN TEMPO, PER ESEMPIO COME “BULLHEAD” E “LYSOL”?
“A me a dire il vero quei dischi non sembrano né heavy né lenti, né tanto meno doomy. Anzi, mi ricordo che quando uscì ‘Bullhead’ la stampa tedesca disse che ci eravamo venduti e che eravamo diventati commerciali! Su ‘Lysol’ invece addirittura c’è una ballata! Inoltre non credo che abbiamo mai smesso di scrivere quei pezzi lenti che piacciono tanto a voi giovincelli bramosi di sonorità heavy oggigiorno. Basta che ti vai a sentire ‘I Told You I Was Crazy’ da ‘Tres Cabrones’… non mi diresti mai che quel pezzo è melodico e veloce!”.
TANTE BAND FAMOSISSIME VI HANNO PIU’ VOLTE MENZIONATI COME IMMANCABILI LORO INFLUENZE, DAI TOOL, AI MASTODON AI NEUROSIS. COME TI FA SENTIRE IL FATTO CHE DELLE BAND COSI’ POPOLARI – ANCHE PIU’ DI VOI, ADDIRITTURA – VI CITANO COME INFLUENZE?
“Be’, è una cosa figa, no? Poi siamo molto amici con tutte e tre quelle band che hai menzionato, per cui ancora meglio, direi!”.
SE POTESSI ANDARE IN TOUR CON QUALUNQUE BAND AL MONDO, CON CHI ANDRESTI?
“Ora come ora? Direi con i The Small Faces”.
E SE POTESSI COLLABORARE E SCRIVERE MUSICA A QUATTRO MANI INSIEME AD UN ALTRO MUSICISTA, QUALUNQUE MUSICISTA AL MONDO, CHI SCEGLIERESTI?
“Credo che fare un disco con Tom Waits sarebbe da panico!”.
GLI SHRINEBUILDER, INVECE? ESPERIENZA FINITA?
“Per ora non abbiamo nulla in programma. Un giorno chissà, magari ci metteremo giù a fare un altro disco, non si può mai sapere nella vita!”.
I TESTI DEI MELVINS SONO SEMPRE STATI UN VERO ENIGMA E UN AUTENTICO ROMPICAPO DA RISOLVERE. POTRESTI FARE LUCE SUL LORO SIGNIFICATO E SCOPO?
“A dire il vero neanche io so cosa frulla in testa a Buzz quando compone i testi, e la metà del tempo non so neanche che cavolo dice. Da quello che so a Buzz piace parlare di gente pazza o deficiente. Di gente nei guai o che ha combinato qualche casino. Parlano anche di animali buffi o immaginari, gente saccente, e altri concetti più astratti come l’amicizia, la felicità, eccetera, nonché di altre cose completamente astruse e a casaccio e del tutto casuali o insensate come sbornie, lesbiche, cibo scaduto, macchine che ti lasciano a piedi, parassiti vari, animali domestici, Jeffery Lee Pierce, tedeschi, e altre cazzate simili senza alcun senso”.
QUALE PENSI SIANO STATI L’APICE E IL BARATRO NELLA CARRIERA DEI MELVINS?
“Boh, tanti momenti per entrambe le cose. Fare cinquantuno date live in cinquantuno giorni in cinquantuno stati americani l’anno scorso è stata una bella soddisfazione! Il baratro forse è accaduto anni fa quando siamo finiti a piedi in mezzo al nulla vicino San Bernardino in California con il furgone fuori uso, e con solo abbastanza spicci in tasca per poter comprare una scatola di tonno alla fine rivelatasi una scatoletta di cibo per gatti. Abbiamo anche cannato il nostro primo show a Los Angeles quel giorno. Insomma, un vero e proprio disastro di giornata”.
SECONDO TE OGGIGIORNO CHI E’ IN POSSESSO DEL MIGLIOR SOUND DI CHITARRA E CHI E’ IL BATTERISTA PIU’ BRAVO IN CIRCOLAZIONE?
“Billy Gibbons e Jojo Mayer, sempre, senza ombra di dubbio!”.
INVECE DELLA POSSIBLITA’ DI VEDERE UN GIORNO NUOVI DISCHI DEI FANTOMAS E DEI VENOMOUS CONCEPT CON BUZZ ALLA CHITARRA CHE MI DICI?
“Non ne ho idea, ma non credo ci siano programmi per nessuna delle due band”.
DA QUANTI ANNI AVETE SMESSO DI LAVORARE E SIETE IN GRADO DI MANTENERVI CON LA VOSTRA MUSICA?
“Il mio ultimo lavoro ‘normale’ è stato in una pizzeria a metà anni Novanta credo…”.
HAI QUALCOSA DA DICHIARARE IN MERITO ALLO STATO ATTUALE DELL’INDUSTRIA DISCOGRAFICA?
“Boh, a noi i cambiamenti e le nuove sfide non fanno paura. Tanto solo i furbi sopravvivono, e noi siamo qua da un pezzo ormai, guarda caso…”.
DAN LILKER HA APPENA ANNUNCIATO IL RITIRO DAI PALCHI E CHE STARE ON THE ROAD E’ UNA COSA CHE PUOI FARE SOLO FINO AD UNA CERTA’ ETA’ E CHE LUI DUNQUE SMETTERA’ PRESTO CON I TOUR. TU CHE NE PENSI?
“Boh, forse Dan ha sparato questa bomba solo per avere una scusa per fare un tour d’addio o di ‘pensionamento’ come fece Ozzy!”.
QUAL E’ IL RICORDO PIU’ FOLLE CHE HAI DELLA VITA ON THE ROAD?
“Senza ombra di dubbio finire in due enormi terremoti in due parti diverse del mondo durante lo stesso tour. Altrimenti per noi i tour sono abbastanza rilassanti e senza sorprese. Ci facciamo solo un sacco di sandwitch in tour. Secondo voi questa è una cosa strana?”.
GRAZIE DALE, FINISCI PURE COME TI PARE!
“Secondo noi Fellini faceva documentari, voi che ne pensate?”.