MISERY INDEX – Intervista a Sparky Voyles

Pubblicato il 13/12/2003 da

Gli eredi dei Terrorizer? Forse è un po’ presto per dirlo, ma è certo che con “Retaliate” gli statunitensi Misery Index hanno messo a segno un colpo in grado di far impallidire la maggior parte della concorrenza nel genere death-grind. Nati per volere di Jason Netherthon, ex bassista/cantante dei fenomenali Dying Fetus, i Misery Index sono senza dubbio la nuova big thing della scena estrema internazionale: tanto tradizionalisti e ancorati ad un sound per certi aspetti notevolmente debitore dei dettami dei prime mover della scena (Napalm Death e, appunto, Terrorizer) quanto straordinari in sede di songwriting, in grado di far rivivere i fasti di quei lontani anni. Il chitarrista Sparky Voyles, anch’egli ex Dying Fetus, si è preoccupato di presentarci il suo gruppo nel migliore dei modi…

CIAO SPARKY, LA VOSTRA FAMA STA CRESCENDO MA VORREI COMUNQUE INIZIARE L’INTERVISTA PRESENTANDO BREVEMENTE I MISERY INDEX…
“Nessun problema, Luca! I Misery Index sono nati per volontà di Jason Netherton, ex bassista dei Dying Fetus, e di Mike Harrison, bravissimo grafico ed ex membro dei Pessimist. Con l’aiuto di Kevin Talley, ex batterista di Dying Fetus e MOD, questi ragazzi registrarono nel 2001 il minicd ‘Overthrow’, il nostro debutto uscito per Anarchos Records. Successivamente entrai io nella line up e passammo dallo status di progetto da studio a vera e propria band pronta ad andare in tour. Pochi mesi dopo Mike Harrison lasciò la band ma, nonostante ciò, riuscimmo a completare il nostro primo tour americano, grazie anche all’arrivo del nuovo batterista Matt Byers. Con questa line up abbiamo partecipato ad alcuni split cd e abbiamo ottenuto il contratto con la Nuclear Blast, label per la quale è nei negozi il nostro primo full length ‘Retaliate’. Per concludere vorrei segnalare la recente entrata in line up del chitarrista Bruce Greig, anch’egli facente parte della line up dei Dying Fetus alcuni anni fa”.

IL PASSAGGIO ALLA NUCLEAR BLAST E’ STATO PER MOLTI INASPETTATO…
“Sì, inizialmente volevamo restare su un’etichetta piccola per gestire tutto in prima persona, ma man mano che la voce si è sparsa e che le richieste di concerti e nuovo materiale si sono fatte più insistenti, ci è sembrato giusto cercare una label esperta che si occupasse deella nostra promozione. Siamo sempre stati molto diffidenti nei confronti del music businness ma devo ammettere che con la Nuclear Blast al momento ci stiamo trovando molto bene. Si sono dimostrati sin da subito entusiasti di lavorare con noi e stanno facendo ovunque un buon lavoro. Ci hanno lasciato totale libertà artistica, possiamo scrivere e suonare ciò che vogliamo e continuare a partecipare a split o registrare ep a nostro piacimento per la Anarchos Records. So che molti detestano la Nuclear Blast, ma attualmente noi non possiamo proprio pensarla in quel modo… è vero che nel loro roster ci sono molte band commerciali, ma noi non ci siamo venduti e ve ne accorgerete con i vostri occhi e con le vostre orecchie!”.

PARLIAMO ORA DEL VOSTRO PRIMO ALBUM… SECONDO TE IN COSA SI DIFFERENZIA DA “OVERTHROW”?
“Credo che la mia entrata nella band abbia portato maggiore varietà al songwriting: ‘Retaliate’ contiene pezzi considerevolmente ispirati alla scena grind dei primi anni Novanta. Apprezzo molto band come Terrorizer e Napalm Death, e non nascondo di essermi ispirato a loro mentre componevo. Jason invece è più fissato con l’hardcore e il classico death metal, i suoi pezzi perciò sono un poco più dinamici dei miei. Quindi se ‘Overthrow’ era principalmente un disco death metal con influenze hardcore, ‘Retaliate’ è in sostanza la summa di tutto ciò che ci piace ascoltare: puoi sentirci death metal, hardcore, grind e crust”.

QUINDI SEI TU L’ANIMA GRIND DEI MISERY INDEX!
“Sì, diciamo di sì (ride, nda)! Ma anche tutti gli altri sono fan di questo genere e sono sempre molto contenti quando sottopongo alla loro attenzione i riff che preparo. Credo che sia un grande vantaggio avere nel gruppo una mentalità aperta, possiamo sempre scegliere tra una ampia varietà di soluzioni quando componiamo”.

I TESTI DEI BRANI CREDO CHE SIANO RIMASTI IMMUTATI, INVECE…
“Esattamente. Li scrive sempre Jason e, come al solito, ha trattato argomenti socio-economici, utilizzando però una vasta gamma di metafore per non rendere tutto troppo diretto. A molti non interessano i testi e gli argomenti che trattiamo, sono interessati solo alla musica ed è anche giusto che sia così, perciò lasciamo che sia l’ascoltatore, se proprio vuole, ad interpretarli e a capire come la pensiamo su determinate cose. E’ noto ormai, e questo sin dai tempi dei Dying Fetus, che noi tutti siamo estremamente di sinistra ma questo non ha creato mai problemi proprio perché abbiamo l’intelligenza di dare maggior peso alla musica, sempre e comunque. Ogni tanto in tour ci capita di parlare di politica con i ragazzi che vengono a vederci, ed è una cosa che trovo molto interessante… vuol dire che c’è gente che è attenta ad ogni aspetto della nostra proposta. Ci sono invece altri che non condividono le nostre idee ma che ci rispettano ugualmente perché la nostra musica piace loro, e perché ci trovano dei ragazzi onesti. Come vedi in un modo o nell’altro riusciamo ad accontentare tutti: noi non vogliamo dividere, vogliamo intrattenere chi decide di seguirci. Se poi le nostre parole portano i fan a riflettere, non possiamo che esserne felici ma quello, ti ripeto, non è il nostro obiettivo primario”.

COME STA ANDANDO IL DISCO? HAI GIA’ AVUTO MODO DI LEGGERE ALCUNE RECENSIONI?
“Sì, l’etichetta ci sta tenendo costantemente informati su quanto sta accadendo in Europa. I responsi al momento sono semplicemente esaltanti, non avremmo potuto immaginare un’accoglienza migliore! Sembra che il disco stia piacendo veramente a tutti e non vediamo l’ora di venire a suonare! Negli Stati Uniti comunque la reazione è stata pressoché la stessa: nel tour che abbiamo appena completato con Dying Fetus e Skinless abbiamo ricevuto decine di complimenti e venduto un gran numero di copie del disco”.

SIETE STATI IN TOUR CON I DYING FETUS NONOSTANTE TU LI ABBIA LASCIATI IN TONI PIUTTOSTO POLEMICI… AVETE FORSE FATTO PACE?
“Sì, Jason aveva abbandonato la band senza creare problemi, rimanendo in ottimi rapporti con John (Gallagher, leader dei DF, nda). Io invece avevo litigato seriamente con lui ma ora posso dire che le cose siano tornate alla normalità. Ora lui è contentissimo di come stanno andando le cose per la sua band e io sono pienamente soddisfatto dell’atmosfera che si respira nei Misery Index… non ci sono più dissapori, ognuno ha trovato la propria strada e non ha più senso portare rancore”.

COSA NE PENSI DEL LORO ULTIMO DISCO?
“Penso sia un lavoro molto buono. Sono tutti musicisti eccellenti e si meritano il successo che stanno riscuotendo”.

COSA POSSIAMO ASPETTARCI DA VOI NELL’IMMEDIATO FUTURO?
“Prima di tutto un tour europeo: parteciperemo all’X-Mass festival (sarà in fase di svolgimento quando leggerete tutto ciò, nda) con ottime band come Nile e Deicide. Poi torneremo a casa dalle nostre famiglie e, purtroppo, ai nostri lavori. Tra l’inizio del 2004 e l’estate prossima contiamo di scrivere il secondo album, aspettatevi perciò un nostro ritorno con un full length per i primi mesi del 2005”.

IO HO FINITO SPARKY, GRAZIE INFINITE PER IL TEMPO CONCESSOMI!
“Grazie a te, Luca! Per concludere voglio ricordare a tutti i vostri lettori che il nostro album si intitola ‘Retaliate’ e che è uscito da poco su Nuclear Blast. Spero avrete l’opportunità di ascoltarlo… se non avete i soldi per comprarlo scaricatelo, masterizzatelo o fatevelo prestare da un vostro amico… tutto questo non ci crea nessun problema, l’importante è che ascoltiate la nostra musica. Cercate però di venire a vederci in concerto, faremo del nostro meglio per divertirvi. Ciao!”.

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