MONOLITHE – Il fascino dell’infinito

Pubblicato il 09/09/2005 da


I Monolithe sono una band estremamente coraggiosa: propongono un doomlento e circolare, con la particolarità che i loro album sono tutticomposti da una sola traccia dalla durata elevatissima. Intrigati datale scelta, coraggiosa ma che rischia di limitare spaventosamente lepotenzialità del progetto, abbiamo interpellato il leader SylvainBegot, che ci illustra in maniera chiara ed esaustiva il suo punto divista. Ecco cosa ne è venuto fuori.


CIAO SYLVAIN, INIZIAMO PARLANDO DELLA GENESI DEL VOSTRO ULTIMO ALBUM: SPIEGACI COM’E’ STATO COMPOSTO E REGISTRATO.

“Ok, la stesura dell’album è partita subito dopo aver finito dilavorare sul nostro primo album. Anzi, se la memoria non mi ingannaabbiamo iniziato addirittura prima dell’uscita di ‘Monolithe I’. Ma, adifferenza del primo album, tutto si è svolto con estrema lentezza, inquanto ho lavorato poco per volta per mesi: questo metodo di lavoro èstata una mia scelta precisa. Le registrazioni sono partite alla finedel 2003 e finite a marzo 2004, almeno credo. E’ passato tanto tempo,ma credo che sia andata proprio così (ride, ndR)”.

PERCHE’ ANCHE STAVOLTA AVETE COMPOSTO UNA SOLA TRACCIA DI CINQUANTA MINUTI?
“Perché i Monolithe, nella loro essenza, sono una band che registrasolo canzoni di questo genere. Fa parte di un concept nato con la band.Ogni album è un capitolo di una saga che si dipanerà su più album.Quando la storia finirà, morirà anche la band. Un’altra ragione per laquale abbiamo fato questa scelta è che mi piace pensare che l’ascoltodell’album richieda grande coinvolgimento da parte del fruitore. Sidevono sacrificare cinquanta minuti del proprio tempo, ma se si èabbastanza ricettivi e si ha la pazienza di ascoltare l’album piùvolte, ogni ascolto sarà ricompensato da un bel trip”.

QUALI SONO I VANTAGGI DI QUESTO MODO DI COMPORRE? AVETE MAI PENSATO DI SCRIVERE PEZZI “NORMALI”, DI DURATA INFERIORE?
“Non ci sono né vantaggi né svantaggi a comporre in questo modo.Bisogna sempre pensare all’album come un blocco unico affinché lacanzone sia efficace, non bisogna pensarlo come una raccolta di canzoniche andranno a comporre il prodotto finito. Questo lascia abbastanzalibertà per potersi sbizzarrire con la propria immaginazione, mad’altra parte la struttura deve essere piuttosto rigida sindall’inizio. Io scrivo anche canzoni più brevi, ma non per i Monolithe.Qualcuno potrebbe essere interessato all’altro mio progetto Anthemon(www.anthemon.com), ma è un tipo di musica completamente differente”.

QUALI SONO I PUNTI DI CONTATTO TRA I VOSTRI DUE ALBUM?
“La prima cosa che mi viene in mente è che entrambi sono stati compostidai Monolithe (ride, ndR). Penso che ‘M1’ e ‘M2′ siano due lavoriabbastanza differenti tra loro. Ci sono degli elementi checontraddistinguono il Monolithe sound, come le twin guitar, il tappetodi tastiere, il mood epico, la lentezza e via dicendo, ma a mio parere’M2’ è più accessibile e più focalizzato sul canone della bellezza,perfino più triste. Ho letto tante recensioni dell’album ultimamente emolti amici mi hanno dato il loro parere e tutti differiscono tra loro,nessuno ha detto la stessa cosa. D’altro canto ci sono anche personeche pensano che i due lavori siano identici (ride, NdR): è unaquestione di punti di vista e di percezione individuale”.

I TESTI SONO IMPORTANTI PER VOI? AVETE UTILIZZATO BEN POCHE PARTI CANTATE.

“Sono sicuramente importanti, ma non quanto il lato prettamentemusicale. E’ vero che ci sono poche parti cantate, ma d’altro canto cisono moltissime parti strumentali. A me piace così. Quando arriva ilcantato dopo una lunga porzione nella quale era assente, è una cosaquasi sorprendente e dà una nuova dinamica al brano. Non c’è nulla chemi annoi di più di un cantante che prende per sé tutto lo spazio”.

IL DOOM SPESSO HA BASI FILOSOFICHE, RELIGIOSE O LETTERARIE: C’E’ QUALCOSA DI TUTTO CIO’ PRESENTE NELLA VOSTRA MUSICA?
“Non avevo mai pensato al doom come musica filosofica, ma adesso che melo fai notare, perché no (ride, ndR)?. Mi spiace notare come nel doomla maggior parte dei testi vertano sui soliti argomenti, qualil’autocommiserazione, il dolore e via discorrendo. Si è fin troppoabusato di certe tematiche. Per quanto riguarda i contenuti dei testidella band, non so esattamente come classificarli: sono un riflessodell’umanità, a volte sono ispirati dalla fantascienza. Adoro ‘2001Odissea Nello Spazio’ di Kubrick, ma non ha niente a che vedere con itesti dell’album. Semplicemente ho voluto raccontare una storia senzaun fine preciso se non quello di parlare del ruolo degli uomininell’universo”.

LA SCENA DOOM E’ UNA DELLE PIU’ INCONTAMINATE ALL’INTERNO DEL METAL: FATE PARTE DI QUESTA

SCENA? SIETE IN CONTATTO CON ALTRE BAND FRANCESI O INTERNAZIONALI?
“Qui non sono d’accordo con te. A mio parere non esistono formeincontaminate di metal. Il metal è un genere di musica che è formata damille sfaccettature dettate da diversi stili e sottogeneri. Magariqualcuno di questi ultimi, particolarmente legato ad una forma benprecisa di doom, è la cosa che più si avvicina alle radici del metal,ma ciò non significa che sia puro o incontaminato. Chiaramente questo èsolo il mio punto di vista. Per quanto riguarda la seconda parte dellatua domanda, i Monolithe hanno dei contatti all’interno del movimentocon coloro che condividono la nostra visione della musica”.
 
QUALI SONO LE VOSTRE PRINCIPALI INFLUENZE? A NOI E’ PARSO DI SENTIREECHI DI SHAPE OF DESPAIR E MY DYING BRIDE, TRA LE ALTRE COSE…
“Direi un po’ di tutto, principalmente roba al di fuori del doom.Ascolto davvero molti tipi di musica, soprattutto materiale degli anni’70. Per quanto riguarda il doom, sicuramente i My Dying Bride sono laband che conosco da più tempo; altre grosse influenze possono esseregli Unholy e gli Anathema, ma gli Shape Of Despair non direi proprio.Adoro il loro primo album, ma il tutto si ferma lì. Comunque il tuocommento non è sbagliato, in molti hanno sentito questa influenza in’M1′, cosa per me non vera, allora per ripicca ho inserito in ‘M2’ unaparte che assomiglia davvero a quanto fatto dai finlandesi. L’ho fattosolo per divertimento”.

RIUSCITE A SUONARE LIVE? SE SI’, COME FATE A RIPROPORRE I VOSTRI BRANI?

“No, non suoniamo dal vivo. Non credo che una musica del genere possafunzionare in un contesto live. Oltretutto i Monolithe sono una banddalla line up variabile e a volte alcuni membri abitano molto lontanotra loro, quindi anche logisticamente sarebbe un problema. Comunque nonsono interessato a riproporre la nostra musica dal vivo. I Monolitherimarranno solo un progetto da studio”.

COME VI TROVATE CON LA CANDLELIGHT? STA SUPPORTANDO BENE IL VOSTRO LAVORO?
“Non ci possiamo lamentare, spero che supportino nel migliore dei modiil nostro lavoro. A loro è piaciuto, mi sembra un buon inizio”.

SUL VOSTRO SITO UFFICIALE AVETE POSTATO LA NOTIZIA CHE UN NUOVO LAVORO E’ IN PREPARAZIONE: POTRESTI DIRCI QUALCOSA DI PIU’?
“Il nostro terzo album un po’ a sorpresa si chiamerà ‘Monolithe 3’.Sarà un disco strano, probabilmente uno di quelli che o si amano o siodiano, sarà completamente differente dai due lavori precedenti. Holavorato con gente veramente in gamba, ma non mi è ancora possibiledirti di più, mi dispiace. Prima dell’album uscirà un mini cd daltitolo ‘Interlude Premier’ con una sola traccia di venti minuti,’Monolithic Pillars’. Attualmente la traccia è in fase di mixing.Contavo di far uscire il mini ad inizio 2006 ma devo ancora concordaretutto con la casa discografica”.


LA COVER DI “M2” ESPLICA PERFETTAMENTE LA VOSTRA MUSICA: UN SOLELONTANO SEMICOPERTO DA UN PIANETA ED IMMERSO NEL GELO SIDERALE DELLOSPAZIO: DI CHI E’ STATA L’IDEA? E CHI L’HA REALIZZATA?

“E’ una cosa vecchia, ma l’idea base è partita da me: ho poi mandato ilprogetto al ragazzo che si è occupato dell’artwork. E’ un finlandese esi chiama A. Tolonen, è un ottimo grafico, oltre che membro di una bandchiamata Nest. Ha anche suonato degli strumenti tradizionalisull’ultimo album degli Shape Of Despair”.

GRAZIE MILLE PER LA DISPONIBILITA’, CONCLUDI PURE COME VUOI.
“Grazie a te per l’intervista, voglio solo ricordare l’indirizzo del sito ufficiale dei Monolithe: www.monolithe.free.fr”.

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