Dalle lande milanesi si muovono i Morbus Grave, quintetto lombardo dedito alle forme più becere e primordiali di death metal intriso di Possessed e Morbid Angel.
Dopo il debutto del 2022 targato “Lurking Into Absurdity”, al termine di un lungo percorso tra demo e split, lo scorso luglio è arrivato “Feasting The Macabre”, secondo full-length in cui la putrida matrice sbrodolata nel disco d’esordio ha assunto contorni ancor più marcati, facendo ribollire un calderone dove esperienza e passione sono senza dubbio le armi fondamentali.
A capo della truppa tricolore troviamo Erman, narratore ferale delle trame maniacali messe a tappeto dai Morbus Grave, chiamando spesso in causa l’autentica devozione nei confronti di una cinematografia altrettanto lugubre. Di questo (e altro) abbiamo parlato proprio direttamente con il leader della band meneghina; buona lettura!
CIAO RAGAZZI, BENVENUTI. PARTIAMO CON UNA DOMANDA DI RITO: CHI SONO E COME NASCONO I MORBUS GRAVE? ANCHE PERCHE’, AL NETTO DEI DUE RECENTI ALBUM PUBBLICATI, LA VOSTRA STORIA HA INIZIO NEL 2010, UNA QUINDICINA DI ANNI FA IN PRATICA.
– Bene, allora, la band nasce ormai nel lontano 2010, con l’intento di creare un death metal marcio e primordiale, incentrato su tematiche macabre e oscure .
ANNI CARATTERIZZATI DA DIVERSI CAMBI DI LINE-UP: ORA INVECE LA SITUAZIONE HA PRESO UNA FORMA DEFINTIVA. VUOI QUINDI PRESENTARCI I VARI COMPONENTI DELLE BAND?
– La storia dei Morbus Grave è sempre stata travagliata da questo punto di vista. Nella primissima formazione infatti eravamo io, A.th e C.Z., entrambi attualmente nei Black Oath.
Tuttavia, dopo poco tempo ho proseguito in solitaria, in quanto, per diversi impegni, gli altri hanno lasciato la band. E’ stato quindi con Maso Alastor (all’anagrafe Tommaso Volpe, ndr) e Pide Guts (alias Pietro Dimitrov, ndr) che viene registrato il primo demo “Throne Of Disgust”, al quale è poi seguita un attività live con Eros e Eddy rispettivamente alla chitarra e al basso.
Dopo diversi cambi di line-up, oggi il gruppo vede Eros Collado al basso, Gabriele ‘Magiko’ Magico ed Eddy alle chitarre, Danny ‘War’ Guerra alla batteria e il sottoscritto alla voce.
LA VOSTRA DISCOGRAFIA VEDE UNA SERIE DI DEMO E SPLIT SINO AL 2022, QUANDO AVETE PUBBLICATO “LURKING INTO ABSURDITY”: COME MAI VI CHIEDO, QUESTO ‘RITARDO’, SE COSI’ POSSIAMO CHIAMARLO, SULLA TABELLA DI MARCIA? SOLO UNA QUESTIONE DI INSTABILITA’ DI FORMAZIONE?
– La band, come detto, ha avuto dei problemi di formazione dopo la registrazione di “Throne Of Disgust” in quanto ci siamo trovati senza batterista. Una volta assoldato Danny, siamo ripartiti in quarta, cominciando a scrivere nuova musica, che poi ha visto la luce con “Awakening Of The Dead”.
Avendo comunque altri brani pronti, siamo stati contattati dalla label americana Redifining Darkness pubblicando con essa il successivo “Abomination”; da lì lo split con i Deathfucker rilasciato da Headsplit e Necrolatry Records.
Tutti i passi che abbiamo fatto sono stati necessari per definire e realizzare il suono che oggi hanno i Morbus Grave, per cui, più che a problemi legati all’instabilità di formazione, il ritardo nella scrittura di “Lurking Into Absurdity” dipende dal fatto che non ci sentivamo ancora pronti per affrontare un passo cosi importante.
IL VOSTRO OBIETTIVO E’ SEMPRE STATO QUELLO DI RIESUMARE LE ANTICHE E PRIME FORME DI DEATH METAL, CHIAMANDO IN CAUSA BAND COME POSSESSED, DEATH, CELTIC FROST, MORBID ANGEL E SLAYER. MI SEMBRA CHE SIATE RIUSCITI A GENERARE UN DISCRETO MIX DELLE INFLUENZE LASCIATE DAI NOMI QUI SOPRA, CHE NE PENSATE?
– Si hai assolutamente ragione. Le band che hai citato sono le nostre principali influenze, senza comunque dimenticare “Serpent Temptation” degli Incubus, nonché i grandissimi Crimson Relic.
UNA DELLE CARATTERISTICHE CHE BALZA ALL’ORECCHIO, ASCOLTANDO I VOSTRI LAVORI, E’ LA CAPACITA’ DI RENDERE ATTUALI – PASSATEMI IL TERMINE – ALCUNI ELEMENTI TIPICI DI QUEL PERIODO, SENZA SNATURARLI E NEMMENO RIPROPORLI DI SANA PIANTA. QUAL E’ QUINDI IL VOSTRO MODO DI SCRIVERE I BRANI?
– Solitamente uno di noi arriva in sala proponendo un riff e su questo ci li lavoriamo insieme, arrivando così a comporre un vero e proprio pezzo. Poi, chiaramente, se qualcosa non ci soddisfa al 100% lo eliminiamo oppure cerchiamo di modificarlo.
SE IN “LURKING INTO ABSURDITY” VI SIETE CONCENTRATI SULL’ASPETTO PIU’ GREZZO E DIRETTO DELLA PROPOSTA, CON “FEASTING THE MACABRE” ABBIAMO NOTATO UN TENTATIVO DI AFFINARE MAGGIORMENTE IL TIRO, CERCANDO SOLUZIONI PIU’ STRUTTURATE. SIETE D’ACCORDO?
– Per entrambi gli album abbiamo lavorato nello stesso modo. Non ci siamo proposti di affinare il tiro o comunque di fare un passo avanti; se poi, è arrivato un altro tipo di interpretazione tanto meglio. Ti assicuro però che abbiamo utilizzato lo stesso metro per scrivere entrambi i dischi.
A RISALTARE, NEL NUOVO LAVORO, VI E’ ANCHE LA COPERTINA: UN’OPERA MINUZIOSA NEI SINGOLI DETTAGLI. CHI E’ L’AUTORE E COSA RAPPRESENTA?
– La copertina, come per tutti i nostri precedenti lavori, è opera di Thomas Westphal della tedesca “Necromaniac Zine”; è prima di tutto un nostro amico e la sua arte ha sempre rappresentato al meglio i Morbus Grave. Le sue opere sono dei capolavori, e in questo caso l’artwork utilizzato per “Feasting The Macabre” può essere inteso come una sorta di orgia o comunque un miscuglio di malattie, perversioni e incubi che strutturano ogni singolo pezzo presente nel disco.
ENTRANDO INVECE NEI DETTAGLI, VI SONO DUE BRANI,A MIO PARERE, CHE MOSTRANO PIU’ DI ALTRI LA DIMENSIONE DEL VOSTRO GRUPPO: LA PRIMA E’ “THE IMMORTAL REALM”, CONTINUAMENTE SOBBALZATA TRA PARTI PIU’ LENTE AD ALTRE PIU’ SCHIZZATE; LA SECONDA E’ “LUSTING TERROR”, LA MIGLIORE DEL LOTTO, PERFETTO MIX THRASH/DEATH. VOI AVETE UN BRANO CHE PREFERITE?
– Forse i brani che hai citato sono i nostri preferiti, anche se in realtà siamo particolarmente affezionati a “Funeral Embodiment”: è il primo brano che abbiamo scritto per il disco e che abbiamo presentato in anteprima quando suonammo a Lonate Ceppino lo scorso anno.
Vi sono altre due canzoni che ci sentiamo di nominare: la prima è proprio “Feasting The Macabre”, il cui testo è ispirato al film “Messiah Of Evil”, la seconda invece è “Congregation Of the Exult”.
QUALI SONO LE TEMATICHE AFFRONTATE IN QUESTO MACABRO BANCHETTO?
– “Feasting The Macabre” vuole essere una rievocazione di ciò che ruota nella testa dei maniaci o comunque dei serial killer con tutta la loro malsanità e tutti i loro traumi, il tutto rivisto comunque in un’ottica lovecraftiana.
Come indicato in precedenza, un’importante base di partenza, che ha influenzato la stesura dei testi, è arrivata direttamente dalla cinematografia: oltre a “Messiah Of Evil”, abbiamo preso come ispirazione anche “Final Exam”, “The Driller Killer” e “Maniac” del 1980.
QUALI SONO I PROSSIMI IMPEGNI DEI MORBUS GRAVE?
– Al momento stiamo scrivendo pezzi nuovi, e avremo degli impegni live come la data con i giapponesi Anatomia e gli americani Ossuary al Barrios Cafè di Milano (in calendario il prossimo 15 di ottobre, ndr).
NONOSTANTE LE CONTINUE SPERIMENTAZIONI E UN’EVOLUZIONE DI FONDO DEL GENERE METAL, ALCUNE FONDAMENTA PERMANGONO: COME VEDETE LA SCENA UNDERGROUND ITALIANA?
– Ci sono molte band valide nella scena underground italiana come Extirpation, Necromutilator, Funest, Black Oath, Woundead, Deathfucker. Possiamo dire che si tratta di una scena molto florida, forse l’unica pecca è la possibilità di suonare, che è sempre molto ridotta.