MORGUL BLADE – Spettri ribelli

Pubblicato il 12/07/2024 da

“Heavy Metal Wraiths”: un titolo che è un vero e proprio manifesto programmatico e che, secondo noi, racchiude molto bene l’essenza dei Morgul Blade, la formazione NWOTHM che nel corso degli anni è riuscita a ritagliarsi un posto speciale nei cuori d’acciaio dei fan dell’epic metal.
Indiscutibilmente attaccata ad Arda e alla Terra di Mezzo, la creatura di Lord Klauf ha subito una evoluzione che corrisponde al cambio di vita del suo ideatore, il quale si è ritrovato in poco tempo dopo la pubblicazione del primo “Fell Sorcery Abounds” alle redini di un progetto in grado di travalicare i confini statunitensi per affermarsi anche nel Vecchio Continente, grazie anche al talento dei musicisti che ne hanno coadiuvato gli sforzi.
Anche l’ingresso della bravissima Elyse Nighthawk (già chitarra e voce negli Heavy Temple), ha sicuramente contribuito all’affermazione dell’ormai quartetto, che fra growl ed heavy vecchia scuola si conferma essere una delle formazioni più interessanti per quanto riguarda la scena.
Dopo l’uscita del disco non potevamo che scambiare due chiacchiere proprio con Lord Klauf, sui misteriosi segreti che si nascondono dietro agli spettri dell’heavy metal. Buona lettura.

CIAO E BENVENUTO SU METALITALIA.COM, CI PUOI RACCONTARE COME SI SONO FORMATI I MORGUL BLADE?
– Beh, i Morgul Blade sono iniziati come un semplice progetto da studio con un demo poco prima che scoppiasse la pandemia di Covid-19. Ho pubblicato il demo senza aspettative e si è scoperto che alla gente piaceva, così ho messo insieme una formazione completa per lavorare al primo disco. Dopo alcuni cambi di formazione e una strada tortuosa, siamo arrivati ad oggi con una situazione stabile e sana.

DAL VOSTRO NOME AI VOSTRI TESTI, C’È UN EVIDENTE ATTACCAMENTO A TOLKIEN E AD ARDA: C’È UN MOTIVO PARTICOLARE PER CUI SEI AFFEZIONATO AL ‘PROFESSORE’?
– Sono semplicemente cresciuto con Tolkien. La prima volta che ho letto una sua opera avevo circa otto/nove anni e me ne sono innamorato immediatamente. Non tutti i nostri testi si concentrano sulla Terra di Mezzo, ma una buona parte sì. Scrivo anche di storia, folklore, occulto e questioni sociali.

PASSANDO A “HEAVY METAL WRAITHS,” CI È SEMBRATO SUBITO UN TITOLO DA MANIFESTO, UNA RIVENDICAZIONE IN CUI CREDERE ALL’INTERNO DELLA SCENA METAL: COME È NATA L’IDEA?
– In realtà il titolo è nato in modo piuttosto banale. Ne avevo alcuni che mi ronzavano in testa e questo sembrava il più accattivante e ci definiva così bene. Tendo a mantenere i titoli dei dischi brevi e diretti. Questo ne è un buon esempio.

ANCORA PIÙ CHE IN “FELL SORCERY ABOUND,” DIVERSI INTERMEZZI PRESENTANO DELLE INTRO DUNGEON SYNTH. COME VEDI L’EVOLUZIONE DI QUESTO FENOMENO?
– Non ascolto molta dungeon synth, però penso che possa essere uno strumento molto potente nella costruzione delle atmosfere. Ad esempio, ci sono molti sintetizzatori in “A Welcoming Hearth”, che dovrebbero creare l’atmosfera del rifugio dei viaggiatori dove puoi tirare un sospiro di sollievo e rilassarti prima della tempesta finale delle ultime due canzoni dell’album.

AVETE CAMBIATO FORMAZIONE RISPETTO AL PRECEDENTE ALBUM; QUESTO HA COMPORTATO CAMBIAMENTI NELLA COMPOSIZIONE E NEI LIVE?
– La risposta breve è sì, la risposta lunga è che le performance live non sono mai cambiate perché questa è l’unica formazione con cui abbiamo mai suonato dal vivo. La scrittura è cambiata un po’ perché ha tolto parte della pressione dalle mie spalle lavorare con musicisti esperti che sono anche ottimi scrittori. Il risultato è uno sforzo molto più collaborativo.

DI COSA PARLA “WIDOW’S LAMENT”? E COME È NATA A LIVELLO DI REGISTRAZIONE? CI HA QUASI RICORDATO I CALADAN BROOD…
– “Widows Lament” è una vecchia canzone popolare scozzese resa famosa dal suo utilizzo nel film “The Wicker Man”, quello originale. Il nostro batterista e produttore Will ha sempre voluto farne una versione propria e ho sentito che questo album era un’opportunità perfetta per farlo. Ha aggiunto il sintetizzatore e Sister Midnight ci ha messo le voci. Penso che sia venuta fuori meravigliosamente e aggiunge molta varietà al disco.

L’ULTIMA CANZONE METAL DELL’ALBUM, “NEITHER CROSS NOR CROWN,” SI DISCOSTA A LIVELLO DI TESTI E TEMI DA TOLKIEN, PER PARLARE PIÙ DI RIBELLIONE CONTRO I POTERI E I SISTEMI: PERCHÉ AVETE INSERITO UN PEZZO SIMILE?
– Sono della classe operaia, sono cresciuto nella classe operaia e lo sarò sempre. Arriva un momento in cui le persone devono rendersi conto di dove siamo come società e se vogliono o meno accettarlo per quello che è: io non lo faccio e non lo farò mai.
Il tema è ovvio, ma la narrazione è basata su una ribellione contadina tedesca del XVI secolo (la famosa ‘Guerra dei contadini tedeschi’ del 1525, ndr), molto interessante e che vale la pena approfondire senza che io dia una lezione di storia completa qui.

DAL PRIMO ALBUM, C’È STATA UNA PARTICOLARE ATTENZIONE VERSO I MORGUL BLADE, TANT’È CHE NEGLI ULTIMI ANNI SIETE RIUSCITI A SUONARE A FESTIVAL EPIC METAL MOLTO IMPORTANTI COME IL KEEP IT TRUE. COME SONO STATE QUESTE ESPERIENZE PER TE?
– Ovviamente tutto questo ha cambiato la mia vita. Ero uno chef durante i miei vent’anni e lavoravo circa settanta ore a settimana. Non lascia molto tempo per la creatività o davvero per qualsiasi altra cosa. È fantastico vedere che la mia decisione di cambiare carriera non è stata vana.

UN’ALTRA COSA CHE VI DISTINGUE SONO I POSTER E GLI ARTWORK DEI VOSTRI ALBUM, COSTITUITI DA DISEGNI CHE SEMBRANO USCITI DA UN SOGNO DI FRANK FRAZETTA: LASCI CAMPO LIBERO AI DISEGNATORI O INTERVIENI DIRETTAMENTE NELLA FASE CREATIVA?
– Direi che dò agli artisti una sorta di ‘rubrica’ molto generale e li indirizzo nella giusta direzione, ma dopo li lascio lavorare, con occasionali feedback. Penso che l’arte sia sempre migliore se ti diverti mentre la produci!

SIETE UNA BAND INDISCUTIBILMENTE LEGATA ALLA ‘VECCHIA SCUOLA’: COSA NE PENSI DEL FATTO CHE LE TEMATICHE NERD ORA SIANO DIVENTATE MAINSTREAM?
– Immagino che dipenda dal nostro concetto di ‘cultura nerd’. Non credo nei guilty pleasures: se ci piace qualcosa non dobbiamo vergognarcene. La vita è breve e dura e penso che la passione per qualcosa che ci piace ci spinge ad arrivare sempre più lontano. Suppongo che, se le persone si avvicinano all’heavy metal attraverso vari canali della cultura nerd, non possa essere una cosa negativa! Più esposizione per le band significa più opportunità per gli artisti di fare cose interessanti!

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