MORTIIS – Intervista al Follettone

Pubblicato il 10/10/2001 da

“The Smell Of Rain”, nuovo lavoro del folletto Mortiis, si candida per quanto mi riguarda come probabile vincitore della categoria “Sorpresone 2001”. Un disco di rilassato ed orecchiabile pop-industrial venato qua e là di scariche puramente dance che si contrappone in modo spiazzante all’intera discografia precedente dell’artista norvegese, incentrata perlopiù su melodie dal sapore epico-arcano e divagazioni neoclassiche. A giudicare dalle parole del compositore dell’opera, la svolta “commerciale” (le virgolette sono d’obbligo) sembrerebbe dettata da sincere ragioni artistiche. Ecco cosa mi ha raccontato un simpatico quanto lapidario Mortiis…
DEVO DIRE CHE MI HAI SORPRESO CON IL TUO NUOVO LAVORO, COME MAI QUESTA SVOLTA?
“Penso che la mia sia stata un’evoluzione naturale da un lato e una scelta dall’altro. Ero abbastanza stanco di suonare la roba che facevo prima, d’altra parte penso che sia stata una mia scelta quella di farmi finalmente influenzare dalla musica che mi è sempre piaciuta, soprattutto dai Nine Inch Nails.”

NON PENSI CHE I TUOI FANS SARANNO UN PO’ SPIAZZATI?
“Dipende da quanto uno è aperto di mente e da quanto uno apprezza un certo tipo di musica. So che molti dei ragazzi che ascoltavano Mortiis per le sue atmosfere epiche si disaffezioneranno a me, così come altri mi scopriranno, infine penso che alcuni fans rimarranno tali. In realtà preferisco non aspettarmi niente da questo disco, ora che è fuori voglio rilassarmi e vedere cosa succederà.”

QUINDI DEVO DEDURRE CHE L’ANIMA AMBIENT DI MORTIIS È DEL TUTTO ESTINTA?
“Non posso dirtelo con certezza. Ma non penso che riapparirà per un bel po’, comunque. Per lo meno non in un intero album, magari per una canzone potrei anche farlo, ma al momento ho l’impressione di stare facendo ciò che realmente mi diverte fare. Non rinnego quello che ho fatto, ma è una cosa piuttosto lontana ora come ora; voglio esplorare il terreno su cui cammino ora. Comunque solo Dio lo sa! (ride ndZiru)”

PER LA PRIMA VOLTA TI SEI TROVATO A DOVER SCRIVERE DEI TESTI PER MORTIIS, COME SEI RIUSCITO A CONCILIARE UN PROGETTO FINO A POCO FA PRETTAMENTE STRUMENTALE CON DELLE PAROLE CHE GLI RENDESSERO GIUSTIZIA?
“E’ stato molto naturale, i testi sono venuti di conseguenza alla struttura dei pezzi che ora è decisamente più “rock”. Hanno seguito la musica e i suoi cambiamenti, è stato molto naturale.”

PARLAMI DI “EVERYONE LEAVES”, CHE TRA L’ALTRO È LA CANZONE CHE PREFERISCO, DA DOVE ARRIVA TANTA DISPERAZIONE?
“In realtà tutti i testi dell’album sono abbastanza disperati; questa in particolare parla di due persone che hanno tragicamente cambiato la mia vita e che poi sono scomparse nel nulla, comunque come tutto il resto dell’album parla di emozioni e sentimenti personali, lo so è un po’ da “checche” parlare d’amore, ma mi è uscito così (grasse risate generali ndZiru). A parte gli scherzi, sentivo di doverlo fare, sentivo di dover mettere parte della mia vita in un mio disco.”

SO CHE HAI PUBBLICATO UN LIBRO (“THE SECRET OF MY KINGDOM”), COME MAI HAI SENTITO LA NECESSITÀ DI SCRIVERLO? DI COSA TRATTA?
“E’ stato scritto negli anni fra il ’92 e il ’96, è un periodo in cui ho scritto parecchio. Chiamale come vuoi: poesie, racconti, testi o qualsiasi altra cosa. In realtà è una raccolta di pensieri sul mondo che vedono Mortiis come personaggio e un giorno mi è venuto in mente di pubblicarlo. Avrebbe dovuto uscire parecchio tempo fa, ma i soliti problemi burocratici hanno fatto sì che uscisse solo ora. Molta della roba che c’è dentro ora mi sembra un po’ datata, ma sono contento che sia uscito finalmente. Ero un ragazzo quando ho scritto alcune delle cose che ci sono nel libro, ma comunque ha un suo fascino.”

HAI USATO PARECCHI STRUMENTI “VERI” PER “THE SMELL OF RAIN”, COME CHITARRE O BATTERIE ACUSTICHE; PENSI CHE MORTIIS SI AVVII AD ESSERE UN PROGETTO SEMPRE MENO PRETTAMENTE ELETTRONICO?
“No, penso che manterrò entrambi i lati della cosa, amo mischiare elettronico ed acustico, mi piace il groove dato da un campionamento, così come l’aggressività di una chitarra elettrica. Se dovessi ritoccare questa formula, comunque, sarebbe in favore dell’elettronica.”

QUANTI GUEST MUSICIANS HAI USATO PER L’ALBUM?
“Ce ne sono un sacco, amico! Penso siano più o meno tredici. C’è un bel gruppo di cantanti, c’è un chitarrista, c’è un batterista. Molti sono amici miei comunque, non li ho pagati!”

PENSI CHE ESSERE INTERVISTATO DA UNA RIVISTA METAL SIA BUONA PUBBLICITÀ PER TE DAL MOMENTO CHE NON DIREI CHE LA TUA MUSICA HA QUALCOSA A CHE VEDERE CON L’HARD ROCK?
“Penso che sia una buona cosa essere intervistato da ogni tipo di rivista…beh, un attimo…molti tipi di riviste, non penso che farei un’intervista per “My Little Pony”, ma comunque penso sia un bene parlare con te oggi. Una buona parte dei miei fan sono dei fottuti headbangers che leggono giornali o web-zines come la tua; ci sono anche un sacco di dark che mi ascoltano, così come ragazzi che apprezzano l’industrial. E’ un modo in più di fare pubblicità a Mortiis!”

SEI STATO IL BASSISTA DEGLI EMPEROR, COSA TI RICORDI DI QUELL’ESPERIENZA? PENSI CHE POSSA AVER INFLUENZATO IL TUO STILE?
“Sono stato con gli Emperor solo un annetto ed in tutto avrò suonato sì e no quattro o cinque concerti con loro, non sono il tipo di ragazzo adatto al black metal. Comunque penso che se dal punto di vista musicale la cosa non mi ha cambiato più di tanto, da quello più genericamente artistico mi ha insegnato a guardarmi in torno, ad essere estremo in quello che faccio, senza compromessi.”

SO CHE HAI GIRATO UN VIDEO NELLA DEATH VALLEY, COME MAI MORTIIS SI È TRASFERITO DALLE FORESTE NORVEGESI AL CLIMA ARIDO DI QUEI LUOGHI?
“Ecco perché sul CD c’è scritto “Mortiis Era 2”. E’ tempo che la gente capisca che Mortiis non è solo draghi e castelli e sinceramente mi sono anche un po’ rotto di questa roba. Per quanto riguarda il video…beh…faceva un caldo pazzesco. Il video è piuttosto semplice: ci sono io che cammino nel deserto a piedi nudi. Il problema maggiore erano gli insetti che mi pungevano dappertutto, una vera tortura!”

UNA COSA CHE MI SONO SEMPRE CHIESTO DI MORTIIS È QUANTO DI IRONICO CI SIA IN TE COME ARTISTA E COME “FOLLETTO”…
“Vedi, non posso dirti che ci sia una grande dose di ironia in Mortiis…certo, amo scherzare sui miei vecchi lavori, ma in fondo si tratta comunque di me, sono in gioco le mie emozioni. Per forza devi avere un po’ di sense of humour altrimenti diventi assolutamente pieno di te o, peggio, ti trasformi in una stupida rockstar. In questo senso mi piace essere ironico, ma nella mia musica non amo mettere dell’humour se non ci sta bene. In “Anti-Mental” per esempio c’è una strofa in cui canto il verso “Porn Funk Baby”, è una specie di scherzo perché in quel momento la musica mi ricordava quella di un film porno, ma è solo una mia piccola follia, comunque non fa ridere per più di dieci secondi. Dopo fa pena (grassissime risate ndZiru)”

COSA SIGNIFICA IL TITOLO DELL’ALBUM?
“Deriva dal fatto che per un bel po’ di tempo sono stato piuttosto depresso e “The Smell Of Rain” significa speranza, significa avere voglia di andare fuori ancora una volta solo per la curiosità di vedere cosa c’è. Quando stai male hai bisogno di speranza e per me la pioggia la rappresenta al meglio.”

ULTIME PAROLE CARO MORTIIS…
“Venite a vedermi dal vivo ragazzi…non vi immaginate neanche quante donne nude potrete vedere…”

0 commenti
I commenti esprimono il punto di vista e le opinioni del proprio autore e non quelle dei membri dello staff di Metalitalia.com e dei moderatori eccetto i commenti inseriti dagli stessi. L'utente concorda di non inviare messaggi abusivi, osceni, diffamatori, di odio, minatori, sessuali o che possano in altro modo violare qualunque legge applicabile. Inserendo messaggi di questo tipo l'utente verrà immediatamente e permanentemente escluso. L'utente concorda che i moderatori di Metalitalia.com hanno il diritto di rimuovere, modificare, o chiudere argomenti qualora si ritenga necessario. La Redazione di Metalitalia.com invita ad un uso costruttivo dei commenti.