MOTIONLESS IN WHITE – Il pallido imperatore

Pubblicato il 25/01/2020 da

I Motionless In White sono una band polarizzante che a volte ci ha visto dall’altra parte della barricata, parecchio critici nel constatare come la band Scranton, Pennsylvania, riesca ad incorporare con maestria svariati elementi che ispirano il proprio sound ma non riesca a separarsi distintamente dai propri riferimenti. Davanti però  alla continua crescita della band, che avviene sotto gli occhi di tutti, anche in Italia e nonostante una continua evoluzione stilistica, non possiamo certo chiudere gli occhi. Di conseguenza prima dell’infuocata data milanese ai Magazzini Generali raggiungiamo il leader assoluto del gruppo Chris Cerulli per fare il punto della situazione in casa MIW e affrontare serenamente un paio di nodi fondamentali riguardanti le critiche verso il gruppo.

AVETE SUONATO ORMAI QUALCHE SHOW SUONANDO I NUOVI PEZZI, QUALI SONO QUELLI CHE HANNO PIÙ RISONANZA TRA IL PUBBLICO?
– Al momento sono i singoli ad avere più riscontro, “Disguise” e “Brand New Dumb” hanno un video fuori da qualche tempo e sono sicuramente le più conosciute. Se escludiamo i singoli direi che la preferita tra le nuove canzoni sembra essere “</c0de>”, il pubblico ogni sera reagisce alla grande.

LA CREATURA DELL’ARTWORK DI COPERTINA APPARE ANCHE NEL VIDEO DI “DISGUISE”: COSA RAPPRESENTA?
– Il personaggio è la più o meno quello che volevamo raffigurare con il titolo del brano e del disco. E’ una persona che viene raffigurata come orrenda, oscura, brutta dentro che si mette questa maschera come quella che ognuno di noi indossa tutti i giorni quando si presenta al mondo e quello che mostra al di fuori del proprio stato personale. Volevo comunicare attraverso un pacchetto completo, quindi anche in maniera visiva, quella che è l’ispirazione del disco e quello che voleva comunicare.

HAI DICHIARATO CHE HAI ASCOLTATO MOLTO I FAN PER DAR FORMA AL NUOVO DISCO.
– Sono coloro che ci supportano, che ci vengono a vedere dal vivo, che ascoltano la nostra musica a rendere possibile l’esistenza del gruppo, di conseguenza ci teniamo a tenere in considerazione la loro voce, le loro opinioni, quello che vorrebbero sentire da noi. Utilizziamo molto i social media ma spendiamo molto tempo fisicamente con loro. In qualche misura cerchiamo anche di ipotizzare quali siano i loro desideri e non sempre ci azzecchiamo, ma ce la mettiamo davvero tutta per trovare una via di mezzo tra quello che vogliamo noi e quello che desiderano loro.

AVETE TROVATO ANCHE CRITICHE COSTRUTTIVE, CHE VI HAN PERMESSO DI MIGLIORARE SOTTO QUALCHE ASPETTO?
– Un aspetto sul quale ho lavorato molto, e di cui sono molto fiero in questo disco, sono i testi. Li trovo decisamente superiori rispetto all’ultimo album e da questo punto di vista ho già avuto molti riscontri positivi. In generale “Disguise” ha avuto un’accoglienza calorosa, ne siamo tutti orgogliosi.

SENTO SEMPRE DI PIÙ L’INFLUENZA DELL’INDUSTRIAL/GOTH DI FINE ’90 INIZIO 2000 E DEL NU-METAL, SEI D’ACCORDO?
– Mi sono immerso in quel tipo di musica fino al collo ai tempi e ancora oggi molte delle band del periodo sono tra i miei preferiti in assoluto. Queste influenze saranno sempre parte integrante della nostra musica e sì, sono venute decisamente a galla in una sorta di ritorno alle sonorità di fine ’90 inizio 2000. Mi piace essere in un gruppo che riporta in voga uno stile che ritengo essere ad oggi validissimo, e mi piace che sia una nuova band a suonare questo stile a fianco dei nomi leggendari che l’hanno inventato.

PERCHE’ SECONDO TE CI SONO COSÌ POCHI GRUPPI IN GIRO CHE SUONANO QUELLA MUSICA?
– Non saprei, forse perché è un sound ormai datato e i gruppi non vogliono associarsi a qualcosa di ‘vecchio’, vogliono sforzarsi a suonare qualcosa che suoni ‘nuovo’ e ‘fresco’. Lo rispetto sia chiaro, e penso anche che i MIW portino sul tavolo anche degli elementi moderni che ci rendono in qualche modo contemporanei e non totalmente ancorati al passato. I gruppi nuovi non vogliono prendersi il rischio, non vogliono incorporare elementi che già vecchi o suonati troppe volte.

SECONDO TE LA VOSTRA FAN BASE CONOSCE LA MUSICA DA CUI SIETE ISPIRATI?
– Gruppi come Korn e Marilyn Manson sono ancora in cima alla catena alimentare, penso che la maggior parte dei nostri ascoltatori conoscano bene i gruppi che ci hanno influenzato…

…I DEFTONES SONO STATI DA POCO ANNUNCIATI COME HEADLINER ALL’HELLFEST IN FRANCIA!
– Esatto. E’ un gran periodo per questo genere musicale.

SEI SEMPRE STATO MOLTO APERTO NEL DICHIARARE CHE I MOTIONLESS IN WHITE LAVORANO SPESSO CON COMPOSITORI ESTERNI AL GRUPPO, COME SKHOLD, MICK KENNEY O JOHNNY ANDREWS. QUAL E’ IL LORO RUOLO NEL COMPORRE MUSICA?
– Ognuno degli artisti che hai citato ha il proprio stile, unico e diverso dagli altri. Quando unisci il loro stile al nostro ottieni qualcosa di diverso e di nuovo, una sensazione di freschezza che è molto difficile ottenere in altri modi. A me piace molto lavorare con altre persone perché mi aiuta a pensare in maniera diversa alle cose che ho in mente di fare. A volte discuti con qualcuno che ti propone una cosa e la tua reazione ti fa pensare ad un’altra cosa a cui non saresti mai arrivato da solo. Il bello di lavorare con altri artisti è che il risultato di uno sforzo compositivo sarà sempre diverso a seconda dell’artista con cui collabori. Per un gruppo come il nostro, che vuole incorporare nello stesso disco diversi tipi di sound, è una scelta molto fruttuosa e remunerativa. I ragazzi che hai citato sono scrittori eccellenti e hanno menti brillanti, quindi con loro possiamo costruire qualcosa da zero o possono sbloccare il processo creativo quando sono fermo in un qualsiasi punto, oppure possono aiutarci a completare qualche brano grazie alle loro abilità negli strumenti elettronici. Ognuno di loro ha uno skill particolare in cui è davvero eccellente.

PENSI CHE LAVORARE CON ALTRI AUTORI POSSA INTACCARE LA REPUTAZIONE DI UN GRUPPO? PERCHE’ SECONDO TE QUASI TUTTI LO NASCONDONO?
– Se non lavori da solo alla musica l’impatto della stessa nei confronti del pubblico è meno efficace? Penso sia una cosa assolutamente stupida. So per certo che quasi tutte le band più amate di questo mondo lavorano con altre persone, che lo ammettano o meno, e probabilmente non sarebbero mai così grossi senza il contributo di certi produttori che li hanno aiutati a sviluppare il proprio sound, quindi non stiamo facendo niente di particolare o di diverso da quello che fanno tutti gli altri artisti nei termini di lavorare con altre persone. Il fatto è che ne parliamo apertamente. La solita vecchia storiella del cazzo in cui la band si trova nella stessa stanza e si improvvisa tutti insieme è una visione distorta che viene inculcata nelle teste del pubblico, non è così che funziona nella maggior parte dei casi quindi non me ne starò qui a raccontare queste stronzate ai miei ascoltatori.

PENSI CHE NELLA COMUNITA’ METAL IN PARTICOLARE LA QUESTIONE SIA PIÙ OSTEGGIATA CHE ALTROVE?
– Penso che la comunità metal sia estremamente critica nei confronti di tutte le cose in cui la musica metal assomiglia al pop o a tutto quello che è più mainstream, dove un sacco di artisti lavorano con autori e dove molti si fanno scrivere le canzoni per intero. La gente si spaventa perchè pensa che i propri artisti preferiti non scrivano le proprie canzoni e questo non si addice ad una band. Io vi dico che ci siamo in ogni passo della creazione di un brano, che si riscriva una parte di esso o meno noi siamo presenti, ogni input esterno passa attraverso di noi quindi è una situazione nemmeno lontanamente paragonabile a quella di un artista pop al quale viene recapitata una canzone fatta e finita.

FORSE LA COSA E’ DESTINATA A MORIRE CON L’AVVENTO DEI FAN PIÙ GIOVANI…
– Forse sì, lo spero. E’ frustrante sapere che le band devono nascondere qualcosa a causa delle opinioni di un pubblico incolto. A un certo punto però sai che ti dico? Cazzi loro. Noi siamo sempre stati onesti e trasparenti.

SIETE RIUSCITI A MANTENERE UN PUBBLICO FEDELISSIMO NONOSTANTE LE VOSTRE CONTINUE EVOLUZIONI DA UN ALBUM ALL’ALTRO: QUAL E’ IL VOSTRO SEGRETO?
– Penso siamo stati molto fortunati a riuscire ad attirare delle persone tanto diverse tra loro, abbiamo nel pubblico diverse fasce d’età, stili diversi. Non so se è perché il nostro stile musicale è di ampie vedute o se nel nostro gruppo c’è qualcosa di più accogliente a fan di stili di musica differenti. Vorrei saperlo anch’io, ma se lo sapessi forse brucerei questa particolarità inconsapevolmente… quindi sono contento continui ad accadere.

LO SHOW DI QUESTA SERA HA FATTO SOLD OUT ED E’ STATO SPOSTATO IN UNA LOCATION PIÙ GRANDE, I MIEI COMPLIMENTI!
– L’ultima volta che siamo venuti da queste parti nel nostro tour da headliner non siamo passati dall’Italia e i nostri ascoltatori si sono dimostrati davvero irritati, facendosi sentire in maniera massiccia sui social media. Come raccontavo prima tentiamo di ascoltare attentamente chi ci segue, così questa volta nel momento di programmare il tour mi sono accertato che ci fosse una data in Italia e che potessimo suonare per i nostri fan. Siamo stati decisamente premiati, hanno fatto sold-out nella prima venue ed eccoci qua questa sera. Sono estremamente grato a tutti loro.

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