MUNICIPAL WASTE – Vomito su tela

Pubblicato il 20/07/2017 da

Dopo quindici anni di retro/crossover/thrash i Municipal Waste, da band revival, si sono trovati nella strana situazione di aver cresciuto una nuova generazione di appassionati. Può arrivare, al sesto album in studio, l’antitetica maturità? C’è spazio per la politica nel loro mondo fatto di feste, alcolismo e mutanti? E poi perchè abbiamo dovuto aspettare tanto per “Slime And Punishment”? Raggiungiamo telefonicamente il fondatore Ryan Waste, per una chiaccherata che va a sondare il terreno a casa Municipal Waste…

 

ABBIAMO DOVUTO ATTENDERE PARECCHIO PER UN NUOVO DISCO DEI MUNICIPAL WASTE. CHE E’ SUCCESSO?
“Siamo stati in tour due anni per ‘The Fatal Feast’. Una volta tornati a casa abbiamo cominciato a scrivere canzoni per il nuovo disco. Ad un certo punto però ci siamo accorti di essere caduti nella trappola della routine. Avevamo messo il pilota automatico, il processo era diventato quasi meccanico. Abbiamo quindi deciso di rifare tutto daccapo. Abbiamo scritto un intero disco, abbiamo tenuto le parti migliori e ne abbiamo scritto un secondo. Per questo ci è voluto il doppio del tempo”.

E’ STATO UN PROCESSO DIFFICILE A TUO PARERE? VI SIETE TROVATI IN DISACCORDO TRA VOI PER ARRIVARE A UNA SOLUZIONE COSI’ DRASTICA?
“Volevamo uscire col disco migliore possibile. Non c’è stata alcuna discussione, abbiamo solo deciso di prenderci il tempo necessario: non è scritto sulla pietra che dobbiamo per forza fare un album ogni due anni. Volevamo qualità, ed è sicuramente meglio che buttar fuori un album solo perché va fatto”.

E’ STATO DIFFICILE TORNARE A SCRIVERE PER I MUNICIPAL DOPO IL TEMPO SPESO COI TUOI ALTRI PROGETTI?
“In realtà penso che il tempo passato in altre band, per me come per il resto del gruppo, sia stato uno sfogo alla creatività individuale, abbia portato qualche nuova influenza e in generale abbia aiutato tutti, perché tornare ai Waste è stata una ventata di novità. Eravamo belli carichi, insomma!”.

CON I MESI CHE PASSAVANO VI SIETE SENTITI SOTTO PRESSIONE?
“La pressione si è esaurita quando abbiamo deciso di prenderci tutto il tempo necessario”.

PARLIAMO DEL VOSTRO NUOVO CHITARRISTA NICK: PERCHE’ PROPRIO LUI E PERCHE’ PROPRIO ADESSO?
“Sono sempre stato solo io, non so se a causa della mia testardaggine o se pensavo non ne avessimo bisogno, ma quando è arrivato il tempo e qualcuno ha tirato fuori la questione ho pensato che se dovevamo prendere un nuovo chitarrista questo sarebbe dovuto essere Nick Poulos o nessun altro. Suono con lui da anni nei Bat e nei Vulture, so già che il mio stile si adatta perfettamente al suo, è un grande amico della band… E’ stata una scelta immediata”.

COSA HA PORTATO NICK NEI MUNICIPAL WASTE?
“E’ più un rhythm player che un beat player. Io sono un bassista che si è messo a suonare la chitarra quindi mi sono sempre sentito più un chitarrista ritmico rispetto a uno solista. Ora possiamo armonizzare come prima accadeva solo su disco, quando c’è un assolo non c’è più una parte mancante. E’ tutto più heavy in generale, c’è un suono più pieno”.

COME PENSI SI SIA EVOLUTA LA VOSTRA SCRITTURA NEGLI ANNI?
“Se in precedenza andavamo a mille oggi abbiamo più polso e siamo in grado di allungare certe parti, quelle più efficaci nella canzone. Certo non scriviamo brani lunghi, ma sappiamo quando è il caso di ripetere qualche segmento. Sappiamo lavorare su cambi di tempo e dinamiche, più tutti trucchi imparati nel corso degli anni. Ai miei esordi stavo ancora imparando a suonare la chitarra, sono sicuramente migliorato dal punto di vista tecnico ma non mi piace la roba tecnica: penso sia meglio essere più diretti e concentrarsi sulla canzone piuttosto che esibirsi in tecnicismi fini a se stessi”.

I MUNICIPAL WASTE SONO IN GIRO DA 15 ANNI ORMAI. COME TI SENTI A SUONARE DAVANTI ALLE GENERAZIONI PIU’ GIOVANI?
“E’ bellissimo essere in grado di parlare alle nuove generazioni, significa che ci sono ancora persone che hanno dei gusti ricercati, che non si fermano alle proposte di radio e TV. Ai nostri concerti c’è anche gente che ha vissuto il thrash degli anni ’80, a cui ci ispiriamo, in prima persona: il nostro pubblico è in una fascia d’età davvero ampia”.

GIOVANI O ATTEMPATI, SI ASSISTE SEMPRE A UN PUBBLICO FUORI DI TESTA AI VOSTRI LIVE. C’E’ QUALCUNO CHE HA ESAGERATO E SI E’ FATTO MALE DAVVERO, O CHE HA FATTO MALE A UNO DI VOI?
“Quando suoniamo possono salire tutti sul palco ma vige la regola dei tre secondi visto che c’è gente che vuol prendersi la nostra roba o la nostra birra. Dopo quel tempo o saltate o vi tiro un calcio in culo. Nessuno si è fatto male sul serio tra il pubblico, se parliamo della band invece botte ed escoriazioni sono all’ordine del giorno. C’è talmente tanta gente che salta sul palco che suoniamo ‘in difesa’, col corpo pronto ad assorbire colpi più o meno accidentali”.

PARLIAMO DELLA VOSTRA FAMOSA MAGLIETTA CON DONALD TRUMP. VI HA PORTATO PIU’ GUAI O BENEFICI AL MOMENTO?
“Quella maglia identifica il pensiero del gruppo ma tende ad evidenziare anche chi sta dall’altra parte, chi supporta l’attuale presidente. La grafica di quella maglia è anche alle nostre spalle, gigante, quando suoniamo. E’ una dichiarazione. Di sicuro ha attratto parecchia attenzione, ma le reazioni sono state più positive che negative. Direi che c’è ancora speranza al mondo”.

PENSATE DI POTER AGGIUNGERE UN MESSAGGIO POLITICO ALLA VOSTRA MUSICA?
“Non ci sono riferimenti politici nei nostri testi, e non ci interessa predicare durante i concerti. Non siamo una di quelle band che si ferma e vi annoia col proprio pensiero. Siamo qui per intrattenere il pubblico è chiaro, ma quando un personaggio come Donald Trump sale al potere è difficile tenere la bocca chiusa. Dovevamo fare qualcosa e quella grafica è il nostro modo di esprimerci. Considera anche che abbiamo una canzone che si intitola ‘I Want To Kill The President’ e questo sarà probabilmente il peggior presidente della storia quindi…”.

CHE VI ASPETTA NEL FUTURO PROSSIMO?
“Prenderemo parte al Warped Tour, viaggiando dalla Virginia a Seattle. Abbiamo dei piani per l’Europa più avanti durante l’anno ma ancora non possiamo annunciare nulla a parte il Bloodstock. C’è in arrivo anche un video… Un sacco di cose insomma”.

NUCLEAR BLAST HA MESSO UN SACCO DI IMPEGNO NELL’EDIZIONE SPECIALE DEL DISCO, SIETE CONTENTI?
“Ho appena visto la lunchbox edition e oggi vedremo l’ LP per la prima volta. Siamo gasatissimi, soprattutto il sottoscritto che è un avido collezionista. Abbiamo il pieno controllo creativo con Nuclear Blast, abbiamo avuto la possibilità di prenderci tempo per il disco e ci troviamo molto bene col personale sia a livello professionale che umano”.

0 commenti
I commenti esprimono il punto di vista e le opinioni del proprio autore e non quelle dei membri dello staff di Metalitalia.com e dei moderatori eccetto i commenti inseriti dagli stessi. L'utente concorda di non inviare messaggi abusivi, osceni, diffamatori, di odio, minatori, sessuali o che possano in altro modo violare qualunque legge applicabile. Inserendo messaggi di questo tipo l'utente verrà immediatamente e permanentemente escluso. L'utente concorda che i moderatori di Metalitalia.com hanno il diritto di rimuovere, modificare, o chiudere argomenti qualora si ritenga necessario. La Redazione di Metalitalia.com invita ad un uso costruttivo dei commenti.