MURDER THERAPY – Delirio death metal

Pubblicato il 14/11/2009 da

Non capita tutti i giorni di premere il tasto play nel lettore cd e imbattersi, essendo consapevoli che si sta ascoltando una band italiana, in un gruppo death metal ultra tirato con un suono molto professionale. Così è stato in occasione del debutto dei Murder Therapy, band bolognese che aspira a diventare una realtà nel genere. Metalitalia.com non poteva lasciarsi sfuggire l’occasione di intervistare la band che punta a ridefinire il paradigma del death metal in terra nostrana. Francesco D’Adamo, uno dei due chitarristi, non si è sottratto a nessuna delle nostre domande e ci ha svelato com’è nato questo disco. 

 

ALLORA PRIMA DI TUTTO VOGLIAMO INTRODURRE LA BAND AI NOSTRI LETTORI?
“Eccoci! Siamo i Murder Therapy, band formatasi nell’autunno del 2007 a Bologna. Nel 2008 abbiamo pubblicato un EP intitolato ‘The Therapy’ e poi quest’anno, con una formazione diversa il full-length ‘Symmetry of Delirium’ per Deity Down Records. Suoniamo… death metal? Technical death metal? Progressive technical death metal (come alcuni hanno misteriosamente scritto)? Mah… questa è un’intervista online, quindi se siete collegati, come immagino, andate sul nostro MySpace (http://myspace.com/murdertherapy), ascoltate i brani caricati e fatevi un’idea personale della nostra musica, sarà tutto più facile!”.

AVETE ESORDITO CON IL DEMO “THE THERAPY”. DI LI’ ALLE OTTIME RECENSIONI SIETE ARRIVATI AL CONTRATTO CON LA DEITY DOWN RECORDS. SIETE SODDISFATTI DELL’OPERATO DELLA LABEL OLANDESE?
“Siamo stati davvero fortunati ad entrare in contatto con la Deity Down Records. Fin dal primo giorno c’è stata una comunicazione continua, ed il supporto datoci è pressoché totale. E’ un’etichetta terribilmente concreta, non promette nulla che non possa ottenere e lavora sodo su tutto ciò che gira intorno alla band. Inoltre la label sta crescendo molto e con le ultime uscite prodotte sono sicuro che riuscirà a ritagliarsi uno spazio sempre più vasto nel panorama metal internazionale. Infine, cosa fondamentale, ha un modo di gestire la produzione che è quasi svanito al giorno d’oggi, partecipando concretamente alla spese della band. La maggior parte delle label metal al contrario offrono dei contratti farsa dove la band si carica di ogni spesa e sbattimento delegando all’etichetta l’unico compito di inserire l’album in qualche catalogo sconosciuto e scambiando un po’ di materiale, cosa che qualsiasi gruppo con un po’ di dedizione potrebbe fare senza l’aiuto di nessuno. Molte band, pur di ‘avere un’etichetta’, abboccano, sprecando tempo e denaro”.

VI SIETE POI RIUNITI PER SCRIVERE LE CANZONI DEL NUOVO ALBUM. COME NASCE UNA VOSTRA CANZONE?
“Sebbene ogni canzone segua una via un po’ tutta sua, c’è un certo modus operandi all’interno della band che va consolidandosi sempre più. In genere partiamo da del materiale scritto a casa: a volte la bozza di un intero pezzo altre solo un ‘blocco’ del brano che si vuole sviluppare. Questa materia grezza viene portata in sala prove, dove tutti lavoriamo al suo modellamento mettendo in discussione tutto con ironia e umiltà. Il patto che sottintende questo lavoro di squadra è che tutti possano sempre esprimersi all’interno del brano, e allo stesso tempo che il lavoro effettuato dagli altri vada sempre ascoltato in profondità prima di essere alterato o scartato. A volte è un equilibrio un po’ delicato da mantenere ma nella maggior parte dei casi i risultati sono davvero soddisfacenti. Penso che una delle cause della scarsa qualità delle musica di molte band sia proprio dovuta al ‘salto’ di questo passaggio fondamentale, ovvero al lavoro dell’intera band sul materiale scritto. Molti gruppi sono una sorta di progetto solista con dei meri esecutori di accompagnamento, causando vere e proprie ristagni di creatività. Inoltre, almeno per quanto mi riguarda, senza questo aspetto di creazione comune e di continue prove, non avrei nessun interesse a far parte di una band”.

PARLIAMO ORA DEL NUOVO CD. LA PRIMA COSA CHE SI NOTA E’ L’OTTIMO SUONO. COME SIETE RIUSCITI AD AVERE UNA PRODUZIONE COSI’ POTENTE E CRISTALLINA?
“Questo perché finalmente anche in Italia abbiamo delle persone capaci nella produzione di musica estrema, e su tutti Stefano Morabito dei 16th Cellar di Roma. Conosce il genere, conosce la sua attrezzatura e ha un orecchio eccezionale, ed è per questo che abbiamo scommesso su di lui. Ci siamo influenzati a vicenda nella creazione del suono che puoi sentire sull’album e Stefano è stato abilissimo nell’interpretare le nostre discussioni astratte sull’atmosfera da dare al disco. Non è facile spiegare che tipo di suono si vuole cercare, il rischio di copiare le scelte stilistiche di un album già esistente è sempre molto elevato. Sulla pulizia del risultato finale, è una diretta conseguenza delle scelte effettuate nella creazione dei suoni ed ovviamente nell’esecuzione del brano vero e propria da parte di tutti. Siamo molto soddisfatti del risultato ottenuto e senza dubbio torneremo ai 16th Cellar anche per registrare il seguito di ‘Symmetry of Delirium’, nella speranza però che Stefano questa volta abbia riparato l’Xbox (ride, ndR)”.

COME OGNI BAND GIOVANE, AVRETE SICURAMENTE DEI PUNTI DI RIFERIMENTO ALL’INTERNO DEL PANORAMA METAL INTERNAZIONALE. VUOI DIRCI QUALI SONO I VOSTRI?
“Premettendo che non ci sia nessuna band in particolare che vogliamo emulare o che abbia avuto un ruolo determinante nella formazione dei Murder Therapy, ci sono varie band che tra di noi tutti ascoltiamo e apprezziamo moltissimo. Senza nessun ordine particolare, direi Cephalic Carnage, Decapitated, Meshuggah, The Dillinger Escape Plan, Ulcerate, Gojira, Immolation, Morbid Angel, Gorguts, Suffocation e tanti altri che sto sicuramente dimenticando. Oltre ovviamente a band non proprio metal, su tutte senza dubbio King Crimson e Tool”.

UNA DELLE CARATTERISTICHE VINCENTI DELL’ALBUM E’ CHE LA BRUTALITA’ PRESENTE NELLE VOSTRE CANZONI NON E’ MAI FINE A SE STESSA. I BRANI SONO ARTICOLATI E MOLTO DINAMICI. SEI D’ACCORDO?
“Come non si può essere d’accordo con un complimento? Penso che tutti i brani sia stati scritti ‘naturalmente’, senza costruzioni a tavolino, clichè di genere, senza ammiccare all’ascoltatore ma sempre e solo per soddisfare la nostra creatività. Quindi, niente copia e incolla, niente sweep e tecnicate buttate a casaccio, niente rallentoni per far pogare, nulla di tutto ciò. Ti assicuro che siamo molto più severi verso la nostra musica di chiunque altro e quello che c’è su ‘Symmetry of Delirium’ è il frutto di una critica selezione di quanto scritto nei mesi precedenti. Tornando alla tua affermazione, se siedi con la chitarra e dici ‘ora voglio fare un pezzo così, e così, ecc. ecc.’ difficilmente verrà fuori qualcosa di autenticamente vivo, sarà solo musica fine a se stessa. I brani hanno un flow proprio che ti guida fino alla conclusione stessa. Non direi che si scrivano da soli, ma le atmosfere iniziali ed i propri stati d’animo possono darti la giusta direzione. Che poi il risultato sia minimalista o ultratecnico, poco importa”.


“EXTRA-ORDINARY PERFECT MACHINE” E’ UNA DELLE MIGLIORI CANZONI DELL’ALBUM, PENSI CHE IL TITOLO DELLA CANZONE POSSA CALZARE COME DEFINIZIONE PER LA VOSTRA BAND?

“(ride, ndR) Non l’avevo mai pensata in questi termini. Già, sarebbe una bella definizione, forse un po’ fredda (l’album non è mai a mio avviso ‘meccanico’), e molto presuntuosa, ma davvero bella. Mi fa piacere che sia una delle tue preferite, non a caso l’abbiamo scelta come primo brano dell’album da presentare sul MySpace ed in varie compilation allegate ai magazine, nonostante la sua breve durata incorpora molti degli elementi che più ci piacciono. Inoltre è molto carica da suonare e ha un grande impatto dal vivo. Senza però dimenticarsi che il suo valore è assunto solo nel contesto dell’album, lì in quella precisa posizione nella quale si trova”.

COME NASCE LA STRUMENTALE “EQUILIBRIUM”? E’ MOLTO CUPA E MALSANA.
“’Equilibrium’ è un bizzarro esempio di serendipità, ovvero dello scovare qualcosa cercando tutt’altro. Il riff base è venuto fuori nel tentativo di trascrivere un’altra metrica non del tutto chiara e che poi abbiamo acquisito. E’ l’unico brano dell’album la cui struttura finale è stata determinata in studio, in quanto nel poco tempo rimasto a disposizione prima dello studio non avevamo ancora trovato la sua formula definitiva. C’era solo questo riff ossessivo e la volontà di fare un pezzo cupo e ipnotico, strumentale, per dividere l’album in due parti, un punto di equilibrium. Ad eccezione della brevissima introduzione l’intero brano regge su unico riff in due varianti con accenti leggermente diversi. Questa coppia di riff prosegue identica mentre Samu con la batteria sviluppa un pattern che invece si ripete ogni 3 misure di chitarra, creando così un effetto obliquamente ciclico e ipnotico. A ciò si aggiunge una terza chitarra molto effettata che segue una struttura ancora diversa, creando così tre strati ben miscelati ma che si muovono in maniera in parte indipendente l’uno dall’altro. Ha un’atmosfera molto oscura e futuristica allo stesso tempo, ricordando, a detta di molti ascoltatori, qualcosa dei Meshuggah”.

“ASIMMETRY” E’ LA PROVA CHE SI PUO’ SUONARE PESANTE ANCHE A BASSO REGIME, MENTRE “DELIRIUM” CHE CHIUDE IL CD E’ CANZONE ISTERICA NELLA SUA VELOCITA’ . E’ LA VARIETA’ ABBINATA ALLA PRECISIONE CHIRURGICA DEL VOSTRO DEATH METAL IL SEGRETO DI “SIMMETRY OF DELIRIUM”? 
“Esatto! L’album si regge su un equilibrio di razionalità e follia, come anche l’immagine della copertina lascia presagire. In genere il death metal è spesso più legato allo strumento che al feeling, noi cerchiamo di unire sia il godimento del suonare qualcosa di articolato e complesso con il lasciare libere e a volte anche istintive le nostre sensazioni”.

PERCHE’ VI DEFINITE PSYCHOTIC DEATH METAL?
“Non darei troppa importanza a queste parole, la musica non si può descrivere con le parole, ma ci sembrava un modo divertente di vedere il nostro modo di fare death metal e le tematiche trattate nell’album. Psicopatia, dal greco malattia/sofferenza della mente/anima. Penso sia appropriato, non trovi?”.

PERCHE’ “SIMMETRY OF DELIRIUM”? QUAL E’ IL SIGNIFICATO DI QUESTO TITOLO E COME L’AVETE SCELTO?
“Il titolo ‘Symmetry of Delirium’ unisce l’aspetto geometrico-matematico a quello psicologico-passionale della musica, e penso sia una perfetta descrizione di quello che facciamo come band. Cerchiamo di riunire in un’unica formula due elementi solo apparentemente così lontani tra loro. Questo tema ha guidato anche la creazione dell’artwork e torna nei brani finali dell’album: ‘Asymmetry’ e ‘Delirium’. Il titolo è stato scelto come epilogo della scrittura dell’album, è rimasto solo, carico di significato, tra parole che non ne avevano più. Una sorta di ultimo sopravvissuto”.

CHI SI E’ OCCUPATO DELL’ARTWORK DEL CD?
“E’ stata opera di Alex Eckman-Lawn, un disegnatore statunitense che abbiamo scoperto quasi casualmente su MySpace. Il suo stile ci ha impressionato immediatamente: oscuro e moderno allo stesso tempo, perfetto per quello che volevamo fare. Alex è stato bravissimo a sviluppare le nostre idee sulla cover andando oltre ciò che avevamo immaginato. L’artwork è la rappresentazione di un progressivo disfacimento della razionalità nel suo incubo distorto. Entrambi i volti presenti nella cover costituiscono il delirium espresso nella nostra musica, dove coesistono elementi di raziocinio ed un oscuro inconscio. Se prendiamo la suddivisione freudiana della psiche in Io, Es e Super-io, direi che la parte oscura dell’artwork è l’Es, dove le nostre pulsioni erotiche, aggressive e auto-distruttive albergano, la metà umana è l’Io con la sua funzione di mediazione, razionalizzazione e organizzazione. La metà dell’Es è replicata al di sotto dell’album a completare un viso totalmente deforme, come a rimarcare che dietro la creazione della musica contenuta agisce principalmente la nostra parte pulsionale e distruttiva. Manca il Super-Io giusto? È la struttura fisica stessa dell’album, con i suoi contorni, la sua materia, i suoi criteri discografici, i suo suoni/frequenze (matematica), che suggella, spinge e conforma la nostra musica in una direzione che sia condivisibile e replicabile. Siamo davvero soddisfatti del risultato finale e pensiamo proprio di lavorare nuovamente con Alex anche per l’artwork del nostro prossimo album”.

SIETE TORNATI DA POCO DA UN MINI TOUR OLANDESE. COM’E ANDATA? VUOI RACCONTARCI LA VOSTRA ESPERIENZA?
“E’ stato eccezionale! Sentiamo dire da sempre che suonare all’estero è un altro mondo, e così si è dimostrato. Locali perfetti, fonici ultrapreparati, persone disponibili ed interessate ovunque. Ciò che da noi è utopia, lì è realtà. La musica estrema è conosciuta e apprezzata, è qualcosa di tangibile e reale. I nostri compagni di etichetta Vermin si sono sbattuti non poco per portarci lì e dobbiamo davvero ringraziarli per quest’esperienza. Tornare in Italia è stato come aprire un bidone di immondizia d’estate. A giorni riceveremo delle tracce registrate al nostro concerto al Dynamo di Eindhoven e non escludo che se il materiale dovesse dimostrarsi buono come pare possa saltarci fuori qualche traccia live. Quindi, esperienza da ripetere al più presto, ma la prossima volta senza fare in tutto 3.000 km in cinque in una macchina stracolma di strumenti e bagagli, abbiamo rischiato la paralisi!”.

IN CONCLUSIONE, COSA PREVEDE IL FUTURO PER LA VOSTRA TERAPIA?
“Stiamo lavorando già a pieno regime sul nuovo materiale, vogliamo terminare un nuovo album già nel prossimo anno. Inoltre stiamo suonando dal vivo tutto ‘Symmetry of Delirium’ e speriamo di poterlo presentare nel corso del prossimo anno in un tour europeo e/o a dei festival più importanti. Staremo a vedere, sono cose per ora più grandi di noi ma siamo ultracarichi per qualcosa di più serio, dobbiamo solo aspettare la giusta occasione… per quanto riguarda la VOSTRA terapia invece, per abbandonare ogni parvenza di sanità mentale e equilibrio vi prescrivo un (in)sano ascolto di ‘Symmetry of Delirium’ al giorno, da somministrare rigorosamente al massimo volume!”.

0 commenti
I commenti esprimono il punto di vista e le opinioni del proprio autore e non quelle dei membri dello staff di Metalitalia.com e dei moderatori eccetto i commenti inseriti dagli stessi. L'utente concorda di non inviare messaggi abusivi, osceni, diffamatori, di odio, minatori, sessuali o che possano in altro modo violare qualunque legge applicabile. Inserendo messaggi di questo tipo l'utente verrà immediatamente e permanentemente escluso. L'utente concorda che i moderatori di Metalitalia.com hanno il diritto di rimuovere, modificare, o chiudere argomenti qualora si ritenga necessario. La Redazione di Metalitalia.com invita ad un uso costruttivo dei commenti.