Una nebbia cupa, densa ed oscura avvolge sei misteriose figure, rischiarate solo da una flebile, ma bianchissima, luce mattutina…ed in questa penombra angosciante, ecco spuntare un angelo decaduto, sensuale ma sfregiato da pene inaudite…immagine di purezza sconvolta, ali annerite, bocca protesa in uno spasmo di dolore, occhi e cervello tranciati via da chissà quale immane Volontà. I My Dying Bride, con il recente “Songs Of Darkness, Words Of Light”, hanno nuovamente dipinto la Realtà come un bosco tetro, languido ma straziante, nel quale Disperazione, Amore, Sacralità e Morte guerreggiano per ottenere la supremazia in Terra. E fra i lamenti di dolore, una solitaria voce giunge alle nostre orecchie: è finalmente arrivato il momento di sentire direttamente dal leader della “Sposa Morente”, l’enigmatico Aaron, come è nato il nuovo capitolo discografico della band albionica e di saggiare lo stato attuale di una delle più importanti formazioni europee, nonché togliersi qualche vecchia curiosità. Non sempre poetico e drammatico, come il suo personaggio farebbe pensare, ecco cosa ci ha raccontato il signor Stainthorpe…
BENVENUTO SU METALITALIA.COM, AARON! INIZIAMO L’INTERVISTA TORNANDO INDIETRO ALLA VOSTRA PRECEDENTE RELEASE, “THE DREADFUL HOURS”: CHE GIUDIZIO HAI ORA DI QUEL DISCO? CAMBIERESTI QUALCOSA?
“Grazie del benvenuto, prima di tutto! Be’, ‘The Dreadful Hours’ è tutt’ora l’album dei My Dying Bride che più apprezzo…mi piace davvero tantissimo! Ovviamente, dopo averti detto ciò, è chiaro che non cambierei proprio niente di quello che è contenuto in quel disco. Credo che per ‘The Dreadful Hours’ la band sia riuscita a trovare un ottimo bilanciamento tra potenza ed inquietudine, e il feeling è proprio quello giusto. E i fan sembrano avere gradito questa miscela…”.
BENE, PASSIAMO AL NUOVO DISCO ALLORA…IN CHE MODO VI SIETE APPROCCIATI ALLA SUA REALIZZAZIONE?
“Mah…’Songs Of Darkness, Words Of Light’ è nato come qualsiasi altro lavoro dei My Dying Bride. Abbiamo agito come di consueto, ovvero scrivendo le song che più ci piacevano in quel preciso momento, cercando solo di rendere il prodotto finito abbastanza omogeneo e contenente tutti i tipici elementi che caratterizzano la nostra musica. Non abbiamo mai pianificato come un nostro disco avrebbe dovuto suonare…non siamo assolutamente capaci di progettare. Siamo solo capaci di sperare che tutto vada bene (ottima risposta, direi, nda)!”.
LA NUOVA CREATURA RISULTA ESSERE MOLTO DRAMMATICA, BUIA, TRISTE. LA SUA OSCURITA’ E’ SPESSO TERRIFICANTE. C’E’ UNO SCOPO DIETRO LA NASCITA DI QUESTI BRANI COSI’ CUPI?
“Noi scriviamo musica cercando di trasporre in essa più sentimento possibile, cercando di far fluire le nostre sensazioni in quello che componiamo…e mi sembra chiaro come, in questi ultimi tempi, i membri dei My Dying Bride siano stati molto depressi. Tutti noi crediamo che le emozioni più oscure e tenebrose siano molto più intense e profonde di quelle derivanti dalla gioia e dalla felicità, per cui la nostra concentrazione e la nostra dedizione nel comporre musica seguono automaticamente sentieri con caratteristiche a noi più congeniali. Con questo non voglio certo dire che stai conversando con una persona deprimente o triste…ma, proprio come tutti, anche noi abbiamo momenti d’oscurità”.
E SE DICESSI CHE CONSIDERO IL NUOVO ALBUM LA VERSIONE “ANNERITA” DI “THE ANGEL AND THE DARK RIVER”, SARESTI D’ACCORDO?
“Sì, suppongo di sì…Sebbene la band non avesse la minima intenzione di pubblicare un lavoro così cupo, ciò che in realtà abbiamo creato si può davvero paragonare a ‘The Angel And The Dark River’. E’ venuto fuori così e a noi piace così, in quanto è totale frutto di spontaneità”.
UN BINOMIO CHE SEMBRA ABBINARSI MOLTO BENE AL NOME DELLA “SPOSA MORENTE” E’ QUELLO FORMATO DAGLI ACADEMY STUDIOS E DA MAGS, IL VOSTRO STORICO INGEGNERE DEL SUONO. MAI PENSATO DI PROVARE QUALCOSA DI DIVERSO?
“In tutta sincerità, assolutamente no! Con Mags e gli Academy abbiamo tutto ciò che ci occorre. Non ci sarebbero vantaggi a provare altri studi di registrazione oppure altri produttori…se poi non siamo soddisfatti del suono ottenuto, o del metodo di lavoro? Sarebbe solo uno spreco di tempo e soldi. Mags è praticamente il settimo membro della band e qualche volta ha anche registrato delle parti strumentali. Inoltre, è anche il nostro addetto al mixer per i tour, grazie al quale tutto funziona (quasi) sempre a meraviglia. Come vedi, è insostituibile!”.
FINALMENTE SEMBRA ABBIATE UNA LINE-UP BEN STABILE, DOPO QUALCHE PERIODO DI INCERTEZZE VARIE! POSSIAMO CONSIDERARE ANCHE SARAH UN MEMBRO UFFICIALE? E QUALI DIFFERENZE CI SONO NEL COMPORRE MUSICA IN QUATTRO PIUTTOSTO CHE IN SEI?
“Dunque, Sarah (Stanton, tastierista, nda) rimarrà con noi fino a quando non diventerà dottoressa…fra circa un paio d’anni, speriamo per lei! Dopodiché, avremo bisogno di trovarci un altro tastierista. Gli altri ragazzi sono stabili finalmente, sì! Mi riferisco soprattutto a Hamish e Shaun (Glencross e Steels, rispettivamente chitarra e batteria, nda), in quanto loro sono gli acquisti più recenti…Per quanto riguarda l’altra domanda, devo dirti che non c’è poi così tanta differenza nel variare il numero di componenti di un gruppo, soprattutto se consideriamo il fatto che, nel nostro caso, il nucleo storico è rimasto”.
ENTRIAMO DI PREPOTENZA NELL’ARGOMENTO TESTI: TRE PAROLE SI RIPETONO SPESSO NELLE TUE LYRICS…AMORE, MORTE E DIO. IN QUALE MODO LA “SPOSA MORENTE” SI RELAZIONA AD ESSE?
“Be’, i soggetti da te menzionati hanno innanzitutto una grande forza emotiva e di coinvolgimento…tutti quanti, su questo pianeta, vengono influenzati da queste tematiche, anche se magari si cerca di evitarle e di non farsi attrarre dalle invitanti riflessioni basate su di esse. Forti emozioni e sentimenti profondi sono gli argomenti di cui preferisco scrivere, in quanto li ritengo temi di grande importanza e, sebbene siano spessissimo di grande complicatezza, sono alla portata di chiunque. Tratto questi soggetti in modo sincero e maturo, e forse questo è un piccolo, grande particolare che ci differenzia dalla maggior parte delle metalband”.
CHI E’ CATHERINE BLAKE?
“Catherine Blake è semplicemente un minuscolo ingranaggio nell’imponente macchinario della guerra tra il Bene ed il Male. La canzone non parla di lei ma ho deciso di usare il suo nome come titolo in quanto, in questo modo, si è portati ad interrogarsi e a dibattere sul passato e sul futuro di questo misterioso personaggio. E’ un pezzo che tratta in modo globale il Terrore e l’Odio, ma Catherine è solo una piccola parte della visione d’insieme…proprio come noi, in quanto individui, rappresentiamo una piccolissima frazione di questo pianeta”.
IL TESTO DI “AND MY FURY STANDS READY” RICORDA IN PARTE L’EPOPEA DI “THE RETURN OF THE BEAUTIFUL”, IN VERSIONE ACCORCIATA MAGARI. IL FILO CONDUTTORE E’ LO STESSO?
“Dunque, diciamo che ci va molto vicino…’And My Fury Stands Ready’ è incentrata più su Vendetta e Ricompensa, mentre ‘The Return Of The Beautiful’ racconta una classica lotta tra Bene e Male; quest’ultima è una storia completa, con un inizio, uno svolgimento ed una fine, mentre nella song del nuovo album c’è già stato un inizio e le lyrics ci narrano solamente la fine”.
COME NASCE UNA CANZONE DEI MY DYING BRIDE? CHI E’ SOLITO INIZIARE IL PROCESSO DI COMPOSIZIONE?
“Chiunque può iniziare il processo di scrittura di un brano! A volte sono io che scrivo prima le parole e poi assieme si cerca di ricamare intorno ad esso le giuste sonorità, altre volte la musica viene scritta mesi prima delle lyrics, e a me spetta il compito di trovare il modo di inserire le mie storie. Molto spesso, ormai, ci capita di jammare e lasciare che tutto vada da sé, in attesa della soluzione buona: così è tutto molto spontaneo ed incoraggiante! In generale, non esiste un vero metodo di composizione per dare luce alle idee della band”.
L’ARTWORK DI “SONGS OF DARKNESS, WORDS OF LIGHT” E’ DAVVERO FANTASTICO! SE NE E’ OCCUPATO ANDY GREEN, MA COME MAI NON HAI PROVVEDUTO DIRETTAMENTE TU, AARON, QUESTA VOLTA? E L’ANGELO CHE E’ PRESENTE SULLA COVER E’ LO STESSO VISIBILE SU QUELLA DI “THE DREADFUL HOURS”?
“Molto semplicemente i miei lavori grafici non calzavano proprio a pennello per il feeling e i testi presenti sull’album nuovo. Se visitate il sito www.azzron.com, potrete farvi un’idea di ciò che faccio e decidere voi se era il caso o no di utilizzare uno di quegli artwork per ‘Songs Of Darkness, Words Of Light’. L’Angelo della copertina non ha nessuna attinenza con quello del disco precedente, ma la tua domanda mi sembra più che lecita…Noi amiamo le icone religiose e le usiamo regolarmente, per cui, nelle nostre cover, è presente una sorta di continuità piuttosto evidente”.
CAMBIAMO ANCORA ARGOMENTO: PROGRAMMI PER TOUR O FESTIVAL ESTIVI?
“Certamente saremo in tour, ma non mi chiedere date perché non le so nemmeno! Comunque, date una controllata al nostro sito ufficiale, www.mydyingbride.org, per avere tutti i dettagli. Purtroppo, per ora non ci sono piani per venire a suonare in Italia, ma tutti noi amiamo il vostro Paese e speriamo di tornarci entro la fine dell’anno in corso”.
QUALCHE DOMANDA CURIOSA, ORA: COME MAI AVETE SCELTO MY DYING BRIDE QUALE NOME DEL GRUPPO?
“Semplice…volevo un nome originale che riflettesse bene il tipo di musica che, all’epoca, stavamo iniziando a plasmare, ed inoltre doveva essere un monicker che desse da pensare alla gente. Ciò sta a significare che il nome va visto più sotto un’ottica romantica e decadente, e non sotto l’aspetto macabro e brutale che la presenza di ‘dying’ potrebbe suggerire…”.
E COSA RICORDI DEI VECCHI TEMPI? IL PERIODO DEI DEMO, LA PRIMA LINE-UP, IL PRIMO DISCO…
“Oh, ricordo tutto molto bene e con grande piacere! Eravamo giovani e fan sfegatati di Celtic Frost e Candlemass…e volevamo mettere in pratica ed in musica ciò che queste grandi formazioni ci trasmettevano. Quando finalmente decidemmo di formare la band, ovviamente eravamo tutti ubriachi…ma la cosa funzionò, anche perché non ci siamo mai guardati indietro, abbiamo sempre tirato dritto per la nostra strada. Non facemmo quasi neanche in tempo ad incidere il nostro primo demo-tape, che subito la Listenable Records fece uscire un 7”! Poi venne il contratto con la Peaceville, il quale dura ancora oggi! La prima line-up era davvero fantastica…peccato che ora non ci sia quasi più nessuno, solo io ed Andrew (Craighan, chitarra, nda)”.
PER CHI NON VI CONOSCE BENE, PUOI SPENDERE UNA FRASE PER OGNI VOSTRO ALBUM?
“Allora, il debutto si chiama ‘As The Flower Withers’: ottime canzoni ma la produzione è un po’ scadente (e chi se ne frega, è bellissimo, compratelo!, nda); poi venne ‘Turn Loose The Swans’, ancora oggi visto come un must del doom-metal, il quale aiutò non poco la scena doom-gothic a svilupparsi; il nostro disco più famoso è però, così dicono in molti, il seguente ‘The Angel And The Dark River’, davvero un successone! Il quarto si intitola ‘Like Gods Of The Sun’ ed è il meglio prodotto, a mio avviso, ed inoltre ci permise di andare in tour negli Stati Uniti, di supporto a Ronnie James Dio; totalmente atipico rispetto ai nostri canoni è invece ’34,788%…Complete’, un disco inusuale che sembra non essere piaciuto a parecchie persone…ci sono sample e drum-machine in qualche traccia, ma noi lo amiamo tutt’ora e devo dire che migliora con l’età (ride, nda)! ‘The Light At The End Of The World’ ci vede tornare ad un sound più aggressivo, con qualche elemento black e piuttosto brutale, sebbene poi la lunga title-track sia una tragica e romantica storia d’amore; il recente ‘The Dreadful Hours’, come ti ho già detto, è il mio preferito e i fan sono andati fuori di testa per questa release, eleggendolo in breve tempo a ‘classico’…in effetti, è proprio un buon mix di canzoni tristi, pesanti e malinconiche. Infine, il neonato…che dire? Andate a prenderlo!”.
ANDIAMO AVANTI CON LE CURIOSITA’…IL MOMENTO MIGLIORE E QUELLO PEGGIORE DELLA VOSTRA CARRIERA…
“Mmm…di momenti migliori te ne dico due: le partite di calcio contro l’Iron Maiden Team, durante il tour di ‘The X-Factor’…e la visita alle cascate del Niagara, in Canada. Vedere enormi pezzi di ghiaccio staccarsi dagli argini della cascata e cadere giù nell’abisso sottostante fu davvero bellissimo…e molto atmosferico! Per il momento peggiore, c’è poca scelta: i tre incidenti stradali di cui fummo protagonisti nel 1993, durante il tour di ‘Turn Loose The Swans’. Lì rischiammo davvero la vita…e per ben tre volte! Assolutamente non bello…”.
COSA PENSI ORA DI UNA CANZONE DEL CALIBRO DI “HEROIN CHIC”? NON TI NASCONDO CHE E’ LA PEGGIORE CHE VOI ABBIATE MAI SCRITTO, A MIO GIUDIZIO…
“(ride, nda) E ti assicuro che non sei il solo a pensarla in questo modo! Abbiamo scritto quel brano perché volevamo farlo, e ne andiamo fieri anche ora, sebbene abbia ricevuto una marea di critiche negative. E’ ovvio che noi già sapevamo che sarebbe stata odiata da molte persone, ma siamo stati abbastanza coraggiosi da includerla in un disco regolare. Ricorda solo che i My Dying Bride fanno musica per puro piacere artistico, e non per soldi o per fini commerciali…quindi noi facciamo quello che vogliamo, non quello che gli altri vogliono!”.
COSA ASCOLTA AARON NEL TEMPO LIBERO? HAI QUALCHE BAND DA CONSIGLIARCI?
“Siccome non abbiamo un manager, in quanto abbiamo sempre ritenuto meglio gestirci da soli, io ho bisogno ogni tanto di ‘staccare la spina’ da tutto ciò che circonda il metal-business, compresa la musica…indi per cui, mi rilasso ascoltando gruppi quali i Dead Can Dance, i Muse, gli Swans, Nick Cave, oppure un po’ di lirica, ad esempio il bravissimo Andrea Bocelli”.
PERFETTO, AARON, SEI STATO MOLTO DISPONIBILE E GENTILE…TI RINGRAZIO E TI LASCIO CONCLUDERE L’INTERVISTA A TUO PIACIMENTO…
“Grazie a te! Saluto tutti i fan alla lettura, li ringrazio per il supporto mostrato ai My Dying Bride nel corso degli anni e nelle nostre calate nel vostro Paese. Spero di vedervi tutti prossimamente. Cheers!”.