“Non sono d’accordo. Credo che tra ‘Harvest’ e ‘Pariah’ ci siano molte differenze, io credo che quest’album abbia parecchie similitudini con ‘Vittra’, il nostro primo lavoro. L’intento di ‘Harvest’ è tornare proprio in un certo senso alle melodie di ‘Vittra’”.
L’ULTIMA CANZONE DEL NUOVO ALBUM “HARVEST” E’ TOTALMENTE DIVERSA DAL RESTO DELLE CANZONI. MOLTO LENTA E MELODICA, COM’E’ NATA? E’ STATA PIANIFICATA O E’ STATA SCRITTA NATURALMENTE?
CREDO CHE IL NUOVO ALBUM ABBIA UN SOUND STUPENDO, MOLTO POTENTE E CON IL BASSO FINALMENTE UDIBILE, SIETE SODDISFATTI DEL RISULTATO FINALE?
“Sì, siamo molto soddisfatti, era esattamente il sound che volevamo. Su ‘Pariah’ le canzoni richiedevano un suono più freddo, più crudo mentre ‘Harvest’ richiedeva un suono più heavy, ed eccolo qua!”.
HO LETTO CHE DURANTE IL PERIODO DI REGISTRAZIONE DEGLI ALBUM LA BAND E’ SOLITA ISOLARSI NELLA FORESTA, E’ VERO? VI SERVE PER TROVARE L’ISPIRAZIONE?
“Sì, è vero. Gli studi sono situati a nord della Svezia, nel bel mezzo di una foresta con la città più vicina a trenta chilometri. Lo studio è lo stesso utilizzato per registrare anche il nostro precedente album. Non credo che ci serva tanto per trovare l’ispirazione però di certo credo che ciò che abbiamo intorno, quindi la foresta, ci aiuti in qualche maniera”.
CONSIDERATA LA QUALITA’ MEDIA MOLTO ALTA DELLE SONG CHE COMPONGONO L’ALBUM, NE AVETE SCARTATA QUALCUNA?
“No, anzi c’è una song in più che (al solito, ndR) finirà sull’edizione per il mercato giapponese. Eravamo andati in studio con tutte le canzoni pronte. E’ passato poco tempo questa volta fra un album e l’altro, noi non abbiamo un lavoro fisso quindi nel periodo che eravamo tutti liberi ne abbiamo approfittato per registrare ‘Harvest’, avevamo una deadline di sei mesi. Ci siamo detti: possiamo farcela. E quindi giù a lavorare duramente tutti i giorni per rispettare la data di scadenza, ci siamo concentrati totalmente visto che come detto, eravamo liberi da impegni”.
MOLTI FAN DEI NAGLFAR PENSANO CHE “VITTRA” SIA L’ALBUM MIGLIORE DELLA VOSTRA DISCOGRAFIA, MAI EGUAGLIATO…
“(ride ndR) Sì, abbiamo sentito questa voce.. be’, che dire, questo ‘Harvest? Ha molte similitudini con il nostro primo lavoro. Quindi…”.
DOPO LA DIPARTITA DI JENS RYDEN, ALL’INDOMANI DELLE REGISTRAZIONI DI “PARIAH”, KRISTOFFER (GIA’ CANTANTE DEI SETHERIAL) HA LASCIATO IL BASSO E SI E’ OCCUPATO DELLE PARTI VOCALI. E STATO LUI LA PRIMA SCELTA DELLA BAND ALLA VOCE?
“Be’, avevamo poco tempo a disposizione, Kristoffer aveva esperienza acquisita con i Setherial ed inoltre si era sempre occupato delle backing vocals sui nostri precedenti album. Ha quindi registrato il basso sull’album e si è occupato immediatamente del cantato. Ha fornito una grande prova nonostante ci fosse poco tempo per essere pronti. Reclutammo immediatamente un bassista live per il tour che ha seguito la pubblicazione di ‘Pariah’ anche perché volevamo rimanere un quintetto. Conoscevamo già Morgan Lie (l’attuale bassista, ndR), l’abbiamo contattato e lui si è aggiunto come session man. Poi è passato del tempo, lui si è integrato perfettamente e quindi la promozione a membro fisso della band è stato un naturale sbocco. Anche lui ha naturalmente contribuito al nuovo album, ha portato delle idee interessanti all’interno della band”.
“Sì, decisamente! Come detto sul precedente album aveva avuto poco tempo ma aveva fatto comunque un gran lavoro perché lui è anche un cantante. Ma qui su ‘Harvest’ si è superato, credo che in questo nuovo lavoro abbiamo le migliori vocals dell’intera discografia della band!”.
IL FATTO CHE LUI HA ABBANDONATO IL BASSO HA CAMBIATO IN QUALCHE MODO LA MANIERA DI SCRIVERE LE CANZONI?
COSA C’E’ DOPO LA PUBBLICAZIONE DEL DISCO? UN TOUR?
POSSIAMO TRACCIARE UN PRIMO BILANCIO DELLA BAND A 12 ANNI DALLA PUBBLICAZIONE DI “VITTRA”? AVETE RAGGIUNTO I VOSTRI OBIETTIVI DELL’EPOCA ?
“Credo di sì. Cioè, all’epoca il nostro traguardo era quello di incidere un album, anzi prima ancora un demo. E poi inciderne un altro e fare quante più date possibili dal vivo e girare il maggior numero di paesi, quindi credo di poter dire che abbiamo addirittura superato i traguardi dell’epoca”.
ED ORA? IL PROSSIMO OBIETTIVO, SE C’E’?
“Suonare dal vivo quanto più possibile e visitare quante più nazioni possibili!”.