NAHEMAH – Il gelo latino

Pubblicato il 10/03/2007 da
 
 
Ennesima sorpresa targata Lifeforce Records – basti ricordare che la label tedesca ha scoperto e lanciato gente del calibro di Trivium, Caliban, Heaven Shall Burn, Fear My Thoughts! – gli spagnoli Nahemah hanno stupito alquanto con il loro bellissimo “The Second Philosophy”, lavoro già parecchio personale, seppur accostabile alle sonorità in auge nei vari Katatonia, Anathema, Amorphis e, soprattutto, Novembre. Per introdurci meglio a questa insolita dose di musica triste e malinconica proveniente da un Paese tutt’altro che freddo e cupo, il vocalist della band, Pablo Egido, si è prestato volentieri alla nostra raffica di domande…

 
 
 
PABLO, I NAHEMAH SONO DAVVERO SCONOSCIUTI IN ITALIA: PUOI RIASSUMERCI IN BREVE LA VOSTRA STORIA?
“Ciao a tutti (in italiano, ndR)! Io sono Pablo, cantante dei Nahemah. Noi siamo spagnoli e la nostra città è Alicante. Esistiamo da ben dieci anni e suoniamo una sorta di metal eclettico, progressivo e sperimentale. Di recente la nostra nuova label, la Lifeforce Records, ha pubblicato ‘The Second Philosophy’, il nostro secondo disco”.

SONO PASSATI BEN CINQUE ANNI DA “CHRYSALIS”, IL VOSTRO PRIMO ALBUM UFFICIALE. COS’E’ SUCCESSO IN QUESTO LUNGO PERIODO DI PAUSA?
“Nel 2003 abbiamo avuto grossi problemi con alcuni ex-membri del gruppo e ci stavamo praticamente sciogliendo. Prima di ciò, riuscimmo a registrare un EP intitolato ‘The Last Human’, che però non ha mai visto la luce. Dopo questo, decidemmo di tagliare i ponti con i vecchi membri e di cambiare del tutto la filosofia della band, in quanto avevamo sofferto davvero troppo in quella situazione di incertezza. Così, abbiamo cercato nuove persone e creato nuova musica”.

COME SIETE VENUTI IN CONTATTO CON LA LIFEFORCE, UN’ETICHETTA ABILISSIMA NELLO SCOPRIRE TALENTI DA LANCIARE? CHE COSA VI ASPETTATE DALLA LORO PROMOZIONE?
“’The Second Philosophy’ è stato registrato parecchi mesi prima della firma del contratto con la Lifeforce; l’anno scorso abbiamo spedito circa 250 promo in tutto il mondo ed essa è stata l’unica label di un certo livello a contattarci. Abbiamo accettato le loro condizioni e nel settembre del 2006 abbiamo firmato. Essendo un’etichetta davvero professionale, ci possiamo aspettare un’ottima promozione, soprattutto pensando al fatto che sarà worldwide”.

COME VI SIETE APPROCCIATI ALLA COMPOSIZIONE DI “THE SECOND PHILOSOPHY”? SUPPONGO SIA TRASCORSO QUALCHE TEMPO, DA QUANDO AVETE SCRITTO I BRANI…
“Be’, le canzoni non sono né così recenti, né così vecchie. Come ti ho detto prima, i Nahemah hanno subìto una profonda mutazione di line-up e una sorta di restyling, le quali ci hanno portato via parecchio tempo. Il nostro processo di composizione non credo sia molto differente da quello della maggior parte delle band. Ciò che è davvero difficile per noi è far convivere ed amalgamare tutti i generi da cui veniamo influenzati”.

MAGO DE OZ E DARK MOOR SONO LE METALBAND SPAGNOLE PIU’ FAMOSE ALL’ESTERO. VOI, ALMENO A LIVELLO DI ATMOSFERA E MOOD, NON SEMBRATE AFFATTO SPAGNOLI. COME SPIEGHI TUTTO CIO’?
“Il nostro sound, in effetti, è molto scandinavo, ma non credo si debba per forza essere originari di una certa nazione per proporre un certo tipo di musica. Noi suoniamo in questo modo in quanto tutte le nostre influenze provengono dalle nazioni del Nord Europa e per forza un musicista scrive seguendo anche gli input che derivano da ciò che ascolta”.

E APPUNTO…QUALI SONO LE VOSTRE INFLUENZE PRINCIPALI? UN NOME CHE IO FAREI AL VOLO E’ QUELLO DEI NOVEMBRE. LI CONOSCETE? VI PIACCIONO?
“Sì, credo che abbiamo molte cose in comune con i Novembre, fra cui le influenze di alcune band scandinave, ad esempio i Katatonia. Come i Novembre, anche i Nahemah suonano un metal dark e oscuro, però con inflessioni e atmosfere che denotano la nostra origine latino-mediterranea. Quello che più ascoltiamo in seno al gruppo, però, è certo il melodic death svedese (In Flames, Dark Tranquillity); poi ti posso citare anche Amorphis, Anathema, Tool, Deftones, Nine Inch Nails, Portishead, Radiohead, Mogwai, Isis, Cult Of Luna, Callisto, il dark in generale (The Cure, Sisters Of Mercy, Bauhaus), la musica elettronica (drum&bass, electro, minimal, IDM) e anche un bel po’ di band stoner”.

COSA MI PUOI DIRE A PROPOSITO DEL TITOLO E DELLA COVER DI “THE SECOND PHILOSOPHY”? SEMBRANO ENTRAMBI PIUTTOSTO ENIGMATICI…
“Allora, per ciò che concerne la cover volevamo un qualcosa di non prettamente metal, qualcosa dal design più moderno. Da qui, la scelta è caduta sul colore bianco e su un’immagine poco definita. ‘The Second Philosophy’ è il nostro secondo disco ufficiale, ed ecco perché nel titolo abbiamo messo ‘the second’; inoltre, sta anche a significare differente. Per cui abbiamo una ‘differente filosofia’, una sorta di rinascita, una nuova ‘forma di band’. La nostra prima filosofia era il disco ‘Chrysalis’, in quanto, come il titolo stesso suggerisce, si trattava della nostra metamorfosi, il nostro divenire musicisti”.

ECCO, COME SIETE SOLITI SCRIVERE UN PEZZO?
“Be’, la base sono sempre le chitarre. Dopo di esse, ci occupiamo della sezione ritmica (basso e batteria), degli arrangiamenti ed infine dei testi e delle linee vocali. Non è difficile. Suppongo sia il metodo più usato (ride, ndR)”.

C’E’ UN SENTIMENTO CHE CREDI NON POSSA MAI MANCARE NELLA VOSTRA MUSICA?
“Credo siano fondamentali la passione e l’emotività. Questi due aspetti sono ciò che mette in moto il motore di un artista e le due sensazioni più importanti al fine di comprendere l’Arte”.

RIESCI A DIRMI UN ASPETTO DELLA VOSTRA MUSICA DI CUI ANDARE PARTICOLARMENTE FIERI ED UN ALTRO CHE PENSI DOBBIATE MIGLIORARE PRESTO?
“La raffinatezza, l’eleganza. Questo è un qualcosa a cui davvero teniamo molto. In studio è il nostro punto di forza; dovremmo certo migliorarlo nelle esibizioni dal vivo”.

DI CHE COSA TRATTANO INVECE I TESTI? DA ALCUNI TITOLI, AD ESEMPIO “KILLING MY ARCHITECT” O “SUBTERRANEAN AIRPORTS”, SEMBRANO ESSERE ABBASTANZA PARTICOLARI…
“Sì, le lyrics sono un altro aspetto molto importante delle composizioni dei Nahemah: non potrebbero esistere senza la musica, viaggiano di pari passo e i testi devono essere perfetti per l’atmosfera del brano; ecco perché li scrivo sempre a canzone ultimata, in quanto cerco l’Ispirazione dei sentimenti che le nostre melodie mi provocano. Solitamente i miei testi parlano di esperienze ed emozioni umane, sempre viste attraverso una visione metaforica e poetica”.

UNA DELLE COSE CHE HO APPREZZATO MOLTO DELLA VOSTRA PROPOSTA E’ L’ENORME CURA PER GLI ARRANGIAMENTI, SOPRATTUTTO DI TASTIERE ED EFFETTISTICA VARIA. EPPURE NON AVETE UN TASTIERISTA IN LINE-UP. CHI SI OCCUPA DI TUTTO?
“Guarda, noi crediamo che ciò che differenzia un ottimo CD da un buon CD sia la qualità degli arrangiamenti; quindi, troviamo doveroso prestare enorme cura ai particolari. E’ vero, non abbiamo un tastierista in formazione, ma dal vivo ce ne occupiamo noi stessi, grazie all’aiuto di un sampler/sequencer che chiamiamo El Antonio (ride, ndR)!”.

AVETE GIA’ QUALCHE TOUR O SHOW IN PROGRAMMA, PER QUANTO RIGUARDA LA VOSTRA ATTIVITA’ LIVE?
“No, al momento non c’è nulla di programmato, ma ci occuperemo del booking fra breve e quindi si spera di poter tornare on the road molto presto!”.

BENE, E’ TUTTO! GRAZIE PABLO! A TE LE ULTIME PAROLE…
“Grazie a voi per l’intervista! Speriamo che ‘The Second Philosophy’ abbia buon successo fra il pubblico italiano. Keep on metal!”.

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