I Nails sono una delle risposte statunitensi più credibili al recente strapotere europeo nella scena grind. Nati per volere di Todd Jones, chitarrista/cantante attivo da diversi anni nel circuito hardcore (qualcuno se lo ricorderà anche al timone dei Terror agli inizi della loro carriera), con una manciata di brevi lavori hanno attirato l’attenzione sia dei fan dei vari Napalm Death, Nasum e Rotten Sound, sia quella delle giovani leve che negli ultimi tempi si sono avvicinate a mondi sonori più estremi, passando dall’hardcore a stili maggiormente sporchi e frenetici. Non abbiamo di fronte una cosiddetta “leggenda vivente”, ma di certo Jones è quel che definiremmo un musicista competente, abile e concreto, che ha sempre messo la propria passione davanti a tutto. Con i Nails le soddisfazioni non stanno tardando ad arrivare, ma il Nostro mantiene comunque un’attitudine molto riservata, quasi come se non si trovasse del tutto a proprio agio in questa condizione di “new sensation” del genere. Lo abbiamo contattato via email e le sue risposte, come prevedibile, ci sono giunte brevi e schiette. Proprio come la sua musica.
RICORDO DI AVER SCOPERTO I NAILS ANNI FA TRAMITE UN BLOG ONLINE. IN PRINCIPIO NON AVEVATE ALCUN SITO UFFICIALE NÈ PROFILI FACEBOOK O BANDCAMP. ORA INVECE PARE CHE SIATE UN POCO PIÙ PRESENTI SULLA RETE. È CAMBIATA LA VOSTRA VISIONE DI QUESTO MONDO?
“In principio volevamo che la band si facesse un nome grazie esclusivamente alla musica. Oggigiorno tante giovani band hanno una pagina Facebook, Bandcamp, Twitter, ecc. ancora prima di aver tenuto un singolo concerto. Volevamo che la gente nutrisse genuino interesse per noi dopo aver ascoltato quello che avevamo da proporre, non come conseguenza di un bombardamento di email, inviti e news di dubbia utilità”.
SEI ATTIVO NELLA SCENA HARDCORE E METAL DALLA METÀ DEGLI ANNI NOVANTA. PENSI CHE LE COSE SIANO PEGGIORATE O MIGLIORATE DA ALLORA?
“Penso che ci sia in giro più buona musica rispetto ad allora e che il tutto sia molto più professionale. Negli anni Novanta il circuito era minuscolo e tutti erano coinvolti in zine o band per mantenere la scena in vita, ma non sempre queste persone erano tagliate per farlo. Oggi vedo più gente interessata a questa musica, ma solo alcuni individui si cimentano in qualcosa di più attivo come appunto suonare in un gruppo o fondare un magazine. Lo fanno solo coloro che sentono davvero di poter dare qualcosa. Questa è la mia percezione, ma potrebbe essere errata”.
MI HA SEMPRE AFFASCINATO LA CRUDEZZA DEL VOSTRO STILE. È SEMPLICE, MA AL TEMPO STESSO MOLTO ACCATTIVANTE. VI INTERESSA PROGREDIRE? AVETE PAURA DI INIZIARE A RIPETERVI IN FUTURO?
“I Nails sono nati per essere schietti. Credo che per ora siamo riusciti sempre ad aggiungere qualcosa di nuovo in ogni capitolo discografico, ma è comunque nostra intenzione rimanere sempre diretti e concisi. Sostanzialmente, stiamo suonando riff metal su strutture punk”.
QUESTE SONORITÀ SONO PIUTTOSTO POPOLARI AL MOMENTO, PERLOMENO NELL’UNDERGROUND. COME SPIEGHI LA PROLIFERAZIONE DI NUOVI GRUPPI GRINDCORE, HARDCORE ESTREMO E DEATH METAL VECCHIO STAMPO?
“Tanta gente ha scoperto queste sonorità negli ultimi tempi, si è generato un grosso interesse e tanti ascoltatori sono diventati a loro volta dei musicisti con la fissa per lo stesso stile. Presto, tuttavia, la moda passerà e la massa si dedicherà ad altro”.
DI RECENTE AVETE AGGIUNTO UN SECONDO CHITARRISTA ALLA LINEUP E HO NOTATO INFLUENZE DEATH METAL PIÙ SPICCATE IN “ABANDON ALL LIFE”. È STATA UNA DIRETTA CONSEGUENZA DI QUESTO CAMBIO DI FORMAZIONE?
“Sì, una volta assestata la nuova lineup abbiamo deciso di provare a dare maggior peso al nostro lato death metal, ancora prima di iniziare a scrivere il disco. Saba compone ottimo materiale e insieme abbiamo dato vita ad una competizione amichevole. Entrambi abbiamo cercato di proporre i riff più malati”.
COME HAI IMPARATO A SUONARE? SEI PREPARATO A LIVELLO DI TEORIA MUSICALE?
“Ho iniziato a suonare la chitarra quando avevo undici anni… e oggi ne ho trentuno. Mio padre era un musicista, quindi non è stato un problema procurarsi uno strumento. Da lui ho ricevuto i primi insegnamenti, poi ho iniziato a suonare da solo sulle canzoni dei Metallica, quella di ‘Master Of Puppets’ in particolare. Ho preso qualche lezione seria solo dopo il 2007, ma poi sono tornato a fare da solo. Non credo che mi dedicherò ancora alla teoria in futuro”.
QUAL È L’OSTACOLO MAGGIORE CHE UNO DEVE AFFRONTARE MENTRE SCRIVE MUSICA, SECONDO TE?
“Fare i conti con scarsa autostima”.
COME DICEVAMO, SUONI MUSICA ESTREMA DA PARECCHIO TEMPO, NONOSTANTE LA GIOVANE ETÀ. SEI MAI PASSATO ATTRAVERSO DEI PERIODI IN CUI TI SEMBRAVA DI AVER PERSO LA PASSIONE PER QUESTI GENERI? IN TANTI SI ALLONTANANO DA CERTA MUSICA MAN MANO CHE INVECCHIANO…
“No, a dire il vero la mia passione cresce di continuo. Certo, a volte capita di non essere molto ispirato se voglio comporre musica, ma la voglia di ascoltare queste sonorità non è mai scemata. Più invecchio e più cresce la mia voglia di scoprire nuovi gruppi e suoni estremi”.
COME DOVREBBE REAGIRE UN ASCOLTATORE ALLA MUSICA DEI NAILS?
“Spero che la gente che ascolta la nostra musica si senta libera. Spero che realizzino che non solo soli in questo mondo”.
COSA DOBBIAMO ASPETTARCI DAI NAILS NEL PROSSIMO FUTURO?
“Saremo in tour sulla costa occidentale degli USA con i Godflesh a novembre. Nel frattempo abbiamo iniziato a comporre il successore di ‘Abandon All Life’: abbiamo due tracce già pronte e speriamo di pubblicare qualcosa nel 2014. Spero infine che avremo modo di confermare altri concerti a breve”.
CON CHI TI PIACEREBBE DIVIDERE IL PALCO? QUALE SAREBBE LA LINEUP DEI TUOI SOGNI?
“Non penso troppo al passato o a vecchi miti. Sono una persona che vive nel presente. Al momento mi piacerebbe tanto suonare assieme agli Evoken, essenzialmente perchè sono un grande fan e non ho ancora avuto modo di vederli dal vivo. Siccome non sono un gruppo che è spesso in tour, sarebbe perfetto organizzare un paio di date con loro”.