Ottimismo, semplicità e sincero amore per la musica: sono questi gli imperativi di Shane Embury, bassista e – assieme a Barney Greenway – figura più importante dei mitici Napalm Death. Intavolare una nuova chiacchierata con una persona così umile e loquace è stato un vero piacere per il sottoscritto, che si è ritrovato a disquisire sul nuovo, ottimo “Smear Campaign” e sui futuri progetti di una delle figure più eclettiche e attive della scena death-grind mondiale in una atmosfera del tutto amichevole e rilassata. Ecco il sunto delle parole di Shane…
[Nota per i lettori: l’intervista ha avuto luogo pochi giorni prima che in rete circolasse la notizia della morte di Jesse Pintado. Questo è dunque il motivo per cui poco più avanti tale argomento non verrà affrontato.]
“SMEAR CAMPAIGN” ARRIVA NEI NEGOZI A MENO DI UN ANNO E MEZZO DA “THE CODE IS RED…”: PERCHE’ SIETE TORNATI COSI’ PRESTO?
COME DICEVI, “THE CODE IS RED…” HA RICEVUTO UN’ACCOGLIENZA ESTREMAMENTE CALOROSA. IN QUESTO SENSO, VI SIETE SENTITI UN PO’ SOTTO PRESSIONE DURANTE IL SONGWRITING PER “SMEAR CAMPAIGN”? TEMEVATE DI NON RIUSCIRE A DARE ALLE STAMPE UN SUCCESSORE ALL’ALTEZZA?
“No, noi sin dal principio eravamo stra-convinti di voler scrivere un album che fosse superiore al precedente, quindi non ci siamo per nulla preoccupati. Volevamo ottenere un risultato del genere e abbiamo fatto di tutto per riuscirci. Trovo che ‘Smear Campaign’ sia il naturale successore di ‘The Code Is Red…’: tutti gli elementi migliori di quest’ultimo disco sono stati elevati all’ennesima potenza in quello nuovo. Inoltre è ricco di ulteriori influenze e presenta richiami ad altri nostri vecchi album. Avere alle spalle una discografia come la nostra è un grande vantaggio… ci sono decine di spunti che continuano ad ispirarti e che ti fanno venir voglia di svilupparli ulteriormente. Pensa, ad esempio, ad un pezzo come ‘Fatalist’: sembra quasi uscito da ‘Scum’! I Napalm Death esistono da vent’anni… e quando penso alla nostra carriera sono talmente orgoglioso che non posso far altro che cercare in ogni modo di portarla avanti facendo cose che siano interessanti almeno tanto quanto le precedenti. Si tratta davvero di un grande stimolo”.
QUINDI I NAPALM DEATH HANNO DAVANTI ANCORA MOLTI ANNI DI CARRIERA…
“Credo proprio di sì. Non so dirti quanti altri album riusciremo a pubblicare, ma noi al momento siamo davvero felici di come sta andando la band e di che piega hanno preso recentemente le cose. Il fisico non è più quello di una volta, ma non abbiamo perso un briciolo della nostra passione!”.
“ENEMY OF THE MUSIC BUSINNESS” E “ORDER OF THE LEECH” ERANO DISCHI MOLTO DIRETTI E LEGATI ALLA TRADIZIONE, MENTRE CON GLI ULTIMI DUE LAVORI SIETE TORNATI A SPERIMENTARE COSE NUOVE SENZA PAURA. COME SPIEGHI TALE CAMBIO DI DIREZIONE? FORSE OGGI VI SENTITE PIU’ RILASSATI E VE NE FREGATE DI COSA PENSANO I FAN E LA CRITICA?
“Tengo sempre in considerazione ciò che pensano i fan, ma trovo che prima di tutto un musicista debba soddisfare sè stesso. I nostri album della metà degli anni Novanta non piacciono a molte persone, però io ne sono tutt’ora parecchio contento. Siamo nati come gruppo grindcore e abbiamo sempre avuto degli elementi di questo stile nel nostro sound, ma, al contempo, ho sempre trovato importante variare le carte in tavola, senza pensare a cosa avrebbe pensato l’ascoltatore. Sia ‘Enemy…’ che ‘Order…’ sono dischi molto importanti per noi perchè sono stati pubblicati dopo dei lavori molto sperimentali, ribadendo quanto fossimo legati al grindcore nonostante tutto. Ma con gli ultimi due album ci è nuovamente venuta la voglia di osare e di fare qualcosa di diverso, senza però snaturare il nostro trademark. Una song come ‘Sink Fast Let Go’ ne è un chiaro esempio: parte molto veloce ma poi viene spezzata da un riff davvero dissonante. Si tratta di un passaggio breve, ma assai significativo… rende il brano più interessante! Oppure pensa alla title track, una composizione lenta dove Barney canta in pulito. Non si tratta certo di esperimenti arditi e spericolati… solo qualcosa di un poco differente dagli standard per mantenere fresco il nostro sound”.
PER QUANTO MI RIGUARDA, QUESTI PASSAGGI SONO VERAMENTE RIUSCITI, ANCHE PERCHE’ FANNO RISULTARE ANCORA PIU’ INTENSI QUELLI MAGGIORMENTE TRADIZIONALI…
“Sì, questa è la stessa sensazione che ho io quando ascolto il disco. Parlando ancora della title track, questa canzone per me rappresenta quasi la luce alla fine del tunnel. Quasi come se una persona rimane imprigionata in un luogo buio per una quarantina di minuti e, tutto ad un tratto, viene investita da una luce. Un’emozione intensa come quelle provate sino a poco tempo prima, ma del tutto differente”.
PARLIAMO ORA DELLA COLLABORAZIONE CON ANNEKE DEI THE GATHERING? SEMBRA AVER SORPRESO PARECCHIA GENTE…
“Quando abbiamo deciso di provare ad inserire delle voci femminili nel disco ci si è presentato il problema di che cantante scegliere. Il nostro manager ad un certo punto ci ha però suggerito di contattare Anneke dei The Gathering… e siccome da qualche anno sono un fan della loro musica ho accettato il suo suggerimento! Tra l’altro, Mitch aveva già parlato con lei un paio di anni fa per dar vita ad un progetto musicale, ma poi non se ne era fatto più niente. Comunque, Anneke si è dimostrata sin dall’inizio molto entusiasta della nostra offerta e ha accettato di buon grado di darci una mano. A quanto ho capito, la nostra musica le è sempre piaciuta!”.
AVETE RICEVUTO DELLE CRITICHE PER QUESTA TROVATA?
“No, per nostra fortuna. Del resto, sapevamo che si trattava di qualcosa di mai tentato prima, ma, allo stesso tempo, eravamo consci del fatto che, nonostante l’intervento di Anneke, il disco sarebbe rimasto molto estremo. Ti confesso che se qualcuno mi avesse detto alcuni anni fa che un giorno i Napalm Death avrebbero avuto una voce femminile su un loro album gli avrei dato del pazzo, ma oggi la nostra attitudine è completamente differente. Questi esperimenti non fanno perdere intensità al disco, lo rendono soltanto più interessante”.
IL TEMA PRINCIPALE TRATTATO NEI TESTI DI “SMEAR CAMPAIGN” E’ LA RELIGIONE: TI VA DI SPENDERE QUALCHE PAROLA SU QUESTO CONCEPT?
“Il concept alla base dei testi del disco può essere così sintetizzato: tutte le religioni organizzate sono inutili e provocano solo danni… vedi guerre, attentati, etc. Per quanto ci riguarda, noi esseri umani siamo sufficientemente intelligenti per capire che cosa sia giusto e che cosa sia sbagliato. Non ci serve qualcuno che ci dica in che cosa dobbiamo credere e per cosa dobbiamo combattere. Io non mi sento di giudicare il prossimo, però trovo assurdo che una persona trascorra la sua vita non aspettando altro che la morte perchè gli hanno detto che dopo di essa ci sarà qualcosa di migliore. Non è meglio godersi giorno dopo giorno questo mondo, così pieno di difetti ma, allo stesso tempo, così meraviglioso? Per me tutto ciò è molto bizzarro che nella nostra epoca esistano ancora persone che non pensano con la propria testa… sembra che la storia non ci abbia insegnato nulla”.
SHANE, SEI DA SEMPRE UN MUSICISTA IMPEGNATO SU PIU’ FRONTI: VUOI FARE IL PUNTO DELLA SITUAZIONE PER QUANTO RIGUARDA I TUOI PROGETTI EXTRA-NAPALM DEATH?
“certo! Allora, sono appena tornato dagli Stati Uniti dove ho tenuto alcuni concerti assieme ai Brujeria. Per loro suono la chitarra anzichè il basso e per me è davvero divertente! Inoltre anche Jeff Walker dei Carcass fa parte della lineup in qualità di bassista! Venendo ai progetti in studio, ho registrato le parti di basso per il nuovo lavoro degli Anaal Nathrakh, che uscirà ad ottobre. Poi ho in cantiere un nuovo album dei Venomous Concept e infine mi sono unito agli Insidious Disease, una death metal band fondata da Silenoz dei Dimmu Borgir. Credo sia tutto!”.
BENE! GRAZIE PER L’INTERVISTA, SHANE!
“Grazie a te! E grazie ai fan italiani per il loro grande supporto: se tutto va come previsto, ci rivedremo la prossima primavera!”.