NATRON – Heads Are Rolling…

Pubblicato il 17/01/2010 da

Cinque full-length in diciotto anni di carriera… non si può certo dire che i Natron facciano le cose di fretta! Del resto, i death metallers nostrani hanno sempre alternato pubblicazioni e lunghi periodi dedicati ai live… senza contare che ogni loro release è sempre apparsa molto curata e diversa dalla precedente. Qualità e cura nei dettagli a discapito della quantità, insomma. Di certo, un modo di lavorare da band esperta e con i piedi per terra. A poche settimane dalla pubblicazione dell’ultimo parto in studio, “Rot Among Us”, abbiamo deciso di fare una chiacchierata telematica con uno dei leader della formazione, lo storico batterista Max Marzocca. Nel giro di qualche domanda, abbiamo fatto luce sul recente passato, il presente e il futuro dei Natron… ecco a voi tutti i dettagli…

SONO TRASCORSI CINQUE ANNI DALLA PUBBLICAZIONE DI “LIVID CORRUPTION”. COME SPIEGHI QUESTO LUNGO LASSO DI TEMPO TRA QUELL’ALBUM E IL NUOVO “ROT AMONG US”?
“Dopo l’uscita di ‘Livid Corruption’ nel novembre 2004 abbiamo dedicato tutto il 2005 alla promozione. Siamo partiti in tour come headliner e abbiamo suonato in diversi festival in Europa durante l’estate, dopodichè si è concluso il contratto con la Holy records nell’autunno dello stesso anno e quindi ci siamo posti il problema di cercarci una nuova label dopo 7 anni. Nel frattempo fioccavano le proposte per ulteriori tour e quindi siamo ripartiti dopo pochi mesi con i God Dethroned nell’inverno del 2006. Di ritorno da quel tour, Mike Tarantino (vocals) ci ha comunicato che lasciava la band per concentrarsi sugli studi e noi  ci siamo ritrovati improvvisamente senza cantante e dopo un po’ anche senza bassista. Da lì è cominciata la girandola di musicisti che si sono alternati per ottemperare alle esigenze live. Nello stesso periodo io e Domenico abbiamo cominciato a comporre il materiale per il nuovo album. Nell’autunno dello stesso anno siamo partiti in tour con i Die Apokalyptischen Reiter e la primavera dell’anno dopo con i Suffocation. Nel mentre ci sono stati altri festival a cui abbiamo partecipato, tra cui il Frozen Rock con Lacuna Coil, Meshuggah, Entombed e altri. Finita la promozione, che è durata quasi 3 anni, ci siamo rimboccati le maniche, trovati i membri definitivi e entrati in studio per registrare ‘Rot Among Us’ nella primavera del 2008. Ultimate le registrazioni, ci siamo messi alla ricerca di una label e, in attesa di risposte, abbiamo suonato qua e là in giro per vari festival in Olanda e Francia, supportato i Deicide nel loro giro italiano… nel 2009, ad aprile, abbiamo firmato con la Metal Age… Insomma, ecco spiegato perchè c’è voluto tutto ‘sto tempo per far uscire il nuovo disco”.

IN FORMAZIONE CI SONO APPUNTO UN NUOVO BASSISTA E UN NUOVO CANTANTE. TI VA DI INTRODURLI AI NOSTRI LETTORI? COME SIETE ENTRATI IN CONTATTO CON LORO?

“Nicola Bavaro si è unito ai Natron nell’ottobre 2007, è un nostro vecchio amico, oltre che l’ex singer di Glacial Fear, Schizo e Cruentus, mentre Alyosha proviene dagli Exhumer e si è unito alla band un mese prima di entrare in studio! In entrambi i casi è stato facile contattarli per fare qualche prova, in quanto frequentiamo lo stesso giro di amicizie. Alla fine ci siamo trovati alla grande e la line up da allora è rimasta inalterata!”.

PARLIAMO ORA DEL NUOVO ALBUM: I BRANI SONO PIÙ DIRETTI CHE MAI, SICURAMENTE PIÙ LINEARI RISPETTO AL PASSATO. DA COSA È DIPESA QUESTA EVOLUZIONE?
“Siamo maturati a livello compositivo, sicuramente ora sappiamo scrivere canzoni che risultino estreme e brutali, ma con dei riff che si ricordano più facilmente. Siamo sempre una brutal death/grind band vecchio stile, ma con una marea di riff groovy! E’ un processo evolutivo del tutto naturale, onestamente non ci siamo mai messi a tavolino a pianificare il sound dei Natron! Alla fine, passi dei mesi a comporre musica, poi la registri, pubblichi il disco e nel frattempo te ne vai in tour. Suoni con tanta gente diversa, ascolti altre band, ti interessi ad altri generi… insomma, si tratta del normale processo evolutivo del musicista!”.

IN VARI EPISODI SI SENTONO DELLE FORTI INFLUENZE THRASH, A MIO AVVISO. PUOI CONFERMARE?
“Certo! Siamo sempre stati influenzati da un certo tipo di thrash metal anni ’80, in particolar modo quello di band come Voivod, Coroner e Slayer! Alla fine anche queste band fanno parte del nostro background e col tempo sono venute a galla anche queste sonorità!”.

IN GENERALE, QUALI SONO I BRANI DEL DISCO DEI QUALI SEI PIÙ SODDISFATTO?
“L’album mi soddisfa completamente, non ho un brano in particolare che mi piace di più di un altro! Sono davvero contento di quello che abbiamo tirato fuori stavolta! Ti dirò, per la prima volta mi capita di mettere su l’album in macchina e ascoltarlo con piacere, senza che mi venga in mente di voler cambiare qualcosa col senno di poi! Probabilmente tra qualche tempo starò a dirti la stessa cosa di un altro eventuale nuovo lavoro, ma, allo stato attuale, le cose stanno così. E’ la cosa migliore che potessimo tirar fuori in questo momento della nostra carriera!”.

IN PASSATO AVEVATE SPESSO REGISTRATO O MIXATO I VOSTRI ALBUM ALL’ESTERO. QUESTA VOLTA INVECE AVETE GIOCATO IN CASA. COME VI SIETE TROVATI A LAVORARE IN QUESTA NUOVA SITUAZIONE?
“Tutto sommato bene, il fatto di potercene tornare a casa dopo le session di registrazione è risultato una cosa positiva per certi versi e negativa per altri, perchè in certi momenti si rischiava di adagiarsi troppo sul fatto che non c’erano limiti di tempo. In realtà, nessuno ci correva dietro, non avevamo dei discografici che ogni due minuti bussavano alla porta per sapere cosa stavamo combinando. Dopo aver terminato l’album dovevamo trovare una nuova etichetta e quindi abbiamo fatto in modo di fare le cose per bene! Abbiamo perso un po’ di tempo sui suoni di chitarra e con il missaggio, ma alla fine credo proprio che torneremo ai Golem Dungeon Studios per registrare anche il prossimo album!”.

DICEVAMO CHE “ROT AMONG US” ESCE PER METAL AGE PRODUCTIONS. COME SIETE ENTRATI IN CONTATTO CON QUESTA ETICHETTA? È STATO DIFFICILE OTTENERE UN NUOVO CONTRATTO?
“A master ultimato, abbiamo fatto il classico giro delle etichette e l’offerta della Metal Age è stata quella che ci è sembrata la piu’ vantaggiosa. D’altronde, loro erano interessati a noi da un po di tempo, quindi è stato abbastanza veloce trovare un accordo. Abbiamo firmato per due album, ‘Rot among Us’ compreso, vedremo un po’ come andranno le cose con loro… se sarà il caso, prolungheremo l’accordo….”.

I NATRON ESISTONO DAL 1992: CHE COSA VI PORTA A ESSERE ANCORA IN ATTIVITÀ DOPO TUTTO QUESTO TEMPO?
“Solo la passione per la musica che suoniamo, nient’altro! Ci divertiamo, registriamo dischi, viaggiamo parecchio… insomma, volevamo una band che avesse degli obiettivi ed è stato così! Siamo soddisfatti di quello che abbiamo fatto in 18 anni di attività: soldi ne abbiamo visti pochi, ma almeno ci siamo tolti delle soddisfazioni!”.

QUALI SONO STATI SECONDO TE IL PUNTO PIÙ ALTO E QUELLO PIÙ BASSO DELLA VOSTRA CARRIERA?

“Il punto più basso della carriera è stato quando di ritorno dal tour con i God Dethroned eravamo stanchi, demotivati ed eravamo quasi sul punto di mollare, ma poi quel periodo di frustrazione post tour ci ha ridato nuova linfa e ci siamo immediatamente rimessi al lavoro scrivendo il materiale per il nuovo disco. Il punto più alto… mah, non saprei… forse deve ancora arrivare!”.

SIETE FRA I PRECURSORI DELLA SCENA DEATH METAL ITALIANA, LA QUALE OGGI STA VIVENDO UN MOMENTO DI OTTIMA SALUTE. HAI SEGUITO I RECENTI SVILUPPI DELLA SCENA? QUAL’È LA TUA OPINIONE A RIGUARDO?
“Ci sono diverse band valide e da un po’ di tempo all’estero ci guardano con occhio diverso: la scena death metal italiana sta pian piano acquistando credibilità aldilà dei nostri confini e di questo non posso che esserne felice! Il livello tecnico e qualitativo della musica proposta dalle band di casa nostra è cresciuto in generale e può solo tendere a migliorare. Dispiace piuttosto constatare che molte nuove band faticano a crearsi un seguito per via della costante esterofilia del nostro paese e del fatto che certi circuiti di promozione – vedi i grossi festival e certa stampa rock e metal – continuano ad essere chiusi alle band estreme e al death metal in generale, e questo purtroppo continua a succedere solo in Italia!”.

QUALI SONO I PIANI DEI NATRON PER L’IMMEDIATO FUTURO? DOVREMO ASPETTARE ALTRI CINQUE ANNI PER ASCOLTARE UN VOSTRO NUOVO ALBUM?
Ah, spero di no (ride, ndR)! Almeno speriamo di esserci messi alle spalle definitivamente tutti quei problemi che ci hanno afflitto negli ultimi anni e che hanno rallentato il nostro cammino. Per il momento ce ne adremo in tour in Europa e USA fino a metà estate, poi dopo si vedrà… potremmo cominciare a pensare ad un prossimo album….”.

DUBITO CHE LA BAND VI DIA DA MANGIARE… DUNQUE CHI SONO E CHE COSA FANNO I NATRON NELLA VITA DI TUTTI I GIORNI?
“Domenico e Nicola lavorano in fabbrica, io conduco una piccola impresa di merchandise e Alyosha… beh, Alyosha è ancora giovane e si è appena diplomato al liceo artistico. Non sappiamo che cosa abbia intenzione di fare (ride, ndR)!”.

GRAZIE MILLE PER IL TEMPO CONCESSOCI! LASCIO A TE LE ULTIME PAROLE!
“Grazie a te, Luca, per il supporto! Procuratevi ‘Rot Among Us’ e statemi tutti quanti bene! Ci vediamo in tour…”.

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