NEAERA – Victims of this fallen world

Pubblicato il 24/04/2005 da


Dopo una gavetta brevissima, i tedeschi Neaera hanno trovato subito la formula giusta e hanno ottenuto un contratto discografico con la prestigiosa Metal Blade Records. Artefici di un metalcore moderno e ispiratissimo, i nostri ora hanno da poche settimane esordito con “The Rising Tide Of Oblivion”, full length che pare stia ottenendo recensioni lusinghiere un po’ ovunque. Per saperne di più a riguardo abbiamo contattato il bassista Benjamin Donath, ragazzo ovviamente più che ben disposto a parlare della sua band!


CIAO BENJAMIN, SICCOME E’ LA PRIMA VOLTA CHE I NEAERA APPAIONO SULLE PAGINE DI METALITALIA.COM TI ANDREBBE DI PRESENTARE LA BAND AI NOSTRI LETTORI E DI RIASSUMERNE LA STORIA?

“Ciao, Italia! Allora, i Neaera sono stati fondati da Tobi e Sebastian con il moniker The Ninth Gate nell’estate del 2003. La band inizialmente era vista come un side project mio e, appunto, di Tobi e di Stefan, che suonavamo assieme nei Malzan, un gruppo death-grind. Questi ultimi però si sciolsero di lì a poco e perciò i The Ninth Gate divennero immediatamente la nostra priorità. Una volta fatto entrare nella line up Stefan, un nuovo chitarrista, incidemmo un demo che spedimmo nei mesi a venire a un grosso numero di case discografiche. La Metal Blade Records mostrò quasi subito interesse nei nostri confronti e dopo un breve scambio di email ci inviarono il contratto. Il moniker è stato cambiato in Neaera proprio in quei giorni. Nel novembre del 2004 siamo infine entrati negli Stage One Studio e abbiamo registrato il nostro debut album, ‘The Rising Tide of Oblivion’. L’obiettivo della band è quello di divertirci, di sperimentare e di concentrare nella nostra proposta tutti i tipi di musica metal che ci aggradano. Anche se i nostri testi sono molto seri credo che ascoltando il disco si possa sentire che ci divertiamo molto a suonare insieme”.

PER QUALE MOTIVO AVETE SCELTO IL MONIKER NEAERA?
“E’ stata un’idea di Stefan, lo ha letto nel ‘Paradise Lost’ di John Milton. Neaera è il nome di un personaggio della mitologia greca, una donna che, essendo stata una schiava, venne per tutta la vita mal giudicata per questo suo passato. Abbiamo pensato che il nome di questa figura fosse ben rappresentativo di tante brutte cose che accadono attorno a noi ogni giorno”.

HO MOLTO APPREZZATO IL VOSTRO DEBUT ALBUM, CREDO CHE, DOPO OVVIAMENTE “WHATEVER IT MAY TAKE” DEGLI HEAVEN SHALL BURN, SIA UNA DELLE COSE MIGLIORI CHE LA GERMANIA ABBIA PARTORITO NEGLI ULTIMI TEMPI IN CAMPO METALCORE…
“Grazie infinite, sono contento che il disco ti sia piaciuto e per noi è un grande onore essere anche solo minimamente accostati ai grandi Heaven Shall Burn. L’album ci soddisfa molto, abbiamo dato tutto noi stessi per realizzarlo. Mr. Andy Classen merita poi un plauso particolare, ha fatto un gran lavoro e ci ha dato il suono che stavamo cercando!”.

COME PENSATE CHE VERRA’ ACCOLTO “THE RISING TIDE OF OBLIVION”?
“Ovviamente speriamo in maniera positiva. Le recensioni che abbiamo letto per il momento sono tutte buone e, in generale, stiamo ricevendo tanti complimenti. Sembra che molte persone stiano entrando in contatto con la nostra musica e questo per noi è già un bel traguardo!”.

COME SIETE SOLITI COMPORRE UNA CANZONE?
“Il nostro processo di songwriting è abbastanza semplice e veloce, scriviamo materiale nuovo ogni volta che ci incontriamo. Tutti i membri della band prendono parte a questo processo e danno un contributo, ecco perché siamo solitamente piuttosto celeri. Le idee principali per una song vengono portate più che altro dal nostro batterista e dai chitarristi ma poi ci lavoriamo sopra tutti insieme: spesso un pezzo viene letteralmente stravolto nel giro di pochissimo tempo”.

I NEAERA SEMBRANO ISPIRATI PRINCIPALMENTE DA AT THE GATES ED HEAVEN SHALL BURN, SEI D’ACCORDO?
“Assolutamente sì, guardiamo con molto rispetto e ammirazione a questi due gruppi. Altre formazioni che amiamo tantissimo sono poi Amon Amarth, Edge of Sanity, Bloodbath, Dismember, Unanimated, In Flames, Hatebreed, Born From Pain, Unearth e The Black Dahlia Murder. Direi che queste possono essere considerate tutte le nostre influenze”.

COME DESCRIVERESTI LA VOSTRA MUSICA? TI RITROVI NEL TERMINE METALCORE?
“Io parlerei di melodic death metal con dei mosh breakdown. La nostra musica contiene dei passaggi lenti e pesanti ma principalmente è veloce e melodica”.

COME VI TROVATE CON LA METAL BLADE? SEMBRA CHE QUESTA LABEL, OGGI PIU’ CHE MAI, STIA CERCANDO DI DARE UNA BELLA RINFRESCATA AL PROPRIO ROSTER…
“Ci troviamo benissimo con la Metal Blade, per noi è ancora un sogno pensare di essere sotto contratto con una casa discografica tanto importante. E’ vero, ultimamente sembra stiano puntando molto su complessi giovani e questo ci fa piacere. Alcuni anni fa probabilmente un gruppo come il nostro non avrebbe destato alcun tipo di interesse, invece l’anno scorso ci hanno addirittura invitati in sede per discutere il contratto!”.

LA SCENA METALCORE TEDESCA ULTIMAMENTE STA SPOPOLANDO GRAZIE A GRUPPI COME I SUCCITATI HEAVEN SHALL BURN E I CALIBAN, I FEAR MY THOUGHTS, I DESTINY E I MAROON. COME CI SI SENTE A FAR PARTE DI QUESTO MOVIMENTO?
“E’ vero, negli ultimi tempi la scena sta crescendo a vista d’occhio, c’è un grosso interesse nei confronti di questo tipo di musica. Il successo delle band che hai citato a noi fa solo piacere e inoltre porta i fan e i media a rivolgere un occhio di riguardo a formazioni ancora underground come la nostra. Certo, ancora non possiamo paragonare tutto questo al movimento statunitense, però siamo sulla buona strada”.

ALL’INIZIO HAI ACCENNATO AI VOSTRI TESTI: VOGLIAMO SPENDERE QUALCHE PAROLA SU DI ESSI?
“Certamente! Allora, ‘The Rising Tide Of Oblivion’ non è un concept album ma i testi parlano più o meno tutti di argomenti spinosi come la guerra, la politica e tutto ciò che ruota attorno a queste tematiche. Crediamo che sia doveroso, soprattutto in un periodo come questo, prendere una posizione e cercare tramite la propria musica di mandare un messaggio che sia attuale e abbia un senso. Proprio come fanno gli Heaven Shall Burn”.

VA BENE BENJAMIN, SIAMO ALLA FINE. CI SARA’ LA POSSIBILITA’ DI VEDERVI DAL VIVO NELL’IMMEDIATO FUTURO?
“Ci stiamo lavorando, speriamo di ricevere qualche proposta interessante una volta che il disco sia stato distribuito e assimilato ovunque. Intanto, oltre a ringraziarti per l’intervista, invito tutti i lettori a supportare la scena… keep up the metal!”.

0 commenti
I commenti esprimono il punto di vista e le opinioni del proprio autore e non quelle dei membri dello staff di Metalitalia.com e dei moderatori eccetto i commenti inseriti dagli stessi. L'utente concorda di non inviare messaggi abusivi, osceni, diffamatori, di odio, minatori, sessuali o che possano in altro modo violare qualunque legge applicabile. Inserendo messaggi di questo tipo l'utente verrà immediatamente e permanentemente escluso. L'utente concorda che i moderatori di Metalitalia.com hanno il diritto di rimuovere, modificare, o chiudere argomenti qualora si ritenga necessario. La Redazione di Metalitalia.com invita ad un uso costruttivo dei commenti.