Neal Morse: un artista all’attivo (prima con la sua ex-band Spock’s Beard e poi come solista) da più di 10 anni. Un polistrumentista di caratura internazionale, che ha collaborato con alcuni dei musicisti più importanti della scena prog e non. Tutta questa esperienza, e molto altro, sono convogliati nell’ultimo “?”, detto “Question Mark Album”, che dimostra una volta per tutte come lo stile del nostro sia personale, maturo ed emozionante. Metalitalia.com ha incontrato per voi l’artista (e l’uomo) Neal Morse…
CIAO NEAL. INNANZITUTTO PERMETTIMI UNA DOMANDA. QUAL E’ IL VERO SIGNIFICATO DEL TITOLO DELL’ALBUM, ALQUANTO ENIGMATICO DIREI…
“Sì, è vero. Il nuovo album, è chiamato ‘?’ perché voglio che la gente ponga delle domande, voglio che nessuno si accontenti di ciò che sa, e che cerchi sempre nuove domande a cui poter rispondere dopo alcune riflessioni”.
ADDENTRIAMOCI ORA NELL’ALBUM. IL SUONO E’ DAVVERO POTENTE E ALLO STESSO TEMPO RICCO DI MELODIE, COME QUELLO A CUI CI HAI SEMPRE ABITUATI. MUSICALMENTE PARLANDO SEMBRA UN COMPENDIO DI TUTTA LA TUA CARRIERA MUSICALE…
“Io non tendo a guardarmi indietro per quanto riguarda le mie esperienze musicali, ed ogni volta che mi metto a scrivere un nuovo disco cerco sempre di concentrarmi su quello. Ogni volta è qualcosa di nuovo, non mi piace ripetermi, e sono sempre contento quando qualcuno trova la mia musica ancora fresca”.
ALL’INIZIO E ALLA FINE DELL’ALBUM SI SENTE UN MESSAGGIO CRIPTATO. UN TUO FAN SUL FORUM DELL’INNER CIRCLE HA SCOVATO QUELLE CITAZIONI (ESODO 25:8,9 E APOCALISSE 21:2,3). COSA TI HA SPINTO AD INSERIRE QUESTI MESSAGGI, UNA VOLTA CELEBRI PER I CONTENUTI PRESUNTI SATANICI (VEDI LED ZEPPELIN, PER CITARE L’ESEMPIO PIU’ CELEBRE)?
“E’ stato un mio amico a suggerirmi questa idea, per rendere il tutto acora più misterioso. E a me è sembrata una buona idea”.
… E SEMBRA CHE LA TUA NUOVA (DA QUALCHE ANNO, IN VERITA’) COLLABORAZIONE COME SOLISTA CON RANDY GEORGE E SOPRATTUTTO MIKE PORTNOY SIA DURATURA. DOBBIAMO ASPETTARCI QUESTA SORTA DI ‘TRIO’ ANCHE PER LE PROSSIME USCITE?
“Be’, spero di sì. Non ti posso dire cosa farò in futuro, e prego ogni giorno per capire cosa succederà. Potrei anche decidere di suonare della musica folk ungherese (risate, ndR). Ti posso senz’altro assicurare che amo lavorare con quei ragazzi. Sono davvero fenomenali e mi trovo perfettamente a mio agio con loro, sia musicalmente che personalmente”.
LA COPERTINA DEL NUOVO ALBUM E’ ABBASTANZA OSCURA, CRIPTICA. QUAL E’ IL SUO SIGNIFICATO? E LE PERSONE RITRATTE SUL RETRO SONO UN RICHIAMO A QUELLE PRESENTI SULLE COPERTINE DEI TUOI DUE PRECEDENTI ALBUM SOLISTI?
“E’ la rappresentazione del tabernacolo nel deserto, che Mosè ha costruito secondo le istruzioni che Dio gli aveva dato. L’album è un concept sul tabernacolo, sul tempio di Dio. Cosa significa il tempio? Stiamo cercando la presenza di Dio, e non è sempre facile trovarlo. Per quanto riguarda le persone da te citate, rappresentano il ‘viaggio’, dell’umanità che sta cercando Dio. Niente a che vedere con le persone raffigurate sulle copertine precedenti”.
COME AVEVAMO ACCENNATO, IN QUESTO “?” HAI RAGGRUPPATO UN BUON NUMERO DI OSPITI CELEBRI, DA MIKE PORTNOY (DREAM THEATER) A STEVE HACKETT (GENESIS), DA ALAN MORSE (SPOCK’S BEARD) A JORDAN RUDESS). ERA QUALCOSA CHE AVEVI GIA’ DECISO SIN DALL’INIZIO O E’ CAPITATO QUASI PER CASO?
“E’ semplicemente successo. Ti spiego una cosa: quel mio amico di cui dicevo prima mi ha consigliato di dire a tutti che questo album era top secret, ed in fatti come saprai è sempre stato chiamato ‘secret project’. All’inizio non ero della stessa idea, ma poi ho deciso di provare, e in una intervista ho rivelato che era un segreto, e da lì è partito tutto. Così la gente ha cominciato a parlarne, ma io non avevo ancora composto nulla. Mi sono ritrovato quindi ad essere quasi costretto a scrivere qualcosa di speciale, per non deludere tutte le aspettative che si erano create. E questa quindi è una delle ragioni per cui ho deciso di chiamare così tanti ospiti”.
HO SEMPRE AMMIRATO IN MANIERA PARTICOLARE IL TUO STILE COMPOSITIVO. COME AFFRONTI IL PROCESSO DI STESURA DEI PEZZI? PENSIAMO SOPRATTUTTO ALLE LUNGHE SUITE CHE HAI COMPOSTO, DOVE RIESCI A TENERE ALTA L’ATTENZIONE DELL’ASCOLTATORE CON ASTUZIE DI GRANDE CLASSE…
“E’ un dono di Dio, ma è anche grande lavoro. Raccolgo una infinità di idee, di stralci, e cerco di metterli insieme nel modo migliore possibile. E’ questa la parte più difficile, specialmente è dura riuscire a dare un senso a tutto, e a rendere la composizione fluente e priva di punti morti”.
E’ ORMAI RISAPUTA LA TUA GRANDISSIMA FEDE ED IL TUO RAPPORTO CON DIO. CREDI CHE LA TUA MUSICA POSSA INFLUENZARE IL PENSIERO DI CHI LA ASCOLTA IN QUESTO SENSO?
“Io credo che la musica possa influenzare, o quanto meno possa attrarre l’attenzione su determinate tematiche. Ecco perché le pubblicità utilizzano la musica come elemento portante, per influenzare i consumatori. La musica può arrivare dritta al cuore, è incredibile. Spero sempre che tutto ciò che faccio possa fare avvicinare qualcuno a Dio”.
IN QUESTI ANNI STIAMO ASSISTENDO A NUMEROSI ATTI DI TERRORISMO, PRIMO SU TUTTI L’11 SETTEMBRE OVVIAMENTE. COME HAI REAGITO ALL’EPOCA, E COSA PENSI DI TUTTO QUESTO?
“La mia reazione all’epoca era: ‘Voglio tornare a casa!’. Ero infatti in California con gli Spock’s Beard per lavorare su ‘Snow’. Volevo semplicemente tornare a casa dalla mia famiglia. Questa è stata la mia reazione al momento”.
A PROPOSITO DI SPOCK’S BEARD, QUALI SONO I TUOI PENSIERI ORA SULLA TUA DIPARTITA DALLA BAND? AVREMO LA POSSIBILITA’ DI RIVEDERVI INSIEME UN GIORNO?
“Non si può mai sapere. Pregherò per quello. Per quanto riguarda la mia dipartita, era quello che Dio in quel momento voleva che facessi”.
DA QUALCHE MESE HAI ISTITUITO SUL TUO SITO UFFICIALE UNA SORTA DI FAN CLUB DENOMINATO ‘NEAL MORSE’S INNER CIRCLE’, DOVE PER UNA PICCOLA SPESA MENSILE I TUOI FAN POSSONO RICEVERE A CASA MATERIALE INEDITO E MOLTI ALTRI SERVIZI. VUOI PARLARNE IN MODO PIU’ APPROFONDITO?
“Certo! E’ una specie di circolo, dove potete ricevere demo, CD, DVD, nuovo materiale e materiale inedito, e rimanere sempre in contatto con me. C’è un forum e ci sono concorsi. Vi aspettiamo!”.
HAI DA QUALCHE ANNO FONDATO UNA TUA ETICHETTA, LA RADIANT RECORDS…
“Sì, è stata una idea che ho avuto perché volevo avere completamente il controllo della mia carriera, e poter decidere io stesso ciò che era importante per la mia band. Distribuiamo in America molta buona musica dal nostro store, quindi diciamo che le cose vanno decisamente bene”.
CONCLUDIAMO CON LA DOMANDA DI RITO: VERRAI PRIMA O POI IN ITALIA?
“Spero proprio di sì. Pregherò Dio per questo…”.