I Negura Bunget sono di certo una delle poche band che sa avvolgere la propria musica nel mistero e donarle un tocco ritualistico. Il gruppo rumeno conserva intatto il ricco passato culturale della terra natìa, e lo immerge nelle nere trame del black metal colorandolo di simboli, metafore e pratiche divinatorie. Una cult band dell’ambiente estremo, un combo che con il suo ultimo album ha dato una nuova dimensione al verbo nero della musica. Negru, fondatore e batterista della band, ci conduce nei meandri della foresta sonora dei transilvani Negura Bunget…
ALLORA NEGRU, INNANZITUTTO COMPLIMENTI PER AVER REALIZZATO L’ENNESIMO CAPOLAVORO! PUOI DIRCI QUALI SONO LE DIFFERENZE SOSTANZIALI TRA IL VOSTRO ULTIMO ALBUM ED IL SUO PREDECESSORE “MAIASTRU SFETNIC”?
“Ciao, e grazie per i complimenti! La differenza sostanziale tra i due album risiede nel concept: mentre su ‘Maiastru Sfetnic’ abbiamo cercato di ritrarre la nostra idea di come dovrebbe essere inteso l’ideale del black metal, su ‘’N Crugu Bradului’ vi è un’apertura simbolica nei confronti di un viaggio attraverso le essenze della spiritualità della tradizione rumena. Partendo da questo presupposto, la musica segue in sostanza alcuni differenti sentieri, sebbene ci siano molti elementi di unione tra i nostri ultimi due album, perché alla fine abbiamo usato ‘Maiastru Sfetnic'”.
HO TROVATO L’ARTWORK DELLA VOSTRA ULTIMA RELEASE DAVVERO INTERESSANTE. CI SPIEGHI LA SCELTA DI METTERE UNA FOGLIA DI ABETE ALL’INTERNO DEL PACK DI “‘N CRUGU BRADULUI”?
“Abbiamo pensato e lavorato molto per la creazione di quest’artwork, e lo abbiamo creato in modo che rappresenti realmente un’estensione del contenuto musicale e spirituale dell’album. La scelta di metterci una foglia di abete è stata dettata dal fatto che essa si può ricollegare al titolo dell’album, ad un’attitudine generale, all’apertura verso la natura. Il titolo del nostro nuovo lavoro è profondamente relazionato all’abete, simbolo essenziale all’interno della spiritualità tradizionale rumena. Pensiamo sia stato un bel gesto, e così abbiamo aggiunto un diverso tipo di approccio al contenuto dell’album, tramite lo stimolo di sensi differenti: puoi toccare e sentire l’odore della foglia”.
QUAL È IL PROCESSO COMPOSITIVO DEI NEGURA BUNGET?
“Non c’è un unico modo tramite il quale scriviamo una canzone. A volte la canzone nasce spontaneamente da un semplice feeling compositivo tra i membri della band, poi lavoriamo sopra quel primo materiale, lo arrangiamo e lo studiamo attentamente in modo da trasformarlo in una vera e propria canzone. Altre volte lavoriamo, per prima cosa, sull’atmosfera, sul concept e sul contenuto che dovrebbe avere un singolo brano, e poi ne segue la stesura musicale. Indubbiamente comporre una canzone è un processo lungo ed impegnativo, ma che soddisfa quando viene portato a termine”.
AVATE FIRMATO PER LA CASA DISCOGRAFICA ITALIANA CODE666. QUESTO FATTO VI HA DATO LA POSSIBILITÀ DI AVERE TUTTO IL NECESSARIO PER PRODURRE UN BUON ALBUM?
“L’accordo con la Code666 ci ha aiutato molto, portandoci ad un livello professionale nella cura dei vari aspetti dell’album. Non abbiamo un grosso budget da utilizzare per le registrazioni, quindi ci siamo affidati allo stesso studio che usammo per il nostro primo demo, ma la Code666 ha finalizzato il lavoro in modo altamente qualitativo e professionale per dare una buona produzione all’album. Inoltre i ragazzi dell’etichetta stanno lavorando bene in sede promozionale, quindi posso proprio dire che siamo pienamente soddisfatti di come stanno andando le cose”.
ANCHE SE IL VOSTRO STILE NON È CAMBIATO POI MOLTO DAL VOSTRO ESORDIO AD OGGI, SIETE UNA DELLE POCHE BAND REALMENTE ORIGINALI IN CIRCOLAZIONE. CREDI CHE I NEGURA BUNGET RIMARRANNO SEMPRE LEGATI ALLE LORO RADICI MUSICALI O CHE IN FUTURO CAMBIERANNO IL LORO APPROCCIO MISTERICO ALLA MUSICA?
“Credo che ci siamo evoluti – e di molto – nel nostro lungo cammino. Rimane sempre un certo elemento all’interno di tutte le produzioni, ma molti sono anche gli elementi nuovi che sono emersi man mano. Questo è almeno quanto riusciamo a vedere al momento guardando indietro. Per quanto riguarda il futuro, stiamo preparando alcuni elementi nuovi da inserire, ma ci sono anche quelli vecchi che contiamo di preservare. Il mistero è l’elemento chiave per i Negura Bunget, e credo che non lo cambieremo mai. Devi comunque aspettarti qualcosa di nuovo dal materiale che stiamo già scrivendo ora”.
AVETE MAI PENSATO DI SCRIVERE I TESTI IN INGLESE IN MODO DA RENDERE IMMEDIATAMENTE COMPRENSIBILE IL VOSTRO MESSAGGIO ANCHE A CHI NON CONOSCE LA VOSTRA LINGUA? PREFERITE CANTARE IN RUMENO PER DARE UN TOCCO ORIGINALE IN PIÙ ALLA VOSTRA PROPOSTA?
“Attualmente abbiamo solo una canzone in inglese, e si trova sul nostro mini cd ‘Sala Molksa’; scegliemmo quella per offrire una generale visione del nostro concept, basato sull’essenza dell’antica spiritualità dacica. Ma, guardando bene, la considero uno dei testi più oscuri e misteriosi che abbiamo mai scritto e dubito che in molti abbiano capito tutti i significati nascosti che si celavano. A parte questa canzone, troviamo più naturale usare la nostra lingua per i testi, così possiamo esprimerci al meglio”.
IMMAGINO TU RICORDI IL VOSTRO DEBUTTO, IL PRIMO PERIODO DELLA BAND…COS’È CAMBIATO NELLA VOSTRA ATTITUDINE IN TUTTI QUESTI ANNI? SIETE SEMPRE GLI STESSI?
“Credo che sostanzialmente siamo rimasti le stesse persone di allora. Di certo qualcosa è cambiato: dall’entusiasmo iniziale siamo passati alla maturità, alla speranza”.
QUAL È IL MONDO IN CUI I NEGURA BUNGET VORREBBERO VIVERE?
“Ci piacerebbe vivere in un mondo in cui l’elemento naturale e spirituale è ancora forte, in un mondo che rispetti la natura. In un mondo in cui la scoperta è rappresentativa della sua vera essenza. Cerchiamo di vivere nel modo migliore possibile, e non ci lamentiamo”.
CREDI CHE IL FUTURO DEL BLACK METAL SIA RAPPRESENTATO DALLA SUA UNIONE CON LA MUSICA AMBIENT, CON QUELLA INDUSTRIAL O CON QUALE GENERE?
“Non credo sia così importante il cammino che prenderà il black metal nel futuro. Piuttosto m’importa sapere quale sarà il concept che verrà legato al genere, in quale direzione si evolverà. Senza una significativa evoluzione che lo rivitalizzi, credo che il genere sia destinato a scomparire pian piano, trasformandosi in semplice musica. Non si tratta di una cattiva evoluzione, ma credo che il black metal sia nato con elementi non soltanto musicali e che, perdendoli, finirebbe lo spirito che lo ha animato fino ad ora, segnandone il declino”.
GRAZIE NEGRU PER LA TUA DISPONIBILITÀ, A TE LE ULTIME PAROLE…
“Grazie a te per il supporto! Stay black, e lasciate che ZSALAMOLKXISA guidi il vostro sentiero!”.