NERO DI MARTE – Transizioni continue verso la perfezione

Pubblicato il 22/06/2013 da

Una delle belle novità del panorama musicale italiano per l’anno in corso risponde al nome Nero Di Marte, gruppo che fino a qualche tempo fa suonava con il monicker Murder Therapy. All’epoca, il loro stile musicale trovava ampiamente collocazione nel filone tecnico del brutal death metal, anche se le loro composizioni lasciavano presagire una voglia sperimentale figlia di molti influssi musicali di tutt’altro genere. Oggi il bruco è diventato farfalla e quindi sul mercato discografico la valente Prosthetic Records ha pubblicato l’esordio omonimo dei quattro bolognesi, un album dalle molteplici sfumature e ampiamente apprezzato anche oltre confine. Per capire come si è consumata questa evoluzione musicale abbiamo interpellato Francesco D’Adamo, membro fondatore del gruppo, che ci ha parlato del passato, e quindi della loro mutazione stilistica, del presente, ovvero della dura lotta per emergere dall’underground, e del futuro, che vede molte novità in serbo in casa Nero Di Marte. Ecco a voi il resoconto della piacevole chiacchierata…

nero di marte - band - 2012


SE C’È ANCORA QUALCHE SPROVVEDUTO CHE NON VI CONOSCE, VUOI SPIEGARE IN TRE RIGHE LA VOSTRA PROPOSTA MUSICALE?

“Grazie per l’intervista! (ride, ndR) Non cadrò nella tentazione di descrivere la nostra musica a parole, a questo link trovate l’intero album da ascoltare, quindi premete play e createvi da soli un’idea della nostra proposta musicale mentre continuate la lettura”.

ALLORA, COME SI PUÒ PROGREDIRE IN MANIERA NATURALE DAL DEATH METAL DI “SYMMETRY OF DELIRIUM” ALLE NUOVE SONORITÀ DI “NERO DI MARTE”? È UNA QUESTIONE DI ASCOLTI? DI INFLUENZE MUSICALI?
“Ascolti ed influenze musicali (e non) hanno un loro ruolo, certo. A volte diretto, a volte indiretto. Quest’ultimo penso sia il più determinante per ottenere una proposta personale ed in qualche modo originale; ovvero ascoltare e ragionare su modi di fare musica lontani da quello che facciamo insieme come band. L’elemento più importante nella progressione alla quale ti riferisci nella domanda è l’alchimia nell’attuale line-up della band rispetto a quella di ‘Symmetry Of Delirium’, il modo in cui abbiamo imparato a conoscerci e crescere musicalmente, e soprattutto il fatto di non porci alcuna barriera in quello che vogliamo suonare insieme”.

PARLIAMO ALLORA DI QUESTO NUOVO ALBUM. DI SOLITO SI TENDE A CAMBIARE IDEA SULLE COMPOSIZIONI A DISTANZA DI TEMPO. SAPPIAMO CHE QUELLE CHE COMPONGONO L’ALBUM IN REALTÀ RISALGONO A UN PERIODO PRECEDENTE. QUAL È IL VOSTRO GIUDIZIO ADESSO, ALLORA, SULLE CANZONI?
“L’album mi suona molto più compatto e coeso ora. A distanza di tempo dimentichi alcune fasi della creazione e registrazione dell’album, che suona come un insieme definitivo e privo di altre possibilità. E inizi ad ascoltarlo quasi da esterno, nonostante quei brani tu li abbia sentiti e suonati centinaia di volte. All’epoca i pezzi sono passati attraverso numerose modifiche e arrangiamenti in cerca della soluzione per noi migliore, quindi non ci sono sezioni dei brani che avrei registrato diversamente. Stesso discorso per la presa effettiva degli strumenti e per l’attrezzatura usata, sono molto soddisfatto di come suona il CD. Non riuscirei a modificarlo ora, non è più malleabile se non in alcuni suoni che dal vivo ci piace cambiare o improvvisare”.

A ROMA, DAL VIVO, ABBIAMO AVUTO L’OPPORTUNITÀ DI ASCOLTARE UN PEZZO NUOVO, SE VOGLIAMO ANCORA PIÙ SPERIMENTALE E FUORI DAGLI SCHEMI RISPETTO ALLE COMPOSIZIONI DELLA VOSTRA PRIMA PUBBLICAZIONE. COSA CI VUOI DIRE AL RIGUARDO? SEGNERÀ LA LINEA PER LE NUOVE CANZONI FUTURE?
“Il brano del quale parli lo suoniamo come chiusura dei nostri concerti da quasi un anno ormai e farà ovviamente parte del nostro prossimo album. Ha suoni ricercati, una cadenza ossessiva, moltissima dinamica ed un cantato in italiano quasi recitativo. Le melodie poi hanno molta tensione. Ci dà sempre una certa emozione suonarlo… Segnerà fortemente l’atmosfera del prossimo album, ma rimanendone solo una componente, seppur alcuni elementi, con forme diverse, saranno presenti in altri brani”.

COME NASCE UNA CANZONE DEI NERO DI MARTE?
“Se prendi i brani dell’album, ognuno ha seguito uno sviluppo un po’ suo. L’elemento in comune tra tutti però è il lavorare come collettivo sulla loro composizione, aldilà di chi sia la paternità specifica di un riff o di una successione di più riff. Questo aspetto dello scrivere è piuttosto recente nella musica occidentale ed è una risorsa eccezionale nella composizione. Non farne uso in una band, delegando tutto ad un’unica persona, come spesso ho visto fare, è un errore terribile. Tornando ad un aspetto più pratico, cerchiamo di provare tutte le varianti che ci vengono in mente, le registriamo, le riascoltiamo ed andiamo avanti nelle modifiche. L’orecchio funziona molto meglio della parola in questi casi. A volte i risultati sono immediati, altre invece richiedono settimane (ed un po’ di frustrazione) per prendere forma”.

“MOLOCHIAN”, TESTIMONIANZA INTERMEDIA DEL TRANSITO DAI SUCCITATI ALBUM, È STATA DUNQUE UNA OPERAZIONE FORZATA, PER INDORARE LA PILLOLA DEL CAMBIO DI STILE?
“’Molochian’ è una pubblicazione alla quale tengo molto, soprattutto considerato quanto poco sia stata cercata e pianificata. I primi tre brani sono il lato scritto dopo ’Symmetry Of Delirium’ che non è convogliato nei Nero Di Marte, materiale che però non volevamo andasse perso nel nulla, ne volevamo conservare una traccia. L’ultimo brano invece, ‘Di Luci E Negazioni’, è un rituale, il passaggio tra una forma e le altre che sono venute e che verranno. Per noi quella canzone ha avuto una notevole influenza, direi una sorta di liberazione. In una versione più breve, la suoniamo attualmente per aprire i nostri concerti”.

COSA PENSI DEL FATTO CHE IL MINUTAGGIO DELLE CANZONI DI QUESTO ALBUM, MA IN GENERE ANCHE DELLE ALTRE BAND CHE SUONANO COSE ANALOGHE, SIA SEMPRE MOLTO LUNGO. LO RITIENI UN FATTORE NECESSARIO PER SVILUPPARE APPIENO L’IDEA DELLA CANZONE?
“Interessante. In realtà quasi tutte le composizioni musicali (dei più disparati generi) fino a qualche decennio fa avevano durate di gran lunga superiori a quelle attuali. Ci si preoccupava probabilmente di più dell’adeguato sviluppo del brano che della sua ‘digeribilità’ e del rispetto di alcuni canoni dettati dal commercio musicale e relativi strumenti di riproduzione/ascolto. Nello specifico, quando lavoriamo ad un brano, cerchiamo di fare in modo che concluda l’idea che l’ha generato. Concludere non significa necessariamente risolvere. Può anche terminare lasciando note ed atmosfere in sospeso se è quella la sensazione che gli si vuole dare. Inoltre ci piace lavorare su come allacciare varie parti di un brano e, a meno che non si cerchi un effetto di spaesamento con un cambio repentino, c’è bisogno di parti di passaggio per legare il tutto. Preferiamo suonare e sviluppare variazioni di uno o più temi piuttosto che concentrarne decine nello stesso brano. E anche questo è un fattore che genera brani più lunghi. Ad ogni modo, la lunghezza di un brano non è un problema che ci poniamo quando scriviamo musica. Così come anche nell’ascolto”.

QUAL È LA CANZONE DELL’ALBUM CHE REPUTATE IL VOSTRO INNO ATTUALE, QUELLA CHE NON FINIRÀ MAI FUORI DALLA VOSTRA SCALETTA FUTURA? PROPRIO “NERO DI MARTE”?
“Sì, la canzone più rappresentativa dell’album è senza dubbio ‘Nero Di Marte’, ha in sé tutti gli elementi che poi con forme diverse vengono approfonditi negli altri brani, il nucleo dell’album che non a caso porta lo stesso nome. E’ ovviamente presente nella nostra attuale scaletta dal vivo, anche perché nella parte centrale ci permette di sperimentare/improvvisare suoni e soluzioni diversi che rendono ogni esecuzione un po’ unica”.

UNO DEI PROBLEMI DI OGGI È QUELLO SICURAMENTE DI EMERGERE FRA UN MARASMA DI PUBBLICAZIONI. QUAL È IL TUO PUNTO DI VISTA AL RIGUARDO? QUALE RITIENI IL PERCORSO GIUSTO DA FARE PER CERCARE DI FARVI NOTARE IL PIÙ POSSIBILE?
“Il nostro scopo non è farci notare il più possibile ma esprimere le nostre idee musicali a fondo, in sala prove prima, in studio e dal vivo poi.  Il contratto con la Prosthetic Records permette di dare all’album una notevole visibilità ed un potenziale pubblico piuttosto vasto, cosa che ovviamente non ci dispiace affatto, soprattutto per la maggior opportunità di suonare dal vivo in situazioni a noi congeniali, che è una cosa che desideriamo fare molto. Ritornando alla tua domanda, il problema non è il marasma di pubblicazioni, ma il pensare di dover ‘emergere’. Non si emerge mai da niente. Non c’è un sotto ed un sopra. La differenza è solo nel riuscire ad esprimersi e a dare vita alle proprie idee e sensazioni musicali o il non farlo. Il riuscirsi, aldilà di pubblico, visibilità e quant’altro, è fonte di grande piacere, e penso che sia di questo che non possiamo fare a meno”.

QUALI SONO I PROGRAMMI FUTURI PER I NERO DI MARTE? C’È UN NUOVO ALBUM ALLE PORTE? NUOVE COMPOSIZIONI?
“Entro la fine dell’anno registreremo il successore di ‘Nero Di Marte’, per il quale stiamo ultimando i dettagli, ma la sua pubblicazione è in un indeterminato futuro per ora. Il processo di scrittura non si è mai fermato, anzi ha subito una notevole accelerazione nell’ultimo anno. Oltre a suonare dal vivo in Italia, stiamo cercando di partecipare ad un tour più ampio per quest’autunno e la prossima primavera, cosa alla quale teniamo molto. Nulla di confermato al momento ma accadrà, ne siamo sicuri. Infine, nei prossimi mesi lavoreremo a del materiale video per alcuni brani di ‘Nero Di Marte’”.

ALCUNE BAND, COME INTRONAUT E ULCERATE, BAND CON LE QUALI AVETE SUONATO QUALCHE DATA IN PASSATO, HANNO ESPRESSO LA VOLONTÀ DI AVERVI IN TOUR CON LORO IN FUTURO. È UN BEL RICONOSCIMENTO, SE PENSIAMO CHE PROVIENE DA DUE GRUPPI CUI VENITE ACCOSTATI SPESSO MUSICALMENTE, NO?
“Senza dubbio! Da quei concerti manteniamo un contatto assiduo con entrambe le band e speriamo davvero che l’andare in tour insieme possa concretizzarsi il prima possibile!”.

3 commenti
I commenti esprimono il punto di vista e le opinioni del proprio autore e non quelle dei membri dello staff di Metalitalia.com e dei moderatori eccetto i commenti inseriti dagli stessi. L'utente concorda di non inviare messaggi abusivi, osceni, diffamatori, di odio, minatori, sessuali o che possano in altro modo violare qualunque legge applicabile. Inserendo messaggi di questo tipo l'utente verrà immediatamente e permanentemente escluso. L'utente concorda che i moderatori di Metalitalia.com hanno il diritto di rimuovere, modificare, o chiudere argomenti qualora si ritenga necessario. La Redazione di Metalitalia.com invita ad un uso costruttivo dei commenti.