Tra le news che hanno raccolto più commenti sulle pagine di Metalitalia.com, vi sono sicuramente quelle relative al gruppo delle Nervosa. La band guidata dalla chitarrista brasiliana Prika Amaral è balzata spesso agli onori della cronaca per il continuo susseguirsi di cambi di line-up: avvicendamenti che hanno portato a definire il progetto della musicista carioca una sorta di polveriera.
In occasione del loro ultimo album “Jailbreak”, uscito lo scorso 29 settembre, abbiamo voluto chiarire la questione con la stessa Amaral. Oltre all’ultima fatica targata Nervosa, la quale ha portato una ventata di varietà ad una precedente proposta statica e poco incisiva, uno dei temi affrontati non poteva non riguardare l’andirivieni di musiciste transitati nella thrash metal band. Buona lettura!
CIAO PRIKA E BENTORNATA SULLE PAGINE DI METALITALIA.COM. PRIMA DOMANDA D’OBBLIGO: COSA E’ AVVENUTO NELL’ULTIMO ANNO ALL’INTERNO DELLA BAND. ABBIAMO ASSISITO A DIVERSI AVVICENDAMENTI. PUOI FARCI IL PUNTO DELLA SITUAZIONE?
– Come hai detto la formazione è cambiata nuovamente. Parlando di Diva ed Eleni (ex cantante e batterista, ndr), quando sono entrate a far parte della band, gli obiettivi erano ben chiari, anche per loro. Ma dobbiamo anche considerare che entrambe, prima delle Nervosa, non avevano avuto alcun tipo di esperienza in merito a veri e propri tour. Avevano suonato alcuni spettacoli, senza tuttavia intraprendere un vero tour, magari lungo un mese. Diciamo che per loro questa era nuova un’opportunità in tal senso.
Da parte sua Eleni ha scoperto di avere un problema di salute molto serio che gli ha purtroppo impedito di seguire la band con costanza; da qui la scelta di lasciare le Nervosa e proseguire a suonare in un nuovo gruppo che ha programmi meno impegnativi e quindi anche più gestibile a livello fisico.
Per quanto riguarda Diva, si è resa conto che il lavoro a tempo pieno con le Nervosa andava a togliere spazio ad altri impegni, in primis al suo progetto musicale parallelo che, come prevedibile, aveva i propri programmi. Come detto prima però, in sede di accordi iniziali, anche le Nervosa avevano – ed hanno – delle priorità, è una band molto attiva; non potevo fermarla.
Ci siamo confrontate a riguardo, ne abbiamo parlato: se avessi fatto una cosa del genere per lei, avrei dovuto farlo per tutti gli altri membri; e in questo modo non avremmo più suonato. E questo è stato il punto dal quale è scaturita poi la sua decisione di lasciare le Nervosa. Ed anche Mia (Wallace) ha avuto alcuni problemi personali che gli hanno impedito di seguire la band con continuità, suonando solamente in qualche show estivo.
DA QUI L’ANNUNCIO NEL MESE DI MARZO DELLA NUOVA LINE-UP: HELENA KOTINA ALLA CHITARRA, HEL PYRE AL BASSO, MICHAELA NAYDENOVA ALLA BATTERIA E ALLA VOCE… PRIKA AMARAL. QUANDO HAI PRESO LA DECISIONE DI DIVENTARE LA NUOVA CANTANTE DELLE NERVOSA?
– Il cambio dietro al microfono è una situazione già vissuta, ma questa volta avevo le idee abbastanza chiare. Forse, mi son detta, è giunto il momento di darmi una possibilità e così ho deciso di affrontare la sfida. Non era un qualcosa di prestabilito, ma sapevo che, se avesse funzionato, sarebbe stato un bene per la band: l’ho fatto e sono rimasta super sorpresa. Adoro questo nuovo ruolo; è davvero pazzesco.
HAI PRESO QUALCHE LEZIONE PARTICOLARE IN TAL SENSO OPPURE HAI PROCEDUTO IN MODALITA’ AUTODIDATTA?
– Fin dall’inizio mi sono occupata delle backing vocals ma, ovviamente, è diverso cantare un semplice ritornello rispetto a doverlo fare per un’ora e mezza o due senza sosta. Da una parte ho studiato da sola, aiutandomi con i video contenuti in Internet, dall’altra, ho chiesto aiuto a Mayara Puertas, la cantante dei Torture Squad. E’ una mia grande amica e io sono una fan della sua voce e del suo talento. Mi ha insegnato a cantare con note alte e voci medie, dandomi molti consigli circa alcuni esercizi di riscaldamento: è stato un aiuto davvero importante.
UN NUOVO RUOLO CON TUTTE LE DIFFERENZE DEL CASO: UN CONTO E’ REGISTRARE IN STUDIO, UN ALTRO E’ ESIBIRSI DAL VIVO.
– Sì confermo: il mio primo passo è stato registrare, poi sono arrivati gli spettacoli. Registrare il disco è stato pazzesco perché stavo ancora imparando le varie modalità di voce, valutando i miei limiti, cosa potevo fare e fin dove potevo arrivare. Capitava quindi di improvvisare ed il nostro produttore, Martin Furia, mi guidava qua e là, ma quando andavo a dormire, ed il giorno tornavo in studio per proseguire le registrazioni, non ricordavo più il tipo di voce utilizzata il giorno precedente. Quindi, se ascolti l’album, puoi notare diversi toni e diverse tecniche della voce tra un brano e l’altro; e questo non era per nulla predefinito, ma penso tuttavia che sia stata una buona cosa; in questo modo hai una maggiore diversità.
A PROPOSITO DEI CAMBIAMENTI DI LINE-UP: ISPIRANDOSI AL VOSTRO MONIKER, SONO STATI DIVERSI I COMMENTI CIRCA UN CERTO ‘NERVOSISMO’ IN SENO ALLA BAND.
– Se la notizia di questi avvicendamenti era frustrante per i fan, puoi ben immaginare quanto lo sia stato per me, che investo tutta la mia energia in questa band. Ritengo tuttavia che alcuni di questi commenti siano molto superficiali e infantili. Tutti quelli che hanno un gruppo sanno benissimo quanto sia difficile gestire i diversi desideri, le diverse visioni, i diversi ego, le diverse personalità.
Per quanto riguarda le Nervosa, posso dire che è sempre stata una band professionale per la quale faccio parecchi sacrifici da tredici anni. Questo per dire che non accetterei nessuno che voglia cambiare la situazione: è un concetto che ribadisco sempre molto chiaramente nel momento in cui qualcuno entra a far parte della band. Ripeto, ho impiegato molte energie per le Nervosa e sono qui per proteggere la mia band e questo mio sacrificio. Ci tengo quindi a chiarire che non ho mai licenziato nessuno: ho sempre rispettato le volontà di coloro che ad un certo punto hanno preferito lasciare la band, ognuna per una sua valida ragione.
C’è un altro punto importante a riguardo: quando le ragazze hanno espresso il desiderio di suonare nella band, ho sempre dato loro la possibilità di farlo, senza chiedere la massima esclusività. Anzi, penso che avere un altro progetto parallelo sia una cosa molto sana, perché puoi imparare altre cose o comunque vivere altre esperienze; nello stesso tempo tuttavia devo proteggere anche la mia di band, ho anche io dei limiti da mettere per preservare il mio progetto.
PER CHIUDERE LA PARENTESI IN MERITO ALLA BAND, SEI SODDISFATTA DELL’ATTUALE LINE-UP DELLE NERVOSA?
– Sì, assolutamente, però sai, spesso pensiamo di aver preso la decisione giusta, ma la certezza non l’abbiamo realmente mai perché le cose cambiano continuamente. Anche la formazione precedente, per esempio, era molto buona ed era supervisionata; le ragazze erano super talentuose, stavano mettendo l’energia possibile, ma poi la vita è cambiata. Tutto cambia continuamente. Ora, con questa nuova line-up penso che siamo più stabili come band e credo che siamo più uniti; non si tratta solo di bravi musicisti ma un qualcosa di più. Nello specifico per esempio, relativamente al nuovo album, il contributo di Helena è stato fantastico, adoro quanto ha realizzato, portando quella diversità di stile che stavamo cercando e che si può riscontrare nei vari brani.
PARLIAMO QUINDI DI “JAILBREAK” E INIZIAMO PER COSI’ DIRE DALLE BASI: COSA CI PUOI DIRE IN MERITO ALLA COPERTINA DEL DISCO?
– L’idea principale che sta alla base di “Jaibreak” è quella di essere liberi da tutto ciò che ti rende diverso da te stesso, come ad esempio i social media. Ci sono molte persone che stanno cambiando se stesse per trasformarsi in qualcosa di standard, così da avere più ‘like’, più attenzione, più visibilità. Ma quella non è una persona reale! Ecco perché c’è un teschio nella maschera. Smetti di fingere di essere qualcosa che non sei; devi essere orgoglioso della tua persona. Per cui devi toglierti quella maschera di finzione e indossare il tuo vero volto. La vita è breve; è inutile perdere tempo, sprecare tempo in queste cose.
ED E’ ANCHE IL TEMA AFFRONTATO NEI VARI BRANI DEL DISCO?
– Fondamentalmente sì! E’ stato molto difficile trovare un titolo che avesse un legame con tutti i testi ma alla fine credo proprio che “Jailbreak” sia quello che riesca a cogliere meglio il concetto: non aver paura; cogli l’occasione e sii libero. Se sei orgoglioso di quello che sei, c’è spazio per tutti e per ogni tipo di bellezza, o altro. Non è necessario che tu sia esattamente come l’altra persona. I social media da parte loro ti stanno semplicemente fornendo degli strumenti, ma sei tu a dover usare la testa, sei tu poi che devi scegliere.
PARLAVI PRIMA DIVERSITA’ DI STILE: CREDO CHE BRANI COME “SEED OF DEATH”, “UNGRATEFUL” E LA STESSA TITLETRACK BEN RAPPRESENTINO QUESTA VARIETA’ TANTO RICERCATA.
– Sì infatti! Volevamo diversificare la proposta generale anche perchè io ed Helena abbiamo gusti diversi ed il nostro intento era appunto quello di combinarli, così da avere un mix interessante. Abbiamo quindi voluto aprire le porte affinché non ci fosse solo thrash e death, che rimangono comunque una base solida, in quanto sono le nostre radici principali.
E da questa formula sono nate canzoni come “Ungrateful”, molto punk, diretta, la classica da pugno in faccia. In altri brani abbiamo inserito invece elementi più melodici, chitarre pulite ed acustiche, come nell’intro di “Seed Of Death” oppure in “Sacrifice”; da parte sua “Jailbreak” è un pezzo super heavy metal mentre in “Suffocare” abbiamo la nostra classica matrice death.
TRA LE ALTRE NOVITA’ DI “JAILBREAK” CI SONO SICURAMENTE LE PRESENZE DI SPECIAL GUEST COME GARY HOLT DEGLI EXODUS E DI LENA SCISSORHAND DEGLI INFECTED RAIN. COME SONO NATE LE DUE COLLABORAZIONI?
– Allora, quando pensavamo a chi poter chiamare come ospite nel nostro album, Gary Holt era in cima alla nostra lista. Lo abbiamo contattato e si è dimostrato molto disponibile. Non possiamo che ringraziarlo: il suo lavoro nel brano “When the Truth Is a Lie” è perfetto e per noi è stato un sogni divenuto realtà.
Per quanto riguarda Lena Scissorshand, è stata una partecipazione molto speciale in quanto è la prima volta che una donna, al di fuori delle Nervosa, ha collaborato alla registrazione di un nostro album; finora, infatti, avevamo coinvolto ragazzi. Direi che anche questa è stata una scelta vincente: le nostre due voci sono differenti e quindi l’incontro dei due timbri è stato davvero interessante. Ha fatto straordinario in brevissimo tempo; fantastico.
IN VISTA DEI PROSSIMI IMPEGNI, QUALI SARANNO I BRANI DEL NUOVO DISCO CHE PORTERETE ON STAGE?
– Proprio in questo momento stiamo decidendo quali canzoni proporre durante i nostri prossimi live (l’intervista si è svolta alla fine del mese di agosto, ndr). Stiamo provando le nuove canzoni e al termine avremo un’idea più chiara; sicuramente ci sarà spazio per qualche brano del nuovo album così come manterremo nella setlist alcuni dei nostri pezzi più vecchi.
VENENDO QUINDI ALL’ATTIVITA’ LIVE, QUALI SONO LE VOSTRE TAPPE FUTURE?
– Sì, a breve avremo due concerti in Grecia: per la prima volta suoneremo in questa nazione, così da omaggiare anche le due nostre ragazze che provengono proprio dalla Grecia. Ad ottobre avremo invece un breve tour in Messico: suoneremo nove spettacoli e questo sarà anche il primo tour in cui presenteremo il nuovo album. Abbiamo un festival a novembre in Germania, il Metal Hammer Festival, e poi l’anno prossimo, tra gennaio e febbraio, parteciperemo al 70,000 Tons of Metal. Ma ovviamente abbiamo intenzione di suonare negli Stati Uniti, in Europa, Asia, Sud America: insomma abbiamo molte cose da fare!