I Nestor sono entrati a gamba tesa all’interno della scena melodic hard rock già tre anni fa con un debutto sensazionale intitolato “Kids In A Ghost Town”. Un successo bissato con il nuovissimo “Teenage Rebel”, ulteriore prova di talento per una band nata addirittura nel 1989 ma che solo in tempi recenti è riuscita a debuttare su disco ed a venir fuori con autorità.
Ma i Nestor, appunto, non sembrano affatto dei novellini alle prime armi; con il loro mood ottantiano possono vantare già due pubblicazioni ultraprofessionali sia per quanto riguarda la produzione che per un marketing ed una promozione di primo livello, come dimostrano anche i bellissimi videoclip che hanno accompagnato entrambe le release.
Lo scorso giugno, durante lo Sweden Rock Festival, abbiamo intercettato un simpatico e disponibile Marcus Åblad poco dopo lo show infuocato da parte della sua band davanti ad una folla numerosa e coinvolta e poco prima di una signing session molto sentita.
Un incontro che si può definire più una intensa chiacchierata, quasi informale, che una classica intervista. Il bassista svedese si è dimostrato infatti altamente disponibile e partecipe, facendo in modo che si è creasse subito una buona intesa.
NON SAPPIAMO MOLTO DELLA VOSTRA STORIA, LA QUALE CI INCURIOSISCE MOLTO. SIETE NATI UFFICIALMENTE NEL 1989 MA AVETE DEBUTTATO NEL 2021. COSA E’ SUCCESSO IN TUTTO QUESTO TEMPO?
– Abbiamo suonato un sacco di concerti e poi nel 1996 ci siamo presi una lunga pausa, ma siamo rimasti amici e abbiamo continuato a restare in contatto; nel frattempo ognuno di noi ha continuato a suonare in altre band.
Nel 2020, quando è arrivata la pandemia, abbiamo detto: “Perchè non facciamo un video e ricominciamo a suonare le canzoni che volevamo fare tanti anni fa?”. E così ci siamo messi all’opera ed è nato “Kids In A Ghost Town”.
DA DOVE PROVIENE IL NOME NESTOR?
– Nestor proviene da “Le Avventure Di Tintin” una serie di fumetti belga ideata da Hergé. Nestor è il maggiordomo leale che serve il suo padrone e tutti gli altri ospiti. Tutti abbiamo letto quella serie quando eravamo giovani, e in quegli anni pensavamo potesse essere un buon nome. Eravamo giovani e stupidi e abbiamo fatto questa scelta, ma alla fine suona bene, posso confermarlo anche a distanza di tutti questi anni.
IL VOSTRO PRIMO ALBUM “KIDS IN A GHOST TOWN” E’ STATO UNA ENORME SORPRESA ALL’INTERNO DELLA SCENA MELODIC HARD ROCK ED AOR OTTENENDO UN GRAN SUCCESSO TRA CRITICA E FAN. VI ASPETTAVATE TUTTO QUESTO (Nel frattempo gli mostriamo il CD originale comprato subito dopo la pubblicazione, ndr)?
– No, onestamente no. E’ stupendo. Inizialmente è stato pubblicato da noi ma ha subito attirato molte attenzioni.
Ecco, questa che mi mostri è la prima versione, è molto rara. Ne abbiamo stampate solamente cinquemila copie, di questa. E’ stato registrato in autonomia, poi è subentrata la Napalm Records e lo ha ristampato. Nonostante questo suona molto bene. Ma anche per “Teenage Rebel” ci siamo arrangiati per la registrazione!
Tornando alla domanda, siamo stati sorpresi delle attenzioni che si sono create fin da subito nei nostri confronti. E’ stato magnifico e inaspettato!
I BRANI CONTENUTI NEL VOSTRO DEBUTTO ARRIVANO DAL PASSATO O LI AVETE COMPOSTI NEL 2020?
– Sono tutte canzoni che nascono da vecchie idee, che inizialmente non erano in grado di diventare canzoni semplicemente perché non sapevamo cosa volevamo. Sono un musicista diverso, oggi, e lo siamo tutti, con molta più esperienza. Toby (Tobias Gustavsson, cantante della band, ndr) scrive la maggior parte delle canzoni. Abbiamo composto l’album che non potevamo fare nel 1989: quello che ne è uscito ci è piaciuto tanto e questo era il nostro obiettivo!
Abbiamo deciso di fare un ultimo sforzo per completare il lavoro e di farlo tutti assieme, come una squadra.
A SEGUITO DEL SUCCESSO DEL DEBUTTO, AVETE SENTITO UN PO’ DI PRESSIONE DURANTE IL PROCESSO DI SCRITTURA DI QUESTO NUOVO ALBUM?
– Si, onestamente si. Anche tra noi abbiamo parlato della pressione nel dover realizzare qualcosa di fantastico ma abbiamo capito che l’importante è dare il proprio meglio mettendoci il cuore. E possiamo affermarlo senza alcun dubbio: abbiamo fatto del nostro meglio! Toby non può cantare meglio di così. In generale ognuno di noi ha dato il massimo, non potevamo fare meglio di così. Se alle persone piacerà, bene, altrimenti pazienza, noi abbiamo dato il massimo e non avremo rimpianti!
Penso che questo secondo album sia più profondo e abbia una marcia in più sotto ogni aspetto rispetto all’esordio. Continuo ad ascoltarlo e ora lo stiamo suonando dal vivo. E’ fantastico.
OGGI PRIMA DELLA VOSTRA PERFORMANCE CI CHIEDEVAMO COME NON SAREBBE STATO FACILE PER VOI SALIRE SUL PALCO DOPO UNA GRANDE PRESTAZIONE DA PARTE DI UNA BAND STORICA COME I TREAT. E INVECE AVETE FATTO UN GRANDE SHOW, LA GENTE ERA TANTISSIMA E CANTAVA LE VOSTRE CANZONI. COME TI SENTI DOPO UNA SITUAZIONE COME QUESTA?
– Sono stupito, emozionato, non posso che dire “Grazie!”. Perché senza tutte le persone che si muovono e cantano le nostre canzoni e che amano la nostra musica non ci sarebbero i Nestor.
La musica è connessione: tu senti qualcosa, io sento qualcosa. Si crea questa connessione tra noi. Mi è piaciuto ogni secondo di questo show e me lo sono goduto appieno. Ti confesso che sono ancora elettrizzato ed emozionato. Adoro essere lassù sul palco, dare del mio meglio e ricevere l’energia del pubblico. Sono emozionato e grato di essere qui a suonare per te e per tutti.
SIA NEL VIDEOCLIP DI “VICTORIUS” CHE QUEST’OGGI SUL PALCO, LA VOSTRA CONNESSIONE CON L’HOCKEY SUL GHIACCIO E’ MOLTO FORTE (AL PUNTO CHE DURANTE LO SHOW, UN GRUPPO DI CHEERLEADERS SONO SALITE SUL PALCO PER DANZARE DURANTE UN PAIO DI BRANI). DA COSA DERIVA?
– E’ una grande passione. Io ho giocato tanti anni ad hockey sul ghiaccio e così anche Toby, ora non più perchè siamo vecchi (risate, ndr). In generale tanti ragazzi giocano ad hockey! Qui in Svezia è lo sport nazionale come potrebbe essere il calcio per voi italiani.
È una grande cosa per noi, ed è nata in modo naturale. Si tratta delle nostre passioni; la musica e l’hockey e vogliamo creare una connessione tra queste due cose.
PENSI CHE LA DIMENSIONE PERFETTA PER I NESTOR SIA SUONARE IN UN GRANDE FESTIVAL COME QUESTO, DAVANTI A MIGLIAIA DI PERSONE O IN UN PICCOLO CLUB CON MAGGIOR CONTATTO CON LA GENTE?
– Penso che la risposta sia: ovunque. Amiamo suonare in generale. Vogliamo fare uno show, e vogliamo farlo in qualsiasi condizione.
Ti racconto questa, è una bella storia: siamo stati al camping oggi e abbiamo suonato per una radio davanti a cinquanta persone. Ma è stato magnifico. Questi sono i Nestor. Poi qui nel Main Stage, non so quanta gente ci sarà stata ad ascoltarci, sicuramente migliaia. Non cambia niente, lo show siamo noi e lo facciamo tutti insieme.
E’ la connessione con la musica, ne parlavamo prima. Non suoniamo hard rock, suoniamo musica! Quindi la risposta ti può sembrare banale ma è così. Non ci interessa se suoniamo davanti a quindici persone o ad un festival con cinquantamila; voglio suonare musica con persone che vogliono farlo e lo apprezzano!
TORNANDO A PARLARE DI “TEENAGE REBEL” PENSO CHE L’ARTWORK SIA FANTASTICO. LA VOSTRA CONNESSIONE CON GLI ANNI ’80 E’ SEMPRE PRESENTE; NELLA MUSICA, NEI TESTI E ANCHE QUI. PRENDETE COME ISPIRAZIONE LE BAND DI QUEGLI ANNI MA ANCHE I FILM E TUTTO IL RESTO. COME E’ NATA L’IDEA PER QUESTA COPERTINA?
– Tutto nasce dal nostro passato, le nostre esperienze, di come siamo cresciuti. E’ un’immagine della mia stanza, quando stavo seduto guardando il televisore con le vecchie VHS. Le inserivi nel registratore, era magnifico. Quante volte avrò visto “Venerdì 13”, insieme a mio fratello. E così con “Robocop” e tanti altri film, si ripeteva la stessa situazione. Tutto ciò è “Teenage Rebel”: stare insieme, creare una comunità! Tutta la magia che si respira in quella stanza significa essere un adolescente ribelle e tutto questo tornerà sia nella musica che nei film.
Onestamente odio le cose che circondano la mia vita oggi. Voglio vivere in un film degli Ottanta, dove tutto era fantastico. La nostra musica vuole dare lo stesso identico messaggio: fai ciò che ti va di fare! E vedrai che le cose andranno bene, bisogna essere positivi, sognare!
L’AOR E IL ROCK MELODICO SONO CRESCIUTI MOLTO NEGLI ULTIMI TEMPI. TANTE BAND DI BUONA QUALITA’, MOLTE IN ARRIVO PROPRIO DALLA SVEZIA. QUANTO E’ DIFFICILE EMERGERE NEL MEZZO DI TUTTO QUESTO?
– Il segreto è suonare musica, non scrivere e suonare canzoni AOR o melodic rock. Se alla gente piace bene, altrimenti pazienza. Amo la scena svedese e c’è tanto talento. Ma noi siamo diversi, viaggiamo senza grossi schemi. Suoniamo musica, quella che ci piace e questo è ciò che ci differenzia da tanti altri gruppi!
NON VI SIETE MAI ESIBITI IN ITALIA, PENSI CHE UN GIORNO, MAGARI MOLTO PRESTO, POTRA’ SUCCEDERE?
– Sì, vogliamo venire da voi, è una cosa alla quale teniamo tanto e dobbiamo fare al più presto. Ne abbiamo già parlato e ho sentito molta gente dalle tue parti che non vede l’ora di vedere i Nestor dal vivo.
Come mi hai raccontato tu prima, siamo consapevoli che potremmo non trovare un pubblico molto numeroso all’inizio ma non importa, noi vogliamo farlo succedere, vogliamo venire in Italia e suonare la nostra musica. Il Colosseo è libero giusto? (Risate, ndr) Okey, se non è il Colosseo sarà da un’altra parte ma ci saremo! Vi prometto che sarà fantastico!