NEVERMORE – La forza del presente

Pubblicato il 27/07/2005 da


Gli statunitensi Nevermore, sembravano ultimamente essere indirizzati verso un inesorabile calo di ispirazione, complice il poco ispirato “Enemies Of Reality”. Quale miglior sorpresa nel constatare come il nuovissimo “This Godless Endeavor” abbia portato una ventata nuova di creatività in seno alla band. Una ritrovata professionalità, e la gioia incontenibile del chitarrista Jeff Loomis per questa nuova fatica sono solo alcuni degli argomenti dell’intervista. La parola a Jeff…


PRIMA DI INIZIARE CON “THIS GODLESS ENDEAVOR”, VORREI CHIEDERTI QUALCOSA SULLA VOSTRA ETICHETTA. AVETE RINNOVATO DA POCO IL CONTRATTO CON LA CENTURY MEDIA, DOPO UN PERIODO ABBASTANZA BURRASCOSO. SIETE SODDISFATTI ORA DELLA DECISIONE PRESA?
“Sì, siamo molto soddisfatti. Non eravamo sicuri che ci arebbero chiesto di rinnovare il contratto, ma alla fine l’hanno fatto. Abbiamo firmato per altri tre album, e siamo molto felici di fare parte della Century Media”.

ASCOLTANDO “THIS GODLESS ENDEAVOR”, LA PRIMA COSA CHE SI NOTA E’ LA PRODUZIONE DAVVERO MOLTO POTENTE ED INCISIVA, CONSERVANDO COMUNQUE UNA CERTA PULIZIA. COME SIETE ARRIVATI A TALE RISULTATO?
“La risposta è molto semplice. Il merito è tutto di Andy Sneap, il vero e proprio sesto membro dei Nevermore! E si può sentire il suo grande lavoro anche su ‘Dead Heart In A Dead World’. E’ davvero un grande produttore, sa quello che vogliamo e tira fuori il meglio di noi in fase di registrazione”.

IN TUTTA SINCERITA’, COSA CI DICI ORA DELLA PRODUZIONE DI “ENEMIES OF REALITY”?
“E’ assolutamente schifosa! Non ci sono altri termini per descriverla. E’ molto triste per me, perché abbiamo lavorato sodo su quell’album, per oltre tre mesi, con Kelly Grey, che si è dimostrato un produttore poco preparato. Inoltre tieni conto che, essendo quello il nostro ultimo album per la Century Media, il nostro budget era molto basso, ventimila dollari. Dovevamo quindi trovare un produttore a buon mercato, ed abbiamo trovato Kelly Grey. All’inizio sembrava che le cose funzionassero, ma dopo un paio di settimane abbiamo notato che Kelly talvolta non sapeva neanche cosa stesse facendo. E il tutto ha fatto sì che l’album uscisse con un suono osceno. Da poco però è stato rimixato da Andy Sneap, e finalmente avete l’occasione di sentirlo esattamente come era stato pensato. Siamo molto contenti di questo. Speriamo di esserci fatti perdonare!”.

QUANTO TEMPO HA IMPIEGATO LA CREAZIONE DI “THIS GODLESS ENDEAVOR”?
“Circa sette mesi. Praticamente il processo di composizione è stato simile a quello adottato per gli album precedenti, ma c’è stata qualche differenza. Di solito mi metto da solo nel mio piccolo studio e compongo tutte le canzoni, mentre ora Steve Smyth e Jim Sheppard si sono uniti a me nella composizione dell’album. Steve ha scritto tre canzoni, ‘Bittersweet Feast’, ‘Born’ e ‘Sell My Heart For Stones’, mentre Jim Sheppard mi ha aiutato in ‘Medicated Nation’. Abbiamo quindi cercato di ottenere un feeling leggermente diverso”.

ORMAI DA UN PO’ DI TEMPO ERI ABITUATO A LAVORARE COME UNICO CHITARRISTA DELLA BAND. COME E’ STATO ACCOGLIERE DI NUOVO UN ALTRO CHITARRISTA?
“Mi piace molto questa nuova situazione. In ‘Enemies’ e ‘Dead Heart’ come sai ho suonato da solo, ma avere un altro chitarrista aiuta davvero molto, soprattutto dal vivo. Steve ora è un membro effettivo della band, ed ha anche un buonissimo stile compositivo. Siamo davvero contenti di averlo con noi!”.

PARLIAMO DEI TESTI. NON HO AVUTO MODO DI LEGGERLI. CE NE VUOI PARLARE? SI TRATTA PER CASO DI UN CONCEPT?
“No, non è un concept. Inoltre ti dirò che Warrel è molto riservato per quanto riguarda i suoi testi, e non li fa leggere neanche a me fino al momento della registrazione delle sue parti. Warrel è un poeta. Gli piace creare testi che possano essere interpretati in maniera polivalente. La title-track parla di religioni, e di integralismi. C’è un’altra canzone sull’album, intitolata ‘My Acid Words’, nella quale Warrel parla della sua difficile relazione con suo fratello”.

QUAL E’ L’ESATTO SIGNIFICATO DEL TITOLO?
“Oh, man! Il significato principale che Warrel voleva illustrare è il punto di unione tra religione, sesso e scienza politica. Il ragazzo è davvero strano! (ride, drR)”.

HO SEMPRE RITENUTO CHE LA VOSTRA CARATTERISTICA PIU’ IMPORTANTE E’ CHE DI ALBUM IN ALBUM DIVENTIATE SEMPRE PIU’ POTENTI, E CHE VI ALLONTANIATE SEMPRE DI PIU’ DA OGNI TIPO DI SOLUZIONE ‘COMMERCIALE’. OGGI COME OGGI E’ MOLTO RARO TROVARE UN GRUPPO COSI’ INTRANSIGENTE, SOPRATTUTTO A CAUSA DI CASE DISCOGRAFICHE SEMPRE PIU’ PRESSANTI ED ESIGENTI…
“Hai ragione. Noi non abbiamo mai deciso a priori come un brano, o un album, dovessero suonare. Il brano nasce dal nulla, e si sviluppa automaticamente. Ed in questo album siamo riusciti a compenetrare in modo molto efficace la potenza e la melodia. Lo trovo un album molto speciale per me”.

L’ARTWORK E’ MOLTO OSCURO, SINISTRO. CHI L’HA REALIZZATO?
“L’autore è Hugh Syme. Ha lavorato con Megadeth e Rush. E’ stato Warrel a scoprirlo, navigando in internet. Molti mi hanno chiesto come mai non abbiamo più lavorato con Travis Smith, e la risposta è molto semplice: volevamo provare qualcosa di diverso. Comunque apprezziamo molto il lavoro che Travis ha fatto per noi in passato”.

NON AVETE INTENZIONE, UN GIORNO, DI REGISTRARE UN’ALTRA COVER COME “SOUND OF SILENCE”? IN QUEL CASO SIETE RIUSCITI A TRASFORMARE UNA CANZONE POP IN UN PEZZO DALLA POTENZA INAUDITA…
“Abbiamo registrato una cover per questo album, ma probabilmente sarà una bonus track per il mercato giapponese. E’ la cover di ‘Revelation (Mother Earth)’ di Ozzy Osbourne. Non l’abbiamo cambiata molto, ma abbiamo fatto una cover che rimanesse il più fedele possibile all’originale. Come ben saprai le parti di chitarra di quel pezzo sono davvero complicate, ci sono un sacco di elementi da tenere d’occhio. Un aneddoto divertente è che Andy Sneap ha un plettro usato originalmente dallo stesso Randy Rhoads, e me lo ha prestato per eseguire la canzone. E’ stato davvero grande!”.

SEI DAVVERO UN GRANDE CHITARRISTA, UN VIRTUOSO DELLO STRUMENTO. SEI UN AMANTE DEI LAVORI DEI VARI VAI, MALMSTEEN, SATRIANI, BECKER?
“Non ho mai amato molto Steve Vai, ma amo molto Jason Becker e Marty Friedman”.

HAI ANCORA IL TEMPO DI DARE LEZIONI DI CHITARRA?
“Sì, a volte ce la faccio. Quando sono libero per un po’, ci sono alcune persone qui a Seattle che sono interessate allo shred e a virtuosismi vari. Così ho l’occasione per mostrare loro alcune delle tecniche che io uso correntemente con i Nevermore. Ma sembra che ultimamente gli assoli di chitarra stiano scomparendo. Se guardi MTV ti accorgerai di come non ci sia una sola canzone con un assolo di chitarra, e alla radio, se ci sono vengono tagliati. E’ un peccato, perché assoli come quelli degli Iron Maiden, o assoli armonizzati, sono davvero belli da sentire, e da suonare!”.

COSA ASCOLTI DI BELLO IN QUESTO PERIODO?
“Mio padre era un amante degli anni ’70, così sono cresciuto con Fleetwood Mac e roba di quel tipo. Per quanto riguarda il metal, ascolto un po’ di tutto. Ti dico quello che vedo sui miei scaffali in questo momento: Meshuggah, Morbid Angel, Jeff Beck, Soilwork, Pantera, Entombed. Ed ovviamente non possono mancare i Beatles! (ride, ndR)”.

IL PROMO DEL VOSTRO NUOVO ALBUM E’ PIENO DI MESSAGGI VOCALI, INSERITI CON LO SCOPO DI DISINCENTIVARE LA COPIA ILLEGALE (SI TRATTA DI UNA VOCE EFFETTATA CHE OGNI TANTO ANNUNCIA L’USCITA DELL’ALBUM NEI NEGOZI, ndR). SIETE D’ACCORDO CON QUESTE STRATEGIE? E COSA PENSATE DEGLI MP3?
“Inizialmente non sapevamo cosa fare. Poi la Century Media ci ha consigliato di adottare questa precauzione. E ti posso dire che ora come ora sono d’accordo. Ci sono troppe persone che scaricano album completi, e devono capire che per registrare un album si devono sostenere dei costi. Posso capire chi scarica un paio di canzoni, e se gli piacciono corre a comprare l’album. Ma scaricare un intero album credo che sia sbagliatissimo, e molto scorretto”.

AVETE IN PROGRAMMA UN TOUR?
“Sì. Questo mese suoneremo a due festival: Graspop e Bang Your Head. Poi in Luglio partiremo per il Gigantour con Megadeth, Dream Theater, Fear Factory, Dillinger Escape Plan e molte altre band. Poi verso settembre o ottobre dovremmo arrivare in Europa ed Italia”.

QUAL E’ LA CONDIZIONE ATTUALE DELLA VOCE DI WARREL? NELLE ULTIME DATE CHE AVETE TENUTO IN ITALIA E’ APPARSO DAVVERO FUORI FORMA. AVEVA NON POCHE DIFFICOLTA’…
“Sostanzialmente Warrel aveva un sacco di problemi con l’alcool. E’ andato anche in ospedale per un po’. Poi ha realizzato il problema, e molti si sono anche lamentati del fatto che suonasse ubriaco, come per esempio al Gods Of Metal. Ma ora è completamente ripulito, ed è in grandissima forma. Siamo molto contenti. Lo sentirete!”.

HAI UNO STILE MOLTO RICONOSCIBILE. HAI MAI PENSATO DI PUBBLICARE UN ALBUM SOLISTA?
“Mi piacerebbe davvero molto. Sono anni che ci penso, ma devo trovare la giusta opportunità ed il giusto momento. La Century Media mi ha dato la sua disponibilità per questo, ma preferisco aspettare di avere con me i musicisti giusti, con i quali si possa lavorare bene. Ovviamente non deve essere nessuno dei Nevermore”.

OK, GRAZIE MILLE JEFF. VUOI LASCIARE UN MESSAGGIO AI LETTORI DI METALITALIA?
“Ok. I Nevermore vi amano e non vedono l’ora di tornare da voi. Godetevi l’album, e ci vediamo in tour! Grazie mille di tutto!”.

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