I Nightland sono una di quelle band che dimostra (se ancora ce ne fosse bisogno) che l’Italia è in grado di fornire gruppi di caratura internazionale come ogni altro paese. Il symphonic death metal di questi ragazzi, soprattutto considerando che sono al primo full length, li inserisce per valore, abilità tecnica ed anche una certa furbizia direttamente in scia alle band che loro stessi citano, in questa intervista, come riferimento. E se anche alcuni aspetti comunicativi potrebbero essere smussati, non sta scritto da nessuna parte che una band debba essere particolarmente loquace per svolgere comunque un ottimo lavoro. Ecco a voi, dunque, un’intervista che vuol essere anche un modo per presentare e dare un po’ di visibilità ai Nightland. Buona lettura!
COMINCIAMO PARLANDO DI VOI. CHI SONO I NIGHTLAND ?
“Non è facile dare una descrizione di se stessi, anche perché non siamo amanti delle etichette che spesso si danno alle band, ma per ora ci piace definirci una band symphonic death metal. Siamo originari di Pesaro/Rimini e siamo attivi dal 2006. La line up, da pochi mesi aggiornata, è composta da Ludovico Cioffi (voce, chitarra, arrangiamenti), Filippo Scrima (chitarra), Brendan Paolini (basso), Filippo Cicoria (batteria)”.
AVETE ESORDITO CON SONORITÀ PIÙ VICINE AL FOLK ED AL POWER, PER DEVIARE POI VERSO IL SYMPHONIC DEATH. COM’È AVVENUTA QUESTA EVOLUZIONE ?
“Abbiamo deciso di abbandonare le sonorità folk/power perché col passare del tempo ci siamo appassionati a generi più estremi, e anche i nostri gruppi di riferimento sono cambiati radicalmente. In più la componente sinfonica ci ha sempre affascinato tanto, e crediamo che in combinazione con uno stile più orientato verso il death metal possa essere valorizzata al meglio”.
“OBSESSION” È UN DISCO RAFFINATO MA MOLTO DIRETTO, A TRATTI “COMMERCIALE” (IN SENSO POSITIVO). COME È NATO QUESTO LAVORO ?
“’Obsession’ è il nostro primo full length, e oltre a questo rappresenta una svolta radicale nel nostro stile. E’ nato con l’intenzione di stravolgere la nostra musica e la nostra immagine, e abbiamo deciso di farlo senza usare mezzi termini, proponendo dei brani molto diretti e che fin da subito dessero un’idea chiara del nuovo sound concedendo pochi respiri per tutta la durata dell’album”.
SE NON ERRO, NON SIETE SOTTO CONTRATTO CON NESSUNO ED IL NUOVO DISCO NON HA UNA DISTRIBUZIONE UFFICIALE. COSA PENSATE DI QUESTO ? CREDETE CHE SE FOSTE DI UN ALTRO PAESE LE COSE SAREBBERO ANDATE DIVERSAMENTE ?
“Non crediamo la nostra nazionalità abbia rappresentato un ostacolo nella ricerca di un’etichetta, anche perché (per quanto in Italia le condizioni siano particolarmente sfavorevoli) la crisi che affligge il mercato della musica è globale. Inoltre, se alla base c’è un buon lavoro di promozione si può arrivare molto lontano con i contatti, ma questo prescinde la scelta di un’etichetta nell’offrire un contratto o di una band nell’accettarlo o rifiutarlo, come nel nostro caso”.
PER LO STESSO MOTIVO, È IMPRESSIONANTE LA QUALITÀ DELLA PRODUZIONE DI “OBSESSION”. COME SIETE RIUSCITI AD OTTENERE QUESTO TIPO DI SOUND ?
“Per realizzare ‘Obsession’ ci siamo affidati al lavoro di Brendan Paolini per le registrazioni e di Simone Mularoni (Domination Studio) per mixaggio e mastering, sapendo di andare a colpo sicuro essendo ormai uno studio di riferimento nel panorama metal. Abbiamo deciso di lasciargli carta bianca e di affidarsi al proprio gusto senza influenzarlo su determinate scelte e il risultato è stato davvero vincente”.
NEL DISCO, NONOSTANTE IL LEGAME AL SYMPHONIC DEATH SIA EVIDENTE, SI POSSONO SENTIRE ANCHE PARECCHIE INFLUENZE EPIC E POWER. SIETE D’ACCORDO ?
“Sì, è naturale che ancora nella nostra musica emerga un po’ del nostro passato epic/power, ma ormai è una componente che si è minimizzata sostanzialmente, e se l’ingrediente epic è ancora evidente nei cori e in alcune tematiche, del power è stato abbandonato quasi tutto a partire da effetti e suoni di tastiere”.
IL DISCO È USCITO A METÀ FEBBRAIO ED HA AVUTO MOLTI RISCONTRI POSITIVI. COME STANNO ANDANDO LE COSE ?
“Molto bene! Non ci aspettavamo dei feedback così positivi da parte delle recensioni e una risposta del pubblico così forte. Ne siamo davvero soddisfatti, speriamo che l’interesse rimanga alto e che possa attirare l’attenzione di qualche etichetta per i nostri lavori futuri”.
IN BASE AL VOSTRO STILE, FATE PARTE DI UN FILONE MUSICALE MOLTO AFFOLLATO. QUESTO NON FACILITA CERTO LE COSE…
“Nessuno stile è davvero facilitato, in quanto se un genere è meno affollato probabilmente è perché c’è anche meno richiesta e interesse, di conseguenza è difficile trovare un mercato. Se, caso opposto, il genere è molto ‘di moda’ c’è un pubblico più vasto ma bisogna essere abili nel trovare quegli elementi caratterizzanti ed esclusivi che portano l’ascoltatore a seguire la band e a non passare inosservata”.
TORNANDO A VOI: QUALI SONO LE VOSTRE PRINCIPALI INFLUENZE, MUSICALI E NON ? E CHE COSA STATE ASCOLTANDO ULTIMAMENTE ?
“Le nostre principali influenze musicali sono rappresentate, nel metal, da band come Behemoth, Dimmu Borgir, Fleshgod Apocalypse ma in generale da tutte le band la cui componente sinfonica è predominante. Siamo anche appassionati di musica classica e jazz e in particolare per questo ultimo album ci siamo interessati ad altri campi come letteratura e psicologia per riuscire nella realizzazione del concept che si cela dietro ad ‘Obsession’”.
AVETE IN PROGRAMMA DATE DAL VIVO O VI DEDICHERETE SUBITO A NUOVO MATERIALE ?
“Abbiamo già fatto diverse date in promozione dell’album, e ancora altre ne arriveranno tra giugno e luglio (21 giugno – Milano w/ Sound Storm; 19 Luglio – Somma Lombardo w/ Nanowar of Steel). Questo tuttavia non ha impedito che iniziassimo a mettere mano già a del nuovo materiale”.
OK, È TUTTO. VOLETE DIRE QUALCOSA AI LETTORI DI METALITALIA.COM ?
“Vorremmo salutare tutti i lettori di Metalitalia.com e invitarli ai nostri prossimi concerti e, per chi non ci conoscesse già, ad ascoltarci e seguirci sui nostri canali. Grazie mille dell’intervista e per lo spazio dedicatoci, alla prossima!”.