NIGHTRAGE – Intervista a Marios Iliopoulos

Pubblicato il 25/08/2003 da

Questo è il sunto della chiacchierata fatta al telefono con Marios Iliopulous, chitarrista greco ora trasferitosi in Svezia e principale compositore dei Nightrage, un nuovo super gruppo di ‘death melodico’ che ha da poco esordito su Century Media con l’album “Sweet Vengeance”. Un lavoro, quest’ultimo, buono ma non eccezionale, che però farà molto parlare di sé solo grazie alla presenza in line up di parecchi amici di Marios: Thomas ‘Tompa’ Lindberg, Per M. Jensen, Gus G. e Tom S. Eglund. Con personaggi del genere legati al nome Nightrage, Marios non farà molta fatica ad andare lontano ed è quindi più che probabile che non si dovrà aspettare poi molto per un nuovo capitolo della discografia della band. L’entusiasmo pare non mancare e il supporto della label neppure, quindi prepariamoci a leggere il nome Nightrage sempre più spesso in futuro, sperando che la band sappia distaccarsi un minimo da certe sonorità oggi sin troppo abusate.

CIAO MARIOS, PER INIZIARE CHE NE DIRESTI DI RIASSUMERE BREVEMENTE LA STORIA DEI NIGHTRAGE?
“Ho fondato i Nightrage nell’estate del 2000, dopo che la mia precedente band, gli Exhumation, si sciolsero. Gli altri ragazzi di quel gruppo vedevano la musica come un hobby mentre io ero intenzionato a fare sul serio e a portare tutto su un livello molto più professionale. Ho creato questa band proprio per questo motivo, per dare vita ad un progetto stabile sotto tutti i punti di vista. Si è subito unito a me il mio amico Gus (chitarrista anche di Dream Evil e Firewind, nda) e di lì a poco abbiamo iniziato ad incidere dei demo. Ho poi deciso di trasferirmi in Svezia poiché al giono d’oggi ritengo che questa sia la capitale del metal mondiale. Questo è avvenuto nel dicembre del 2000 e da quel momento ho tentato di entrare in diverse band senza però concludere mai nulla di buono. Sono però venuto in contatto con musicisti molto professionali grazie a Frederick Nordstrom e ai suoi Fredman studios, ho continuato a scrivere musica e dopo qualche tempo mi sono ritrovato con molti amici al mio fianco che volevano dare una mano a me e a Gus per la realizzazione di questo progetto”.

CREDO CHE PER TE SIA QUASI UN SOGNO AVERE NELLA BAND UNA SORTA DI EROE COME THOMAS LINDBERG!
“Sì, proprio così! Per me è uno dei migliori cantanti, nonché scrittori di testi che ci siano oggi in circolazione. E’ molto bello lavorare con lui, l’ho conosciuto tramite alcuni miei amici, l’ho invitato in studio un giorno per ascoltare quello che stavamo preparando e dopo aver ascoltato solo tre pezzi ha deciso di unirsi a noi. E’ molto felice di far parte della band, non pensavo si impegnasse così tanto, mi ha stupito molto. Ha proposto nuove soluzioni, provato le linee vocali moltissime volte, rispetta le idee degli altri… un ragazzo davvero professionale, non posso lamentarmi proprio!”.

MA POSSIAMO CONSIDERARE I NIGHTRAGE UNA VERA BAND? A PARTE TE E IL BASSISTA TUTTI GLI ALTRI MEMBRI FANNO PARTE DI GRUPPI BEN AVVIATI…
“Voglio che i Nightrage siano considerati una vera band, non un progetto. Quando ho formato i Nightrage la mia prima preoccupazione è stata quella di trovare persone che potessero dedicarsi pienamente a questa band. Una volta arrivato in Svezia pensavo di aver risolto il problema ma invece mi sono dovuto ricredere, qui tutti sembravano non essere interessati a collaborare con me ma alla fine dopo un bel po’ di tempo sono riuscito a reclutare dei ragazzi seri e preparati che hanno dato tutto per la realizzazione di questo disco. Per M. Jensen, il batterista che ha suonato sul disco, mi aveva subito fatto sapere che non avrebbe potuto unirsi al gruppo a causa dei suoi impegni con i The Haunted, mentre Tom S. Eglund, impegnatissimo con gli Evergrey, ha praticamente fatto da guest incidendo solo qualche breve linea vocale pulita. Tutti gli altri ragazzi sono membri dei Nightrage al 100%, credono nel gruppo e in futuro, se riusciremo a conciliare i nostri diversi impegni e a trovare un batterista, potrai vederci anche suonare dal vivo”.

VEDO CHE SEI MOLTO ENTUSIASTA… MAGARI STAI GIA’ PENSANDO AL SUCCESSORE DI QUESTO “SWEET VENGEANCE”…
“Sì, ho molte idee in testa anche se non ho ancora scritto nulla, al momento sono impegnatissimo con la promozione di questo album. Vorrei che il successore di ‘Sweet Vengeance’ suonasse più intenso e più veloce e che ovviamente fosse migliore di questo. Penso che il nostro debut sia molto valido ma il lavoro migliore dei Nightrage deve ancora arrivare”.

QUALI SONO LE TUE PRINCIPALI INFLUENZE COME CHITARRISTA E COMPOSITORE?
“Suono da parecchi anni ormai e le mie principali influenze arrivano dal metal degli anni Ottanta: adoro band come Iron Maiden, Slayer, Thin Lizzy, Testament ed Exodus. Mi piace molto anche ascoltare le chitarre acustiche. Coi Nightrage ci siamo prefissati di fondere tutte queste influenze, non vogliamo seguire nessun tipo di moda, solo suonare musica che combini perfettamente tutto ciò che ci è sempre piaciuto ascoltare. Nei nostri pezzi puoi sentire vocals brutali ma anche melodiche, parti acustiche e riff velocissimi… vogliamo sperimentare molto”.

PENSI CHE IN FUTURO QUALCUNO DI QUESTI ELEMENTI PRENDERA’ IL SOPRAVVENTO SUGLI ALTRI? AD ESEMPIO, CREDI CHE UTILIZZERETE LE VOCI PULITE IN MANIERA PIU’ MASSICCIA?
“Non lo so, ma non credo. So che oggi è diventata una specie di moda ma, come ti ho detto, noi non ci teniamo a seguire queste cose. Ogni tanto suonano bene ma non vogliamo abusarne. Questa volta le abbiamo utilizzate perché il concept del disco lo richiedeva”.

E VORRESTI PARLARCI DI QUESTO CONCEPT?
“Certamente! Tutti i testi parlano dell’esistenza umana e della sua vuotezza, i testi sono molto personali e profondi, riguardano cose che mi sono accadute in passato e che mi hanno ferito molto. Il disco si intitola così proprio perché vorrei vendicarmi e mostrare che non sono come loro, voglio far vedere a tutti che credo nei miei sogni e che sono riuscito a realizzarli (aiuto, mi sembra un discorso alla Manowar! nda). Tutti i testi sono una sorta di viaggio all’interno delle emozioni umane più dolorose e amare, un viaggio all’interno del mio passato. Ho scritto tutto questo in un periodo molto difficile della mia vita e l’ho sempre visto come una specie di terapia, una cosa che ha contribuito a superare quei momenti”.

HO APPREZZATO MOLTO LA COPERTINA DEL DISCO, COSA PUOI DIRMI A RIGUARDO?
“Si tratta di un uomo solitario che sta percorrendo una strada deserta e che sta lasciando qualcosa dietro di sé. I colori e l’atmosfera generale del dipinto riflettono al 100% la musica contenuta sul disco, non potrei esserne più soddisfatto. La cosa fantastica è che la copertina è stata commissionata a Niklas (Sundin, autore della cover e chitarrista dei Dark Tranquillity, nda) dalla Century Media, lui non aveva sentitito o letto nulla di noi ma è riuscito ugualmente a raffigurare quello che io stesso avrei voluto. Quando l’ho vista per la prima volta sono rimasto a bocca aperta, trasmette tutta la tristezza del concept!”.

C’E’ UN BRANO A CUI SE PIU’ LEGATO DI QUELLI CONTENUTI SUL CD?
“Adoro tutte le canzoni ma forse sono più legato ad ‘Hero’ e a ‘The Glow Of The Setting Sun’, sono i brani con i testi più personali e, dal punto di vista musicale, mostrano che siamo capaci anche di scrivere mid tempo cupi e molto heavy. Non sono molto d’accordo quando ci definiscono una band di melodic death metal svedese, credo che il nostro sound sia più vicino a quello di band greche come i Septic Flesh o gli Elysian Fields, qualcosa di molto più personale. Certo, mi piacciono molto gli In Flames e gli At The Gates, ma credo che la loro influenza non sia tanto preponderante”.

VISTI GLI IMPEGNI E I PROBLEMI DI CUI MI PARLAVI CREDO CHE ORA DI UN TOUR NON SI POSSA PARLARE…
“No, infatti. Dobbiamo prima cercare un batterista e poi trovare un po’ di tempo libero che ci permetta di lasciare la Svezia. Forse nei prossimi mesi organizzeremo qualche concerto qui a Goteborg per presentare il disco ma di un tour vero e proprio non se ne parla. E’ un peccato perché mi piacerebbe molto girare l’Europa e magari venire da voi in Italia… giusto per stare al caldo per un po’ (ride, nda)!”.

OK MARIOS, GRAZIE MILLE PER L’INTERVISTA, PER CONCLUDERE?
“Grazie a te, ai lettori italiani consiglio di cercare di ascoltare ‘Sweet Vengeance’ e di venire a a visitare il nostro sito ufficiale per sapere tutto su di noi. Speriamo di vederci presto in tour o a qualche festival”.

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