NIGHTWISH – Benvenuti Al Luna Park!

Pubblicato il 10/12/2011 da


“Imaginaerum”, nuova fatica della famosissima band finnica, è sicuramente uno dei tormentoni del momento. La band è d’altronde sempre stata abilissima nel far parlare di sé, soprattutto considerando lo split di qualche anno fa con la ex cantante Tarja e tutta la polemica che seguì l’esplulsione della bella soprano a causa della famosa ‘lettera aperta’ con cui la band dichiarò l’intento di non continuare il rapporto di lav
oro (e neppure quello umano) con lei. Dopo mesi e mesi di carta stampata sull’argomento, parole, discussioni, e un disco interlocutorio nel mezzo (il buono ma non eccelso “Dark Passion Play”), i Nightwish si trovano di nuovo sotto la luce dei riflettori. E, a parte l’attesa consacrazione della nuova frontwoman Anette, a detta della band veramente migliorata su quest’album, di materiale per discutere ce n’è molto… un nuovo disco, un tour mondiale imminente e addirittura un film, che porta lo stesso titolo del disco ma a detta di Tuomas Holopainen, tastierista della band, va considerato come un prodotto del tutto staccato ed indipendente. Sentiamo dalle parole dell’affabile musicista cosa la band ha in serbo per noi… e in che modo intende far parlare di sé, questa volta.


BENE, PARTIAMO SUBITO PARLANDO DEL PROGETTO “IMAGINAERUM”… COME ORAMAI NOTO A TUTTI E’ UN PROGETTO AMBIZIOSO A CAVALLO TRA UN DISCO METAL, UNA COLONNA SONORA E UN VERO E PROPRIO FILM DI MEDIA DURATA… CI FAI UN PO’ DI CHIAREZZA SUI VARI ASPETTI CHE STATE AFFRONTANDO? E’ UN PROGETTO CHE HA DEI MODELLI DI ISPIRAZIONE O E’ UN LAVORO COMPLETAMENTE DIFFERENTE ED INNOVATIVO?

“Sì… innanzitutto comincerei con il dire che la gente sta comparando questo nostro progetto con lavori quali ‘Pink Floyd The Wall’ o i film dei Beatles, ma ‘Imaginaerum’ è qualcosa di completamente differente”.

ECCO, CI PUOI DIRE PERO’ QUALCOSA SUL CONCEPT GENERALE DI “IMAGINAERUM”? IL DISCO ED IL FILM?
“Be’, credo che la maggior parte della confusione che si fa provenga sempre da questo punto. Sono due prodotti diversi, slegati fra loro, che condividono solo alcuni elementi. Il film per esempio ha una sua trama ben definita, e questa non è trattata in alcun modo sull’album. Possiamo dire che entrambi trattano però la stessa tematica, che nello specifico è la bellezza ed il potere della nostra immaginazione. Questo tema è effettivamente presente sia nell’album che nella storia narrata dal film. Ma comunque è sempre stato voluto dalla band che l’album restasse in qualche modo un prodotto a parte, in modo che, se il film avesse finito per non vedere mai la luce, l’album avrebbe comunque avuto senso di esistere. Tutte le canzoni sono infatti individuali e separate. Entrano tutte in un contesto unico, ma non seguono una trama come in un concept, se era questo che chiedevi”.

AH, OK. CI PUOI PARLARE DELLE FONTI DI ISPIRAZIONE PER QUESTO PROGETTO? ANCHE DAL PUNTO DI VISTA GRAFICO/VISUALE… IN CERTE IMMAGINI PROMOZIONALI CHE POSSIAMO VEDERE NOTIAMO LA POSSIBILE INFLUENZA DELLO STILE UN PO’ ONIRICO DI TIM BURTON…
“Oh sì, Tim Burton ci piace molto, anzi… direi che non conosco nessuno cui non piaccia lo stile di Tim Burton… ma non lo classificherei come fonte diretta di ispirazione per ‘Imaginaerum’. La vera fonte di ispirazione per noi è tutto ciò che veramente ci piace nella vita, tutto quello dentro il quale possiamo immergerci con la mente, tirando fuori qualcosa di nuovo, di nostro. Ecco il significato di ‘ispirazione’ per me. Quando ad esempio leggiamo un buon libro, o una buona poesia, questa viene assimilata nella nostra mente, ed in qualche modo ne esce fuori cambiata, ma comunque presente nella nostra arte. Se guardiamo Tim Burton con quest’ottica, allora possiamo dire che anche egli è una fonte di ispirazione per noi. Ma non in modo diretto”.

CONTINUIAMO A PARLARE DI ISPIRAZIONE, ALLORA… ABBIAMO NOTATO CHE WALT WHITMAN E’ SPESSO PRESENTE NEI CREDITS… QUESTA VOLTA NEI CREDITI NELLA LUNGA SUITE “SONG OF MYSELF” E’ AMPIAMENTE CITATO, E UNA SUA FRASE E’ PRESENTE SUL PACKAGE DEL PRECEDENTE “DARK PASSION PLAY”. LUI LO CONSIDERI UNA TUA FONTE DI ISPIRAZIONE?
“Oh… certo. Ma cominciamo a dire che tutte le liriche che troverete su ‘Song Of Myself’ sono comunque scritte da me, non da lui. Quella canzone è un tentativo di scrivere cose che escono dalla mia mente con la stessa ‘vena’ di Whitman, che è uno dei miei poeti preferiti. D’altronde, mi rendo conto che i lavori di Whitman hanno avuto un grandissimo significato per me, soprattutto negli ultimi quattro o cinque anni”.

QUALCHE SETTIMANA FA INTERVISTAVO SHARON VAN ADEL DEI WITHIN TEMPTATION… ANCHE LORO STANNO LAVORANDO AD UN MEDIOMETRAGGIO CHE PARTE DAL CONCEPT TRATTATO NELL’ULTIMO ALBUM “UNFORGIVING”. IN QUEL CASO, LA FONTE DI ISPIRAZIONE E’ PERÒ UN FUMETTO. COME CHIESI A LEI, PENSI CHE LE ARTI GRAFICHE ABBIANO UN IMPATTO IMPORTANTE SULLA MUSICA DI OGGI?
“Non penso che le arti grafiche siano ‘importanti’ o ‘essenziali’ per la musica o per un album. Penso solo che venga naturale ad alcune band fare il collegamento tra la loro arte e questi altri formati. Vale per i Nightwish e credo anche per i Within Temptation, dopotutto ci sono molti elementi in comune tra la nostra musica e le arti visuali. Sai, per me è sempre stato importante per ogni album fornire un ‘package’ il più possibile completo. Intendo le liriche, la musica, la copertina, l’artwork in generale, tutto quello che vedi in un disco dei Nightwish è sempre frutto di un ragionamento che vuole unire tutti questi argomenti in un unico prodotto organico. Per noi è importante l’idea che arte e musica formino un concetto globale, che siano riconducibili ad un unico concetto. Be’, c’è da dire che comunque non sono poche le band hanno composto album grandissimi senza mettere troppo sforzo nell’ideazione dell’album o del package, ma questo non importa. E’ solo una cosa che io voglio fare per i Nightwish. Immagino quindi che anche per altri artisti questo abbia una certa importanza”.

CHIUDENDO SU QUESTA ESPERIENZA CINEMATOGRAFICA: SE NON FOSSI UN COMPOSITORE/MUSICISTA, IL TUO FUTURO SAREBBE STATO NELLA REGIA O SCENEGGIATURA?
“No, non penso che avrei le qualità per fare un lavoro di questo tipo. Noi della band abbiamo lavorato alle riprese solo per due settimane, a Montréal, e in questo breve tempo ci siamo resi conto pienamente di quanto sia difficile fare un film. Non fa per me. Io mi occupo di musica, quella è la mia dimensione (‘That is my cup of tea’ letteralmente, ndR)”.

MA QUESTA ESPERIENZA CINEMATOGRAFICA TI HA COMUNQUE LASCIATO QUALCOSA? CHE NE PENSI DI QUESTA ESPERIENZA?
“Oh sì, è stata un’esperienza davvero magnifica, ma con dei lati anche negativi. Siamo abbastanza convinti di aver fatto un film bello, secondo le nostre aspettative, ma non pensiamo di sfondare ad Hollywood con questo. Era una cosa che volevamo provare, per vedere cosa sarebbe successo, ma una volta provata questa esperienza basta. Ora cercheremo nuove sfide”.

OK, ALLORA CONCENTRIAMOCI SULL’ALBUM ADESSO. NON E’ UN CONCEPT, MA COME LO CONSIDERI TU? E’ IL SETTIMO ALBUM DEI NIGHTWISH, E’ UNA COLONNA SONORA O E’ QUALCOSA DI ANCORA DIVERSO?
“Originariamente ogni canzone in ‘Imaginaerum’ è stata scritta come una soundtrack per descrivere particolari momenti di una breve storia. Quindi è nato puramente come soundtrack, prettamente ‘movie based’ potremmo dire. In seguito però, ho pensato che quest’album avrebbe dovuto rappresentare un entità a sé stante, in modo che, come dicevo prima, se mai il film non avesse visto la luce, l’album avrebbe avuto comunque ragione di esistere. Quindi ora ha un’identità sua, che lo fa essere un vero e e proprio album musicale”.

ASCOLTANDO L’ALBUM ABBIAMO NOTATO CHE GLI ASSOLI DI CHITARRA SONO FORTEMENTE DIMINUITI, IN FAVORE DI UN APPROCCIO PIU’ HOLLYWOODIANO, CHE USA ORCHESTRAZIONI E SEZIONI BOMBASTICHE IN SOSTITUZIONE AL CLASSICO ASSOLO. SCELTA VOLUTA O ADATTAMENTO NATURALE ALLE NECESSITÀ DI UNA COLONNA SONORA? 
“Evoluzione naturale del suono. Cercando di immaginare quello di cui la storia aveva bisogno in particolari passaggi, non mi veniva spontaneo inserire delle parti dedicate a lunghi assoli di chitarra. Mi rendo conto che in tutto l’album ci saranno sì e no quattro o cinque assoli in tutto, ma è una cosa che non abbiamo calcolato prima. Ogni cosa la si decideva al momento… se mettere un assolo di chitarra, un assolo di tastiera, una base orchestrata, un coro… tutto dipende da cosa richiede la specifica canzone nello specifico momento. E poi non vedo necessario che ci siano per forza assoli in tutte le canzoni all’interno di un album”.

NELLE NOTE DI “IMAGINAREUM” AVETE SCRITTO DI AVER REALIZZATO UN ALBUM NEL QUALE VI SIETE SPINTI OLTRE. IL SUONO È INFATTI ESTREMAMENTE PIENO E MAGNIFICENTE, E TUTTO SEMBRA APPUNTO ESSERE POMPATO AL MASSIMO… MA NON AVETE PAURA CHE POI TUTTA QUESTA ‘MAGNIFICENZA’ VI RENDA DIFFICILISSIMO STUPIRCI CON UN PROSSIMO DISCO?
“Il punto non è diventare sempre più ‘grossi’ ad ogni album o continuare ad arricchire il suono, per noi il vero punto è avere continuamente nuove idee. Questa è la chiave per tutto. Voglio dire: potremmo incidere un album minimale e magari solo acustico la prossima volta, ma devono esserci le idee e l’ispirazione. Non è una questione di voler riempire ulteriormente il suono, o di essere semplicemente più bombastici… la cosa non mi spaventa per nulla, quindi. Proprio per nulla”.

VORREMMO FARE I COMPLIMENTI AD ANETTE PER IL SUO LAVORO SU QUEST’ALBUM. SECONDO NOI MOSTRA UNA MAGGIOR COMPATIBILITÀ CON I PEZZI, E INOLTRE IL SUO STILE VOCALE, COSÌ COME IL RANGE, SONO MIGLIORATI MOLTO. COSA NE PENSI DEL SUO MIGLIORAMENTO?
“Sì, è la prima cosa che un ascoltatore dovrebbe notare ascoltando ‘Imaginaerum’: il livello che è riuscita a raggiungere con quest’album.  E’ completamente diverso da prima. Penso dipenda molto dal fatto che ora abbia molta più fiducia nelle proprie capacità. Fa veramente parte della band ora, e quindi si sente anche più rilassata. Durante le registrazioni di ‘Dark Passion Play’ risultava più spaventata, più ritratta, intimorita sia da noi che dai fan. E quindi ammettiamo che possa non avere mostrato il suo pieno potenziale. Ma con ‘Imaginaerum’ tutto ciò è cambiato, fortunatamente”.

PARLIAMO DEL TOUR ADESSO… STATE LAVORANDO MOLTO ALLO STAGE SET? VOGLIO DIRE: UN FILM DA’ LA POSSIBILITÀ DI USARE MOLTE SCENOGRAFIE E ANCHE VIDEO DURANTE IL CONCERTO, E IMMAGINIAMO CHE QUINDI LA PARTE SCENICA SIA PREDOMINANTE NELLE FUTURE PERFORMANCE. CI PUOI RACCONTARE QUALCOSA AL RIGUARDO?
“Be’, se mi vuoi chiedere se ci saranno giostre da luna park o clown sullo stage devo contraddirti subito. Niente clown, a parte forse i cinque membri della band, niente orsi danzanti o cose simili. Non penso porteremo niente di collegato al film in sé perché, come ho detto prima, sono due concetti separati. Quando suoniamo dal vivo vogliamo fornirvi uno show che sia emozionale e veramente ‘rock’n’roll’. Tutto qui”.

QUINDI IMMAGINO CHE NON STIATE CONSIDERANDO L’IDEA DI SUONARE TUTTO L’ALBUM DI FILA COME HANNO FATTO PER ESEMPIO I DREAM THEATER O ANCHE ALTRE BAND CON I PROPRI CONCEPT…
“No, per nulla. Non mi piacciono affatto queste iniziative. Se io, come fan, vado a vede i Metallica, non voglio sentire suonato solo l’ultimo album così com’è su disco, dall’inizio alla fine, magari con la sola ‘Enter Sandman’ come encore. Voglio sentire sia le canzoni nuove che quelle vecchie che preferisco. Almeno, io la vedo così”.

ANETTE ADESSO E’ MAMMA… PENSI CHE SARA’ UN PROBLEMA PER LEI IL COSTANTE IMPEGNO CHE UN TOUR IMPONE A VOI MUSICISTI?
“No, non credo, dobbiamo solo organizzarci meglio prima di partire. Lei avrà comunque un suo camper privato, e viaggerà con colei che farà da tata alla bambina, e quindi la sua famiglia potrà stare con lei senza troppi problemi. Inoltre, prevediamo anche brevi pause durante il tour… insomma, non preoccuparti di questo, ci stiamo attrezzando al meglio”.

VA BENE! ALLORA VI ASPETTIAMO IN TOUR! A PRESTO…

 

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