NIGHTWISH – Impossibile fermarsi!

Pubblicato il 28/11/2013 da

Ci sono sempre i riflettori accesi sui Nightwish, la band finnica che dai relativamente timidi inizi sul finire degli anni ’90 si è ritagliata una fetta sempre maggiore di pubblico, fino ad arrivare ad essere una delle più famose metal band del panorama attuale. Un fardello pesante, questo, che costringe i musicisti a non fermarsi mai: dopo il ‘terremoto Olzon’, cioè la separazione dalla ex frontwoman Anette, i Nightwish non hanno infatti interrotto il tour ma piuttosto hanno proseguito mettendo dietro i microfoni la giunonica Floor Jansen, rivelatasi poi davvero una più che degna sostituta. A questo punto, è più che gradita una chiacchierata proprio con il fondatore Mr. Holopainen, per fare il punto sulla situazione attuale e anche per inquadrare la nuova, monumentale, testimonianza video che la band ha voluto realizzare per testimoniare questo periodo…  

nightwish- interview - 2013

PRIMA DI CONCENTRARCI SULLA VOSTRA NUOVA USCITA DAL VIVO “SHOWTIME, STORYTIME”, CI PIACEREBBE AVERE UNA CONFERMA DA PARTE TUA SULL’INSERIMENTO IN VIA DEFINITIVA DI FLOOR NEI NIGHTWISH, MAGARI CON QUALCHE MOTIVAZIONE O RETROSCENA…
“Certamente posso confermarti questo importante ingresso nei Nightwish. Lei è ufficialmente la nuova cantante della band. L’avevamo deciso già in giugno, quando chiedemmo a lei se sarebbe stata eventualmente interessata ad un ingresso in pianta stabile in un futuro prossimo. Per quanto riguarda le motivazioni… è vero, inizialmente il suo ruolo doveva essere quello di un rimpiazzo temporaneo, solo per coprire la fine di un tour che era già in fase di svolgimento, e questo succedeva in ottobre. Ma poi, durante i mesi passati insieme, ci siamo resi conto che lei è veramente eccezionale. Nel cantare, naturalmente, ma anche come personalità. Ci siamo trovati veramente bene tra di noi, in tutti questi mesi. E’ come se lei fosse, fin dai primi tempi, già parte della band. E’ difficile da spiegare, c’è stata fin da subito una forte connessione, un legame, tra noi, lei e tutta la crew. Durante la primavera cominciai già a sentire i pareri degli altri ragazzi, per vedere cosa pensavano della possibilità di proporle di rimanere, e se lei avesse accettato… in giugno ci siamo decisi, e le abbiamo chiesto quello che già sapete. Il resto, come si suol dire, è storia. La cosa che colpisce è che comunque in tutto quel tempo non abbiamo nemmeno considerato altre scelte, o pensato ad altri volti per quel ruolo… anche senza dircelo, era chiaro che sarebbe stata lei la cantante dei Nightwish”.

POSSO ANCHE IMMAGINARE COME IL TEMPO PASSATO IN TOUR CON LEI VI ABBIA AIUTATO NEL MATURARE QUESTA DECISIONE COSI’ IMPORTANTE…
“Certamente, e posso anche sperate che questo valga anche in senso contrario, che pure lei abbia potuto conoscerci bene durante tutto il tempo passato assieme. La sensazione splendida di fare parte della stessa cosa, della stessa band, con Troy e Floor, è stata di sicuro condivisa anche da loro… queste cose vanno sempre in entrambi i sensi”.

OTTIMO! VENIAMO ALLORA ALLA VOSTRA NUOVA TESTIMONIANZA LIVE! “SHOWTIME, STORYTIME” E’ SICURAMENTE UN GRAN PRODOTTO. COSA VI RENDE PIU’ SODDISFATTI NEL SENTIRLO ORA?
“E’ un’eccezionale combinazione di due aspetti a modo loro complementari. Un 50% di live show e 50% di documentario sulla band, un buon compromesso tra testimonianze diverse dello stesso periodo. E’ il motivo per cui l’abbiamo intitolato ‘Showtime, Storytime’, perché mostra uno show e una storia. Anzi, in molti non lo sapranno, ma in origine l’idea era quella di realizzare solo la parte ‘Storytime’, il documentario, ma solo qualche mese fa ricevemmo una email dalla casa discografica dove ci suggerivano di registrare uno show da unire al documentario per formare, per modo di dire, un pacchetto più completo. Alla fine fummo subito d’accordo tutti che il piatto sarebbe risultato più ricco con anche lo show, ma rimaneva poco tempo e non c’erano molte scelte papabili sull’occasione durante la quale si sarebbe dovuto registrare questo spettacolo. La serata del Wacken fu la scelta più ovvia. Dei festival rimanenti era il più grosso e il più famoso. Il risultato è un prodotto perfetto: la parte documentario ti dipinge esattamente la vita che si svolge dietro le quinte di un nostro tour, corredando il tutto con interviste molto interessanti e con estratti realistici di ciò che succede veramente. E’ un documentario un po’ incentrato sull’aspetto ‘serio’ dell’argomento, e non come spesso si vuol fare credere con sole immagini della band che si ubriaca, rutta e cazzeggia tutto il giorno sbattendosene di tutto. Lo scopo era quello di dare un’immagine realistica e non gonfiata di come è andare in tour così lunghi… e ci siamo riusciti. E poi, c’è appunto un grande show come il Wacken Open Air a completare il tutto”.

C’E’ SEMPRE UNA COSA CHE MI CHIEDO… AVETE SCELTO LO SHOW DEL WACKEN A PRIORI, E AVETE REGISTRATO IL TUTTO IN UNA SOLA VOLTA. LO STESSO AVEVANO FATTO I DREAM THEATER CON LO SHOW DEL LUNA PARK DI BUENO AIRES. MA COME SAPETE CHE LO SHOW SARA’ POI EFFETTIVAMENTE MERITEVOLE DI FINIRE IMMORTALATO SU UN PRODOTTO COSI’ IMPORTANTE? MI SEMBRA UN PO’ UN RISCHIO…
“Be’, ci sono degli elementi che ti aiutano nella scelta. E’ un festival leggendario, al quale accorrono decine di migliaia di persone. Già questo, a prescindere, è fantastico da filmare. Sapendo dell’occasione importante tutti lavorano al loro massimo, e comunque il solo impatto visivo di così tante urla e pugni alzati al cielo rendono una scelte del genere ovvia, più che rischiosa. E, ti dico, guardando ora il video ti dico che abbiamo fatto la scelta giusta”.

COSA RICORDI DELLA SERATA? VUOI CONDIVIDERE QUALCHE ANEDDOTO, QUALCHE IMMAGINE, QUALCHE SENSAZIONE CON I NOSTRI LETTORI?
“Appena siamo arrivati sul terreno del festival abbiamo sentito che c’era molta eccitazione. Si sapeva che lo show sarebbe stato filmato, c’erano diciassette telecamere professionali puntate su di noi e, come dicevi tu prima, a dispetto di tutti i discorsi comunque sapevamo di avere una sola possibilità di fare tutto per bene. Questa era la sensazione iniziale imperante… ma, prima di suonare, con la band ci siamo detti che le telecamere andavano ignorate, e bisognava solo salire sul palco e fare quello che avevamo fatto per gli altri diciotto mesi, cioè suonare e goderci la serata noi per primi. Abbiamo deciso di godere del ‘mood’, che dallo stage è qualcosa di incredibile. E durante lo show credo di non aver pensato una sola volta al fatto che stavamo filmando per questo nuovo DVD…”.

SENTI, ALCUNE PERSONE POTREBBERO PENSARE CHE UN ALBUM LIVE SIA UN LAVORO DI TUTTO RIPOSO PER UNA BAND. COME HAI DETTO TU, IL MUSICISTA FA SOLO IL SUO LAVORO SUL PALCO, E IL GROSSO DEI PROBLEMI E DEL LAVORO RIMANE AGLI OPERATORI VIDEO E ALLA REGIA DI MONTAGGIO E PRODUZIONE… MA E’ VERO? O COME ARTISTA TI PIACE SEGUIRE OGNI STEP DELLA CREAZIONE DI UNA TESTIMONIANZA VIDEO?
“Abbiamo seguito ogni passo della produzione di ‘Showtime, Storytime’ veramente da vicino. In entrambe le parti continuavamo a ricevere gli spezzoni montati mano a mano, e davamo dei feedback. C’è stata una stretta collaborazione per tutto il tempo, e su ogni aspetto. Io magari non sono stato coinvolto personalmente negli aspetti più tecnici quali il missaggio o la produzione finale, per via dei miei numerosi progetti paralleli, ma è stato un gran lavoro anche per noi. Abbiamo cercato di seguire tutto il processo passo per passo, per quanto ci era possibile”.

UNA DOMANDA CHE FACCIO SEMPRE SUI FESTIVAL ESTIVI. A PRIMA VISTA HANNO UN SACCO DI DIFETTI. VOGLIO DIRE… LE SETLIST SONO PIU’ CORTE, E’ SEMPRE MEGLIO NON FOCALIZZARSI SULLA PROMOZIONE DELL’ALBUM NUOVO E DARE AI FAN CLASSICI DEL PASSATO, IL SOUNDCHECK NON E’ SPESSO ADEGUATO… QUAL E’ ALLORA LA MAGIA PER UNA BAND COME LA VOSTRA DI SUONARE AI METAL HAPPENING?
“Lo scopo per una band è sempre fornire una nuova esperienza allo spettatore. Alla fine, il tuo scopo da musicista è sempre quello di lasciare il miglior ricordo possibile a te stesso e a chi ti guarda. L’unica ragione per me è questa… avresti potuto chiedermi ‘come mai suoni?’ e io ti avrei risposto allo stesso modo… Il punto di suonare ad un concerto, qualsiasi sia, è il fatto stesso di suonare musica. Condividi emozioni con qualcuno. Tutto qui”.

HAI DETTO PRIMA CHE IL TOUR E’ DURATO BEN DICIOTTO MESI… ALLA FINE COME VI SENTIVATE? C’ERA SODDISFAZIONE PER L’IMPRESA EFFETTUATA O LA STANCHEZZA ERA TALE DA NON PERMETTERVI NEMMENO DI SENTIRVI FINALMENTE UN PO’ RILASSATI?
“No, non ero tanto stanco… Ero sicuramente felice del fatto che il tour fosse andato così bene nel suo complesso, ma anche un po’ triste che tutto fosse finito. Ho sempre questa sorta di ‘post tour blues’, la malinconia da fine tour. Stavolta però c’erano così tante cose da fare dopo che neppure questa sorta di malinconia ha avuto il tempo di colpirmi più di tanto… Dopo l’ultimo show in Germania, al M’era Luna, ci siamo trovati in Finlandia e abbiamo fatto una bella festa con anche tutti i tecnici e la crew, per festeggiare la fine di questa fantastica esperienza”.

DALLE TUE PAROLE COLGO CHE VIAGGIARE E STARE IN TOUR TI PIACE ANCORA TANTO, ANCHE DOPO TUTTI QUESTI ANNI…
“Puoi dirlo ! Ma io comunque amo il processo di songwriting, amo anche le prove il lavoro in studio… e ovviamente amo alla follia il tour. Tutto il quadro generale”.

AD OGNI MODO, PER COME LA PERCEPIAMO NOI, L’ASPETTO LIVE E’ DI SICURO UN ASPETTO PREDOMINANTE NELLA CARRIERA DEI NIGHTWISH… QUANDO COMPONETE, TENETE SEMPRE D’OCCHIO IL MODO IN CUI UNA CANZONE RENDERA’ DAL VIVO, O E’ UN ASPETTO CHE VALUTATE DOPO?
“Mai fatto. Mai. Quando scrivo una canzone, cerco di renderla il più perfetta possibile. Cerco di raccontare la storia racchiusa in essa al meglio delle mie possibilità. Non ho mai pensato un secondo su nessuna canzone a come potrebbe suonare dal vivo o anche solo a se è fattibile riprodurla fuori dallo studio. Lo scopo quando compongo è solamente che la canzone sia la migliore possibile”.

ABBIAMO UN’ULTIMA IMPORTANTE DOMANDA: GUARDANDO “SHOWTIME, STORYTIME” ABBIAMO POCHI DUBBI NEL CLASSIFICARVI TRA LE BAND METAL DI MAGGIOR SUCCESSO DI QUESTO PERIODO. MA, AI TEMPI DI “OCEANBORN”, L’AVRESTE MAI DETTO CHE AVRESTE OTTENUTO UN SIMILE RISCONTRO?
“Mai. No. I Nightwish erano nati come una band del tempo libero. Ognuno di noi, ai tempi cui cominciammo, aveva altre ambizioni nella vita. Io volevo essere uno scienziato. E ognuno degli altri aveva delle mire anche più strane. I Nightwish erano qualcosa che nasceva dalla passione e dal divertimento. All’improvviso abbiamo ottenuto successo, e abbiamo dovuto fare un numero sempre maggiore di show e apparizioni. Ed è li che avevamo capito che, oltre ad essere divertente, era veramente quello che volevamo fare. A quel punto ho lasciato perdere gli studi scientifici e mi sono messo a considerare i Nightwish come un lavoro full-time. E’ così che è andata”.

A QUESTO PUNTO TI CHIEDO: QUALI SONO LE TUE SENSAZIONI QUANDO GUARDI UN VIDEO COME QUELLO DI “SHOWTIME, STORYTIME”?
”Un sorriso compare sul mio volto. E’ un grande privilegio quello che abbiamo raggiunto con questa band, e tutto ciò mi rende molto, molto, umile. Mi dà certo anche conferma che ho seguito la strada giusta, e mi rasserena sulle mie prossime mosse in futuro, ma credo che questo successo mi renda soprattutto molto umile. E non passa giorno in cui non sia grato di avere avuto un simile privilegio”.

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