In uno dei soliti lussuosi hotel milanesi Metalitalia è convocato per parlare coi maestri di quel symphonic/power/gothic metal tanto imitato al giorno d’oggi, ovvero i Nightwish dell’attesissimo “Dark Passion Play”: ad attenderci, nella hall, ci sono sia il principale compositore del gruppo Tuomas Holopainen, che la nuova arrivata, quella Annette Olzon che ha attirato tanto l’attenzione degli appassionati quanto, fisiologicamente, le ire dei sostenitori di Tarja Turunen, per anni vista come artefice del successo dei Finlandesi. Sbirciando la sala ancora vuota Annette appare proprio come la si immagina nelle foto promozionali: piccola, dolce e carina, adatta anche nell’aspetto a favorire il ricercato appeal con il pubblico mainstream. Non appena ci si scambia due chiacchere si nota anche una punta di imbarazzo causa una notorietà giunta davvero velocemente, che la rende ancora più simpatica. Caso opposto per Tuomas, che sfoggia una totale sicurezza di sè attraverso gli occhi di ghiaccio adornati dall’immancabile trucco, con una parlata ferma e degli sguardi da tombeur de femmes. Se il leader e il gruppo avranno successo in questa nuova incarnazione lo scopriremo presto, ecco intanto la trasposizione della nostra chiaccherata.
TUOMAS:“In realtà non ci siamo riusciti del tutto, infatti abbiamo dovuto anticipare la presentazione di una settimana! Tenere il segreto per quasi quattro mesi è stata in ogni caso un’impresa, a mio giudizio. L’idea era di non lasciare nessuno spiraglio, mantenere le audizioni segrete, e per questo dovevamo spesso muoverci separati, per disperdere le nostre tracce”.
ANNETTE: “E’ stato molto difficile per me. Sono una frana nel raccontare le bugie, vengo scoperta subito, quindi mi è toccato tenere le persone a me vicine lontane da questo segreto. E’ stato un sollievo enorme tornare alla normalità dopo che l’annuncio è stato fatto”.
ANENTTE: DALLA TUA BIOGRAFIA NON EMERGE UN BACKGROUND LEGATO ALLA MUSICA METAL. QUALI SONO LE TUE PREFERENZE IN QUESTO CAMPO?
ANNETTE: “Mi piace il metal e in questo momento ne ascolto parecchio: i Mastodon innanzitutto, ma anche Amorphis, Sonata Arctica e molti altri. Nelle esperienze passate non sono mai stata la frontwoman di un gruppo metal, ma mi sono occupata di backing vocals un paio d’anni fa”.
E’ STATO DIFFICILE IMPARARE E CANTARE LE CANZONI DEL GRUPPO?
ANNETTE: “Lo è stato, perché il tempo a disposizione non era troppo, e le canzoni erano parecchie. Ho trovato difficoltà nel memorizzare i testi, alcuni mi sono risultati più ostici rispetto ad altri, e in tutta sincerità li sto studiando ancora al momento. Il fatto che i pezzi siano stati modellati per una cantante classica e molto più tecnica di quello che sono abituata ad essere mi ha tenuta molto occupata, ho dovuto allenare la mia voce duramente. Ora sono davvero in forma!”.
AVETE RIARRANGIATO QUALCHE VECCHIA COMPOSIZIONE?
TUOMAS: “Non c’è stato bisogno di riarrangiare nulla, in quanto Annette ha esattamente la stessa scala di Tarja, ma ha uno stile e una tecnica diversa. Nessuna canzone è stata ribassata o alzata”.
ANNETTE: “Sono io che adatto il mio cantato alla musica. Le canzoni sono rimaste totalmente invariate”.
“DARK PASSION PLAY” E’ L’ALBUM PIU’ COSTOSO MAI PRODOTTO IN FINLANDIA. LA COSA HA SPAVENTATO QUALCUNO NEL GRUPPO?
TUOMAS: “La cosa è dannatamente spaventosa, ma abbiamo cercato di non pensarci, e ancora oggi cerchiamo di non farlo! Credo però che il secondo album più costoso al momento sia ‘Once’, quindi in un certo senso siamo abituati alla sensazione. Gran parte del conto è dovuto agli studi di registrazione: gli Abbey Road Studios sono costati davvero molti soldi, ma la qualità del suono è imparagonabile. Non vogliamo pensare troppo alla questione, non abbiamo nessun rimpianto. La cosa più importante è che non un singolo Euro è stato speso in cose vane, come produttori alla moda o cose del genere. L’album è stato prodotto da noi stessi, e i mezzi impiegati si possono sentire”.
PENSI CHE UN BUDGET ELEVATO SIA NECESSARIO?
TUOMAS: “Non è necessario, ma per fare un’opera imponente come abbiamo finito per fare, ci vogliono i soldi che ci vogliono. Da subito abbiamo deciso di non accettare nessun compromesso, di fare tutto nella maniera migliore, nella nostra maniera. 500.000 €? Ok, ne è valsa la pena”.
ANCHE PER I VIDEO NON AVETE BADATO A SPESE, VUOI RACCONTARCI QUALCOSA A RIGUARDO?
TUOMAS: “Ci siamo recati a Los Angeles per girare due video allo stesso momento. Il primo, per il singolo ‘Amaranth’, è basato su un famoso dipinto, The Wounded Angel di Hugo Simberg, ed è la storia immaginaria dietro alla raffigurazione. Il secondo è una classica rock n’ roll performance, senza una storia narrata”.
TUOMAS: “I testi sono stati scritti interamente da me, e Annette mi ha chiesto molte cose a riguardo, per entrare in sintonia con il significato. E’ ammirevole che lei ponga molta attenzione alle liriche: la sua interpretazione è molto emozionale, e lei è si è impegnata per cogliere il significato profondo, ha mostrato un reale interesse”.
ANNETTE: “Con il dialogo penso di essere riuscita a catturare l’essenza della maggior parte dei testi di Tuomas; ora li sento, in parte, anche miei”.
TUOMAS: TI RIESCE PIU’ FACILE SCRIVERE UN SINGOLO DI TRE MINUTI O UNA CANZONE LUNGA ED EPICA?
TUOMAS: “Le canzoni lunghe, assolutamente! Per me è difficilissimo far sembrare interessante a sufficienza una canzone di soli tre minuti, non so dirti esattamente il perché. C’è sempre molto traffico nella mia testa quando compongo. Una canzone come ‘The Poet And The Pendulum’ mi riesce più facile perché esce come un flusso dalla mia mente. Poi ovviamente si lavora sempre parecchio sulla struttura e assieme al resto del gruppo, e a volte la canzone finita è davvero diversa da quello che ho partorito all’inizio, mentre altre volte non cambia per nulla. ‘Amaranth’ è diversissima dalla versione iniziale, è una canzone nuova”.
PARLIAMO DI ‘BYE BYE BEAUTIFUL’: E’ UN MESSAGGIO A TARJA?
TUOMAS: “Non è un messaggio, è più un addio. Il testo della canzone si spiega da solo”.
C’E’ QUALCOSA CHE AVREBBE POTUTO ESSERE MIGLIORE DI QUELLO CHE E’ IN ‘DARK PASSION PLAY’?
TUOMAS: “Un album o una canzone non è mai terminata, puoi continuare a lavorarci all’infinito. A volte purtroppo devi necessariamente fermarti. Al termine delle registrazioni tutti abbiamo pensato che non potevamo fare di meglio”.
ANNETTE: “Se davvero si ama la musica ci si vorrebbe mai fermare, sono solo i limiti fisici del tempo e della stanchezza che ti obbligano a farlo”.
COME PENSI CHE IL VOSTRO PROSSIMO ALBUM POSSA ESSERE ANCORA MIGLIORE?
TUOMAS: “E’ un po’ presto per pensare a queste cose (ride, ndR)! Ho da poco finito di mixare l’album per la terza volta, i tempi sono decisamente prematuri”.
COME VI SIETE SENTITI ENTRANDO NEI LEGGENDARI ABBEY ROAD STUDIOS?
ANNETTE: “Ho sentito la presenza di John Lennon alla toilette, e mi ha parlato! (risate, ndR)”.
TUOMAS: “Era una delle scelte migliori possibili per registrare le parti orchestrali, e come ho detto più volte abbiamo voluto solo il meglio. In quella costruzione si ha la precisa sensazione che sia avvenuto qualcosa di importante, di storico, è stato un onore lavorarci. La scelta è stata di Pete Williams, colui che ha diretto tutte le orchestrazioni dell’album”.
PERCHE’, PER IL BATTESIMO DEL FUOCO DI ANNETTE, AVETE SCELTO GLI STATI UNITI?
TUOMAS: “Ci sono due motivazioni principali: non siamo famosissimi negli States quindi è più facile partire da lì con una nuova cantante, sarà come un allenamento. Le 25 date ci faranno crescere in assieme. Qui in Europa c’è il grande pubblico con le grandi aspettative, non possiamo fallire. La seconda motivazione è che abbiamo cancellato ben tre tour nel passato recente, quindi dobbiamo farci perdonare in qualche modo”.
SEI TESA A SAPERE CHE MOLTI FAN IN TUTTO IL MONDO ASPETTANO LA TUA PRIMA PERFORMANCE, SAPENDO CHE GLI OCCHI SARANNO TUTTI PER TE?
ANNETTE: “Chiaramente mi sento emozionata, ma credo che con il supporto dei ragazzi andrà tutto per il verso giusto”.
COME PENSI DI STARE SUL PALCO? SEI UNA PERFORMER ENERGICA O HAI BISOGNO DI CONCENTRAZIONE PER ESEGUIRE LE CANZONI AL MEGLIO?
ANNETTE: “Molte canzoni sono difficili da cantare, e non puoi permetterti di saltare per il palco, anche per non rovinare la giusta atmosfera. Lo farò negli intermezzi musicali forse, ma al momento non posso dirlo con certezza, sul palco sono completamente sopraffatta dalla musica”.
COME PENSI DI POTER CONDIVIDERE IL TOUR BUS CON UN GRUPPO DI SOLI MASCHI? C’E’ QUALCOSA DI CUI NON POTRAI FARE A MENO COME DONNA IN TOUR?
ANNETTE: “Ehm… ovviamente noi ragazze abbiamo delle ‘giornate particolari’ dove siamo particolarmente nervose, e dove i ragazzi mi sembreranno particolarmente noiosi… per il resto sono abituata a vivere in mezzo a uomini, quindi se ci sarà necessità mi prenderò dei momenti per me stessa, ma non ho alcun problema in una situazione del genere”.