Da qualche tempo ormai nei negozi, “They Ask For A New Crime” festeggia il decimo compleanno dei Node, la band milanese che, fin dagli esordi, ha tenuto alta la bandiera tricolore all’estero e che ha sempre cercato di perfezionare e rendere originale il proprio sound. Proprio in occasione della ripubblicazione, con nuovo titolo e nuovo artwork, del debut-album “Technical Crime” e del primo mini-CD “Ask”, abbiamo interpellato il combo meneghino per farci raccontare un po’ della loro storia e per celebrare, grazie a questa intervista, i dieci anni di carriera. Nostri interlocutori sono stati il “vecchio” chitarrista Gary D’Eramo ed il “nuovo” batterista Marco Di Salvia, due simpatiche canaglie…
RAGAZZI, ALLORA, IN OCCASIONE DEL VOSTRO DECIMO COMPLEANNO, AVETE DECISO DI FARE UN GHIOTTO REGALO AI VOSTRI NUMEROSI FAN: VI VA DI PRESENTARE I CONTENUTI DI “THEY ASK FOR A NEW CRIME”?
MARCO: “Certamente, ‘They Ask For A New Crime’ unisce in sé l’EP d’esordio discografico della band, ‘Ask’, ed il primo full-length, ‘Technical Crime’, usciti entrambi per la Lucretia Records. Il tutto é arricchito dalla presenza di un bonus-video della durata di circa dieci minuti, realizzato da Gary e nel quale veniamo ritratti in diversi momenti della nostra carriera (se così possiamo chiamarla…). Spezzoni di concerti, di vita in generale e cazzeggi vari…Gary ha fatto un ottimo lavoro e con questa sua idea ha voluto rendere omaggio ai nostri fan che da anni fedelmente ci seguono; noi altri ci uniamo a lui e ringraziamo tutti quelli che hanno potuto permettere la realizzazione di questa ristampa”.
GARY: “Abbiamo voluto ristampare questi lavori anche per l’enorme interesse che si è creato negli ultimi anni intorno alla band: le richieste di questi due album erano veramente diventate tantissime e, visto che la Lucretia non ne voleva sapere di ristamparli, abbiamo comprato i due master, ed ecco qui un bel regalo per chi ci segue da sempre e per chi si è accostato da poco al gruppo”.
TORNIAMO INDIETRO FINO AL PERIODO DI “ASK”: A QUELL’EPOCA SOLO GARY E KLAUS (MARIANI) FACEVANO PARTE DELLA BAND; CHE RICORDI AVETE DI QUEL MINI-CD? E CHE EFFETTO FA ASCOLTARLO ORA? LO TROVATE ANCORA ATTUALE?
MARCO: “Sicuramente ‘Ask’ rappresenta un passo importante nella storia dei Node. Ascoltarlo ora ci fa capire quanto la band abbia cercato di sterzare il proprio suono in positivo. No, non lo troviamo attuale…non é questa però la questione: ‘Ask’ e ‘Technical Crime’ oggi non avrebbe senso riproporli, semplicemente perché quelli erano altri tempi…Oggi i Node propongono uno stile anni luce differente dagli esordi; magari l’energia e le emozioni sono le stesse, ma con un po’ più di maturità”.
GARY: “Attuale proprio no, ma sono felice che sia noi che il metal italiano in generale abbiano fatto passi da gigante in questi dieci anni. I ricordi più belli sono sicuramente la determinazione nostra in quegli anni. Mi fa stare molto bene sapere che non si è affievolita minimamente, anzi….è raddoppiata!”.
“TECHNICAL CRIME”, INVECE, VEDE DANIEL (BOTTI) PRENDERE IL POSTO DI GARY: IL DISCO, A MIO AVVISO, E’ STUPENDO. ORA CHE STEVE (MINELLI) NON FA PIU’ PARTE DEI NODE, CAMBIERESTE QUALCOSA IN QUEL LAVORO? C’E’ QUALCOSA CHE PENSATE DI POTER FARE MEGLIO ADESSO?
MARCO: “Come appena affermato, il disco ebbe la sua efficacia nel ’98, quando fu pubblicato. Non che ora l’abbia persa, ma non sentiamo più il bisogno di comporre pezzi di quella matrice. La critica che i ragazzi dei Node muovono su ‘Technical Crime’ riguarda la produzione, a loro avviso troppo compressa e debole…Io penso che sia quella la particolarità dell’album…e poi si tratta di quasi dieci anni fa…E’ giusto così, credimi. Per quanto mi riguarda, non cambierei nulla!”.
GARY: “Secondo me, se la produzione fosse stata curata meglio, il disco sarebbe stato ancora più d’impatto….ma alla fine va bene così”.
CHI DECISE DI PROPORRE LA COVER DI “HYMN 43” DEI JETHRO TULL E L’ESPERIMENTO TECHNO-DEATH “TRONIC PROPHECY”?
MARCO: “Steve scelse la cover da eseguire, mentre devi sapere che originariamente ‘Tronic Prophecy’ era un pezzo metal dall’inizio alla fine…Il produttore di allora (Livio Magnini dei Bluvertigo) decise però di editizzarlo, inserendo parti campionate e sample elettro-industrial, partorendo quella sorta di bastardo (ride, ndR). Che tempi, ragazzi…”.
GARY: “Il pezzo in questione si chiamava ‘Point Of No Return’ ed era mio…quando Steve me lo fece sentire mi vennero i brividi (nel senso cattivo)…ma ti dirò che ora non mi dispiace per niente!”.
VOGLIAMO PARLARE DELLO SPASSOSO NODE SNUFF MOVIE, LA TRACCIA VIDEO AGGIUNTA SUL REMASTER? MI INTERESSEREBBE SOPRATTUTTO CONOSCERE LA MENTE CHE HA CREATO LA PARTE INTITOLATA “SCARY MOVIE”…
MARCO: “Lo Snuff Movie é nato da me e dalla mia maschera ‘Trevor’, che ora consideriamo la nostra mascotte. Fondamentalmente io sono il pirla della band (il redattore ride, ndR) e creare certe situazioni video mi diverte da matti (ride anche l’intervistato, ndR). Posso comunque contare su tre spalle di tutto rispetto, per supportare al meglio queste cazzate. Viva dunque la minchiaggine!”.
GARY: “Se avessi usato tutte le cazzate di Marco per fare una traccia video, il remaster non sarebbe mai uscito per mancanza di spazio sul CD: ci sono circa tre ore e mezza solo di sue gag… non è detto che in futuro non ne metta delle altre magari sul sito…”.
IL SEGGIOLINO DIETRO LE PELLI E’ SEMPRE STATO UN POSTO PIUTTOSTO DIFFICILE DA CONSERVARE NEI NODE: CI FATE UN BREVE RIASSUNTO DEGLI ANTENATI DI MARCO?
MARCO: “Se devo dirti tutti i drummer che hanno militato anche non ufficialmente nelle file dei Node, stiamo qua fino a domani! Ti posso dire che John (Manti – ‘Ask’), Oinos (‘Technical Crime’) e Mario (Giannini – ‘Sweatshops’) hanno contribuito a migliorare passo dopo passo la band (almeno a livello musicale)…poi sono arrivato io e ho distrutto il raccolto di una vita (ride, ndR). Un saluto a tutti loro e un in bocca al lupo per tutto quello che stanno facendo”.
GARY: “Abbiamo cambiato più batteristi noi che allenatori l’Inter in dieci anni (risate in ogni dove, ndR)”.
DOMANDA INSIDIOSA: AVETE MAI IMMAGINATO COME AVREBBERO POTUTO ESSERE LA CARRIERA ED IL SOUND DEI NODE SE STEVE MINELLI FOSSE ANCORA MEMBRO DEL GRUPPO? IN FIN DEI CONTI, PRIMA DELLA SUA FUORIUSCITA, MOLTI VI INDICAVANO SEMPRE COME LA “BAND DELL’EX DEATH SS STEVE MINELLI”…
MARCO: “Steve ha sempre avuto una visione della musica a trecentosessanta gradi…sicuramente la band si sarebbe evoluta, ma ci sono tanti altri fattori, oltre a quello musicale, che determinano lo sviluppo di un gruppo. Credo che, dopo la dipartita di Steve, i Node abbiano non solo acquisito una propria identità, ma anche dato il via ad una serie di esperienze che, con la sua presenza, onestamente non credo avrebbero portato la band dov’é adesso”.
GARY: “Pienamente d’accordo con Marco”.
VENIAMO AI GIORNI NOSTRI, O ALMENO AL RECENTE PASSATO: “DAS KAPITAL” SI PUO’ RITENERE UN SUCCESSO? QUAL E’ IL SUO BILANCIO AD UN ANNO CIRCA DALLA SUA USCITA?
MARCO: “’Das Kapital’ possiamo ritenerlo un buon successo…tra licenze e mercato europeo, le vendite sono aumentate notevolmente rispetto a ‘Sweatshops’, ed anche i live sono incrementati. Inoltre, ha segnato una maturità artistica che non immaginavo…Mi ha fatto crescere molto dal punto di vista compositivo e lavorativo e non rimpiango nulla di esso. Posso parlare a nome anche di Daniel, Gary e Klaus…”.
GARY: “Possiamo fare di meglio, ‘Das Kapital’ è veramente stata una grande soddisfazione, ma allo stesso tempo deve diventare un punto di partenza per lo sviluppo della band”.
AVETE GIA’ QUALCHE PEZZO NUOVO PRONTO? STATE COMPONENDO QUALCOSA PER IL FUTURO?
MARCO: “Stiamo facendo qualcosa di veramente cattivo. Qui mi fermo”.
GARY: “Io non parlo neanche”.
CAMBIERA’ QUALCOSA NELLA SCALETTA DEI VOSTRI CONCERTI, IN BASE ALLA RELEASE DI “THEY ASK FOR A NEW CRIME”? CI SARA’ SPAZIO PER QUALCHE PEZZO PIU’ DATATO, OLTRE AI CLASSICI “AS GOD WILLS” E “CHILDREN”?
MARCO: “Certamente…vedremo di tirare fuori qualche cosa di più datato…Quei pezzi suonati dal vivo sono maledettamente heavy…’Empty Spaces’, ‘Introspection’ e ‘Fall In Your Eyes’ non sfigurerebbero affatto”.
BENE, GRAZIE DI TUTTO! SALUTATE PURE COME VOLETE…
MARCO: “Grazie a te per lo spazio concessoci. See you on stage… e a presto per il nuovo neck-breaking album! Colgo l’occasione per salutare una persona che mi è accanto e che mi sta aiutando molto in questa fase della mia vita…I miei sforzi sono tutti per te!”.
GARY: “Che tenero, il ragazzo metallaro convinto…Grazie a tutti coloro che continuano a supportarci ed anche a coloro che continuano a metterci i bastoni fra le ruote…FUCK THE KAPITAL!”.