Che suono ha il liberarsi dal peso del mondo sulle proprie spalle? Probabilmente quello della musica degli Oak nel loro ultimo disco, “Disintegrate”. Il duo portoghese ha infatti continuato il proprio viaggio, cominciato con “Lone” tra doom metal dai tratti allucinati, asperità annerite, landscape quasi cinematografici e riff acuminati, che in quest’ultimo lavoro, composto da un’unica traccia monolitica, trova appunto una nuova dimensione.
Abbiamo chiesto alla band, composta da due membri, presenti e passati, dei Gaerea (da cui pure traggono ispirazione per certi sentori black, qui più tendenti all’astrazione rispetto alla band madre), di raccontarci qualcosa di più sul viaggio che stanno compiendo insieme al gigante cosmico alla base del loro concept. A voi il risultato di una chiacchierata con il batterista Pedro Soares, essenziale, ma comunque illuminante.
CIAO E BENVENUTI SU METALITALIA.COM. VI ANDREBBE DI PRESENTARE LA BAND, MAGARI PARTENDO DAL NOME, CHE COMUNQUE SIA A LIVELLO MUSICALE CHE FIGURATIVO (‘QUERCIA’, IN ITALIANO) RICHIAMA UNA CERTA SENSAZIONE DI GRANDEZZA, SOLIDITÀ?
– ‘Oak’ è un moniker di un progetto basato, sia a livello di concept che di espressione musicale, sul contrasto, visto in maniera dinamica, tra death metal, black metal e parti più atmosferiche.
COME E QUANDO VI SIETE RESI CONTO CHE LA MUSICA CHE STAVATE SCRIVENDO STAVA PRENDENDO UNA STRADA DIVERSA DA QUELLA DEI GAEREA?
– Quando è successo stavamo provando noi due da soli, io e Guilherme (Henriques, voci e chitarra, ndr) senza gli altri membri dei Gaerea. Mentre suonavamo, siamo stati trascinati in maniera naturale verso un altro tipo di atmosfera, diversa da quella dell’album che stavamo componendo in quel momento. E invece di lasciar perdere, cestinando tutto e ricominciando tutto da capo, abbiamo deciso di tenere quelle idee per un nuovo progetto. Subito dopo gli abbiamo dato un nome, Oak, appunto. I testi sono invece arrivati in un secondo momento, dopo aver definito cosa volevamo fare come nuova band.
PARLIAMO QUINDI DEL VOSTRO ULTIMO LAVORO, “DISINTEGRATE”. SEMBRA CHE IN ESSO IL GIGANTE PRESENTE SULLA COPERTINA DI “LONE” SIA CRESCIUTO ASSUMENDO PROPORZIONI COSMICHE, SIA NELLA MUSICA CHE A LIVELLO DI ARTWORK. COSA POTETE RACCONTARCI RIGUARDO ALL’EVOLUZIONE DEL CONCEPT E DELLA MUSICA TRA QUESTI DUE DISCHI?
– Su “Lone” avevamo questo concept un po’ trasversale che attraversava le quattro tracce: rappresentava il peso che quel gigante portava il peso intero del mondo sulle spalle, da solo, senza possibilità di potersene liberare. Ciascun pezzo raccontava una storia differente, ma erano tutte metafore di una stessa idea.
In “Disintegrate” invece, la carica emotiva rimane, ma è tutta volta ad esplorare il concetto di libertà. Il gigante riesce a rompere le proprie catene e a liberarsi dal peso che grava sulle proprie spalle e, attraverso le fiamme, viste come un portale, rende libera la propria anima disintegrando il proprio corpo. Una volta liberatosi, vedendo la propria forma fisica scomparire, capisce il senso del proprio viaggio.
In questo album abbiamo aggiunto più livelli di chitarre, bassi e persino di sintetizzatori, volevamo rendere il viaggio musicale più immersivo.
“DISINTEGRATE” È APPUNTO COMPOSTO DI UN’UNICA TRACCIA CHE SI TRASFORMA INCESSANTEMENTE DALL’INIZIO ALLA FINE. RIPRENDENDO IL CONCEPT CHE AVETE RACCONTATO, DÀ L’IDEA DI UN QUALCOSA DI POTENTE, CHE SI MUOVE APPENA SOTTO LA SUPERFICIE CERCANDO DI LIBERARSI E QUANDO POI CI RIESCE DIVENTA IMPETUOSO E INARRESTABILE COME LA MAREA. AVETE VISSUTO ANCHE IL PROCESSO DI SCRITTURA COME UNA SORTA DI ‘LIBERAZIONE’?
– Assolutamente sì, in questo caso avevamo sia la storia che i testi pronti prima di cominciare a scrivere la musica. Ed è chiaro come questo abbia avuto il proprio impatto nella composizione: è stato proprio come se qualcosa fosse sul punto di esplodere, deflagrando in maniera metaforica nella liberazione del gigante.
HO PARTICOLARMENTE APPREZZATO, NELL’ASCOLTO DELL’ULTIMO ALBUM, UNA SFUMATURA PIÙ RICCA DI BLACK METAL INTERPRETATO PERÒ A LIVELLO DI ‘INQUIETUDINE COSMICA’, E COME QUESTO SI MESCOLI BENE ALLE PROFONDITÀ DEL DOOM METAL O ALLE ATMOSFERE QUASI CINEMATOGRAFICHE. QUESTA AMALGAMA DI GENERI È STATA SPONTANEA OPPURE È QUALCOSA CHE COSCIENTEMENTE SENTIVATE DI VOLER SPERIMENTARE?
– In realtà è avvenuto tutto in maniera molto naturale, perché i generi che hai citato sono quelli che ascoltiamo abitualmente. Anche la composizione è avvenuta in maniera fluida da lunghe jam in cui abbiamo cercato di essere il più spontanei possibile.
QUEST’ATMOSFERA DI CAOS, ROVINA, VIOLENZA E INTROSPEZIONE SI RIFLETTE ANCHE NELLA VOSTRA PERSONALITÀ O NELLA VOSTRA VITA QUOTIDIANA? SE SÌ, IN CHE MODO?
– No, al contrario, siamo dei metallari teneri che amano gli animali (risate, ndr). Certo, riflettiamo molto sulle sensazioni che hai citato, ma solo dal punto di vista artistico di qualcosa che ci stimola a comporre musica.
AVETE GIÀ PENSATO A QUALE STRADA PERCORRERE DOPO QUESTO ALBUM O PREFERITE CAMMINARE UN PASSO PER VOLTA E VEDERE COME VA?
– Preferiamo vivere giorno per giorno, concentrandoci sul comporre nuova musica, esplorando nuovi concept o aggiungendo nuovi elementi nel tessuto sonoro.
SECONDO TE ESISTE UNA RELAZIONE TRA COME UN MUSICISTA VEDE IL MONDO ED IL TIPO DI MUSICA CHE SUONA? PERSONE CHE CONDIVIDONO LA STESSA VISIONE ARRIVANO A SUONARE UN GENERE DI MUSICA SIMILE?
– Credo che a prescindere da come uno veda il mondo, la nostra interpretazione artistica è quella che definisce la musica.
INVECE, A LIVELLO DI GUSTI MUSICALI, ASCOLTATE DI SOLITO GENERI SIMILI A QUELLI CHE SUONATE? CREDI CHE QUELLO CHE ASCOLTATE TROVI POI UN MODO DI FILTRARE NELLA VOSTRA MUSICA?
– Certamente sì, è possibile ritrovare molto di quello che ascoltiamo nella nostra musica.
Ma non è l’unico stimolo, è piuttosto qualcosa che funziona insieme a tutto il resto, come guardare un paesaggio particolare, un film visto o un libro letto.
OAK È SOLO UN PROGETTO IN STUDIO OPPURE STATE LAVORANDO PER PORTARLO ANCHE LIVE PER UNA SERIE DI CONCERTI O TOUR?
– Siamo pronti per suonare live, se dovesse presentarsi la giusta occasione!