‘Obituary’ è l’ultima fatica in studio dei floridiani Obituary, capisaldi di un certo modo di intendere death metal da oltre venticinque anni a questa parte. Questo disco, a differenza degli ultimi capitoli della band, ha finalmente messo d’accordo la maggior parte della critica e del pubblico, ed è sicuramente uno dei migliori capitoli della loro carriera post reunion. Siamo riusciti ad intercettare lo storico chitarrista del gruppo Trevor Peres per fargli alcune domande sullo stato di salute del gruppo, ecco cosa ne è venuto fuori.
IN UNA DELLE INTERVISTE CHE AVETE RILASCIATO PER IL NOSTRO PORTALE, DICESTE CHE QUANDO USCÌ “FROZEN IN TIME” AVEVATE IN UN PRIMO MOMENTO ANNUNCIATO CHE IL DISCO SI SAREBBE CHIAMATO “OBITUARY”, QUESTO PERCHÉ L’ETICHETTA DI ALLORA VI AVEVA FATTO PRESSIONI PER DARE IN FRETTA UN NOME AL DISCO. SUCCESSIVAMENTE POI QUEL DISCO SI CHIAMÒ “FROZEN IN TIME”. OGGI INVECE COME MAI AVETE DECISO DI QUESTO DISCO SEMPLICEMENTE “OBITUARY”?
“E’ una novità per me e Donald che stessimo per chiamare ‘Frozen In Time’ ‘Obituary’… (ride ndr). Abbiamo chiamato l’album così soprattutto per via dell’artwork. La cover è un semplice sfondo nero. Ci sembrava giusto chiamarlo semplicemente Obituary”.
COME NASCE OGGI UN BRANO DEGLI OBITUARY, INCIDONO TUTTI QUESTI ANNI ESPERIENZA NEL COMPORRE I VOSTRI BRANI, OPPURE AVETE SEMPRE LO STESSO APPROCCIO?
“Probabilmente è un po’ più difficile creare nuova musica oggi rispetto a 25 anni fa. All’epoca eravamo solo dei ragazzini che creavano roba. Adesso siamo dei tizi più vecchi che sono diventati degli artisti, per cui ricamiamo le nostre creazioni molto di più ora, se facciamo un paragone coi vecchi tempi. L’approccio tuttavia è ancora lo stesso”.
QUANDO SCRIVETE UNA CANZONE CERCATE DI FOCALIZZARVI PIÙ SU UNA SENSAZIONE CHE VOLETE TRASMETTERE, OPPURE SU UN MESSAGGIO CHE VOLETE COMUNICARE, E IN CHE MODO POI TUTTO QUESTO DIVENTA ORGANICO E COESO?
“I riff di chitarra da cui partiamo di solito non sono pianificati. Quello che viene fuori dalle mie dita viene fuori così, spontaneamente. Successivamente registro le idee con o senza una base di batteria. Se sono con Donald, li registriamo con un’idea base di batteria e poi quando ci torniamo sopra li trasformiamo in una canzone. E’ un processo che potrebbe prendere un giorno, una settimana, un mese o persino un anno prima che una canzone sia finita al 100%. Proviamo a non forzare niente quando si tratta di scrivere pezzi”.
PENSATE MAI AL POTENZIALE CHE POTREBBERO AVERE LE VOSTRE CANZONI DAL VIVO?
“Non proprio. Come ho detto, tutto viene scritto molto spontaneamente. Ma dopo che i brani sono finiti, riusciamo certamente a dire quali saranno potenti dal vivo, questo sì”.
CHE COSA SIGNIFICA PER TE CREARE QUALCOSA A CUI LA GENTE È COSÌ TANTO FORTEMENTE ATTACCATA?
“E’ una sensazione fantastica sapere che ci sono persone in tutto il mondo che amano quello che noi abbiamo creato. Non ci sono parole per descriverlo. Mi sento onorato di essere parte della storia della musica e di fare provare alle persone sentimenti forti quando ascoltano la mia musica. Grazie mille (in italiano, ndr)!”.
NEL CORSO DELLA TUA E DELLA VOSTRA CARRIERA, QUAL È IL PIÙ GRANDE RIMPIANTO E QUALE INVECE LA COSA DI CUI VAI PIÙ ORGOGLIOSO?
“Per essere onesto non ho rimpianti. Nella vita si prendono delle decisioni e come diciamo noi ‘shit happens’, quindi sono contento di quello che abbiamo fatto. Il mio traguardo più grande è il fatto che stiamo ancora facendo musica e che i metal fan di tutto il mondo vogliano ancora che andiamo avanti”.
NELLA VOSTRA DISCOGRAFIA CI SONO PEZZI CHE SECONDO TE MERITANO ANCORA MAGGIOR ATTENZIONE?
“Certamente. Ogni volta che ci esibiamo i fan gridano titoli diversi di vecchie canzoni. Quindi sappiamo quello che la gente vuole sentire ai nostri concerti. E’ veramente fantastico. ‘Incredibile’ (ancora in italiano, ndr)”.
COSA NE PENSI DEL FATTO CHE MOLTA GENTE OGGI SCARICA LA VOSTRA MUSICA IN MANIERA GRATUITA E ILLEGALE? QUANTO QUESTO DANNEGGIA LA VOSTRA BAND SECONDO TE?
“E’ quel che è, non abbiamo controllo su questo. Nel modo in cui la vedo io, se la gente vuole scaricare la nostra musica, significa che la nostra band piace e questo ci aiuta a farci conoscere. Quindi va bene così”.
QUAL È LA TUA CANZONE PREFERITA DI “OBITUARY” E PERCHÉ? E QUAL È INVECE LA TUA CANZONE PREFERITA DEGLI OBITUARY?
“Sul nuovo disco probabilmente…’It lives’. Il riff di chitarra è fottutamente heavy e wow! In assoluto invece ‘Slowly We Rot’, noi e i fan siamo d’accordo sul fatto che quel pezzo sia veramente divertente!”.
C’È QUALCHE GRUPPO NUOVO IN PARTICOLARE CHE SECONDO TE MERITA ATTENZIONE E CHE VUOI SEGNALARE AI NOSTRI LETTORI?
“Dust Bolt. Una band thrash proveniente dalla Germania, killer. Dovreste ascoltarli. Spaccano il culo!”.
QUALE CONSIGLIO TI SENTIRESTI DI DARE AD UN GRUPPO CHE OGGI VOLESSE INIZIARE A SUONARE METAL, E QUALE ERRORE DOVREBBE ASSOLUTAMENTE EVITARE DI COMPIERE?
“Siate fedeli a voi stessi. Suonate quello che vi piace. Non permettete a nessuno di dirvi cosa fare musicalmente. Siate unici e siate heavy! E guardatevi sempre le spalle”.
GIUSTO UNA CURIOSITÀ, RIUSCITE A VIVERE DELLA VOSTRA MUSICA OPPURE AVETE BISOGNO DI UN ALTRO LAVORO PER MANTENERVI?
“Ce la caviamo. Non siamo ricchi, ma riusciamo a pagarci le bollette. Per me questo è il vero significato di essere ricchi. Ci divertiamo nella nostra vita grazie al dono che abbiamo. Voglio dire grazie ai fan, e a tutti quelli che supportano la musica metal e gli Obituary. Grazie mille, per sempre (in italiano, ndr)!”.