DIVERSE APPARIZIONI DA HEADLINER IN PRESTIGIOSI FESTIVAL EUROPEI E AMERICANI, UN TOUR EUROPEO A DIR POCO TRIONFALE E ORA UN FULL-LENGTH ALBUM NUOVO DI ZECCA. NON CI SONO DUBBI, GLI OBITUARY SONO TORNATI!
“Esatto, ed è fantastico! L’ultimo anno è stato veramente colmo di soddisfazioni: tornare a suonare davanti a platee vaste e totalmente rapite dalla nostra musica è stato eccezionale, non ha fatto altro che motivarci ancora di più. Ora siamo finalmente tornati anche con un nuovo album… tutto sta andando davvero a gonfie vele. E il bello è che abbiamo in cantiere tante altre cose, a partire da un tour mondiale sino ad arrivare alla realizzazione di un DVD e di un altro album. Non ci crederai, ma abbiamo delle canzoni già pronte e forse torneremo in studio per registrare un nuovo lavoro già nel 2006!”.
NON C’È CHE DIRE, SEMBRA PROPRIO CHE VOGLIATE RECUPERARE IL TEMPO PERDUTO!
“Guarda, probabilmente non faremo come gli Aerosmith, che a sessant’anni se ne vanno ancora in giro per il mondo a suonare, però credo che se le cose tra noi continueranno a funzionare in questo modo riusciremo tranquillamente a pubblicare altri tre o quattro album!”.
COME SUONANO I BRANI NUOVI CHE AVETE PREPARATO SE PARAGONATI A QUELLI CONTENUTI IN “FROZEN IN TIME”?
“Devo dire che lo stile è bene o male il medesimo… forse i nuovissimi pezzi sono un poco più articolati e hanno qualche parte veloce in più, ma si tratta sempre di materiale 100% Obituary. Non farete fatica a riconoscerci nemmeno con il prossimo lavoro”.
CHE MI DICI INVECE DEL DVD? CHE GENERE DI MATERIALE AVETE INTENZIONE DI INCLUDERVI?
“Il DVD sarà probabilmente dedicato in gran parte alla nostra storia, con interviste e documentari risalenti ai nostri esordi o a qualche anno fa. Poi cercheremo di inserire nella tracklist almeno un intero concerto. Durante questo tour estivo (l’intervista si è svolta nel backstage del recente Gods Of Metal, Nda) stiamo riprendendo ogni cosa, comprese ovviamente le nostre performance. Magari riusciremo ad includere il filmato di un concerto da headliner in un club e quello tenuto in un grosso festival… così i fan avranno modo di vedere come ci comportiamo mentre suoniamo in situazioni tanto diverse. Si tratta di un progetto a cui voglio dedicarmi con molta attenzione: negli ultimi tempi troppe band pubblicano DVD esageratamente scarni; noi invece siamo desiderosi di dare alle stampe un prodotto altamente esauriente e competitivo, qualcosa di cui andare fieri negli anni a venire”.
LE VOSTRE FAMIGLIE COME HANNO PRESO IL FATTO CHE AVETE RICOMINCIATO A SUONARE E CHE DUNQUE TORNERETE A TRASCORRERE MOLTO TEMPO LONTANO DA CASA?
“In maniera splendida, devo dire! Nella mia famiglia nessuno ha mai avuto nulla da ridire, anche perché questo è il mio lavoro. Quando negli ultimi anni gli altri ragazzi della band stavano a casa io era costantemente in giro per il mondo a suonare la batteria per Andrew W.K… in fin dei conti è così che mi guadagno da vivere. Mio padre poi è felicissimo che gli Obituary siano tornati in pista, lui è un nostro grande fan sin dagli esordi e ci ha sempre aiutato. Si esalta moltissimo quando mi vede suonare dal vivo!” .
VENIAMO ORA AL VOSTRO ATTESISSIMO NUOVO ALBUM: VI SIETE SENTITI DELLA PRESSIONE ADDOSSO MENTRE SCRIVEVATE “FROZEN IN TIME”? IL DISCO ERA MOLTO ATTESO, VOI SIETE DA SEMPRE UNO DEI GRUPPI PIÙ IMPORTANTI DELLA SCENA E MANCAVATE DA ANNI… INOLTRE BISOGNA AMMETTERE CHE I GRANDI NOMI ULTIMAMENTE NON HANNO CONVINTO GRANCHÈ CON LE LORO ULTIME USCITE. BASTA PENSARE A METALLICA, MEGADETH, JUDAS PRIEST… INSOMMA, VI SIETE FORSE SENTITI SOTTO PRESSIONE, TIMOROSI DI NON RIUSCIRE A REALIZZARE UN LAVORO ALL’ALTEZZA DELLA VOSTRA FAMA?
“No, nulla di tutto questo. Quando abbiamo iniziato a pensare al nuovo album eravamo talmente esaltati che non c’è stato modo di sentire alcun tipo di pressione. Ovviamente molta gente ci attenderà al varco perché manchiamo dalle scene da diversi anni ma in tutta onestà non so che cosa pensare… la cosa non mi spaventa affatto! Abbiamo sempre fatto tutto ciò solo per noi stessi e anche oggi l’attitudine è rimasta invariata: non ci importa di cosa i fan pensano, dicono o si aspettano da noi… noi Obituary facciamo solo quello che vogliamo. Al limite possiamo sperare che quello che abbiamo realizzato piaccia alla gente, ma se ciò non accadrà non ne faremo certo una tragedia. Noi siamo soddisfatti di come è venuto il disco e questa è l’unica cosa realmente importante”.
COME SI È SVOLTO IL PROCESSO DI SONGWRITING PER QUESTO NUOVO ALBUM?
“Abbiamo lavorato come al solito, il disco è stato scritto come tutti gli altri album della nostra discografia. Io e Trevor abbiamo iniziato a comporre alcuni brani, poi li se ne è andato ed è subentrato Allen. Non c’erano mai più di due persone nella stessa stanza: a noi piace lavorare così, senza avere confusione attorno. Una volta abbozzate le strutture d tutti i pezzi abbiamo iniziato a suonarli insieme in un garage e ad arrangiarli. ‘Frozen In Time’ è nato in pochi mesi di duro lavoro, tutto è stato preparato a tempo di record e la cosa che più mi rende orgoglioso è che siamo entrati in studio con le idee veramente chiare sul da farsi. Nulla è stato lasciato al caso e le registrazioni sono filate via lisce come l’olio. Non ci sentivamo così preparati ed affiatati dai tempi di ‘Slowly We Rot’”.
MI SPIEGHI PERCHÉ ALLA FINE AVETE DECISO DI INTITOLARE L’ALBUM “FROZEN IN TIME”? INIZIALMENTE SOSTENEVATE CHE IL DISCO SI SAREBBE INTITOLATO SEMPLICEMENTE “OBITUARY”…
“A dire il vero abbiamo annunciato che il titolo sarebbe stato ‘Obituary’ solo perché la Roadrunner Records continuava a stressarci e a chiederci delle news da diffondere! Una cosa sulla quale insistevano particolarmente era il titolo del disco, continuavano a telefonarci per avere una anticipazione e noi non sapevamo cosa rispondergli. Ad un certo punto mi sono arrabbiato, ho preso in mano la cornetta e gli ho detto che il disco si sarebbe intitolato ‘Obituary’, questo giusto perché è stata la prima cosa che mi è venuta in mente! Per noi era troppo presto per scegliere un titolo, i brani dovevano essere ancora completati e dovevamo anche pensare alla copertina. Così, una volta vista la versione finale di quest’ultima e una volta terminato il songwriting abbiamo finalmente scelto il titolo vero e proprio: ‘Frozen In Time’. Una frase che ovviamente è legata al disegno ma che rispecchia pienamente anche il contenuto musicale dell’album: il nostro stile non è cambiato, tutto è rimasto invariato nonostante i tanti anni trascorsi dalla nostra ultima pubblicazione”.
PERSONALMENTE IL NUOVO DISCO MI HA SPESSO FATTO VENIRE ALLA MENTE ALBUM COME “BACK FROM THE DEAD” E “THE END COMPLETE”; PIÙ CHE ALTRO PER L’APPROCCIO THRASHY DI MOLTI DEI NUOVI BRANI E PER L’INCISIVITÀ DI CERTE STRUTTURE. SEI D’ACCORDO?
“Sì, e le tue parole mi rendono felice perché significano che il nuovo album suona maledettamente Obituary… il nostro stile è ancora inconfondibile e non è stato contaminato da influenze esterne! Anch’io trovo che ‘Frozen In Time’ sia influenzato da ‘The End Complete’ e ‘Back From The Dead’ però, a mio avviso, molte delle sue atmosfere ricordano quelle di ‘Slowly We Rot’. Come ti dicevo, abbiamo cercato di scrivere un album che presentasse tutti gli elementi tipici della nostra musica, senza strafare o provare qualcosa di nuovo. Volevamo realizzare un disco che fosse 100% Obituary, nient’altro!”.
PER QUALE MOTIVO AVETE DECISO DI APRIRE L’ALBUM CON “REDNECK STOMP”, UN BRANO INTERAMENTE STRUMENTALE?
“Siamo stati lontani dalle scene per quasi dieci anni e in questo lasso di tempo tantissimi fan non hanno mai smesso di chiederci un nuovo album. Quando abbiamo cominciato a preparare ‘Frozen In Time’ eravamo sicuri che la prima cosa che la gente sarebbe andata a sentire sarebbe stata la voce di John, magari giusto per vedere se era ancor in grado di urlare nel suo solito modo! Per fare uno scherzo a tutte queste persone abbiamo quindi deciso di attaccare con ‘Redneck Stomp’ e di prolungare la loro attesa di altri tre minuti prima di scatenare l’inferno con John. Trovo comunque che ‘Redneck Stomp’ sia un ottimo pezzo, forse uno dei migliori dell’album. Non è la classica composizione strumentale noiosissima: pur essendo priva di voci è una canzone fottutamente Obituary, roba in grado di staccarti la testa!”.
IN EFFETTI, NONOSTANTE L’ETÀ, JOHN È ANCORA IN OTTIMA FORMA…
“John è un fenomeno, la sua voce è e rimarrà sempre uno dei punti di forza della proposta degli Obituary. Nessuno al mondo canta come lui, è inconfondibile. Nel corso degli anni molte band hanno cercato di copiare il nostro stile o di proporre qualcosa di simile ma è sempre mancata loro quella marcia in più rappresentata dalla voce di John. Ad esempio, Trevor con i suoi Catastrophic non sta facendo per niente delle brutte cose, però si rende conto che suonare quel tipo di death metal senza avere John dietro al microfono non è la stessa cosa. L’impatto è minore su tutti i fronti.”
“FROZEN IN TIME” VERRÀ IMMESSO SUL MERCATO DALLA ROADRUNNER RECORDS, LA CASA DISCOGRAFICA CHE SI È OCCUPATA DI PUBBLICARE TUTTI I VOSTRI LAVORI. OGGI PERÒ, COME VI SARETE RESI CONTO, NON È PIÙ UNA LABEL PRETTAMENTE DEATH METAL. COME VI TROVATE A LAVORARE CON ESSA?
“Tutto sommato, bene. La Roadrunner non ha praticamente quasi più a che fare con il death metal però rimane una casa discografica gestita da grandi professionisti che senza dubbio sanno come promuovere un disco. Noi ci fidiamo ciecamente di loro e siamo convinti che faranno un ottimo lavoro. ‘Frozen In Time’, comunque, è l’ultimo album che gli dobbiamo: ora infatti siamo a tutti gli effetti senza un contratto discografico e siamo liberi di cercarci una nuova sistemazione. Le offerte non ci mancano ma credo che prenderemo una decisione solo dopo gli imminenti tour”.
SO CHE AVETE APPENA TERMINATO DI GIRARE UN VIDEOCLIP PER “INSANE”. PUOI DARCI QUALCHE ANTICIPAZIONE?
“Il video è stato girato solo pochissimi giorni fa, dunque non ho ancora avuto modo di vedere nulla. Posso solo dirti che ci hanno ripresi mentre suonavamo, non so se il regista poi lavorerà sui filmati in qualche strana maniera…”.
SEGUI L’ATTUALE SCENA METAL? C’È QUALCHE NUOVA BAND CHE HA DESTATO IL TUO INTERESSE?
“No, devo ammettere che non sono molto aggiornato… conosco ben poche band recenti. Quel poco che ho avuto modo di sentire però non mi ha entusiasmato granchè: mi sembra che tutte le nuove death metal band puntino troppo sulla tecnica e sulla velocità. Io non apprezzo molto questo genere di cose, non mi piacciono i blast-beat e le parti troppo complicate. Io sono per il groove, per i ritmi cadenzati… roba con cui puoi fare headbanging! Magari prossimamente cercherò di ascoltare più cose nuove, ma sarà difficile che riusciranno a coinvolgermi quanto i cari vecchi Slayer, Venom e Celtic Frost!”.
AI METAL-KIDS PIÙ GIOVANI CHE ANCORA NON VI CONOSCONO, QUALE DISCO DEGLI OBITUARY TI SENTIRESTI DI CONSIGLIARE?
“Io credo che già ascoltando il nuovo ‘Frozen In Time’ potranno farsi un’idea abbastanza precisa del gruppo e di che cosa suona. Sono poi convinto che se i ragazzi più giovani acquisteranno il nostro ultimo disco, esisteranno buone probabilità che si interessino anche a quelli più vecchi. ‘Frozen In Time’, assieme a ‘Slowly We Rot’, è l’album della nostra discografia che preferisco, ma amo tutti i nostri lavori. In ognuno di essi c’è qualcosa di speciale. Nei prossimi tour proporremo una scaletta molto ampia che, oltre a diversi nuovi brani, presenterà almeno due canzoni estratte da ciascun nostro vecchio album. È un modo per ricordare a tutti chi siamo e da dove veniamo…”.
BENE, TI RINGRAZIO MOLTO, DONALD!
“Grazie ai fan italiani per il loro grande supporto… torneremo a suonare qui da voi molto presto!”.