OLD MAN’S CHILD – Oscuri e diabolici

Pubblicato il 20/10/2005 da

Galder, nella migliore tradizione scandinava, è una personaestremamente pacata, di poche parole e chiari concetti. Con i suoi OldMan’s Child ha appena sfornato un album assolutamente valido, anche senon all’altezza delle produzioni di inizio carriera. Cogliendo al volol’occasione, abbiamo chiesto anche se ci sono novità sul versante DimmuBorgir. Lungo tutta l’intervista Galder si dimostra affabile ma dipochissime parole e comunque distante anni luce dal truce blacksterpittato che appare nelle foto promozionali, sciorinando un ottimoinglese e dimostrando un aplomb degno di un compassato gentlemaninglese. Ecco il resoconto della chiacchierata.


AVETE UN NUOVO ALBUM FUORI, “VERMIN”: INIZIA CON IL DIRCI QUALCOSA RIGUARDO ALLA SUA COMPOSIZIONE…

“Ok, ti dirò innanzitutto che sono particolarmente soddisfatto di comeè uscito l’album: ci ho dedicato davvero tanto tempo, è stato il lavorodelgi Old Man’s Child che ha richiesto il periodo di gestazione piùlungo, tempi più consoni ad un album dei Dimmu Borgir che al nostro.Comunque, conclusa la fase compositiva, mi sono rinchiuso nei FredmanStudios, dove già avevo lavorato in precedenza, per registrare iltutto, e quello che ne è uscito potete ascoltarlo su ‘Vermin’”.

NON HO A DISPOSIZIONE I TESTI DELL’ALBUM: DI COSA TRATTANO?
“Senza scendere nello specifico, tutti i testi dell’album trattano ditemi quali la misantropia oppure il lato oscuro delle religioni. Sonotutti argomenti che tratto spesso e che mi affascinano e mi fannoriflettere”.

COME MAI STAVOLTA HAI DECISO DI FARE TUTTO DA SOLO, COME AI TEMPI DI “ILL-NATURED”?
“Non è stata una decisione cosciente, è successo e basta. Nel sensoche, come sempre accade, ho scritto tutto personalmente, poi, almomento di entrare in studio, non ho trovato musicisti che facessero alcaso mio. Non è stata una cosa programmata, nella mia carriera con gliOld Man’s Child non programmo mai nulla in questo senso. E poi a voltepenso che fare tutto da solo sia anche meglio. Voglio comunquesegnalare il fatto che alla batteria ha suonato Reno Killerich e, purnon facendo parte ufficialmente della band, ha svolto un ottimo lavoro”.

QUALI SONO LE PRINCIPALI DIFFERENZE TRA “VERMIN” E LE VOSTRE PRECEDENTI RELEASE?
“Differenze epocali non ve ne sono: ‘Vermin’ probabilmente è piùmelodico e più oscuro rispetto a quanto fatto in passato. La componenteblack, sempre e comunque presente, è un po’ smorzata, vi sono moltimeno blast beat ad esempio. Credo sia uno dei nostri lavori piùriflessivi e riusciti”.

SEI SODDISFATTO DELLA PRODUZIONE E DELL’ARTWORK DELL’ALBUM?
“Molto soddisfatto. La produzione è senza dubbio la migliore dellaquale abbiamo mai beneficiato, ai Fredman sono dei veri professionistiin questo senso. Non dio che sia perfetta, ma con sole tra settimane adisposizione non si poteva davvero chiedere di più. Anche l’artwork mipiace molto, Set, l’artista greco anche leader dei SepticFlesh, ha fatto davvero un buon lavoro”.

INIZIALMENTE IL TITOLO UFFICIALE DELL’ALBUM DOVEVA ESSERE “IN THEORBIT OF TORMENT”: COME MAI È STATO CAMBIATO ALL’ULTIMO MOMENTO?
“Perché non mi piaceva più tanto, volevo qualcosa di più incisivo edesplicativo di quello che poteva essere l’album. Quindi ho optato perchiamare in modo simile una traccia dell’album. ‘Vermin’ invece sembrapiù adatto, semplice, diretto e oltretutto rimanda subito ad atmosferemalsane, sei d’accordo?”.

SI, RESTA DI CERTO PIÙ IMPRESSO. QUESTO È IL VOSTRO SESTO ALBUMUFFICIALE, VI SI PUÒ CONSIDERARE DEI VETERANI DELLA SCENA ORAMAI: QUALICAMBIAMENTI TROVI NEL BLACK DAI VOSTRI ESORDI AD OGGI?
“La maggior differenza è la professionalità: oggigiorno i ragazzi cheiniziano a suonare sono molto più addentro alla musica di quanto nonfossimo noi, conoscono meglio i loro strumenti, sono più scafati ehanno un rapporto più tecnico con il proprio strumento. Credo siaquesta la più grossa differenza tra quei tempi e adesso”.

QUAL È LA TUA IDEA DI BLACK METAL?
“Innanzitutto bisogna dire che non c’è un solo tipo di black metal, mace ne sono molti: ci siamo noi, i Venom, i Darkthrone e migliaia dialtre band che apparentemente non hanno nulla in comune, eppure tuttesuonano black metal. Il black quindi, più che a livello musicale, siesprime i maniera più subliminale, è uno stile ricco di atmosfera, èmusica oscura e malvagia e credo che sia questo l’humus sul qualecrescono realtà così differenti ma sempre e comunque black”.

COME SONO I VOSTRI RAPPORTI CON LA CENTURY MEDIA?
“Direi ottimi, non potrebbero andare meglio: abbiamo in cantiere altridue album con loro e vogliamo estendere il contratto per altri due.Loro ci promuovono alla grande e sono estremamente professionali edisponibili. E poi considera che io ora sono in Germania e stochiamando dai loro uffici: come potrei parlarne male (ride, ndR)”.

STAVOLTA SUONERETE LIVE? AVETE QUALCOSA IN PROGRAMMA?
“A dire il vero sono circa sei anni che non andiamo in tour, sonodavvero tanti, ed infatti oramai tendo a considerare gli Old Man’sChild come uno studio project. Nemmeno stavolta ho programmato nulla,né date da fare, né session musician da contattare, anche se non si puòmai dire. Comunque adesso come adesso non mi interessa suonare dal vivocon la band, per i tour farò indigestione con i Dimmu Borgir”.

A PROPOSITO DI DIMMU BORGIR, HAI QUALCHE NEWS SU DI LORO?
“Sì, innanzitutto tra poco dovrebbe uscire una versione di ‘Stormblast’riregistrata e con delle bonus track. Per quanto riguarda il nuovomateriale, tra un mesetto dovremmo iniziare a buttare giù qualcosa:vedrò Shagrath e inizieremo il processo di composizione di quello chesarà il nuovo album della band”.

COME TI DIVIDI TRA DIMMU BORGIR E OLD MAN’S CHILD? TI SEI IMPOSTO DELLE PRIORITÀ?
“No, nessuna priorità. O meglio, sono entrambe delle priorità. Quandolavoro su un album degli Old Man’s Child mi concentro al cento percento su quello e lo stesso faccio con i Dimmu Borgir. Come dicevoprima poi, il fatto che gli Old Man’s Child siano praticamente unostudio project fa sì che io abbia parecchio tempo libero per scrivere oda dedicare ai Dimmu. Con questi ultimi invece, tra scrittura,registrazioni e tour, sono impegnato a tempo pieno, quindi da fuoripotrebbe sembrare che io tenga più a loro, ma assicuro che non èaffatto così. Sono due parti importantissime della mia vita, non potreisceglierne solamente una”.

OK, ABBIAMO FINITO. CONCLUDI TU L’INTERVISTA…
“Innanzitutto grazie del supporto, spero che ‘Vermin’ piaccia comepiace a me. Poi ovviamente spero di venire in Italia, anche sedifficilmente sarà con gli Old Man’s Child. Con i Dimmu Borgirsicuramente saremo dalle vostre parti l’anno prossimo, almeno possoavere la possibilità di godere una volta di più alla vista dellesplendide donne italiane (ride, ndR)!”.

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