ONSLAUGHT – La generazione dell’Anticristo

Pubblicato il 12/08/2020 da

Volendo rappresentare una mappa geografica del thrash metal, non avremmo dubbi nel localizzare i paesi che, più di altri, hanno dato un maggior numero di interpreti al fratello bastardo dell’heavy classico. Da una parte la Germania, dall’altra gli Stati Uniti, con un particolare bollino rosso applicato sulla famigerata Bay Area di San Francisco. Se vogliamo però tracciare un perimetro più definito, dobbiamo obbligatoriamente chiamare in causa anche la terra che diede i natali a tutto il movimento metallico. Stiamo ovviamente parlando dell’Inghilterra dove il thrash, seppur in maniera minore rispetto alle realtà menzionate in precedenza, si diffuse comunque grazie ad alcune band che negli anni Ottanta riuscirono ad emergere, costruendosi una discreta fama. Tra queste gli Onslaught di Bristol che, nel giro di due anni, fecero esplodere le cervella dei metallari dell’epoca grazie ad album quali “Power From Hell” e “The Force” in cui fece il suo ingresso come vocalist Sy Keeler. Dischi di assoluto valore, che non bastarono tuttavia a far compiere il definitivo salto di qualità al combo inglese tanto che, dopo una serie importanti di cambiamenti di line-up, arrivò addirittura a sciogliersi nel 1991. Il ritiro dalla scene durò fino al 2001 quando il leader e fondatore Nige Rockett decise di dar nuovamente vita agli Onslaught pubblicando da allora quattro album, l’ultimo dei quali, “Generation Antichrist”, uscito proprio qualche settimane fa. Un lavoro 100% Onslaught, che ha visto l’entrata in formazione del nuovo cantante David Garnett, proprio in sostituzione dello storico Keeler. Di questo, del nuovo disco e di altro ancora ne abbiamo parlato con lo stesso Rockett. Buona lettura!

CIAO NIGE E BENVENUTO TRA LE PAGINE DI METALITALIA.COM. INNANZITUTTO COME STAI? TRA CIRCA UN MESE (l’intervista è stata realizzata agli inizi di luglio, ndr) VERRA’ RILASCIATO IL VOSTRO SETTIMO ALBUM: SEI SODDISFATTO DI QUANTO AVETE REALIZZATO IN STUDIO?
– Tutto bene grazie, un piacere essere qui con voi! Cosa dire? “Generation Antichrist” è in uscita il prossimo 7 agosto e sì, siamo rimasti stupefatti dal risultato del nostro operato: si tratta di ‘angry music for angry people’; una grande miscela targata Onslaught 1986 e Onslaught 2020.

LE VOCI DI UNA VOSTRA NUOVA RELEASE CIRCOLAVANO DA DIVERSO TEMPO. COSA E’ AVVENUTO DOPO LA PUBBLICAZIONE DELL’ULTIMO “VI” AVVENUTA NEL 2013. VI SONO STATE SITUAZIONI PARTICOLARI CHE HANNO RITARDATO IL COMPLETAMENTO DEL FULL-LENGTH, OLTRE, OVVIAMENTE, AGLI EVENTI DEGLI ULTIMI MESI?
– Abbiamo iniziato a scrivere il nuovo album a metà del 2018 dopo oltre quattro anni di tournée: vuoi per la promozione di “VI”, vuoi per le celebrazioni del trentesimo anno di “The Force”, non ci siamo praticamente mai fermati. Avevamo quindi davvero bisogno di far uscire rapidamente della nuova musica. Il primo pezzo portato a termine è stato “A Perfect Day to Die”, decidendo di pubblicarlo immediatamente in modo da rendere felice il pubblico che, giustamente, esigeva qualcosa di nuovo; nel frattempo si proseguiva con il resto del lavoro. E se da una parte la scrittura dei rimanenti brani è stata piuttosto veloce, dall’altra, per quanto riguarda la registrazione, abbiamo dovuto abbinare i tempi con gli studi e produttori. E se a questo aggiungiamo l’aver dovuto affrontare prima il fottuto virus Covid19, quindi la situazione ‘Sy Keeler’ ecco spiegata la perdita di alcuni mesi verificatasi ad inizio 2020. Ma finalmente siamo qui e tutto è pronto per partire!

TORNIAMO UN ATTIMO ALLA FINE DEL MESE DI APRILE QUANDO SY KEELER HA ANNUNCIATO IL SUO ADDIO ALLA BAND: COME HAI REAGITO ALLA NOTIZIA? NON TE LO ASPETTAVI O VI ERANO COMUNQUE GIA’ DELLE SENSAZIONI IN TAL SENSO?
– Devo essere onesto e ammettere che quello è successo è stata la naturale conseguenza di ciò che stava maturando ormai da diverso tempo; non è stato quindi un grande shock. Ultimamente, infatti, Sy non si trovava più a suo agio ad andare in tour, non si divertiva. E quando abbiamo iniziato a pensare alla stesura del nuovo disco, ha dovuto cercare un nuovo lavoro per poter andare avanti anche perché per un certo periodo non ci sarebbero state nuove entrate provenienti dalle tournèe. Quando poi abbiamo discusso la pianificazione del tour per i prossimi due anni, è parso chiaro sin da subito che Sy non avrebbe accettato di buon grado di dover mettersi nuovamente on the road. Da qui è nata la necessità di mettersi al tavolo e prendere una decisione che, ovviamente, avrebbe coinvolto tutta la band. E’ stato naturalmente un giorno triste quando Sy e gli Onslaught si sono separati ma, a conti fatti, è stata la decisione migliore per tutti.

L’INGRESSO DI DAVID GARNETT NELLA BAND E’ STATO ANNUNCIATO DOPO UNA SETTIMANA DALL’USCITA DI SY KEELER: COME SI SONO SVOLTE LE RICERCHE DEL NUOVO CANTANTE? PERCHE’ PROPRIO DAVID CHE, TRA LE ALTRE COSE, ERA GIA’ SALITO SUL PALCO CON VOI IN SVEZIA LO SCORSO FEBBRAIO?
– In realtà non abbiamo dovuto cercare un cantante sostitutivo. Come hai detto tu stesso Dave aveva già suonato con gli Onslaught durante un festival in Svezia, perchè Sy non poteva viaggiare in quel periodo. In quell’occasione fece un lavoro fantastico e pure dai fan arrivarono parecchi consensi; ecco perché quando siamo rimasti senza vocalist, siamo andati subito da lui. Gli abbiamo chiesto di registrare i demo di nuovi brani: il risultato fu entusiasmante e così gli abbiamo offerto il posto negli Onslaught. Due settimane dopo era in studio a registrare la voce principale di “Generation Antichrist”.

CHE EFFETTO HA AVUTO L’ARRIVO DI DAVID SULLE CANZONI? AVETE DOVUTO APPORTARE DELLE MODIFICHE AI BRANI COSI’ DA MEGLIO ADATTARLI ALLA SUA VOCE?
– Assolutamente no: tutte le tracce erano già complete di testi con le parti vocali già scritte. Da parte sua Dave ha lasciato il segno in grande stile con professionalità ed aggressività. La sua voce non è troppo distante da quella di Sy e pertanto le cose non sarebbero cambiate in modo drastico; è stata quindi una transazione molto regolare per noi.

A TAL PROPOSITO IN “GENERATION ANTICHRIST” AVETE DECISO DI INCLUDERE UNA NUOVA VERSIONE, CANTATA DALLO STESSO DAVE, DI “A PERFECT DAY TO DIE”, GIA’ REGISTRATA NEL MARZO DELLO SCORSO ANNO ED ESEGUITA DA SY KEELER. IN QUESTO MODO I FAN AVRANNO MODO DI FARE UN CONFRONTO IMMEDIATO TRA IL VECCHIO E IL NUOVO: COME MAI QUESTA DECISIONE ?
– “A Perfect Day To Die”, come detto, è stato il primo pezzo dell’album ad esser stato registrato e credo sia carino che sia Sy che Dave l’abbiano registrata dando quindi la possibilità a chi segue gli Onslaught di avere una doppia versione. Non ci siamo fatti tanti problemi in tal senso: entrambi sono due grandi cantanti e per i fan credo sia un bel bonus.

CON L’USCITA DI SY KEELER, SEI RIMASTO L’UNICO MEMBRO STORICO DELLA BAND: COME CI SI SENTE IN QUESTO RUOLO DA ‘VECCHIO SAGGIO’?
– Ti dico la verità: non ne sono così consapevole (ride, ndr)! Devo aggiungere che ormai pure Jeff Williams è nel gruppo da oltre quindici anni, per cui i membri storici degli Onslaught salgono a due… immagino quindi che le responsabilità e le pressioni aumentino leggermente visto che ora siamo solo io e Jeff a prendere la maggior parte delle decisioni più importanti.

PASSIAMO ALL’ALBUM: SEI STATO L’UNICO COMPOSITORE DI “GENERATION ANTICHRIST”? CHE DIREZIONE AVETE VOLUTO DARE AL FULL-LENGTH E CHE TIPO DI APPROCCIO AVETE AVUTO CON IL SONGWRITING?
– Sì, ho scritto la maggior parte del nuovo album da, ma Wayne (Dorman il chitarrista, ndr) ha dato dei contributi molto interessanti a molte delle canzoni e questo è stato di grande aiuto per me! Abbiamo discusso della direzione di “Generation Antichrist” prima di iniziare a scriverlo, decidendo di realizzare un album meno tecnico di “VI”: volevamo tornare alle origini e attingere dalle nostre prime influenze. Tracce più brevi, produzione ridotta e arrangiamenti meno complessi erano gli aspetti che più ci interessavano, puntando maggiore attenzione sull’energia grezza e l’aggressività dei primi assalti.

COSA RAPPRESENTA L’IMMAGINE PRESENTE SULLA COPERTINA DI “GENERATION ANTICHRIST”? COSA VOLEVATE ESPRIMERE CON ESSA?
– La copertina dell’album rappresenta una costante sorveglianza digitale, un occhio sinistro che veglia su tutto ciò che facciamo, mentre il simbolismo intrinseco rappresenta un’antica organizzazione che tira i fili per raggiungere un nuovo ordine mondiale. Ora che la religione ha perso la capacità di installare la paura nelle masse, la guerra (rappresentata dal cerchio di proiettili), la manipolazione deliberata di odio, fanatismo e insicurezza sono i nuovi meccanismi di controllo di questa moderna ‘generation antichrist’.

A PROPOSITO DI RELIGIONE, IL VOSTRO PRIMO SINGOLO “RELIGIOUSUICIDE” E’ UN BRANO DIRETTO, CRUDO, IN YOUR FACE. QUAL E’ LA TUA POSIZIONE SULLA RELIGIONE NEL 2020? CREDI CHE LA TUA POSIZIONE ANTI-RELIGIOSA SIA DIVENUTA ANCORA PIU’ FORTE CON L’ETA’?
– Di sicuro, “Religiousuicide” è stato pubblicato come singolo per attirare l’attenzione della gente e lasciare che tutti si accorgessero che gli Onslaught sono tornati con il botto! La mia posizione sulla religione non cambierà mai, mi ha dato molti anni infelici da bambino e questo no lo dimenticherò mai, per cui mi sento di avere tutto il diritto di criticare la chiesa e tutto il male che essa rappresenta nel 2020. Mi fa incazzare, non c’è dubbio, ed è per questo che “Religiousuicide” e “Generation Antichrist” sono così liricamente velenose: queste canzoni sono molto personali per me, non sono scritte per divertimento o per essere cool!

VOLENDO FARE UN CONFRONTO COI PRECEDENTI LAVORI, DOVE POSIZIONERESTI “GENERATION OF ANTICHRIST”? PENSI CHE UNA BAND DEBBA PER FORZA INNOVARSI O COMUNQUE MODERNIZZARE IL PROPRIO SOUND OPPURE CREDI CHE POSSA COMUNQUE ESPRIMERSI AL MEGLIO PUR SENZA UN SUONO COSI’ ORIGINALE?
– So che questa frase l’avrai ascoltata ogni volta che una band pubblica un nuovo album: “Hey, questo è il nostro migliore album in assoluto blah blah blah”, ma credo sinceramente che questo “Generation Antichrist” sia giusto lassù, con i migliori album che gli Onslaught abbiano realizzato! Thrash è thrash: ormai non c’è più nulla di originale nella musica thrash, lo suono da trentasette anni e non puoi reinventare la ruota, ma ciò non significa che non puoi scrivere un album fantastico; ci sono molti buonissimi dischi thrash in uscita in questo momento e sono sicuro che la storia continuerà in questo modo.

FACENDO UN EXCURSUS DELLE VOSTRA CARRIERA, HAI QUALCHE RIMORSO?
– Sì, c’è un vero rimpianto per il quale vorrei poter tornare indietro nel tempo così da poterlo cambiare: si tratta della firma con la label London-Polygram Record per la promozione dell’album “In Search of Sanity”. Potevamo scegliere tra tre etichette per le quali firmare e abbiamo preso la decisione sbagliata. Ok, il disco ha venduto, ma l’obbiettivo dell’etichetta era solo il denaro e la gloria personale, non certo quello della carriera della band. L’ha distrutta, tutto il divertimento era sparito, realizzando un album che non suonava davvero Onslaught.

RICORDIAMO IL VOSTRO ULTIMO SHOW IN ITALIA LO SCORSO ANNO A VERONA IN OCCASIONE DELLA SECONDA EDIZIONE DEL ROCK THE CASTLE. ONSLAUGHT COME UN SERBATOIO: CI CONFERMI CHE LA NUOVA FORMAZIONE SARÀ IN GRADO DI CONSEGNARE ANCORA PIÙ INTENSITÀ AL PUBBLICO?
– Bene, grazie mille! Sì ricordo, fu fantastico, come sempre in Italia! Conferme per il futuro: oh sì, certo. Dave ha portato un livello completamente nuovo di brutalità nella band: vi assicuriamo quindi una bella guerra di testate in vista del nostro prossimo show!

COME HAI VISSUTO GLI ULTIMI MESI? LA PANDEMIA HA AVUTO UN GRANDE IMPATTO SUL VOSTRO STILE DI VITA E DI CONSEGUENZA SUI PIANI DELLA BAND? OPPURE SEI STATO IN GRADO DI GESTIRE IL TUTTO SENZA TROPPO STRESS?
– Direi che è andato tutto bene grazie, per fortuna non è stata una grande lotta. Sono stato in lockdown da marzo ma mi sono occupato di terminare l’album, lavorando sul marketing ed ora è iniziata la parte relativa alle interviste, per cui tempo per la noia o lo stress c’è n’è stato assai poco! Certo, come band, non è stato un bel momento in quanto abbiamo perso tutti gli spettacoli per il 2020: purtroppo è avvenuto e non possiamo farci nulla, dobbiamo solo essere preparati per quando tutto, speriamo presto, riprenderà.

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