ONSLAUGHT – Rising Thrashers!

Pubblicato il 08/06/2007 da
 
La maggior parte di chi sta leggendo questa introduzione diciotto anni fa probabilmente giocava ancora con i soldatini, ma i metallari che cominciano ad avere una certa età ricorderanno sicuramente i fenomenali thrashers britannici Onslaught, autori di dischi di spessore quali “Power From Hell” e “The Force”. Il mediocre disco successivo, annata 1989, fece vacillare gli inglesi che, a causa di una serie di problemi personali, decisero di intraprendere strade diverse. Tutto questo accadeva proprio diciotto anni or sono. Il 2007 festeggia il ritorno in pompa magna degli Onslaught con il nuovissimo “Killing Peace”, un devastante album che riporta i nostri prodi al leggendario splendore. Il chitarrista e fondatore Nige Rockett ci parla di questa seconda giovinezza.

 
 
BENTORNATO NIGE, E OVVIAMENTE BEN TORNATI ONSLAUGHT!
“Grazie mille brother, sono molto felice di essere di nuovo in giro con la band! Ai tempi del nostro scioglimento non avrei mai pensato un giorno di poter tornare di nuovo a suonare con gli Onslaught, ma gli anni cambiano le cose. Il nostro ultimo ‘In Searh Of Sanity’ non venne fuori molto bene e la cosa alimentò i casini che avevamo al nostro interno. Nel 2005, in concomitanza con le ristampe di ‘Power From Hell’ e ‘The Force’, abbiamo notato che c’era ancora un discreto interesse per la band e, parlando fra di noi abbiamo deciso di riprovarci! In particolare è stato Steve Grice il motore che ha rimesso in piedi l’ingranaggio, è venuto da me dicendo che la sua intenzione era di ricominciare con gli Onslaught e voleva che io ne facessi parte. Agli inizi abbiamo parlato molto e chiarito alcuni aspetti rimasti in sospeso da anni, ma l’alchimia era ancora forte e decidemmo ufficialmente di riformare gli Onslaught. I passi successivi ci hanno visto in studio a registrare il nuovo ‘Killing Peace’”.
 
COM’ERA L’ATMOSFERA IN STUDIO DOPO UNA COSI’ LUNGA PAUSA?
“Sono rimasto stupefatto da come si sono svolti i lavori in studio, non dimentichiamo che sono passati quasi diciotto anni dall’ultima volta che abbiamo lavorato insieme. La magia, l’affiatamento e l’attitudine erano le stesse di una volta, l’unico aspetto cambiato è quello tecnologico: in ambito di registrazione sono stati fatti passi da gigante e le modalità di produzione sono di conseguenza cambiate rispetto ai tempi di ‘In Search Of Sanity’. Il mio entusiasmo era alle stelle perché vedevamo crescere ‘Killing Peace’, il disco che avremmo dovuto scrivere tanti anni fa, il disco che contiene lo spirito originale degli Onslaught”.
 
DA TEMPO GIRAVANO VOCI INERENTI UN RICHIAMO DI STEVE GRIMMET ALLA VOCE, INVECE E’ TORNATO SY KEELER…
“Ho sentito anch’io queste voci, ma come puoi vedere sono del tutto infondate. Sy è sempre stato il cantante più apprezzato degli Onslaught e con lui abbiamo registrato l’ottimo ‘The Force’. ‘In Search Of Sanity’ innanzitutto non fu realizzato come volevamo noi, in più ci furono un sacco di problemi con la casa discografica ed il mangement. ‘Killing Peace’ doveva essere per noi il perfetto seguito di ‘The Force’, l’anello di congiunzione con il nostro ultimo grande album in cui cantava proprio Sy. Ritengo Steve Grimmet un ottimo cantante, ma per tornare al classico sound degli Onslaught solo Sy poteva stare dietro al microfono”.
 
DEVO DIRE CHE AVETE RAGGIUNTO IN TUTTO E PER TUTTO IL VOSTRO SCOPO, “KILLING PEACE’ HA UN’OSSATURA MOLTO OLD SCHOOL E RITORNA ALLE RADICI DEGLI ONSLAUGHT!
“Ti ringrazio per il complimento, questo era proprio il nostro scopo. Come ti dicevo prima, siamo ripartiti da ‘The Force’ per dare alla luce un vero disco old school! Noi in primis siamo fan della vecchia scuola heavy metal, è questo il genere che ci piace suonare e non ce ne frega nulla delle mode, per cui ‘The Killing Peace’ doveva suonare proprio come un classico disco di rock duro. L’unica componente moderna del disco è la produzione, le canzoni suonano attuali grazie alle moderne tecniche di registrazione. In sostanza ‘Killing Peace’ è un disco old school che suona in modo ‘fresco’ nel 2007!”.
 
COME VI SIETE TROVATI A LAVORARE CON UN PRODUTTORE COME ANDY SNEAP?
“A dire il vero, non posso risponderti perché non sono stato molto a contatto con Andy durante le registrazioni. Ho svolto le mie parti di chitarra in tre giorni, più altri due giorni li ho impiegati per il mixaggio, per il resto i miei impegni di lavoro non mi hanno permesso di rimanere troppo in studio, lasciando questo onere agli altri ragazzi. Posso dirti che siamo molto amici con Andy da tanti anni, lo conosciamo e bene e sappiamo quanto sia professionale sul lavoro. Basta ascoltare ‘Killing Peace’ per capire quanto buono sia il lavoro, il disco suona proprio come volevamo noi, per cui sono pienamente soddisfatto di Andy”.
 
NEL 2007 UNA BAND CHE COME VOI SUONA UN OLD SCHOOL THRASH METAL, NON SI SENTE UN PO’ FUORI MODA?
“Assolutamente no, anzi per come la vedo io al giorno d’oggi ci sono molte somiglianze con gli anni ottanta. L’heavy metal è tornato nel cuore dei fan che dimostrano lo stesso calore di una volta. Credo sarebbe stato molto più difficile ritornare ad inizio anni novanta, quando il boom del fenomeno grunge ridusse ai minimi termini la scena metal”.
 
PERSONALMENTE SEI PIU’ ATTIRATO DALLA SCUOLA TEDESCA DI THRASH  DA QUELLA AMERICANA?
“La scena della Bay Area sin da giovane mi ha affascinato  come nessun’altra corrente ha saputo fare. Mi piacciono moltissimo band tedesche come Kreator e Destruction, si parla di formazioni che hanno contribuito in modo fondamentale per la diffusione del thrash, ma il mio primo amore punta lo sguardo al nuovo continente”.
 
 
 
 
0 commenti
I commenti esprimono il punto di vista e le opinioni del proprio autore e non quelle dei membri dello staff di Metalitalia.com e dei moderatori eccetto i commenti inseriti dagli stessi. L'utente concorda di non inviare messaggi abusivi, osceni, diffamatori, di odio, minatori, sessuali o che possano in altro modo violare qualunque legge applicabile. Inserendo messaggi di questo tipo l'utente verrà immediatamente e permanentemente escluso. L'utente concorda che i moderatori di Metalitalia.com hanno il diritto di rimuovere, modificare, o chiudere argomenti qualora si ritenga necessario. La Redazione di Metalitalia.com invita ad un uso costruttivo dei commenti.