OPETH – Patrimonio Dell’Umanità

Pubblicato il 28/08/2012 da

Il sole arroventa l’Arena di Rho nella giornata finale del Gods Of Metal. Con le spalle ustionate e le suole disciolte ci prendiamo un break dai decibel per rifugiarci nell’area backstage, con l’allettante opportunità di scambiare quattro chiacchere con Mikael Åkerfeldt. Tra l’ultimo “Heritage”, il progetto Storm Corrosion e una collaborazione con Steve Hackett dei Genesis, molte cose bollono in pentola, e Mikael si dimostra molto pacato nel farci il punto della situazione, accogliendoci nel suo camerino allestito con un comodo divano, alcune poltrone e molte chitarre. Ecco quanto immortalato dai nostri microfoni…

E’ PASSATO QUALCHE TEMPO DALLA PUBBLICAZIONE DI ‘HERITAGE’, PUOI FARCI IL PUNTO DELLA SITUAZIONE?
“Siamo in tour da quando il disco è nei negozi, abbiamo iniziato dal Nord America una settimana prima della data di uscita. La prima settimana nessuno conosceva ancora i pezzi, è stata un’esperienza interessante. Stiamo somministrando forzatamente la nuova musica ai nostri ascoltatori: abbiamo un nuovo disco di cui siamo molto fieri e ci piace suonare le nuove canzoni. I fan rispondono in maniera diversa, alcuni non apprezzano il nostro ultimo lavoro, altri lo amano… come sempre accade del resto, anche se questa volta penso sia necessario più tempo per assorbire ‘Heritage’, a causa del marcato cambio di stile. Per noi va tutto alla grande”.

CONTINUERETE AD ESPLORARE IL VOSTRO LATO PROGRESSIVE IN FUTURO?
“Ci piace considerarci un gruppo progressive. Non vogliamo per forza essere catalogati nel genere prog, ma quando ti sforzi di spingere oltre il processo compositivo, come artista e con il tuo gruppo, quando ami essere influenzato da diversi stili musicali è facile finire in quel calderone. Mi piace pensare che gli Opeth siano un gruppo progressive, amo sperimentare con la musica, e odio sentirmi prigioniero di un genere specifico, pubblicando dischi che corrispondono esattamente alle aspettative degli ascoltatori. L’integrità è più importante della popolarità. Per questo continueremo ad esplorare nuovi suoni. Strano che mi venga chiesto proprio in Italia, ma sto lavorando a una nuova canzone ispirata ai Goblin, chiamata proprio ‘Goblin’. E’ una copia spudorata (risate, ndR)! E’ la prima canzone nuova a cui sto lavorando, potrebbe essere inserita nella colonna sonora di ‘Profondo Rosso'”.

QUINDI RIESCI A SCRIVERE ANCHE IN TOUR…
“Non scrivo mai in tour, questa è un’eccezione. Mi è venuto questo ‘lick’ che suona molto Goblin e ho deciso di immortalarlo e cominciare a crearci qualcosa attorno. Lo so, questo si contraddice con quello che ti ho appena detto, col fatto che tentiamo di trovare uno stile nostro personale. Non so dove finirà questa canzone, ma voglio finire presto di scriverla. E’ una di quelle canzoni che nascono da delle jam-session, piena di groove, che sembra uscita dal 1975. Di solito non scrivo quando sono in tour, ma per canzoni del genere, per cui ho una preferenza spudorata o che hanno un’influenza molto forte e diretta, mi lascio trasportare completamente dal flusso creativo”.

IN MOLTI CONSIDERANO IL TUO GROWL COME UNO DEI PIU’ BELLI ED ESPRESSIVI NEL METAL, MA SEMBRA TI SIA STANCATO DI QUESTA FORMA DI CANTO…
“Continuerò a cantare in growl in tutti i concerti che faremo, e lo farò questa sera. All’inizio del tour abbiamo deciso che avremmo suonato gran parte delle canzoni del nuovo album e le avremmo mischiate alle vecchie canzoni che ci sarebbero state bene accanto. Ora che l’album è stato assorbito siamo tornati a fare 50 e 50. Gli anni sono passati, non sono e non sono mai stato una persona aggressiva. Oggi quando si tratta di scrivere nuova musica voglio usare quel tipo di vocals urlate solo se ne sento propriamente la necessità. Sia chiaro, cantare le vecchie canzoni usando il growl mi piace ancora molto”.

PUOI RACCONTARCI QUALCOSA DELLA TUA RECENTE COLLABORAZIONE CON STEVE HACKETT DEI GENESIS?
“Ah, hai già saputo? E’ stato sicuramente un grande onore, sono un grande fan dei Genesis. Lo incontrai tramite Steven Wilson, che ebbe l’onore di collaborare con lui. Oltre ad essere un’icona della chitarra è anche una persona affabile e gentile. Ho ricevuto una sua email che mi comunicava il suo progetto di riscrivere alcune canzoni dei Genesis. Mi ha proposto una lista, e molte delle mie canzoni preferite non erano presenti. Ma c’era ‘Supper’s Ready’, quindi ho detto ‘perchè no?’. Purtroppo non sono un artista teatrale, quindi non riesco a rifare alcuni pezzi di Peter Gabriel, di conseguenza ci siamo divisi il lavoro. Mi sono occupato della prima parte e della parte centrale per quanto riguarda il sottofondo e il piano. Ho registrato tutto a casa e quando ho inviato tutto Steve si è dimostrato molto felice del risultato. Non so ancora chi completerà la canzone, ma penso ci sarà una vasta gamma di voci”.

SUL PALCO HAI UN APPROCCIO DIVERSO, ORIGINALE SE PARAGONATO ALLA MAGGIOR PARTE DEI FRONTMAN HEAVY METAL. LA TUA IRONIA E SENSO DELL’UMORISMO E’ ORIGINALE NELLA SCENA. TI VIENE NATURALE PORTI COSI’?
“Certo, mi viene naturale, è un’estensione di me e di quello che sono fuori dal palco. Tutti cambiano atteggiamento quando salgono sul palco. Tutti tranne Sebastian Bach che è identico… E’ matto, lo adoro. Non sono il tipico cantante pieno di testosterone, mi vien facile agire a modo mio. Ovviamente quella che sale sul palco è una versione distorta di me, che dice molte stronzate. Mi viene chiesto spesso, non credevo potesse far discutere in questo modo, ma questa cosa sembra piacere. Tutto di guadagnato per me!”.

AVRESTE DOVUTO SUONARE COI BLACK SABBATH STASERA. COSA NE PENSI DELLA LORO REUNION, CHE AD OGGI NON E’ STATA ROMANTICA COME CI SI ASPETTAVA?
“C’è della sabbia negli ingranaggi, Bill Ward è stato tagliato fuori e Tony è seriamente malato: notizie veramente tristi per le mie orecchie. Buona parte dell’esplosione di positività che c’è stata all’annuncio è svanita davanti a questi fatti, ma continuo a supportarli. C’è un forte lato business, ci sono un sacco di soldi coinvolti e loro non sono più gli amici che erano nel 1970 con tutta probabilità, quelli che volevano solo girare e suonare. Come fan però supporto la reunion”.

NON PENSI CHE QUESTA MODA DELLE REUNION SI SIA SPINTA TROPPO OLTRE?
“Non sogno che tutti i gruppi sciolti si riformino. Ma spesso quando accade vado a vedere questi gruppi. Per quanto riguarda i Sabbath, una volta che loro se ne sono andati è tutto finito. Non ho mai trovato un gruppo che mi sia piaciuto tanto quanto loro, i Van Halen, gli Scorpions o i Judas Priest, i Maiden. Ad un livello egoistico apprezzo queste reunion, perchè posso andare, bermi un paio di birre e sentire ‘Iron Man’ e le altre. Nessuno li potrà mai rimpiazzare”.

COME NESSUNO PUO’ RIMPIAZZARE ELVIS…
“Esatto. Prendiamo questo Gods Of Metal. Ci sono i Manowar, che non si sono mai sciolti, e i Guns N’ Roses o come volete chiamarli oggi: le vecchie volpi, che possono fare da headliner ad un festival. Poi ci sono i Motley Crue, e si parla esclusivamente di soldi: non penso si guardino nemmeno in faccia scesi dal palco. Ma va bene così, perchè i fan di quel tipo di musica vogliono godersi fino all’ultima goccia da loro, per avere l’ultima dose fino a quando sarà possibile”.

PARLIAMO DEGLI STORM CORROSION: STEVEN WILSON HA DETTO CHE IL GRUPPO NON ANDRA’ IN TOUR. LA TUA OPINIONE?
“Devo essere d’accordo per forza, senza di lui non esistono gli Storm Corrosion! Abbiamo parlato di fare qualche data, ma la musica è troppo complessa per essere riprodotta dal vivo, con tutti gli strumenti coinvolti. Per quanto mi riguarda è un ‘mai dire mai’. Penso che potremmo suonare pochi show selezionati, con l’orchestra e i musicisti di cui necessitiamo. Però non spingo perchè avvenga, sono sempre molto impegnato. Adoro il disco. Steve è mio amico, per molti versi anche il mio mentore. Non lo spingerei mai ad andare in tour, ma se mi chiedesse di farlo non esiterei un secondo”.

SE NON FOSSI NATO IN SVEZIA DOVE TI PIACEREBBE ESSER NATO?
“Forse in qualche paese nordico, per non cambiar troppo lingua e stile di vita. Potrei vivere in Italia? Forse diventerei pazzo. Qui guidano tutti come dei matti! Però c’è dell’ottimo cibo e dell’ottimo vino. Mi piace molto l’Australia”.

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