Gli Origin di “Antithesis” rientrano assolutamente fra le migliori band della attuale sceana death metal. Da tempo non si ascoltava un disco in grado di combinare tecnica, melodia, violenza e originalità come il recente full-length della formazione americana. Attivi da un decennio, ma sempre vissuti all’ombra di altre band, gli Origin nel 2008 sono finalmente pronti a far sentire a tutti la loro voce e a diventare un punto di riferimento per chiunque segua questo tipo di sonorità. Ce lo ha confermato in questa breve intervista il chitarrista Paul Ryan, poco prima che la band si imbarcasse in un tour europeo assieme ai nostri Hour Of Penance e agli Impaled…
TROVO CHE “ANTITHESIS” SIA A OGGI IL VOSTRO MIGLIOR ALBUM. NE SIETE SODDISFATTI E COME STA VENENDO ACCOLTO?
“Siamo davvero molto contenti di come è venuto l’album. Se consideri che ora i membri della band vivono anche a 3’000 miglia di distanza l’uno dall’altro, c’era da essere un po’ preoccupati sulla stesura del materiale. Invece tutti si sono impegnati tantissimo, mettendo tutta la loro esperienza e la loro professionalità nel disco. Per ora il feedback ricevuto dai fan è stato incredibile e anche i media lo stanno apprezzando parecchio. Non ho ancora letto una recensione negativa… e ovviamente mi auguro di non leggerla mai!”.
“Siamo davvero molto contenti di come è venuto l’album. Se consideri che ora i membri della band vivono anche a 3’000 miglia di distanza l’uno dall’altro, c’era da essere un po’ preoccupati sulla stesura del materiale. Invece tutti si sono impegnati tantissimo, mettendo tutta la loro esperienza e la loro professionalità nel disco. Per ora il feedback ricevuto dai fan è stato incredibile e anche i media lo stanno apprezzando parecchio. Non ho ancora letto una recensione negativa… e ovviamente mi auguro di non leggerla mai!”.
COME DESCRIVERESTI IL PROCESSO DI REALIZZAZIONE DI “ANTITHESIS”?
“Personalmente ho dovuto lavorare durante il giorno, correre in studio subito dopo e registrare sino a mezzanotte. Ho seguito questo stile di vita per due settimane! Gli altri ragazzi invece rimanevano in studio sino a tardi: è capitato che ne uscissero il mattino seguente, quando c’era già il sole. Insomma, il processo è stato davvero stancante… alla fine eravamo tutti esausti. Ma il risultato finale è quello che conta”.
“Personalmente ho dovuto lavorare durante il giorno, correre in studio subito dopo e registrare sino a mezzanotte. Ho seguito questo stile di vita per due settimane! Gli altri ragazzi invece rimanevano in studio sino a tardi: è capitato che ne uscissero il mattino seguente, quando c’era già il sole. Insomma, il processo è stato davvero stancante… alla fine eravamo tutti esausti. Ma il risultato finale è quello che conta”.
QUAL E’ STATO IL VOSTRO STIMOLO PRINCIPALE PER PORTARE A TERMINE IL DISCO?
“Lo stesso che sta dietro a ogni album degli Origin: l’eterna ricerca della perfezione. Il motto della band è: ‘La soddisfazione è la morte del desiderio’. Dobbiamo continuamente progredire ed evolverci per rimanere al top… ogni album deve essere a ogni costo migliore del precedente”.
“Lo stesso che sta dietro a ogni album degli Origin: l’eterna ricerca della perfezione. Il motto della band è: ‘La soddisfazione è la morte del desiderio’. Dobbiamo continuamente progredire ed evolverci per rimanere al top… ogni album deve essere a ogni costo migliore del precedente”.
E’ FACILE NOTARE COME QUESTA VOLTA ABBIATE RIPOSTO UNA CURA MAGGIORE NELLE STRUTTURE E NELLE LINEE MELODICHE…
“Sì, siamo certamente maturati come musicisti e songwriter e l nuova musica lo dimostra. In passato eravamo soliti vedere una canzone come un insieme di varie parti, ma ora teniamo al fatto che abbia un senso compiuto e risulti memorizzabile”.
“Sì, siamo certamente maturati come musicisti e songwriter e l nuova musica lo dimostra. In passato eravamo soliti vedere una canzone come un insieme di varie parti, ma ora teniamo al fatto che abbia un senso compiuto e risulti memorizzabile”.
SECONDO TE C’E’ UN DENOMINATORE COMUNE CHE LEGA TUTTI I LAVORI PUBBLICATI DALLA BAND?
“Certo, ne trovo più di uno! Il riffing ‘staccato’, il drumming intensissimo, gli intrecci vocali, la grande intensità della musica nel suo insieme. Un altro denominatore comune è la continua progressione da un album all’altro. Sono convinto che il prossimo lavoro sarà diverso e migliore di ‘Antithesis'”.
“Certo, ne trovo più di uno! Il riffing ‘staccato’, il drumming intensissimo, gli intrecci vocali, la grande intensità della musica nel suo insieme. Un altro denominatore comune è la continua progressione da un album all’altro. Sono convinto che il prossimo lavoro sarà diverso e migliore di ‘Antithesis'”.
LA LINEUP DELLA BAND E’ CAMBIATA UN PO’ DI VOLTE NEL CORSO DEGLI ANNI. QUESTO HA IN QUALCHE MODO INFLUENZATO IL VOSTRO SONGWRITING? COME VEDI LA FORMAZIONE ORA?
“Come sai, ora la lineup è la stessa che incise ‘Informis…’. Tutti i menbri della band sono però maturati come persone, quindi mi sento di dire che questa lineup sia particolarmente stabile. Siamo degli amici a tutti gli effetti e questo si sente ascoltando il disco… c’è più affiatamento. Quasi inutile aggiungere che siamo più determinati che mai…”.
“Come sai, ora la lineup è la stessa che incise ‘Informis…’. Tutti i menbri della band sono però maturati come persone, quindi mi sento di dire che questa lineup sia particolarmente stabile. Siamo degli amici a tutti gli effetti e questo si sente ascoltando il disco… c’è più affiatamento. Quasi inutile aggiungere che siamo più determinati che mai…”.
I VOSTRI TITOLI HANNO SEMPRE UN QUALCOSA DI APOCALITTICO… DI COSA PARLATE NEI TESTI?
“Sono d’accordo. James effettivamente ha sempre in mente queste storie apocalittiche sulla fine del mondo. In generale, i testi ruotano attorno a quelle tematiche. Ci sono però anche testi più tradizionali, basati su torture e cose del genere…”.
“Sono d’accordo. James effettivamente ha sempre in mente queste storie apocalittiche sulla fine del mondo. In generale, i testi ruotano attorno a quelle tematiche. Ci sono però anche testi più tradizionali, basati su torture e cose del genere…”.
DA DOVE DERIVA LA VOSTRA PASSIONE PER IL DEATH METAL E CHE COSA VI HA ISPIRATO AGLI ESORDI?
“Siamo cresciuti ascoltando metal e abbiamo sempre cercato la roba più heavy e cattiva. Agli inizi degli anni ’90 abbiamo ovviamente scoperto i pionieri del death metal: Death, Carcass, Morbid Angel, Cannibal Corpse, Deicide, Suffocation… tutte queste band sono state importantissime per la nostra crescita musicale e sono quelle che ci hanno portato a fondare una band”.
“Siamo cresciuti ascoltando metal e abbiamo sempre cercato la roba più heavy e cattiva. Agli inizi degli anni ’90 abbiamo ovviamente scoperto i pionieri del death metal: Death, Carcass, Morbid Angel, Cannibal Corpse, Deicide, Suffocation… tutte queste band sono state importantissime per la nostra crescita musicale e sono quelle che ci hanno portato a fondare una band”.
IL DEATH METAL PARE ESSERE TORNATO ABBASTANZA POPOLARE ANCHE NEGLI STATI UNITI. SEGUI LA SCENA ODIERNA? TI PIACCIONO ALCUNE DELLE NUOVE BAND?
“Certo, sono ancora un grande fan del death metal. Seguo tutte le evoluzioni con una certa attezione e posso dirti che adoro qualsiasi cosa esca dalla scuderia della Unique Leader Records!”.
“Certo, sono ancora un grande fan del death metal. Seguo tutte le evoluzioni con una certa attezione e posso dirti che adoro qualsiasi cosa esca dalla scuderia della Unique Leader Records!”.
DOVE VEDI GLI ORIGIN DA QUI A CINQUE ANNI? AVETE GIA’ OTTENUTO PARECCHIO DAL VOSTRO ESORDIO… QUALI SONO GLI OBIETTIVI CHE VI SONO RIMASTI?
“C’è ancora molto da fare. Non abbiamo ancora suonato in alcuni continenti, ci sono delle persone che non ci hanno mai sentito… l’obiettivo primario è quello di portare la nostra musica ovunque. Non ci fermeremo sino a quando lo avremo raggiunto”.
“C’è ancora molto da fare. Non abbiamo ancora suonato in alcuni continenti, ci sono delle persone che non ci hanno mai sentito… l’obiettivo primario è quello di portare la nostra musica ovunque. Non ci fermeremo sino a quando lo avremo raggiunto”.