ORPHANED LAND – L’eredità di Platone

Pubblicato il 15/03/2018 da

Chi, fra di voi, non ha ancora avuto modo di ascoltare “Unsung Prophets & Dead Messiahs”, uno degli highlight assoluti di questi primi mesi del 2018 – e probabilmente di tutto l’anno in corso? Speriamo siate davvero in pochi, perché sarebbe un efferato delitto lasciar passare inosservata l’ennesima opera d’arte targata Orphaned Land, un lavoro nuovamente dotato di grandeur sopraffina, idee brillanti, un messaggio impegnato e al solito mai banale ed un afflato epico ed aggressivo come sicuramente il precedente “All Is One” non riusciva a mettere in campo. Con una formazione rodata on the road da qualche anno, ma alla prima prova assieme in sede di registrazione e composizione, Kobi Farhi e compagni tornano sui loro passi riprendendo il discorso del progressive metal mediorientale, maturo e raffinato, così com’era stato proposto, con l’aiuto del mago Steven Wilson, ormai ben otto anni fa, all’epoca di “The Never Ending Way Of ORwarriOR”. Con qualche libbra d’aggressività in più, una manciata di ospitate di lusso, l’utilizzo roboante di orchestra e coristi a profusione, il prog-musical della Terra Orfana oggi rivaleggia ormai con i Blind Guardian per teatralità, classe e dosi di pesantezza. Un disponibile e, purtroppo, laconico Chen Balbus ci illustra dal suo punto di vista di giovane chitarrista tutto quello che c’è da sapere riguardo il nuovo capolavoro degli Orphaned Land.

CIAO CHEN, E‘ UN PIACERE RIAVERE GLI ORPHANED LAND SULLE NOSTRE PAGINE. VISTO CHE SEI TU IL NOSTRO INTERLOCUTORE, MI PIACEREBBE INIZIARE L’INTERVISTA PARLANDO DELLA ‘NUOVA’ LINEUP, CRESCIUTA PASSO PER PASSO IN QUESTI ULTIMI ANNI. DALL’ESTERNO SEMBRATE DAVVERO UN GRUPPO DI MUSICISTI FORTE ED UNITO E LE DIPARTITE DI MEMBRI STORICI QUALI MATTI SVATIZKY E YOSSI SASSI (EX CHITARRISTI) PAIONO DIMENTICATE. LA TUA IMPRESSIONE QUAL E’?
– Ciao! Be‘, in merito posso tranquillamente dirti che attualmente siamo nella nostra condizione migliore. La sinergia che si è venuta a creare tra di noi ci permette di evolvere in modo rapido e produttivo, come non avveniva da tanto tempo.

PER IL NUOVO DISCO, “UNSUNG PROPHETS & DEAD MESSIAHS”, AVETE DOVUTO AFFRONTARE IL VOSTRO PRIMO PROCESSO DI COMPOSIZIONE SENZA YOSSI FRA DI VOI. COSA E‘ CAMBIATO, SE QUALCOSA E‘ CAMBIATO, NELL’APPROCCIARVI AL SONGWRITING? COME AVETE SCRITTO L’ALBUM?
– Gli Orphaned Land non hanno mai avuto veramente un compositore principale. Per cui, per come è andata questa volta, ci è sembrato molto più semplice di prima. Io e Idan (Amsalem, l’altro chitarrista, ndR) abbiamo entrambi i nostri personali studi di registrazione, che ci hanno garantito di poter lavorare sui pezzi al meglio per massimizzare la loro resa e perfezionarli in ogni dettaglio. Tutti noi componiamo e poi ci ritroviamo assieme per miscelare il tutto, come fosse un grande puzzle.

UNO DEGLI ASPETTI CHE MAGGIORMENTE MI HANNO COLPITO DEL LAVORO E‘ STATA LA QUALITA’ DELLE ORCHESTRAZIONI, PROBABILMENTE LE MIGLIORI MAI COMPOSTE NELLA VOSTRA CARRIERA, SIA PER INTENSITA’ CHE PER QUALITA’. CHI VI HA AIUTATO IN FASE COMPOSITIVA SOTTO QUESTO ASPETTO E QUALI OBIETTIVI VI ERAVATE PREFISSATI IN PARTENZA?
– Grazie, innanzitutto. Di solito le orchestrazioni nascono dai nostri normali modi di comporre, quindi da un riff, da una linea vocale, da una linea di basso; poi mandiamo il tutto a Mumin Sesler, il ragazzo che ci aiutò anche per “All Is One”. Lui ascolta tutto quello che gli mandiamo per capire il senso dei brani, poi ci lavora su e plasma le partiture. Crediamo che qualsiasi cosa tocchi e suoni Mumin sia oro puro! Possiamo così dire di avere anche noi la nostra personalissima Orphaned Land Orchestra.

VENENDO ALL’INTERESSANTE CONCEPT NARRATO IN PARALLELO ALLA MUSICA, HO TROVATO PIENAMENTE AZZECCATA L’IDEA DI UNIRE E FONDERE IL MITO DELLA CAVERNA DI PLATONE CON LE VITE E LE MORTI DI ALCUNE ICONICHE FIGURE UMANE. CI PUOI SPIEGARE IN BREVE DA QUALI FONDAMENTI DI BASE E‘ NATO IL TUTTO?
– Kobi (Farhi, vocalist, ndR) è solitamente quello che si occupa dei concept e dei contenuti lirici negli Orphaned Land. Posso dirti che ci è voluto un po‘ di tempo per trovare la giusta idea, ma poi, ispirato dal fatto che le nostre vite quotidiane, di tutti noi, vanno avanti in qualche modo, Kobi ha trovato il canale giusto: tutto ciò che aveva da dire era semplicemente narrare il presente, le cose che stanno accadendo ora, come si sta muovendo il mondo. Questo è stato l’input principale per fargli creare la nostra storia.

PASSANDO ALLA MUSICA: IL VOSTRO STILE E‘ CHIARAMENTE RICONOSCIBILE FIN DAL GIORNO UNO DELLA VOSTRA ESISTENZA, MA CONTINUA AD EVOLVERE E CONTORCERSI NEL PROSEGUO DEGLI ANNI. POSSIAMO DIRE CHE CON “UNSUNG PROPHETS…” ABBIATE COMPIUTO UN PICCOLO PASSO INDIETRO, SECONDO ME NEL VUOTO RIMASTO TRA “MABOOL” E “THE NEVER ENDING WAY OF ORWARRIOR”. SEI D’ACCORDO? E‘ PIU‘ DURO E AGGRESSIVO DI “ALL IS ONE”, MA NON ESTREMO COME I VOSTRI PRIMI LAVORI, AD ESEMPIO “EL NORRA ALILA”…
– Credo che il resto del gruppo la pensi come me: tornare ad usare la metodica del concept-album è stata una buona idea. C’è qualcosa di davvero magico nel riuscire a raccontare una storia con una propria adatta colonna sonora. Il messaggio, quando divulgato affianco di buona musica, viene reso ben più forte di quando è trasmesso solo a parole. Abbiamo provato a ridurre la voce growl in “All Is One”, ma nel nuovo disco volevamo che la musica traslasse il testo sotto ogni aspetto; quindi, se la traccia è aggressiva, ci vuole anche il growl, poco da fare. E lo stesso vale per le clean vocals nei momenti più soft.

“CHAINS FALL TO GRAVITY” E “LIKE ORPHEUS” SONO STATE SCELTE, ASSIEME A “WE DO NOT RESIST”, COME SINGOLI PROMOZIONALI ESTRATTI DALL’ALBUM. IN ENTRAMBE SONO PRESENTI DEGLI OSPITI: STEVE HACKETT (EX GENESIS) SUONA UN ASSOLO NELLA PRIMA, MENTRE HANSI KURSCH (BLIND GUARDIAN) DUETTA CON KOBI NELLA SECONDA. CI PUOI PARLARE DI QUESTI SPECIAL GUEST CHE OTTIMAMENTE COMPLETANO I VOSTRI BRANI?
– Per quanto riguarda Steve, è stato lui a chiedere in principio a Kobi una partecipazione sul suo album solista. Gli ha chiesto poi come voleva essere retribuito, se in danaro oppure con, a sua volta, un guest. Ovviamente la scelta è stata semplice: un pezzo di storia vale mille volte del semplice conio. Hansi, invece, è un nostro grande amico e fin dall’epoca del tour con i Blind Guardian ci venne l’idea di paragonarlo ad Orfeo, in quanto in possesso di una voce che ammalia tutti coloro che la ascoltano. Non per nulla Hansi canta in “Like Orpheus”!

C’E‘ UN TERZO OSPITE SUL DISCO, TOMAS ‘TOMPA’ LINDBERG ALLA VOCE SU “ONLY THE DEAD HAVE SEEN THE END OF WAR”. ONESTAMENTE HO TROVATO LA SUA PRESTAZIONE SI‘ BUONA ED ABRASIVA, MA NON MI HA CONVINTO DEL TUTTO L’USO DEL SUO TIMBRO VOCALE IN UN BRANO COMUNQUE RAFFINATO E COMPLESSO COME IL VOSTRO. COSA MI PUOI DIRE IN MERITO?
– Tomas l’abbiamo voluto sul disco in quanto nostro idolo, considerato quanto tutti amiamo gli At The Gates. La sua voce è unica ed interpreta i folli che vogliono uccidere l’antagonista della nostra storia quando questi ritorna alla caverna, tende loro la mano per portarli fuori con sè, verso la vita reale, e loro pensano che sia andato fuori di testa. Tomas dà voce a questa follia, a questa trucida rivolta.

PASSIAMO ORA A QUALCHE DOMANDA ORIENTATA AL SOCIALE, VISTO CHE COMUNQUE SIETE A TUTTI GLI EFFETTI UNA BAND IMPEGNATA IN TAL SENSO. CHIEDERTI QUALCOSA SULLA SITUAZIONE POLITICA E RELIGIOSA NEL MEDIO-ORIENTE NON SAREBBE CORRETTO, CREDO. MA VORREI SAPERE, DAL VOSTRO PUNTO DI VISTA DI ENTITA‘ MUSICALE CHE SI PRODIGA NEL TENTATIVO DI UNIRE FAN DI DIVERSE ESTRAZIONI ETNICHE E DI CULTO, COME AVETE VISSUTO GLI ULTIMI QUATTRO-CINQUE ANNI DI DOLORE, GUERRE, ASSEDI INFINITI E TUTTO CIO‘ CHE GRAVITA ATTORNO A TALE CRUDO DRAMMA?
– Per come preferisco vedere la vita io, trovo sempre più utile ricordare e gratificare ciò che di buono esiste al mondo più che continuare a rimuginare sulle cose negative. Ma ad oggi non si riesce a pensare ad un mondo migliore di quello in cui viviamo, che non è un bel posto. C’è troppo odio ovunque là fuori, e tutti quanti siamo stati vittima di lavaggi del cervello atti a instillarcelo dentro. Il mio sogno è quello di vedere la gente cominciare a pensare in positivo e predicare l’amore invece dell’odio. Parlare di cose che realmente importano nella vita reale, non del culo di Kim Kardashian. Aprite gli occhi su quello che vi circonda e siate positivi.

LA MAGGIOR PARTE DELLA STAMPA INTERNAZIONALE E‘ SOLITA ENFATIZZARE LE NOTIZIE NEGATIVE CHE ARRIVANO, DIMENTICANDO DI FARE LO STESSO QUANDO QUALCOSA DI POSITIVO ACCADE. QUESTO METODO DI COERCIZIONE DEL PENSIERO ED INDOTTRINAMENTO VIENE USATO OVUNQUE NEL MONDO. CREDO CHE LA MUSICA ABBIA IL POTERE OPPOSTO, OVVERO QUELLO DI POTER RISVEGLIARE COSCIENZE E SPERANZE E, IN QUALCHE MODO, RIVELARE LA VERITA’. AVETE MAI SPERIMENTATO QUALCOSA DI SIMILE NELLE LETTERE DEI VOSTRI FAN?
– Ogni concerto per noi è magia e pura meraviglia. Il fatto che la musica sia in grado di portare gente di diversissima provenienza geografica e culturale a divertirsi tutta assieme in uno stesso posto…ecco, questa è pura magia! E‘ come dovrebbe sempre essere. Semplice. Tutti i politici di questo mondo non riescono in nessun modo, pur avendo a disposizione potere, influenza e danaro, a fare una cosa simile.

LA STRADA PERCORSA DAGLI ORPHANED LAND SEMBRA ORMAI DIVENTATA UNA SORTA DI MISSIONE, CON VOI MUSICISTI DIPINTI COME MESSAGGERI DI PACE E FRATELLANZA. PENSANDO ALL’INIZIO DELLA VOSTRA CARRIERA, AVRESTE MAI IMMAGINATO, UN GIORNO, DI RIUSCIRE A SPINGERE COSI‘ IN PROFONDITA‘ E LONTANO IL VOSTRO MESSAGGIO? COSA VEDI QUANDO RIPENSI A “SAHARA”, ANCHE SE TU NON ERI NELLA BAND?
– E‘ facile risponderti: vedo che il messaggio, il concetto del portare la pace, era già presente. Questa è sempre stata la nostra realtà, le nostre vite. Meglio parlare di pace e fratellanza che delle nostre ragazze, non trovi? Abbiamo sempre cercato di fare la differenza per quello che accade sul nostro pianeta, per il bene del nostro pianeta.

COSA PENSI DI QUELLE FORME DI MUSICA – MI RIFERISCO AD ESEMPIO AL PUNK DEL 1977 E AL BLACK METAL DEI PRIMI NINETIES – CHE SPESSO SONO CONSIDERATE RIVOLUZIONARIE IN ATTITUDINE E MODO DI PENSIERO, MA CHE SI ESPRIMONO IN MODO VIOLENTO E TALVOLTA AUTO-DISTRUTTIVO? E LA VERA DOMANDA NASCOSTA, POI: UNA RIVOLUZIONE PUO’ ESSERE VIOLENTA PER TE?
– Credo semplicemente che ogni strada, ogni percorso, possono e devono avere i propri viandanti, i propri seguaci. Dipende solo da chi è alla guida della nave e dove la vuole portare.

CHIUDIAMO CON UN PAIO DI DOMANDE-CURIOSITA’: DURANTE LA VOSTRA LUNGA CARRIERA, SU PALCO E NEI BACKSTAGE, CHE SIANO STATE COSE DIVERTENTI OPPURE FATTI PIU’ SERI, SICURAMENTE AVRETE VISSUTO MOLTI MOMENTI STRANI. QUAL E‘ IL TUO MIGLIOR RICORDO DI CIO‘ E QUALE IL PEGGIORE?
– Be‘, potremmo scrivere un libro su questa domanda, non c’è dubbio (ride, ndR). Ma mi piace risponderti dicendo che ogni volta che finiamo un concerto e, in qualche modo, riusciamo nell’intento ‘impossibile’ di riunire nel backstage gente sconosciuta fino a pochi istanti prima che si trova per far festa…ecco, allora noi abbiamo fatto il nostro!

E SE POTESTE TORNARE INDIETRO NEL TEMPO E CAMBIARE UNA SCELTA SBAGLIATA CHE AVETE FATTO, QUALE SAREBBE?
– No, non cambierei niente. Credo che tutto quello che affrontiamo possa condurre ad un luogo di pace, se scegli di considerarlo tale. Si deve agire nel nome del Bene e la vita stessa illuminerà la tua strada.

BENE, CHEN, TI RINGRAZIO PER LA DISPONIBILITA’ E TI LASCIO LE ULTIME PAROLE DELL’INTERVISTA…
– Siate brave persone. L’Occhio Onnisciente ci guarda sempre. Fate in modo di tenervi sempre all’erta, per discernere ciò che è Bene da ciò che è Male. Sentite il bisogno di condividere amore al posto dell’odio.

 

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