OVERKILL – 30 Anni Di Thrash E Non Sentirli

Pubblicato il 10/04/2012 da

I re del thrash metal ai giorni nostri sono sempre gli stessi, quelli di un tempo. Tranne qualche band meteora che ogni tanto ha prodotto e produce qualche buon lavoro, se si vuole ascoltare la vera crudezza e la spontaneità del genere che ha infiammato i metal fan negli anni ’80 tocca ancora rivolgersi ai mostri sacri, più americani che europei. Fra questi – quelli made in USA – troviamo gli Overkill. Se li avete visti dal vivo negli ultimi anni, sapete benissimo che non c’è altro gruppo dei reduci degli anni ’80 in forma come loro. Fra cantanti spompati, chitarristi calvi e batteristi con il fiatone, gli Overkill hanno conservato invece intatta la loro freschezza, il loro vigore e soprattutto la loro onestà verso il genere che loro – e noi – amiamo, il thrash metal. Qualcuno di voi era preoccupato sulle sorti del nuovo album dopo l’ottimo “Ironbound” di due anni fa? Di certo non chi è fan del gruppo e di certo non il mitico Bobby “Blitz” Ellsworth, un cinquantenne che ha fermato la corsa del suo fisico a quando aveva vent’anni, tale è la forma strepitosa. Metalitalia.com ha avuto l’onore di intervistarlo per parlare del nuovo “The Electric Age”, forte candidato a diventare l’album thrash metal del 2012. Ecco a voi il resoconto della nostra conversazione!

 

ECCOCI QUINDI CON ALTRE DIECI CANZONI DI PURO THRASH METAL, COME GLI OVERKILL FANNO DA OLTRE TRENT’ANNI. IN QUALI ASPETTI PENSI CHE QUESTO ALBUM SIA DIVERSO DAL PREDECESSORE, L’OTTIMO “IRONBOUND”?
“È più thrash, più potente, più energico e la produzione è più grossa. È ancora troppo presto per me per formulare un pensiero distante e imparziale sul lavoro in questione e quindi non sono forse in grado di dire se è meglio o peggio di ‘Ironbound’, ma in ogni caso è Overkill!”.

SU “THE ELECTRIC AGE” C’È UNA SORTA DI ALONE EPICO IN ALCUNE CANZONI, PIÙ CHE SUI PRECEDENTI LAVORI. SEI D’ACCORDO?
“Non so, quello che so di sicuro è che ogni canzone contiene più elementi rispetto alle precedenti. Se l’inizio dell’album è spaccacollo, ci sono poi momenti più ragionati, come ‘Black Daze’. Ecco, questo per me significa essere epici, non necessariamente e strettamente thrash”.

AVETE IMPIEGATO MOLTO TEMPO A SCRIVERE L’ALBUM? COME VI MUOVETE DI SOLITO PER SCRIVERE NUOVE CANZONI, PROVATE TUTTI ASSIEME?
“Si parte sempre con D.D. Verni (bassista, ndR) che registra con apparecchiature mobili i suoi riff e poi ci si lavora. Il processo richiede dai diciotto mesi ai due anni di lavorazione.  Era maggio dello scorso anno quando abbiamo iniziato a lavorare alle canzoni. Abbiamo terminato il tutto nel gennaio di quest’anno”.

VENIAMO ORA ALLA TUA PERFETTA FORMA FISICA, HAI UN SEGRETO PER MANTENERTI COSÌ IN FORMA?
“Be’, penso di essere geneticamente predisposto, ma comunque mi alleno molto. Sono una persona attiva, mi piace nuotare, andare in spiaggia, campeggiare, scalare, andare in palestra. Faccio jogging, cammino e ogni giorno alle sei di mattina vado a correre con il mio cane. Questo aiuta molto, e mi alleno di più specialmente prima di partire per i tour”.

AD APRILE E A MAGGIO SARETE IN TOUR NEGLI STATI UNITI. E POI? AVETE IN PROGRAMMA QUALCHE TOUR IN EUROPA?
“Saremo in Europa per tutta l’estate, faremo una decina di festival credo, fra cui il Wacken e tanti ancora. Questa per noi è la maniera migliore di stare in giro, suoniamo un weekend e poi siamo a casa e così via. Un vero tour europeo ci sarà fra settembre e ottobre”.

QUALCHE GIORNO FA È ARRIVATA LA NOTIZIA DEL VOSTRO SHOW ITALIANO CHE FARETE IN SARDEGNA QUESTA ESTATE. IMMAGINO SIA LA VOSTRA PRIMA VOLTA NELL’ISOLA, CONSIDERATA LA PENURIA DI CONCERTI METAL CHE VI SI SVOLGONO. CONOSCI IL POSTO? SAPETE CHE SI TRATTA DI UN’ISOLA CON UN MARE INCANTEVOLE?
“Il bello di questo lavoro è che nonostante si sia in giro da tantissimi anni ci sono sempre dei posti da scoprire, luoghi dove non si è mai suonato prima. Proprio di recente abbiamo suonato in Perù e Bolivia e in altri posti. Ad oggi ci manca solo l’Africa, credo. Conosco la Sardegna, posto bellissimo. Sarà un piacere suonare lì”.

IL VOSTRO PRIMO ALBUM È STATO PUBBLICATO DALLA MEGAFORCE, UN’ETICHETTA STORICA. ORA LA VOSTRA ETICHETTA È LA NUCLEAR BLAST, UNA LABEL ALTRETTANTO IMPORTANTE AI GIORNI NOSTRI. SONO PASSATI TRENT’ANNI DALLE PUBBLICAZIONI DEI VOSTRI PRIMO E ULTIMO ALBUM. QUALI SONO LE DIFFERENZE NEL METTERE SUL MERCATO UN NUOVO LAVORO FRA OGGI ED ALLORA?
“Be’, senza dubbio internet! All’epoca non c’erano email, si faceva tutto al telefono. L’approccio poi era totalmente differente. Mantenere visibilità sul gruppo era difficile, mentre nell’epoca odierna è tutto più facile. Ad esempio due giorni fa abbiamo pubblicato un singolo su iTunes, per il quale poi gireremo un video che finirà su YouTube, il tutto con un’immediatezza che trent’anni fa era impossibile da riscontrare. All’epoca bisognava lavorare molto sull’impatto, mentre oggi se hai un buon prodotto, puoi godere dei benefici dell’immediata visibilità”.

COSA PENSI DEL MERCATO DIGITALE? E DELL’ANNOSA QUESTIONE LEGATA AL DOWNLOAD ILLEGALE?
“E’ un’arma a doppio taglio: da una parte hai l’opportunità di vendere con facilità e arrivare ovunque, dall’altra c’è che si vende molto di meno perché il fenomeno della pirateria è ben diffuso. Oggi chiunque può trovare gli album con estrema facilità. Questo non va bene per le band. Le vendite, a volte, si dimezzano anno dopo anno e in alcuni casi il gruppo può anche scomparire”.

CONSIDERATA LA CRISI DI CUI PARLANO MOLTI GRUPPI, COSTRETTI A STARE IN TOUR SEMPRE DI PIÙ PER SBARCARE IL LUNARIO, QUAL È LA PRIMA FONTE DI GUADAGNO PER GLI OVERKILL? I TOUR? IL MERCHANDISE?
“Ehi, non sono affari tuoi (ride, ndR)! Credo che queste faccende debbano rimanere private”.

CHIEDIAMO PERCHÉ, PROPRIO PER VIA DEL MERCATO DIGITALE, CI SONO MOLTE BAND CHE DICONO CHE ORAMAI SI GUADAGNA SOLAMENTE STANDO IN TOUR E VENDENDO MAGLIETTE…
“Guarda, quello che posso dire è che noi non suoniamo per soldi. Non siamo avidi. Siamo una band onesta e ci mettiamo tutta la passione del caso. Oltre alle lamentele del mercato digitale che porta meno proventi ai gruppi, posso dire di essere fiero di come gli Overkill si sono adattati a questo nuovo modo di vendere la propria musica. La scena è uccisa dalla miriade di band uscite dal 2000 ad oggi proprio per via di questa nuova forma di intendere il mercato. Noi come detto ci siamo adattati bene, non siamo tornati da una lunga pausa, tipo reunion. Ci siamo sempre stati, non siamo mai andati via”.

A PROPOSITO DI REUNION: DIO È MORTO UN ANNO FA, I BLACK SABBATH POCO DOPO SI SONO RIFORMATI PER QUALCHE SHOW. C’È MOLTA GENTE CHE PENSA CHE SPECIALMENTE OZZY OSBOURNE SIA TROPPO VECCHIO PER ESEGUIRE UNO SHOW DECENTE. TU COSA NE PENSI IN MATERIA?
“Be’, si tratta di una reunion storica, iconica. D’altra parte è molto triste quello che è successo a Iommi, un musicista di valore che ha scritto delle canzoni fantastiche. Ad ogni modo non mi piace mettere il becco in casa d’altri. Sono una persona dal carattere strano, se non lo apprezzi ti capisco ma comunque sono così”.

E DELLA STORIA DI BILL WARD CHE NON VUOLEVA SUONARE PER VIA DEL MANCATO ACCORDO?
“Non credo a tanti dei rumor che sento in giro, spesso inventati dai giornalisti”.

ALLORA, QUANDO UNA BAND AVANTI CON L’ETÀ DOVREBBE RITIRARSI, A TUO GIUDIZIO?
“Non è una questione di età. L’importante è fornire una prestazione di alto livello, essere sempre al massimo. Finché dura questo, allora è giusto andare avanti. Quando non sarà più così, allora vorrà dire che sarà arrivata l’ora di lasciar perdere. Ricordate: ‘when Overkill comes, they really come!’”.

C’È, SECONDO TE, UN GRUPPO CHE HA VERAMENTE PORTATO QUALCOSA DI NUOVO NELLA SCENA METAL NEGLI ULTIMI ANNI?
“Mah, ultimamente quello che c’è stato è una grande inflazione di giovani band che suonano thrash metal chiaramente ispirandosi ai gruppi storici. Ma almeno lo ammettono! Ci sono tanti altri gruppi che si professano nuovi ma poi hanno anch’essi influenze vecchie. Non sono onesti. E se non c’è onestà e purezza non si può crescere e quindi durare ad esempio 25 anni. Sono grato a queste giovani band del thrash metal, perché hanno inscenato un vero e proprio revival per la scena thrash in generale”.

E SE DOVESSI DARE UN SUGGERIMENTO A UNO DI QUESTI GRUPPI ALL’ESORDIO OGGI, COSA GLI DIRESTI?
“Di essere onesti e ricordarsi che la popolarità non è tutto. Questo è il mio fottuto pensiero rispetto alla popolarità, ma la mia motivazione principale è essere onesto e diretto”.

 

 

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