“Spiritual Migration”, la nuova fatica targata Persefone, è ormai datata marzo 2013, ma finalmente riusciamo ad approfondire il discorso aperto in sede di recensione con una bella intervista alla band, nella persona del tastierista e clean vocalist Miguel Espinosa. Proveniente da Andorra La Vella – capitale di Andorra, il minuscolo stato pirenaico – il sestetto in questione è certamente una formazione sottovalutata e sottostimata, probabilmente anche solo in quanto sconosciuta ai più. L’extreme progressive metal dei Nostri, infatti, ha raggiunto vette di qualità davvero notevoli con l’album succitato, portando ad ulteriori migliorie e crescita il sound magistrale e di classe che da anni caratterizza i Persefone. Eccovi, nelle seguenti parole, un’ennesima possibilità per scoprire un gruppo di gran valore!
CIAO MIGUEL! I PERSEFONE SONO TORNATI FINALMENTE IN PISTA DOPO QUALCHE ANNO DI ASSENZA. COS’E’ SUCCESSO DOPO LA PUBBLICAZIONE DI “SHIN-KEN”? COME AVETE TRASCORSO QUESTI ANNI DI SILENZIO?
“Ciao a voi! E’ bello ripresentarci in Italia di nuovo! Devo dire che sono stati tre-quattro anni di duro lavoro: dopo aver pubblicato ‘Shin-Ken’ sulla vostra Kolony Records, ci siamo imbarcati in un tour europeo con gli Obituary, davvero un’esperienza grandiosa nonostante sia stato il nostro primo tour come support-act. Dopo aver terminato ciò, la progressione della band è cresciuta esponenzialmente: abbiamo suonato in alcuni festival internazionali e abbiamo avuto finalmente modo di far conoscere la nostra musica dal vivo al pubblico là fuori. Più tardi abbiamo iniziato a scrivere del nuovo materiale, compito che ci ha assorbito in pieno per tutto il 2011. Mentre componevamo il disco, ecco però arrivare l’opportunità di andare di nuovo in giro, stavolta con i Leprous. Un gran periodo quello, tra il tour e la stesura finale del nuovo disco! Passato poi ottobre 2012, abbiamo mixato l’album e firmato il contratto con la ViciSolum Productions. E quindi, da febbraio 2013 ad oggi, sono accadute altre mille cose, con la release di ‘Spiritual Migration’ e con il nostro primo tour in Asia, addirittura! Infatti, ti sto proprio rispondendo dalla Cina (le risposte ci sono giunte all’incirca verso luglio, ndR)!”.
QUESTA DOMANDA SUPPONGO AVREBBE DOVUTO ESSERVI POSTA PIU’ AVANTI, MA INVECE TE LA FACCIO SUBITO: COME SI VIVE L’HEAVY METAL AD ANDORRA? E COME SI VIVE, PIU’ IN GENERALE, AD ANDORRA?
“Be’, Andorra è davvero un piccolo Paese in cui vivere. Comunque sia, è veramente un posto fantastico ed incoraggiamo chiunque, appena ne abbiamo la possibilità, a venire a visitarlo. Credo che la vita quotidiana ad Andorra non possa essere molto diversa da qualsiasi altro posto civilizzato. Tutti noi abbiamo lavori regolari: chi tecnico di computer, chi idraulico, chi insegnante di musica, ecco alcuni dei mestieri di noi Persefone. La cosa particolare della nostra nazione è che è piccola, però è molto attrezzata per ogni necessità: ad esempio, in inverno gli sport invernali sono una forte attrattiva, in quanto siamo sui Pirenei e le vallate e gli impianti da sci abbondano. Idem per l’estate, la montagna resta un grande spunto turistico. Per quanto riguarda il metal, è chiaro che non può esistere una vera e propria scena ad Andorra. Noi spesso ci scherziamo su: quando prepariamo un tour di Andorra, è probabile che la prima data sia ad Andorra La Vella, la capitale, con un bel gruppo di ragazzi che ti vengono a vedere: poi programmi le date successive, magari a 30 chilometri di distanza soltanto, ed è certo che avrai lo stesso pubblico della sera prima (ride, ndR)! Siamo come una piccola famiglia, ma molto appassionata, ecco!”.
PARLIAMO ALLORA DEL VOSTRO NUOVO DISCO, IL MAGNIFICO “SPIRITUAL MIGRATION”, L’ENNESIMO CONCEPT-ALBUM. DICCI UN PO’ DI COSE RIGUARDO LA SUA CREAZIONE: QUANDO, DOVE E COME L’AVETE SCRITTO E REGISTRATO?
“Dunque, questa volta abbiamo aggiunto un importante fattore. Finora eravamo sempre stati io e Carlos (Quintanilla, voce growl e chitarra, ndR) a prenderci sul groppone la composizione della musica dei Persefone. Abbiamo sempre lavorato in questo modo. Prima di registrare il precedente ‘Shin-Ken’, però, abbiamo avuto l’onore di avere in line-up Marc Mas Marti, un batterista incredibile ed un grande musicista. Così abbiamo deciso di utilizzarlo anche come compositore, chiaramente. Marc ha portato aria fresca e nuove idee a me e Carlos, quindi abbiamo lavorato come trio e con l’aiuto degli altri ragazzi in fase di arrangiamento. La registrazione è iniziata nell’agosto 2011, dopo diversi mesi di composizione. Abbiamo impiegato parecchio tempo a mettere su piste il disco, in quanto la musica è piuttosto complessa. Il risultato ottenuto su ‘Spiritual Migration’, dopo sforzi enormi, è però davvero soddisfacente, credo anche per chi lo ascolta”.
PENSO CHE L’EXTREME PROGRESSIVE METAL SIA UNO FRA I MIGLIORI SOTTOGENERI DELL’HEAVY METAL PER POTER INTERPRETARE MUSICALMENTE UNA TRAMA O SEMPLICEMENTE RACCONTARE UNA STORIA. COME TROVATE SEMPRE LA GIUSTA FANTASIA ED IL GIUSTO EQUILIBRIO PER BILANCIARE I TESTI CON LE MUSICHE E LE ATMOSFERE, E OVVIAMENTE ANCHE VICEVERSA?
“Lavorare sulla musica dei Persefone non è mai un processo immediato. Dobbiamo sempre lottare e combattere per avere ogni nota al suo posto. Parlo letteralmente: controlliamo ogni singola nota dell’album affinché funzioni nell’insieme. Non iniziamo da un giorno all’altro a comporre un disco, e siccome è un lavoro immenso che ci porta via anche due anni di tempo, ce ne occupiamo come fosse una questione di vita o di morte. Su ‘Spiritual Migration’ volevamo esprimere un messaggio attraverso le musiche e i testi, e l’ispirazione è venuta in fretta. Marc ha fatto un lavoro incredibile sui testi, una volta che ci siamo chiariti sull’idea di base: si è seduto e a ha scritto le lyrics in modo che si unissero perfettamente alla musica. E’ inutile dire che il fatto di avere delle tablature complicatissime e dei tempi insoliti porta i testi ad essere davvero complicati da inserire nell’incastro. Inoltre avevamo anche bisogno di uno spazio ‘virtuale’ minimo per cercare di dire effettivamente delle cose, quindi il procedimento è stato ancora più arduo. Per quanto possa importare il mio parere, credo anche io che il progressive metal sia uno dei migliori sottogeneri con cui poter raccontare una storia o trasmettere un messaggio. Puoi permetterti di comporre musica potente, veloce e pesante, condendola con lyrics all’uopo. Dipende tutto dal tipo di storia di cui tratti”.
LA QUALITA’ DEL SONGWRITING DEI PERSEFONE E’ DI SOLITO BRILLANTE E PECULIARE. NON SIETE DEL TUTTO ORIGINALI NEL VOSTRO STILE, EPPURE SIETE REALMENTE UN GRUPPO ECCEZIONALE. CHI SCRIVE LA MAGGIOR PARTE DEL MATERIALE? COME SCRIVETE UN BRANO USUALMENTE?
“Il processo compositivo nei Persefone non è molto distante da quello che suppongo usino altre formazioni. Come ti ho anticipato prima, per ‘Spiritual Migration’ io, Carlos e Marc abbiamo organizzato e messo in essere quelle che sono state le idee e le ispirazioni di tutti. Si parte da casa propria, dove ognuno dà forma alla sua ispirazione. Questi abbozzi però solitamente sono piuttosto completi, ovvero canzoni finite per chitarra (Carlos), tastiere (io) e batteria (Marc); a volte Carlos porta anche già le sezioni vocali. Dopo che abbiamo unito tutto in un…diciamo…seme primordiale, ecco che si inizia con il vero lavoro di creazione e arrangiamento, lavoro che può durare moltissimo tempo, affinché ogni singola parte non risulta genuina e perfetta alle nostre orecchie”.
ESSENDO VOI UNA PROGRESSIVE BAND, GIUSTAMENTE NON DATE TROPPA IMPORTANZA ALLA LUNGHEZZA DEI BRANI, CORTA O LUNGA CHE SIA. MA COME FATE A RICONOSCERE IL MOMENTO IN CUI UN BRANO E’ FINITO E NON NECESSITA ULTERIORI ARRANGIAMENTI? AVETE MAI AVUTO BISOGNO DI AUTO-LIMITARVI?
“La parola ‘limite’ e ciò che essa esprime in effetti non è ben accetta in una sessione di composizione dei Persefone. Men che meno quando suoniamo on stage. Qualche volta è successo di dover registrare una pre-produzione con tempi più lenti di quelli previsti, semplicemente perché non riusciamo ancora a suonare i brani come li abbiamo composti. Allora ci esercitiamo a casa, singolarmente, finché non impariamo i pezzi alle velocità giuste. Ecco…nessun limite, vedi? Quando scriviamo, sebbene ci concentriamo su ogni spezzone come se fosse una cosa a sé, tutto poi viene fuori fluido e naturale. Non ci siamo mai trovati di fronte al problema di come e quando far iniziare o finire una canzone. Anche in occasione della composizione di ‘Core’, un disco da tre suite di venti minuti l’una, quando abbiamo messo assieme tutto il materiale, solo allora ci siamo accorti che durava quasi settanta minuti! Non è stato un volere forzato, è semplicemente successo”.
PASSIAMO AD UNA SEMPLICISSIMA DOMANDA: QUALI SONO LE VOSTRE INFLUENZE PRINCIPALI, SIA MUSICALI CHE EXTRA-MUSICALI?
“Siamo in sei nei Persefone: solo per questo è chiaro come i nostri ascolti spazino veramente molto! Alcuni di noi ascoltano dal metal estremo al jazz, al pop o addirittura le colonne sonore di film e videogame. Non è solo un discorso di influenze che riguardano le nostre band preferite, capisci? Per quanto riguarda me, tendo al classico e ascolto sempre vecchi album dai quali è difficile estrapolare nuove ispirazioni. Ogni tanto succede che Carlos viene da me proponendomi qualche band nuova o un disco, oppure una canzone singola…se capita che mi piace, ecco che ci perdo dietro moltissimo tempo, ad ascoltarla e riascoltarla, venendone così ispirato. Ma guarda, le cose che personalmente più mi ispirano, sono proprio le storie da raccontare. Adoro le colonne sonore dei film e dico sempre agli altri di avere bisogno, per creare la musica, di un’immagine o di una visione, di una scena da musicare. Quindi la mia ispirazione, alla fine, deriva dal processo stesso, sia lirico che musicale. Non riuscirei a dirti nomi di gruppi quali influenze, in quanto, come avrai capito, non sarebbe una risposta sincera”.
AVETE MAI PENSATO DI SCRIVERE UNA CANZONE SUL VOSTRO PAESE? VI SENTITE INTERESSATI ALLE VOSTRE ORIGINI? OPPURE…IL FATTO DI PROVENIRE DA ANDORRA HA IN QUALCHE MODO INFLUENZATO O CONDIZIONATO IL VOSTRO MODO DI COMPORRE MUSICA?
“Mmm…non esattamente. Però non fraintendermi: noi amiamo il nostro paese; è un posto meraviglioso, con un sacco di luoghi in cui perderti in te stesso e divertirti…ma per noi non funziona così. Ora siamo in un momento di forte crescita e sviluppo. Stiamo sperimentando cambiamenti nelle nostre vite, che si riflettono sull’attività del gruppo, e vogliamo comunicarlo alla gente. Portare questo messaggio al pubblico. Forse la nostra vita ad Andorra ha a che fare con questo messaggio, ma ancora non abbiamo avuto l’ispirazione per dedicare al nostra stato una canzone”.
COSA MI DICI A PROPOSITO DELLA VOSTRA ATTIVITA’ LIVE? TI DICO CHE NON MI DISPIACEREBBE AFFATTO VEDERVI SUONARE! COS’AVETE IN PROGRAMMA?
“La nostra attitudine è certamente quella di saltar a bordo di ogni carrozzone che ce ne dia l’opportunità. L’Italia è sempre stata un ottimo posto per suonarci: nella mia personale top ten, ritengo la data di Roma con gli Obituary una delle nostre migliori performance di sempre; i ragazzi erano fuori di testa e la visita delle città è stata splendida. Come ti dicevo sopra, ora siamo in Cina: abbiamo già suonato a Pechino e Shanghai, oggi suoniamo a Guangzhou e domani a Hong Kong. Siamo headliner e ce la stiamo godendo di brutto! Per l’estate abbiamo un festival svizzero, l’Out In The Gurin, e il sabato successivo saremo a Barcellona per il BN Fest. In inverno è probabile un tour o sicuramente qualche concerto sparso, ma tutto è da confermare…”.
PERFETTO, E’ TUTTO. TI RINGRAZIO MOLTO PER LA DISPONIBILITA’ E TI LASCIO TERMINARE L’INTERVISTA COME VUOI…
“Vorrei chiudere l’intervista ringraziandovi per il supporto e per aver speso del tempo nel leggere le mie/nostre parole. Vi invito a visitare il nostro sito www.persefone.com, dove troverete i nostri ultimi aggiornamenti e anche il nostro merch, interamente curato da noi. Altrimenti c’è anche la pagina Facebook www.facebook.com/persefoneband. Grazie!”.