PLANETHARD – Hard As A Rock

Pubblicato il 20/02/2010 da

Dopo tanti anni di gavetta nel nostro paese i Planethard sono da poco sbarcati con il loro infuocato debutto anche negli Stati Uniti.Parlare di risultati forse è ancora presto, ma il gruppo milanese con la sfrontatezza delle loro canzoni e l’energia dei loro concerti ha le carte in regola per raggiungere il successo sperato. In attesa del verdetto che passerà anche per un secondo disco in fase di lavorazione abbiano sentito gli umori di una band eccitata e visibilmente soddisfatta, ma allo stesso tempo ancora famelica di nuovi traguardi, nelle parole del singer Marco Sivo.

 

 

CIAO MARCO, PER COMINCIARE SO CHE DA POCO AVETE FIRMATO UN CONTRATTO CON LA METAL MAYHEM RECORDS PER PUBBLICARE IL VOSTRO DEBUTTO “CRASHED ON PLANET HARD” IN AMERICA, QUALI SONO LE VOSTRE SENSAZIONE E LE VOSTRE ASPETTATIVE ALLA LUCE DI QUESTO TRAGUARDO? “Sì in effetti, “Crashed on Planet Hard” è uscito a Novembre negli Stati Uniti via Metal Mayhem records. Inutile dire che siamo entusiasti all’idea di avere il nostro primo “figlio” nel paese dove sono nate e hanno fatto storia tutte le nostre più grandi influenze. Le aspettative sono semplicemente quelle di una band italiana che vuole uscire da un territorio come il nostro, nel quale abbiamo già dato molto, ed inizia a starci un po’ stretto. Siamo ambiziosi, se non lo fossimo probabilmente non saremmo nemmeno qui sulle vostre pagine non credi?”.

COME SIETE ENTRATI IN CONTATTO CON L’ETICHETTA E IN QUALI TERMINI E’ AVVENUTO L’ACCORDO? “Con l’etichetta siamo entrati in contatto grazie al produttore di ‘COPH’, Alessandro Del Vecchio. E’ stato lui a portare il nostro disco all’etichetta che ha subito manifestato interesse per i Planethard. Io credo che non sia semplice riuscire ad entrare in un paese come gli USA, anche solo con un disco in distribuzione o con della promozione online. E’ normale che laddove abbiano di tutto, dai Guns, ai Velvet Revolver, passando per Skid Row e chi più ne ha più ne metta, sia un’impresa farsi largo. Noi ci siamo riusciti, nel nostro piccolo, abbiamo gettato le basi per la conquista degli States, ha,ha, ha!”

IN PRECEDENZA “CRASHED ON PLANET HARD” E’ GIA’ STATO PUBBLICATO IN ITALIA E GIAPPONE; QUALI SONO STATI I RESPONSI OTTENUTI? SIETE SODDISFATTI?
“Guarda, non ti mentirò. Le vendite in Italia sono state ottime nei live, mentre in Giappone hanno adderittura superato le nostre aspettative. C’è da dire che non siamo stati fortunati perchè il decesso del proprietario dell’etichetta ha portato alla chiusura della stessa. Quindi ora siamo in possesso di tutto quanto è Planethard in Giappone, ma abbiamo perso la promozione. Tutto sommato va bene così, i risultati fino a che Soundholic è stata attiva erano davvero positivi e ci permettevano di ipotizzare una promozione anche live nel Sol Levante per un secondo disco. Vedremo…”.

CRASHED ON PLANET HARD” E’ UN DISCO DI PURO HARD ROCK, DIRETTO E SFRONTATO, IN CUI EMERGE TUTTA LA VOSTRA ATTITUDINE LIVE, E’ STATA UNA SCELTA VOLUTA, O QUESTO TIPO DI APPROCCIO A PRESO CORPO IN MANIERA NATURALE?
“Beh, mi fa piacere che tu veda molto carattere live in questo disco, perché per noi la dimensione live è fondamentale! Forse dei Planethard live nel nostro primo disco, c’è la metà di ciò che siamo realmente, quindi sono davvero contento della tua percezione!”.

POTRESTI RACCONTARCI QUALCOSA IN PIU’ DEL PROCESSO DI SONGWRITING DI “CRASHED ON PLANET HARD?
“Il tutto è uscito da riff e linee melodiche. Ricordo le prime due canzoni composte, ovvero ‘Everything’ e ‘Unchain My Heart’ mentre nelll’ultima ‘Kill me’ sono arrivato in sala prove con la chitarra, ho detto a Steve (il nostro drummer) di partire con un fill di batteria, Dandy ha fatto un lavoro magistrale, riuscendo a ricreare esattamente ciò che avevo in mente. Infine ho iniziato a cantare la linea melodica ed è nata appunto, ‘Kill Me’.Tutti i brani sono stati arrangiati insieme alla band in sala ed ovviamente in studio mentre si registrava il disco le variazioni non sono mancate”.

QUALI SONO STATE LE PRINCIPALI TEMATICHE AFFRONTATE NEI TESTI DELLE CANZONI?
In ‘Crashed’ la tema è principalmente sentimentale. Si passa dalla rabbia di ‘You got that Fire’ e ‘Kill Me’, alla dolcezza di ‘She’, passando per ‘Without Words’ e ‘If I Want To Forget Her Love’. Tuttavia posso già anticiparti che nel secondo disco, del quale stiamo ultimando un promo per le case discografiche, i testi saranno diversi. Proprio per dare sfogo alla rabbia che abbiamo dentro, affrontiamo tematiche forti, da guerre, a quello che vediamo nel mondo ogni giorno, fino alla violenza, agli abusi. Vogliamo dire la nostra e credo che un opinione in più su questi temi non sia mai di troppo.

AL DI LA DELLA PASSIONE PER L’HARD ROCK ’80 CI SONO ALTRE INFLUENZE NEL VOSTRO BAGAGLIO MUSICALE?
“Ognuno di noi in realtà ha influenze veramente eterogenee. Ad esempio Ale, il bassista, è sempre più appassionato della nuova scuola alternative e dei Rammstein, io a mia volta ascolto country ed un sacco di altri generi. Poi c’è la nuova ondata di hard rock, sleaze, glam sulla scia degli Hardcore Superstar, ma anche l’alternative metal, che ci stanno appassionando molto. Quando sei un musicista recepisci input ovunque e li fai tuoi, alcuni restano dentro di te e accrescono il tuo bagaglio artistico”.

AVETE APERTO PER NUMEROSI ARTISTI DI FAMA MONDIALE, QUAL’E’ IL CONCERTO CHE RICORDI CON MAGGIOR AFFETTO ED EMOZIONE?
“Ricordo tutti i nostri concerti con immenso piacere, chiaramente per molti lo spettacolo di supporto agli Europe ed il Gods of Metal sono stati il momento più importante, e probabilmente è così, ma abbiamo poi suonato anche con una band fantastica come i Backyard Babies, , con i Tygers of Pan Tang che sono diventati nostri amici, senza dimenticare i Silent Rage che continuano ad invitarci a suonare a Los Angeles e quando ci saranno le condizioni giuste lo faremo. Poi siamo stati la live band durante la festa per il compleanno di Pino Scotto allo Zoe di Milano, lo scorso 10 Ottobre. Per noi significa tanto avere suonato in occasione dei suoi sessant’anni, poiché Pino è un simbolo della scena che amiamo”.

AVETE RECENTEMENTE GIRATO UN VIDEOCLIP PER LA CANZONE “KILL ME”, DI COSA TRATTA E COSA CI PUOI RACCONTARE DI QUELL’ESPERIENZA?
“Premetto che registrare un videoclip è figo quanto faticoso. Il video di ‘Kill Me’ è stato girato in un solo giorno, dalla mattina prestissimo per sfruttare una certa luce, fino alla notte fonda quando abbiamo fatto le scene finali. Abbiamo coinvolto un sacco di amici e i fan, che sono venuti con entusiasmo all’Honky Tonky di Seregno (MI) per girare le scene live. ‘Kill Me’ è un brano autobiografico, tratto da una storia personale che ho vissuto con una ragazza il quale lavora come il sottoscritto nel rock italiano e della quale per ovvi motivi non posso fare il nome. Racconta le mie emozioni personali, i rancori e la rabbia di quella storia…”.

DOVREMO ASPETTARE MOLTO PER ASPETTARE IL SUCCESSORE DI “CRASHED ON PLANET HARD” O CI SONO GIA’ IDEE E/O CANZONI PRONTE? “A questa domanda ti rispondo con grandissimo piacere! Abbiamo molto materiale pronto per il nuovo disco e sottolineo molto. Entreremo in studio in primavera ed il disco uscirà quasi sicuramente tra settembre e ottobre. Non aspettatevi i Planethard del primo disco però….In questi tre anni sono successe tante cose nelle nostre vite, abbiamo imparato molto, preso lezioni e dato lezioni. Sarà un secondo capitolo che darà una direzione più heavy ai Planethard, come è nella nostra natura del resto. Cercheremo di catturare il più possibile la nostra rabbia e la nostra essenza live per metterla su disco”.

AVETE DELLE DATE IN PROGRAMMA NEI PROSSIMI MESI?
“Nei prossimi mesi in realtà abbiamo di proposito fermato l’attività live per dedicarci al nuovo disco. Abbiamo due, tre date, non di più. Questo per noi è un sacrificio perché le date del 2009 sono state tante, alcune utili, altre molto meno, ma ci hanno comunque permesso di mettere da parte qualche soldo da investire nel disco. Poi è chiaro, se saltassero fuori date molto interessanti, non ci tireremo indietro!”.

VOLETE INFINE LASCIARE UN MESSAGGIO A TUTTI I LETTORI DI METALITALIA.COM? “Seguiteci, sosteneteci in questo 2010 che per noi sarà un anno fondamentale. C’è tanto rock meraviglioso in Italia, tanta passione. Supportate la vera passione e forse nascerà qualcosa di buono anche qui! Rock 4Ever!”.

 

 

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