PLANETHARD – Impressioni Da Un Palco

Pubblicato il 14/08/2012 da

La cornice è quella del maestoso ed imponente palco del Gods Of Metal 2012, e la colonna sonora quella delle grida delle oramai migliaia di fan che, dopo lo show dei Gotthard, stanno aspettando l’ingresso sul palco della simpatica cricca dei The Darkness. Noi siamo sopraelevati sul resto del pubblico, sopra lo stand della Monster, in compagnia di una band che solo qualche ora prima aveva calcato quello stesso palco su cui ora si stanno sistemando i suoni per i The Darkness. La band di cui parliamo è tricolore, l’unica della giornata peraltro, e di nome fa PlanetHard. Dismessi oramai da qualche anno le vesti luccicanti da hard rockers in favore del jeans & leather di marca metallara, i bravi musicisti hanno aperto la terza giornata di Gods Of Metal in questo caldo giugno meneghino. Noi di Metalitalia.com  abbiamo seguito la band nel luogo dei meet’n’greet e gli abbiamo strappato qualche parola sullo show da poco conclusosi e sul punto attuale della situazione di una band camaleontica…  

COMINCIAMO QUESTA INTERVISTA A CALDO CON I VOSTRI PARERI SULLO SHOW CHE AVETE DA POCO TEMRINATO DI SUONARE… COME VI SIETE SENTITI AD APRIRE PER IL RPESTIGIOSO GODS ITALIANO, E DI SABATO, PER GIUNTA?
Marco Sivo: “Beh, che dire, una figata! Siamo prorpio felici e soddisfatti, anche di essere l’unica band italiana in questa giornata… E ovviamente siamo felici di avere aperto per band grandiose come The Darkness, Gotthard  e ovviamente Slash!”.

IN MOLTI (ANCHE TRA GLI ARTISTI) SI STANNO LAMENTANDO PER LA SCARSA AFFLUENZA A QUESTO GODS… IN EFFETTI SOTTO IL VOSTRO PALCO NON C’ERANO TANTISSIME PERSONE, ANCHE SE OVVIAMENTE L’ORA NON VI FAVORIVA… CI SIETE RIMASTI MALE?
Marco Sivo
: “Sai cosa ti dico? Che la gente deve comunque e sempre lamentarsi! Noi siamo stati felici di come è andato questo show, e speriamo che i presenti lo abbiamo apprezzato appieno. I numeri non ci interessano, solo la musica. Ed è stata buona, abbiamo avuto un palco fantastico e un’organizzazione dietro, sia dal punto di vista fonico che logistico, ottima”.

PARLANDO DEL CONCERTO DI OGGI, ABBIAMO VISTO SUL  PALCO CON VOI UNA STRANA MA PIACEVOLE SORPRESA… LA COLORATISSIMA MASHA DEGLI EXILIA HA CANTATO IN DUETTO CON MARCO LA CANZONE “ABUSE”. CI PARLI DI COME E’ NATA QUESTA COLLABORAZIONE NON SOLO SU DISCO MA APPUNTO OGGI ANCHE LIVE?
Marco Sivo
: “La canzone era già scritta… la stavamo provando, quando oramai era completata, e mentre registravamo le voci, dopo gli altri struenti, ci siamo guardati negli occhi dicendoci: ‘Sarebbe ancora più bella con un voce femminile!’ Conoscendo Masha Mysmane degli Exilia, sia personalmente che per la grande cantante che è, è stato spontaneo chiedergli di collaborare su questo pezzo che, tra l’altro, parla proprio della violenza sulle donne. Credo che abbiamo fatto un doppio centro! A livello musicale era quello che ci voleva, mentre a livello lirico, con questo testo appunto incentrato sulla violenza alle donne, chi meglio di una donna incazzata come Masha poteva esprimere le giuste emozioni rese dal testo? Tutto sembrava perfetto per questa collaborazione, non potevamo lasciarcela sfuggire”.

UN’ALTRA COSA CHE E’ SUCCESSA, E CHE VALE LA PENA DI CITARE, E’ STATO QUANDO HAI PRESENTATO LA CANZONE “THIS WORLD”, DICENDO CHE SI DEVE FARE QUALCOSA PER QUESTO POVERO MONDO CHE, USANDO PAROLE TUE, STA ANDANDO SEMPRE PIU’ DENTRO AL CESSO. LA COSA BELLA E’ STATA CHE I PRESENTI TUTTI HANNO APPLAUDITO PER QUESTO TUO PENSIERO… MA, MARCO, TU TE LO ASPETTAVI?
Marco Sivo
: “Ma, sinceramente no. Però sono convinto che quando si vive, come sta succedendo a noi ora, in un mondo che va piano piano verso la propria rovina, cose come queste servano, perché creano unità di pensiero. E poi comunque la cosa mi ha fatto davvero un piacere enorme. E’ la potenza di stare su un palco, di avere alla disposizione un pubblico, un’audience, cui far passare un messaggio importante come questo. E tutto ciò è davvero molto bello”.
Alessandro Furia: “Soprattutto quando il messaggio è una grande verità come questa!”
Marco Sivo: “Sì, è una grande verità, e come puoi vedere il pubblico l’ha percepita come tale e quindi ha applaudito. Era qualcosa comunque che non ci saremmo per niente aspettati, ti ripeto”.

ADESSO VI FACCIO DUE DOMANDE IN UNA… LA COPERTINA, CON QUESTO UOMO ALL’INTERNO DEL BRUTTO SCENARIO DELLA PROPRIA CASA DISTRUTTA CHE PERO’ FUMA INCURANTE LA PROPRIA SIGARETTA SEMBRA SPOSARSI APPIENO CON IL TITOLO DELL’ALBUM: “NO DEAL”, ‘NESSUN ACCORDO’. CI PARLI DEL CONCETTO RETROSTANTE TITOLO E COPERTINA E SOPRATTUTTO CI DICI SE C’E’ IL COLLEGAMENTO CHE NOI VEDIAMO?
Marco D’Andrea
: “La difficoltà maggiore l’abbiamo avuta proprio nell’ideare e realizzare la copertina! Come è stato notato in parecchie recensioni, la nostra musica si è fatta più drammatica, più attuale, e i nostri testi si sono parimenti incupiti, trattando di cose più brutte, di argomenti più pesanti. Con questo titolo e questa copertina volevamo appunto racchiudere tutti questi concetti in una sola parola e una sola immagine. Il risultato è quello che vedi, un uomo in vasca da bagno, con tutto il mondo che gli sta crollando intorno ma, come dicevamo prima, lui è li, beato, apparentemente incurante, che si fa un bagno con la sua sigaretta. Questo è il vero ‘No Deal’, il nessun compromesso che abbiamo cercato di raggiungere sia con i testi che con la musica contenuta nell’album. Il mondo ci crolla intorno, noi continuiamo a far ela musica che ci piace”.
Marco Sivo: “Non mi interessa niente, il mondo sta crollando ma la mia reazione è quella di fumarmi la mia sigaretta nel posto che mi fa stare meglio che, almeno nel mio caso, è la vasca da bagno. Questo è il concetto”.
Alessandro Furia: “Ogni nostro brano in ‘No Deal’ tocca un argomento in cui noi siamo polemici. Argomenti che non ci piacciono, e che quindi presentiamo in una luce negativa. Ma il filo conduttore deve essere comunque che ce ne freghiamo, che non accettiamo compromessi, che vogliamo andare avanti per la strada che ci pare giusta. Non è solo che ce ne freghiamo dei problemi, sarebbe stupido, ma più che ne freghiamo del fatto che essi vogliano costringerci a vivere in modo diverso o a fare delle cose che non riteniamo come nostre”.

‘POLEMICI’, DICEVATE… E VI ASSICURO CHE QUESTO SI ERA COLTO DAL VOSTRO ATTACCO, SEMPRE DAL PALCO, DIRETTO A SOCIAL NETWORK E AI LUOGHI DI INCONTRO ONLINE… MA CHE VI HANNO FATTO FACEBOOK, TWITTER E SOCI?
Marco D’Andrea
: “Nella canzone che citi tu, ‘Empty Book Of Friends’, ci poniamo in osservazione di quelle persone che si mettono davanti al computer e vivono un’altra vita. Il problema che vediamo qui è che i vari social network come Facebook e Twitter hanno spinto la possibilità di allacciare rapporti con persone con le quali non hai un vero contatto. In certi casi puoi ritrovare persone con cui avevi perso i rapporti, ma in altri casi conosci gente mai vista, che magari sta anche dall’altra parte del mondo… Questo sembra bello, e magari lo è, ma ha sempre il rovescio della medaglia che secondo noi è il fatto di vivere di più la vita astratta con gli amici di Facebook che quella reale con gli amici qui presenti. E alle volte, ci si dimentica della realtà che si sta vivendo… è facile dire ‘ehi, bella raga, sono su Facebook, guardate le mie foto, faccio questo, faccio quello’ e cercare di dimenticarsi che quello che si fa tutti i giorni magari non è così esaltante… Come ti dicevo, siamo polemici, qui diciamo che il social network magari ci può anche stare, però ha anche dei lati negativi e bisogna prenderlo nella giusta misura”.
Alessandro Furia: “Il titolo ‘Empty Book Of Friends’ simboleggia proprio questo… un libro vuoto di amici. Il libro è scritto, ha tutte le pagine piene, però molti di queste amicizie non sai nemmeno che faccia c’hanno o come la pensano sulle cose importanti perché con loro vivi solo l’aspetto del social network e non quello della vita reale”.

UN DISCORSO MOLTO COMPLESSO… RITORNIAMO SULLA MUSICA PERO’. OGGI, DALLE NOTE SENTITE SUL VOSTRO PALCO, ANCHE CHI NON AVEVA SENTITO IL VOSTRO DISCO “NO DEAL’”SI SARA’ POTUTO ACCORGERE DELL’INDURIMENTO SONORO CHE E’ AVVENUTO NELLA VOSTRA MUSICA. SE “CRASHED ON PLANET HARD” ERA DECISAMENTE UN PLATTER HARD ROCK, IN QUESTO SI SENTE TANTO METAL E TANTO ALTERNATIVE. CHE CI DITE DI QUESTO?
Marco Sivo
: “Ci siamo incattiviti, ci siamo induriti, e questo si sente. Gli stivali a punta, gli spandex e i lustrini sono spariti, e questa è l’immagine attuale. L’immagine si è incattivita, i testi pure, dicevamo, e ora sono più polemici e veritieri. E’ normale che ciò accada anche alla musica. Quindi abbiamo abbandonato quell’hard rock più glam, più Anni ’80, in favore di qualcosa di più attuale e più veritiero, come appena detto a proposito dei testi. E ti dirò, questa veste ci calza meglio”.
Marco D’Andrea: “Ci calza meglio, eccome! Con ‘Crashed On Planet Hard’ abbiamo mostrato il nostro lato più elegante, ma è innegabile che ognuno di noi sia cresciuto con la musica dei Megadeth, Slayer, Iron Maiden e Pantera, sonorità decisamente diverse e più metal. Il metal ci appartiene, e rappresenta appieno la musica che vogliamo fare e vogliamo ascoltare”.

CHE CI DITE DELLA PROMOZIONE? COME STA ANDANDO?
Marco D’Andrea
: “Siamo impegnati in un mini tour italiano. Settimana scorsa eravamo a Roma, a Massa e a Rieti. Dopo questo bel festival avremo altre date, alcuni anche ad altre giornate come questa… settimana prossima saremo infatti all’Open Fire Festival e al Brianza Rock Festival di Varedo. Quest’inverno poi affronteremo un tour europeo, visto che l’album sta vendendo anche all’estero. Abbiamo sempre la valigia pronta, vedremo cosa ci riserverà il futuro”.

QUAL’E’ ADESSO L’ASPETTO PIU’ IMPORTANTE DELLA MUSICA PER I PLANETHARD?
Marco D’Andrea
: “La voglia di suonare. Questa è la cosa più importante per noi. Poi lanciare un messaggio alpubblico, portare le nostre idee e la nostra voce alla gente è altrettanto importante”.
Alex Furia: “Quello che vorremo dire è che ci stiamo impegnando sempre di più in questo progetto, ci stiamo riversando veramente il 100% di noi. Ed è da li che nasce l’importanza del voler suonare sempre e a tutti i costi. Perché se ti manca la voglia di suonare, puoi farlo per soldi, per altri motivi… ma alla fine prima o poi lascerai perdere. E noi non vogliamo lasciar perdere ”.

0 commenti
I commenti esprimono il punto di vista e le opinioni del proprio autore e non quelle dei membri dello staff di Metalitalia.com e dei moderatori eccetto i commenti inseriti dagli stessi. L'utente concorda di non inviare messaggi abusivi, osceni, diffamatori, di odio, minatori, sessuali o che possano in altro modo violare qualunque legge applicabile. Inserendo messaggi di questo tipo l'utente verrà immediatamente e permanentemente escluso. L'utente concorda che i moderatori di Metalitalia.com hanno il diritto di rimuovere, modificare, o chiudere argomenti qualora si ritenga necessario. La Redazione di Metalitalia.com invita ad un uso costruttivo dei commenti.