Portal. Un nome che solo a menzionarlo fa scendere un brivido lungo la schiena. E’ mai esistita una band più grottesca di questa? Difficile. Più bizzarra? Improbabile. Più fottutamente folle? Neanche. Più maledettamente paurosa e intimidatoria? Ancora una volta, no. E’ per questo che i Portal non solo ormai sono ben più popolari della impopolarissima musica che suonano, ma rappresentano anche una filosofia, un modo di fare e di essere nella musica estrema che piano piano ma inesorabilmente sta raccogliendo tantissimo consenso nonché anche nutrite schiere di proseliti e imitatori. I Portal ormai sono un immaginario unico e molto ben definito. Sono una band ormai iconica che dopo anni di durissimo lavoro, tanta creatività e altrettanta pazzia, è giunta infine a non essere solo una band affermata, ma una band rispettattissima, e infine anche un simbolo dell’estremo. Nessuno più di loro infatti simboleggia l’estremo. Questa band è davvero l’emblema più sommo dell’extreme metal. I Portal SONO l’extreme metal e senza di essi tutto ciò che è eccesso, violenza, estremismo, paura nel metal non sarebbero lo stesso. Un quarto full-length trionfante – il contortissimo e surreale ”Vexovoid” – ha messo il sigillo sui primi quindici folgoranti anni di carriera della band, la quale ha vomitato fuori il suo solito orrore con una nettezza e qualità come sempre implacabili, per poi ristrisciare nel silenzio e nella solitudine che da sempre li contraddistingue. La band non concede interviste da anni ormai (ed è anche celebre per questo), ma noi non ci siamo dati per vinti, spinti da una curiosità impossibile da ammutolire, li abbiamo prima tallonati e infine convinti – dopo innumerevoli tentativi andati a vuoto – ad affacciarsi dalle tenebre che perennemente li avvolgono per svelarci qualcuno dei loro misteri. Alla fine si è fatto avanti il misterioso chitarrista Horror Illogium, il quale, forse per liquidarci il prima possibile, o forse proprio perché è uno che non ama parlare tanto della sua arte, con poche ma onestissime parole ha fatto brillare un piccolo raggio di luce dentro un mondo altrimenti fatto di pura, incontrastata, immonda, immensa e onnipotente tenebra.
CIAO ILLOGIUM. I PORTAL SONO IN GIRO DA QUASI QUINDICI ANNI ORMAI. COME CREDI SIA CAMBIATA LA BAND ORA DA QUANDO AVETE INIZIATO?
“I Portal sono iniziati in due. Dopo anni di tentativi di aggiustare la lineup siamo finalmente riusciti a creare un’unità di membri stabili che ha reso la band una entità molto forte e vigorosa negli ultimi anni. Inoltre abbiamo sviluppato nel tempo degli ‘strumenti’ tutti nostri, armi infallibili che sono ormai insostituibili per produrre la nostra arte immonda”.
NON AVETE MAI CERCATO ALCUNA FORMA DI POPOLARITA’, NONOSTANTE TUTTO ORA SIETE UNA BAND CULT, ALTAMENTE RISPETTATA E NEGLI ULTIMI TEMPI ANCHE AMPIAMENTE IMITATA…
“Continueremo a lavorare come abbiamo sempre fatto, e per raggiungere lo stesso livello artistico che abbiamo sempre cercato fin dagli esordi. Non ha alcuna importanza quanto siamo seguiti. La nostra popolarità non ha alcuna influenza sul processo di creazione della nostra arte. Per toccare gli abissi di orrore cui noi continuamente aspiriamo, non serve contatto con la realtà, ma piuttosto chiusura in se stessi. Non sappiamo quanto siamo popolari e certamente non facciamo questa musica per i cosiddetti fan (ride, ndR)”.
ALCUNE BAND CELANO LE PROPRIE IDENTITA’ CON TRUCCO, COSTUMI O MASCHERE PER MOTIVI DI RISERVATEZZA, ALTRI PER AUMENTARE IL PROPRIO MISTERO E FASCINO, ALTRI PER FAR PARLARE LA MUSICA E BASTA E SCOLLEGARLA DALLA SFERA PERSONALE, ALTRI PER SCIOCCARE, E COSI’ VIA. VOI PERCHE’ LO FATE?
“Non c’è alcuna logica o alcuna strategia con un obiettivo prefissato dietro questa cosa che facciamo da tanto tempo, ormai. Noi suoniamo per noi e appariamo come appariamo altrettanto per noi. Questa nostra arte non è compatibile di certo con strategie di marketing. Non cerchiamo l’anonimato neanche per ‘accontentare’ la musica. Semplicemente celiamo la nostra identità dietro a tessuti di juta per creare immagini destabilizzanti di noi stessi per ampliare il nostro immaginario, rendere più pesante la nostra presenza e deformare ancor di più l’atmosfera generale. Lo abbiamo fatto per oltre un decennio ormai, è semplicemente un’altra parte del nostro immaginario, ma sembra che sia sempre un motivo di speculazione o sovra-interpretazione da parte della gente…”.
LA VOSTRA PRESENZA SCENICA ALLORA E’ ASSOLUTAMENTE INDISSOLUBILE DALLA VOSTRA MUSICA…
“Certo, esattamente come dovrebbe essere”.
MENTRE I COSTUMI DI VOI QUATTRO SONO RIMASTI PIU’ O MENO STABILI NELLE SEMBIANZE NEGLI ANNI, L’APPARENZA DEL VOSTRO FRONTMAN, THE CURATOR, SI EVOLVE IN CONTINUAZIONE…
“Sì, e si evolve secondo il suo volere. Cercare di capire o interpretare è futile”.
SUONATE MUSICA CHE NON SI POTREBBE DEFINIRE IN ALTRO MODO CHE ATROCE. COSA SPINGE DEI GIOVANI MUSICISTI A INTRAPRENDERE QUESTA STRADA, COME AVETE FATTO VOI ANNI OR SONO?
“Oggi come allora, noi miriamo a creare il nostro personale buco nero di incubi ed orrore, e abbiamo scelto il death metal per farlo”.
LE BAND AUSTRALIANE IN GENERALE SONO SEMPRE “STRANE”, O PER LO MENO MOLTO PARTICOLARI E DIVERSE DA QUELLE EUROPEE E AMERICANE. CREDI CHE L’ISOLAMENTO GEOGRAFICO GIOCHI UN RUOLO IN QUESTO ASPETTO?
“Inizialmente non ho notato mai niente, ma poi siamo andati in tour all’estero e sì, quando sono tornato in Australia mi sono reso conto che siamo diversi. E credo anche che sì, l’isolamento geografico ci abbia deformati in qualcosa di diverso. Siamo misantropi tagliati fuori dal mondo”.
LA VOSTRA STRUMENTAZIONE HA UN RUOLO IMPORTANTE NELLA VOSTRA MUSICA?
“Sì, siamo dei veri nerd per quanto riguarda strumenti, ampli, eccetera. E’ molto importante avere i giusti attrezzi del mestiere per noi. Abbiamo collezionato un sacco di amplificatori e pedali eccetera nell’arco degli anni. Io e Apothic (Apothic Mote, l’altro chitarrista dei Portal, ndR) siamo sempre entusiasti di provare nuovi ampli, chitarre, pedali eccetera, siamo sempre alla ricerca della perfezione”.
COSA STATE CERCANDO DI OTTENERE CON LA VOSTRA INSULSA MUSICA E DOVE CREDETE CHE FINIRANNO I PORTAL STILISTICAMENTE? CREDI CHE SIETE IN COSTANTE EVOLVERE?
“Non ci sono misteri o segreti riguardo al fatto che il nostro unico scopo, la nostra unica passione, è quella di creare scenari spaventosi e pieni di orrore all’interno del death metal, un genere che amiamo profondamente. Facciamo tutto ciò per fuggire dalla realtà. Dal punto di vista del suono, credo che il tutto potrà solo peggiorare e diventare ancora più orrifico, immondo e raccapricciante, non vedo altre strade possibili”.
LA VOSTRA MUSICA SPESSO VEICOLA IMMAGINARI DELL’ASSURDO, DEL PARADOSSO, DEL CONTRADDITTORIO, DEL BIZZARRO, DEL CAOS E DELLA PAZZIA. COME MAI QUESTI TEMI?
“Sono tutti concetti dai quali siamo ossessionati e che troviamo affascinanti. Ci stimolano i sensi e ci aiutano ad essere creativi. Sono tutti concetti utili alla creazione dell’orrore e della paura che cerchiamo di rappresentare”.
NON AVETE MAI NASCOSTO IL VOSTRO AMORE PER IL LAVORO DI H.P. LOVECRAFT E COME LE SUE OPERE VI HANNO INFLUENZATI AGLI ESORDI. AVETE ANCORA QUESTA INFLUENZA O AVETE ABBRACCIATO ALTRE FONTI DI ISPIRAZIONE?
“Ai tempi sì, ci aiutò a forgiare il nostro immaginario iniziale, ma alla fine nell’arco della nostra carriera abbiamo registrato solo cinque canzoni che erano influenzate da Lovecraft. Per il resto abbiamo attinto solo al nostro immaginario e alla nostra immaginazione personale”.
PENSATE CHE LA PAURA PIU’ GRANDE DELL’UOMO, PIU’ DI CIO’ CHE RICONOSCIAMO COME MINACCIOSO, SIA CIO’ CHE NON CONOSCIAMO? L’IGNOTO?
“L’ignoto è di gran lunga la più grande fonte di paura per gli uomini”.
PARLIAMO DEL VOSTRO NUOVO ALBUM, “VEXVOID”. SEMBRA MOLTO PIU’ “CONTROLLATO” RISPETTO AI VOSTRI LAVORI PASSATI E LA MUSICA HA SUONI PIU’ STRUTTURATI E DISCERNIBILI STAVOLTA, SEI D’ACCORDO?
“La performance su questo disco è stata molto più efficace e preparata. La batteria soprattutto rappresenta il punto forte del disco. Tutto è tremendamente a fuoco in quel comparto ed estremamente solido e creativo. La musica in generale, anche se non immediatamente ovvio, è molto più complessa rispetto ai lavori passati. Anche la registrazione è molto più curata, in passato non ci abbiamo mai messo tanta attenzione come stavolta. Per noi alla fine tutto è fatto di passi successivi, bisogna evolversi un po’ alla volta”.
INFATTI IL DISCO IN GENERALE APPARE PIU’ “TECNICO” CHE IN PASSATO…
“Esatto. Abbiamo speso un sacco di tempo su questo album per creare arrangiamenti più ambiziosi. Avevamo un nostro target da raggiungere, il miglioramento complessivo rispetto ai lavori precedenti”.
E UN “VEXOIVOID” SAREBBE…?
“E un termine che significa il processo di filtraggio, di scrematura dei sani dai malati di mente…”.
TI SEMBRA MOLTO DIVERSO QUESTO LAVORO RISPETTO A “SWARTH” E “OUTRE’”?
“Credo sia un lavoro più soffocante, potente e diretto. Più minaccioso”.
COME NASCE UN DISCO DEI PORTAL? CI DESCRIVI IL PROCESSO DI SCRITTURA?
“Nulla di inusuale. Si parte da dei riff di chitarra, poi subentra la batteria, nasce la struttura, poi arrivano le voci, si dà un senso al tutto, e così via…”.
I PORTAL VI PAGANO LE BOLLETTE?
“Ma scherzi? Questa roba non è certo fatta per guadagnare soldi. Questa è musica schifosa e immonda fatta dalla e per l’oscurità, non sarà mai creata per avere un appeal di massa tale da generare un centesimo. Abbiamo tutti i nostri lavori che non centrano nulla con i Portal, certo, quello è ovvio e inevitabile”.
SUONATE ANCHE IN ALTRE BAND?
“Io – Horror Illogium – suono nei Vomitor, Ignis Fatuss suona nei Grave Upheaval”.
QUALI BAND TI HANNO COLPITO DI RECENTE?
“Negative Plane, Irkallion Oracle, Grave Miasma…”.
QUALI SONO STATI SECONDO TE L’APICE ASSOLUTO NELLA CARRIERA DELLA BAND E IL BARATRO PIU’ PROFONDO CHE RICORDI?
“Suonare in Germania all’Hell’s Pleasure Festival quest’anno è stato senza ombra di dubbio il picco nella carriera di questa band. Io guardo solo ai trionfi della band, non lo so quali sono stati i momenti peggiori…”.
CI DICI QUALCOSA SULLA VOSTRA COLLABORAZIONE DI LUNGA DATA CON LA PROFOUND LORE RECORDS?
“Ci capiamo al volo e vediamo la musica nello stesso modo. La Profound Lore inoltre ci promuove in modo ottimale. Se facessi il PR dei Portal da me agirei esattamente come fanno loro”.
SUONATE POCO DAL VIVO E ANDATE IN TOUR ANCORA MENO. SCELTA, NECESSITA’ O CHE ALTRO?
“Io direi che siamo molto attivi in sede live, invece. Se suonassimo solo una volta in più di quanto facciamo, per noi diventerebbe una cosa più di routine e molto meno speciale. Suonare all’estero comporta un sacco di risorse e di tempo perso per fare piani, organizzarsi, eccetera. Per questo suoniamo regolarmente in Australia ma poco fuori”.
DA QUELLO CHE ABBIAMO CAPITO, LA LINEUP DEI PORTAL, ALMENO DAL 2009, E’ FORTE E STABILE. QUESTO ASPETTO HA CAMBIATO IL FUNZIONAMENTO DELLA BAND? HA INFLUENZATO IL SONGWRITING IN QUALCHE MODO QUESTA VOSTRA SOLIDITA’?
“Certamente. I Portal ora sono forti e vigorosi più che mai. Siamo un’unità più coesa adesso. Ora siamo un’unità formata da persone con una mentalità affine che cercano gli stessi obiettivi e che hanno la medesima visione”.
COSA POSSIAMO ATTENDERCI IN FUTURO DAI PORTAL?
“Già abbiamo studiato il piano d’azione per il prossimo album. Potrebbe volerci del tempo a farlo, e tanto lavoro, ma ne varrà la pena. Abbiamo anche vari nuovi giocattolini da usare in studio per catturare l’orrore che cerchiamo, e non vediamo l’ora di metterci all’opera. In generale attendetevi solo più orrore, più caos, più repulsione, più bruttezza”.
GRAZIE, FINISCI PURE COME VUOI!
“Grazie a voi ragazzi. E ora, possiamo tornare nelle nostre tenebre”.