POWERWOLF – The Wolves Are Back!

Pubblicato il 09/06/2009 da

I tedeschi Powerwolf sicuramente non sono degli innovatori; non hanno nemmeno le potenzialità per riuscire a riportare in auge un genere piuttosto abusato come il power. Però va dato loro atto di avere pubblicato tre album più che piacevoli, che hanno attirato l’attenzione di pubblico e critica verso il loro nome. L’ultima uscita della band é “Bible Of The Beast”, che finalmente ci mostra con chiarezza il vero volto del Powerwolf sound, fatto di partiture magniloquenti, linee vocali possenti e tantissimi arrangiamenti che rendono la loro proposta decisamente appetibile, anche se un po’ pesante da digerire. Il chitarrista Matthew Greywolf ci spiega la genesi del lavoro e ci guida nei meandri di una band che ci sentiamo di consigliare a tutti gli amanti del power metal più sinfonico e tamarro.

COSA AVETE COMBINATO DOPO L’USCITA DI “LUPUS DEI”?
“Siamo stati in tour per un po’. Dapprima abbiamo aperto per i Candlemass, che é stata una cosa interessante per noi: abbiamo suonato di fronte ad un’audience doom non essendo noi una doom band, quindi dovevamo lavorare parecchio tutte le sere per ottenere attenzione. E’ stato un passaggio importante per noi e la cosa ci ha unito e fortificato. Successivamente abbiamo suonato con i Grave Digger, prima di partire ancora in compagnia di Brainstorm e Pagan’s Mind. Tra un tour e l’altro abbiamo anche partecipato a qualche festival estivo ed il nostro show al Wacken dello scorso anno é disponibile sulla limited edition di ‘Bible Of The Beast’. Come vedi i lupi sono stati parecchio impegnati negli ultimi due anni”.

IN CHE MODO IL NUOVO ALBUM DIFFERISCE DAI SUOI PREDECESSORI?
“E’ più aggressivo e pesante dei nostri primi album, ma non credo che la nostra direzione musicale abbia subito dei mutamenti sostanziali. Credo che ‘Bible Of The Beast’ sia la logica prosecuzione del classico Powerwolf sound”.

CHI E’ IL MAGGIOR SONGWRITER ALL’INTERNO DELLA BAND?
“Sinceramente nessuno, in quanto in fase di scrittura lavoriamo tutti insieme. Per noi la tipica procedura di scrittura parte dal presupposto che noi cinque ci si debba chiudere in una stanza e comporre. E’ sempre stato così ed anche stavolta non abbiamo cambiato metodo”.

IL SUONO DELL’ALBUM E’ DAVVERO OTTIMO: COSA CI PUOI RACCONTARE DELLE REGISTRAZIONI?
“E’ stata una cosa lunga e laboriosa che ci ha portato via tempo e salute mentale (ride, ndR). Abbiamo utilizzato quattro differenti studi e una chiesa per le parti di organo. Per le basi – quindi batteria, basso e chitarre – siamo andati ai Kohlekeller vicino a Francoforte ed é stata un’ottima scelta. Per le voci abbiamo usufruito dello studio personale dell’istruttore di canto di Attila Dorn; i cori sono stati registrati in uno studio del conservatorio nazionale ed infine siamo volati in Svezia per far mixare il tutto a Fredrik Nordström nei suoi Fredman Studios”.

DA COSA TRAETE ISPIRAZIONE QUANDO COMPONETE?
“Che tu ci creda o no, ci autoispiriamo. La sola cosa della quale abbiamo realmente bisogno per diventare creativi è il feeling che si crea quando siamo insieme. Se tutto gira nel verso giusto le idee vengono praticamente da sole. Ovviamente a livello inconscio ci sarebbero tonnellate di influenze che abbiamo accumulato negli anni come fan della musica metal”.

MA QUALI SONO LE BAND CHE VI SONO PIU’ VICINE?
“Parlando per me, probabilmente le influenze base sono Iron Maiden, Black Sabbath e Mercyful Fate. Ricordo che il mio primo approccio con il metal risale a quando avevo dieci anni e venni in possesso di una cassetta con registrato da un lato gli Iron e dall’altro i Sabbath. Ancora oggi queste sono le prime band che mi vengono in mente quando parlo delle mie influenze, quindi le mie radici affondano lì”.

QUALI SONO LE DATE LIVE GIA’ CONFERMATE PER L’ESTATE?
“Suoneremo a qualche bel festival tedesco, come il Bang Your Head ed il Summer Breeze. Purtroppo non ci sono conferme per suonare al di fuori della Germania. Sarebbe fantastico poter presentare ‘Bible Of The Beast’ a qualche grosso festival europeo ma ovviamente la cosa dipende da molti fattori. Comunque tenete le dita incrociate affinché i Powerwolf possano trovare date in giro per l’Europa”.

IL VOSTRO SINGER ATTILA DORN E’ UN CANTANTE D’OPERA. COME SI TROVA A CANTARE SU PARTITURE METAL?
“Ha iniziato gradualmente. Da quando ha ascoltato un album degli Iron Maiden mentre stava studiando la musica operistica, è stato ossessionato dalla cosa e ha deciso che avrebbe provato a diventare un metal singer. Ovviamente il suo sogno si è realizzato entrando nei Powerwolf e credo che con noi, con un buon numero di concerti alle spalle, abbia capito che la scena metal è molto varia e ha molto da offrire. Credo che sia un vantaggio che Attila non abbia un background da cantante metal, in quanto ogni tanto propone delle melodie originali che si pongono al di fuori dello spettro di possibilità che solitamente un musicista metal tiene in considerazione”.

QUAL E’ STATO IL VOSTRO PROCESSO DI MATURAZIONE DAGLI ESORDI AD OGGI?
“Mi pare ovvio che siamo diventati sempre più pesanti ad ogni nuovo album e la cosa credo sia dovuta ai numerosi live che abbiamo tenuto. Musicalmente parlando siamo diventati più complessi, specialmente su ‘Bible Of The Beast’, aggiungendo molti arrangiamenti corali e diversi dettagli che vanno oltre l’aspetto più immediato della nostra musica, il che non ci ha impedito di continuare a comporre brani cathcy da cantare a pugno levato nell’aria”.

CHI SONO I POWERWOLF NELLA VITA DI TUTTI I GIORNI?
“Siamo solo e fottutamente Powerwolf… La band occupa la maggior parte delle nostre vite. Certo, non è un segreto che in tempi di torrent e di download selvaggio ad una metal band arrivino pochi soldi in tasca: infatti la maggior parte di noi ha anche un normale lavoro, ma la maggior parte delle nostre energie e del nostro tempo è dedicata ai Powerwolf”.

SIETE RIUSCITI A RAGGIUNGERE GLI OBIETTIVI CHE VI ERAVATE PREFISSI QUANDO VI SIETE FORMATI?
“Assolutamente sì. Inizialmente volevamo solo pubblicare un buon album con una buona etichetta: esattamente quello che abbiamo fatto con ‘Return In Bloodred’. Tutto ciò che è arrivato dopo è stato inaspettato. Magari ci speravamo, ma non ce lo aspettavamo. Nel frattempo abbiamo raccolto un buon seguito di fan assolutamente entusiasti ai quali dobbiamo moltissimo; ci accorgiamo che i supporter dei Powerwolf crescono giorno dopo giorno. Proprio oggi ci hanno detto che ‘Bible Of The Beast’ è entrato nelle classifiche tedesche, che è una cosa che non ci permettevamo nemmeno di sognare”.

ABBIAMO FINITO: VUOI LASCIARE UN MESSAGGIO AI VOSTRI FAN ITALIANI?
“Il metal é una religione, quindi mettete sul piatto il vostro disco preferito, alzate a palla il volume e urlate a più non posso!”.

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