PRIMAL FEAR – Benvenuti nella terra del Diavolo!

Pubblicato il 14/03/2004 da

E’ la seconda volta che ho avuto l’occasione di incontrare quel gigante di Ralph Scheepers, una persona davvero cordiale ed educata. La sua è una carriera molto importante a cominciare con l’esperienza vissuta con i Gamma Ray di Sua Maestà Kai Hansen. Bisogna inoltre ricordare che Ralph fu in procinto di accasarsi qualche anno fa alla corte dei Judas Priest, alla ricerca di un nuovo singer per rimpiazzare il defezionario Rob Halford. Alla fine gli fu preferito Ripper Owens e il sogno di diventare il cantante della sua band preferita è sfumato. A questo punto Ralph, allontanato dai Gamma Ray in cui Hansen voleva tornare a cantare, ha messo in piedi insieme a Matt Sinner i Primal Fear, giunti ormai con “Devil Ground” alla loro quinta prova in studio. Quindi, diamo la parola a Ralph!
BENE RALPH… TANTO PER COMINCIARE VORREI CHE CI PARLASSI DEI CAMBI DI LINE-UP CHE VIA HANNO VISTI IMPEGNATI DI RECENTE, COSA E’ SUCCESSO?
“Niente di particolare… Henny e Klaus (rispettivamente chitarrista e batterista n.d.A.) hanno deciso di seguire altre strade. Per il ruolo di chitarrista è tornato Tommy, che aveva già registrato con noi i primi due dischi, mentre per la batteria abbiamo ‘ingaggiato’ Randy Black, ex-Annihilator, un batterista eccezionale nonché un bravissimo ragazzo”.

IL NUOVO DISCO, COME TUTTI GLI ALTRI, E’ STATO REGISTRATO AGLI HOUSE OF MUSIC STUDIOS IN GERMANIA. NON AVETE MAI SENTITO IL BISOGNO DI PROVARE QUALCHE SALA DIFFERENTE?
“Sinceramente è una cosa a cui non abbiamo mai pensato, forse perché non ne abbiamo mai sentito il bisogno. In questi studi, come hai appena ricordato tu stesso, abbiamo registrato tutti i nostri lavori e ne siamo sempre rimasti soddisfatti. Recandoci agli House Of Music, sappiamo con certezza di poter ottenere un suono fedele ai nostri gusti e alle nostre necessità”.

C’E’ UN MOTIVO IN PARTICOLARE PER CUI AVETE SCELTO UN TITOLO FORTE COME “DEVIL’S GROUND”?
“Perché, proprio come hai detto tu è un titolo forte. Ci è sembrato immediatamente adatto per un disco di heavy metal e soprattutto ideale per la copertina che abbiamo scelto”.

PARLANDO DELLA COVER DEL DISCO, MI E’ PARSA DAVVERO CATASTROFICA, CHE NE PENSI?
“E’ molto impressionante ma non si riferisce a nulla di realistico, è solo un disegno fantascientifico. Appena le dai un’occhiata noti subito la terra infuocata che si apre, questo permette all’inferno di emergere. E’ un tema abbastanza apocalittico che, oltre all’invasione infernale, vede l’avvento degli alieni sulla terra mentre le aquile che vedi raffigurate cercano di proteggere il pianeta”.

LA VOSTRA NUOVA RELEASE NON MI PARE MOLTA DIVERSA DAI DISCHI PRECEDENTI: SONO SEMPRE PRESENTI GLI ELEMENTI CHE CARATTERIZZANO IL VOSTRO SOUND, OSSIA RIFF DI CHITARRA POTENTI E ROCCIOSI E LA TUA SOLITA GRANDE PROVA AL MICROFONO. CONDIVIDI LA MIA OPINIONE?
“Grazie per il complimento. Rispondendo alla tua domanda non posso dire altro che sono d’accordo con te. Già dal nostro primo disco abbiamo cercato di miscelare l’energia del metal ad efficaci melodie, e il discorso è proseguito anche nei dischi successivi. In questo disco c’è una canzone che rende pienamente l’idea di quanto ho asppena detto, basta dare un ascolto a ‘The Healer'”.

IN “NUCLEAR FIRE” C’ERA “LIVING FOR METAL”, MENTRE QUESTA VOLTA AVETE COMPOSTO “METAL IS FOREVER”. UN ALTRO TRIBUTO DEI PRIMAL FEAR ALLA CAUSA DELL’HEAVY METAL?
“Esattamente. Noi siamo cresciuti con questa musica, la amiamo e anche i nostri fan la adorano. L’heavy metal, nonostante le mode che si sono succedute nel corso degli anni, è sempre rimasto vivo e vegeto. Poi questo genere può contare sul supporto di fan veramente unici, gente che compra molti dischi e che fa lunghi viaggi per venire a vedere un tuo concerto. I metallari sono fan veramente unici”.

“DEVIL’S GROUND” E’ IL VOSTRO QUINTO DISCO, SUFFICIENTE CREDO PER STILARE UN PRIMO BILANCIO. COME GIUDICHI LA TUA CARRIERA CON I FEAR FINO A QUESTO PUNTO?
“Bella domanda, difficile risponderti… Sono molto soddisfatto ed orgoglioso di ogni disco che ho registrato con la band, poiché ognuno di essi è stato molto importante nella mia carriera di musicista. Con ogni disco ho accumulato nuova esperienza e mi sono arricchito molto dal punto di vista musicale, quindi non posso che ritenermi soddisfatto”.

QUESTA VOLTA MI PARE CHE ABBIATE OPTATO PER UN SUONO PIU’ OSCURO E RIFLESSIVO E SU TESTI MOLTO PIU’ INTROSPETTIVI, SEI D’ACCORDO?
“Sì, ci sono molte idee in questo disco che nascono da riflessioni personali o da riflessioni religiose; quest’ultimo è il caso di Stefan, un ragazzo molto credente. Abbiamo cercato di combinare elementi personali a tematiche fantascientifiche, da sempre acre al nostro stile”.

SEMPRE PARLANDO DELLE LIRICHE, VOLEVO CHIEDERTI A COSA SI RIFERISCE “SUICIDE AND MANIA”…
“Si tratta di una mia esperienza personale. Un po’ di tempo fa un amico di mio padre era molto depresso, sentiva che tutto gli andava storto e che i suoi problemi fossero irrisolvibili. Ha tentato quindi il suicidio andandosi a schiantare con la sua auto. Questo avvenimento mi ha toccato profondamente e mi ha dato molto da pensare, la canzone è quindi un’analisi del tema del suicidio”.

QUALI SONO LE CANZONI CHE SENTI DI PREFERIRE MAGGIORMENTE?
“Un’altra domanda difficile. Ho una piccola preferenza per ‘Metal Is Forever’, un vero inno, e per ‘Sacred Illusion’, ma è meglio che mi fermi altrimenti le nominerei tutte! (ride n.d.a.)”.

PER LA CANZONE “METAL IS FOREVER” AVETE REALIZZATO UN VIDEO, VUOI PARLARCENE?
“Non è stata la prima volta che ci siamo cimentati in questo genere di cosa, ma come nelle altre occasioni è stato un lavoro duro, ma allo stesso tempo divertente. Nel video ci sono dei ragazzi che partecipano ad un party in un locale, ma si annoiano. Al piano inferiore dello stesso locale ci siamo noi che suoniamo e quei ragazzi, sentendo la nostra musica scendono a vederci. A questo punto ci mettiamo a cantare tutti insieme e passiamo la serata a divertirci e fare baldoria tutti insieme!”.

TU SEI DA SEMPRE UN GRANDE FAN DEI JUDAS PRIEST, SEI CONTENTO CHE HALFORD SIA TORNATO NELLA BAND?
“I Judas Priest sono una delle band con cui sono cresciuto, la loro musica è stata una sorta di colonna sonora della mia adolescenza. Non posso quindi che essere felice del ritorno di Rob e penso che questa sia la cosa migliore sia per i Priest che per i fan. Ci tengo comunque a sottolineare che Ripper ha svolto un ottimo lavoro e gli faccio i miei auguri per la sua nuova avventura con gli Iced Earth”.

RALPH, SO CHE CANTARE CON I PRIMAL FEAR NON E’ IL TUO UNICO LAVORO, NON E’ CAMBIATO ANCORA NIENTE?
“No, non è cambiato ancora niente, non riesco a vivere solo di musica. Purtroppo ho ancora un lavoro normale per riuscire a vivere, e dico purtroppo perché mi piacerebbe dedicare tutto il mio tempo alla musica. Sai, è molto difficile e stressante lavorare, avere una band ed una famiglia”.

SIAMO GIUNTI ALLA FINE DELLA NOSTRA CHIACCHIERATA, VUOI LASCIARE UN MESSAGIO AI NOSTRI LETTORI?
“Saluto tutti i lettori di Metalitalia.com e tutti i metal fan italiani, ed invito loro a dare un ascolto a ‘Devil’s Ground'”.

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